Capitoli
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Proverbi
- Capitolo 1
Titolo generale
[1]Proverbi
di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,
[2]per conoscere la sapienza e la disciplina,
per capire i detti profondi,
[3]per acquistare un'istruzione illuminata,
equità, giustizia e rettitudine,
[4]per dare agli inesperti l'accortezza,
ai giovani conoscenza e riflessione.
[5]Ascolti il saggio e aumenterà il sapere,
e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio,
[6]per comprendere proverbi e allegorie,
le massime dei saggi e i loro enigmi.
[7]Il timore del Signore è il principio della scienza;
gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.
I. PROLOGO
RACCOMANDAZIONI
DELLA SAPIENZA
Il
saggio: Fuggire la compagnia dei giovani cattivi
[8]Ascolta,
figlio mio, l'istruzione di tuo padre
e non disprezzare l'insegnamento di tua madre,
[9]perché saranno una corona graziosa sul tuo capo
e monili per il tuo collo.
[10]Figlio mio, se i peccatori ti vogliono traviare,
non acconsentire!
[11]Se ti dicono: «Vieni con noi,
complottiamo per spargere sangue,
insidiamo impunemente l'innocente,
[12]inghiottiamoli vivi come gli inferi,
interi, come coloro che scendon nella fossa;
[13]troveremo ogni specie di beni preziosi,
riempiremo di bottino le nostre case;
[14]tu getterai la sorte insieme con noi,
una sola borsa avremo in comune»,
[15]figlio mio, non andare per la loro strada,
tieni lontano il piede dai loro sentieri!
[16]I loro passi infatti corrono verso il male
e si affrettano a spargere il sangue.
[17]Invano si tende la rete
sotto gli occhi degli uccelli.
[18]Ma costoro complottano contro il proprio sangue,
pongono agguati contro se stessi.
[19]Tale è la fine di chi si dà alla rapina;
la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato.
La
Sapienza: Arringa agli sprovveduti
[20]La
Sapienza grida per le strade
nelle piazze fa udire la voce;
[21]dall'alto delle mura essa chiama,
pronunzia i suoi detti alle porte della città:
[22]«Fino a quando, o inesperti, amerete l'inesperienza
e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe
e gli sciocchi avranno in odio la scienza?
[23]Volgetevi alle mie esortazioni:
ecco, io effonderò il mio spirito su di voi
e vi manifesterò le mie parole.
[24]Poiché vi ho chiamato e avete rifiutato,
ho steso la mano e nessuno ci ha fatto attenzione;
[25]avete trascurato ogni mio consiglio
e la mia esortazione non avete accolto;
[26]anch'io riderò delle vostre sventure,
mi farò beffe quando su di voi verrà la paura,
[27]quando come una tempesta vi piomberà addosso il terrore,
quando la disgrazia vi raggiungerà come un uragano,
quando vi colpirà l'angoscia e la tribolazione.
[28]Allora mi invocheranno, ma io non risponderò,
mi cercheranno, ma non mi troveranno.
[29]Poiché hanno odiato la sapienza
e non hanno amato il timore del Signore;
[30]non hanno accettato il mio consiglio
e hanno disprezzato tutte le mie esortazioni;
[31]mangeranno il frutto della loro condotta
e si sazieranno dei risultati delle loro decisioni.
[32]Sì, lo sbandamento degli inesperti li ucciderà
e la spensieratezza degli sciocchi li farà perire;
ma chi ascolta me vivrà tranquillo
e sicuro dal timore del male».
Proverbi
- Capitolo 2
La
Sapienza contro le cattive compagnie
[1]Figlio
mio, se tu accoglierai le mie parole
e custodirai in te i miei precetti,
[2]tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
inclinando il tuo cuore alla prudenza,
[3]se appunto invocherai l'intelligenza
e chiamerai la saggezza,
[4]se la ricercherai come l'argento
e per essa scaverai come per i tesori,
[5]allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la scienza di Dio,
[6]perché il Signore dà la sapienza,
dalla sua bocca esce scienza e prudenza.
[7]Egli riserva ai giusti la sua protezione,
è scudo a coloro che agiscono con rettitudine,
[8]vegliando sui sentieri della giustizia
e custodendo le vie dei suoi amici.
[9]Allora comprenderai l'equità e la giustizia,
e la rettitudine con tutte le vie del bene,
[10]perché la sapienza entrerà nel tuo cuore
e la scienza delizierà il tuo animo.
[11]La riflessione ti custodirà
e l'intelligenza veglierà su di te,
[12]per salvarti dalla via del male,
dall'uomo che parla di propositi perversi,
[13]da coloro che abbandonano i retti sentieri
per camminare nelle vie delle tenebre,
[14]che godono nel fare il male,
gioiscono dei loro propositi perversi;
[15]i cui sentieri sono tortuosi
e le cui strade sono oblique,
[16]per salvarti dalla donna straniera,
dalla forestiera che ha parole seducenti,
[17]che abbandona il compagno della sua giovinezza
e dimentica l'alleanza con il suo Dio.
[18]La sua casa conduce verso la morte
e verso il regno delle ombre i suoi sentieri.
[19]Quanti vanno da lei non fanno ritorno,
non raggiungono i sentieri della vita.
[20]Per questo tu camminerai sulla strada dei buoni
e ti atterrai ai sentieri dei giusti,
[21]perché gli uomini retti abiteranno nel paese
e gli integri vi resteranno,
[22]ma i malvagi saranno sterminati dalla terra,
gli infedeli ne saranno strappati.
Proverbi
- Capitolo 3
Come
acquistare la Sapienza
[1]Figlio
mio, non dimenticare il mio insegnamento
e il tuo cuore custodisca i miei precetti,
[2]perché lunghi giorni e anni di vita
e pace ti porteranno.
[3]Bontà e fedeltà non ti abbandonino;
lègale intorno al tuo collo,
scrivile sulla tavola del tuo cuore,
[4]e otterrai favore e buon successo
agli occhi di Dio e degli uomini.
[5]Confida nel Signore con tutto il cuore
e non appoggiarti sulla tua intelligenza;
[6]in tutti i tuoi passi pensa a lui
ed egli appianerà i tuoi sentieri.
[7]Non credere di essere saggio,
temi il Signore e stà lontano dal male.
[8]Salute sarà per il tuo corpo
e un refrigerio per le tue ossa.
[9]Onora il Signore con i tuoi averi
e con le primizie di tutti i tuoi raccolti;
[10]i tuoi granai si riempiranno di grano
e i tuoi tini traboccheranno di mosto.
[11]Figlio mio, non disprezzare l'istruzione del Signore
e non aver a noia la sua esortazione,
[12]perché il Signore corregge chi ama,
come un padre il figlio prediletto.
Le
gioie del saggio
[13]Beato
l'uomo che ha trovato la sapienza
e il mortale che ha acquistato la prudenza,
[14]perché il suo possesso
è preferibile a quello dell'argento
e il suo provento a quello dell'oro.
[15]Essa è più preziosa delle perle
e neppure l'oggetto più caro la uguaglia.
[16]Lunghi giorni sono nella sua destra
e nella sua sinistra ricchezza e onore;
[17]le sue vie sono vie deliziose
e tutti i suoi sentieri conducono al benessere.
[18]E' un albero di vita per chi ad essa s'attiene
e chi ad essa si stringe è beato.
[19]Il Signore ha fondato la terra con la sapienza,
ha consolidato i cieli con intelligenza;
[20]dalla sua scienza sono stati aperti gli abissi
e le nubi stillano rugiada.
[21]Figlio mio, conserva il consiglio e la riflessione,
né si allontanino mai dai tuoi occhi:
[22]saranno vita per te
e grazia per il tuo collo.
[23]Allora camminerai sicuro per la tua strada
e il tuo piede non inciamperà.
[24]Se ti coricherai, non avrai da temere;
se ti coricherai, il tuo sonno sarà dolce.
[25]Non temerai per uno spavento improvviso,
né per la rovina degli empi quando verrà,
[26]perché il Signore sarà la tua sicurezza,
preserverà il tuo piede dal laccio.
[27]Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno,
se è in tuo potere il farlo.
[28]Non dire al tuo prossimo:
«Và, ripassa, te lo darò domani»,
se tu hai ciò che ti chiede.
[29]Non tramare il male contro il tuo prossimo
mentre egli dimora fiducioso presso di te.
[30]Non litigare senza motivo con nessuno,
se non ti ha fatto nulla di male.
[31]Non invidiare l'uomo violento
e non imitare affatto la sua condotta,
[32]perché il Signore ha in abominio il malvagio,
mentre la sua amicizia è per i giusti.
[33]La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio,
mentre egli benedice la dimora dei giusti.
[34]Dei beffardi egli si fa beffe
e agli umili concede la grazia.
[35]I saggi possiederanno onore
ma gli stolti riceveranno ignominia.
Proverbi
- Capitolo 4
Decidersi
in favore della Sapienza
[1]Ascoltate,
o figli, l'istruzione di un padre
e fate attenzione per conoscere la verità,
[2]poiché io vi do una buona dottrina;
non abbandonate il mio insegnamento.
[3]Anch'io sono stato un figlio per mio padre,
tenero e caro agli occhi di mia madre.
[4]Egli mi istruiva dicendomi:
«Il tuo cuore ritenga le mie parole;
custodisci i miei precetti e vivrai.
[5]Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza;
non dimenticare le parole della mia bocca
e non allontanartene mai.
[6]Non abbandonarla ed essa ti custodirà,
amala e veglierà su di te.
[7]Principio della sapienza: acquista la sapienza;
a costo di tutto ciò che possiedi
acquista l'intelligenza.
[8]Stimala ed essa ti esalterà,
sarà la tua gloria, se l'abbraccerai.
[9]Una corona di grazia porrà sul tuo capo,
con un diadema di gloria ti cingerà».
[10]Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole
ed esse moltiplicheranno gli anni della tua vita.
[11]Ti indico la via della sapienza;
ti guido per i sentieri della rettitudine.
[12]Quando cammini non saranno intralciati i tuoi passi,
e se corri, non inciamperai.
[13]Attieniti alla disciplina, non lasciarla,
pràticala, perché essa è la tua vita.
[14]Non battere la strada degli empi
e non procedere per la via dei malvagi.
[15]Evita quella strada, non passarvi,
stà lontano e passa oltre.
[16]Essi non dormono, se non fanno del male;
non si lasciano prendere dal sonno,
se non fanno cadere qualcuno;
[17]mangiano il pane dell'empietà
e bevono il vino della violenza.
[18]La strada dei giusti è come la luce dell'alba,
che aumenta lo splendore fino al meriggio.
[19]La via degli empi è come l'oscurità:
non sanno dove saranno spinti a cadere.
[20]Figlio mio, fà attenzione alle mie parole,
porgi l'orecchio ai miei detti;
[21]non perderli mai di vista,
custodiscili nel tuo cuore,
[22]perché essi sono vita per chi li trova
e salute per tutto il suo corpo.
[23]Con ogni cura vigila sul cuore
perché da esso sgorga la vita.
[24]Tieni lungi da te la bocca perversa
e allontana da te le labbra fallaci.
[25]I tuoi occhi guardino diritto
e le tue pupille mirino diritto davanti a te.
[26]Bada alla strada dove metti il piede
e tutte le tue vie siano ben rassodate.
[27]Non deviare né a destra né a sinistra,
tieni lontano il piede dal male.
Proverbi
- Capitolo 5
La
fuga dalla straniera e i veri amori del saggio
[1]Figlio
mio, fà attenzione alla mia sapienza
e porgi l'orecchio alla mia intelligenza,
[2]perché tu possa seguire le mie riflessioni
e le tue labbra custodiscano la scienza.
[3]Stillano miele le labbra di una straniera
e più viscida dell'olio è la sua bocca;
[4]ma ciò che segue è amaro come assenzio,
pungente come spada a doppio taglio.
[5]I suoi piedi scendono verso la morte,
i suoi passi conducono agli inferi.
[6]Per timore che tu guardi al sentiero della vita,
le sue vie volgono qua e là; essa non se ne cura.
[7]Ora, figlio mio, ascoltami
e non allontanarti dalle parole della mia bocca.
[8]Tieni lontano da lei il tuo cammino
e non avvicinarti alla porta della sua casa,
[9]per non mettere in balìa di altri il tuo vigore
e i tuoi anni in balìa di un uomo crudele,
[10]perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei,
non finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero
[11]e tu non gema sulla tua sorte,
quando verranno meno il tuo corpo e la tua carne,
[12]e dica: «Perché mai ho odiato la disciplina
e il mio cuore ha disprezzato la correzione?
[13]Non ho ascoltato la voce dei miei maestri,
non ho prestato orecchio a chi m'istruiva.
[14]Per poco non mi son trovato nel colmo dei mali
in mezzo alla folla e all'assemblea».
[15]Bevi l'acqua della tua cisterna
e quella che zampilla dal tuo pozzo,
[16]perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori,
i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze,
[17]ma siano per te solo
e non per degli estranei insieme a te.
[18]Sia benedetta la tua sorgente;
trova gioia nella donna della tua giovinezza:
[19]cerva amabile, gazzella graziosa,
essa s'intrattenga con te;
le sue tenerezze ti inebrino sempre;
sii tu sempre invaghito del suo amore!
[20]Perché, figlio mio, invaghirti d'una straniera
e stringerti al petto di un'estranea?
[21]Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell'uomo
ed egli vede tutti i suoi sentieri.
[22]L'empio è preda delle sue iniquità,
è catturato con le funi del suo peccato.
[23]Egli morirà per mancanza di disciplina,
si perderà per la sua grande stoltezza.
Proverbi
- Capitolo 6
La
cauzione data con imprudenza
[1]Figlio
mio, se hai garantito per il tuo prossimo,
se hai dato la tua mano per un estraneo,
[2]se ti sei legato con le parole delle tue labbra
e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca,
[3]figlio mio, fà così per liberartene:
poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo,
và, gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo;
[4]non concedere sonno ai tuoi occhi
né riposo alle tue palpebre,
[5]lìberatene come la gazzella dal laccio,
come un uccello dalle mani del cacciatore.
Il
pigro e la formica
[6]Và
dalla formica, o pigro,
guarda le sue abitudini e diventa saggio.
[7]Essa non ha né capo,
né sorvegliante, né padrone,
[8]eppure d'estate si provvede il vitto,
al tempo della mietitura accumula il cibo.
[9]Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire?
Quando ti scuoterai dal sonno?
[10]Un pò dormire, un pò sonnecchiare,
un pò incrociare le braccia per riposare
[11]e intanto giunge a te la miseria, come un vagabondo,
e l'indigenza, come un mendicante.
Lo
stolto
[12]Il
perverso, uomo iniquo,
va con la bocca distorta,
[13]ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi
e fa cenni con le dita.
[14]Cova propositi malvagi nel cuore,
in ogni tempo suscita liti.
[15]Per questo improvvisa verrà la sua rovina,
in un attimo crollerà senza rimedio.
I
sette abomini
[16]Sei
cose odia il Signore,
anzi sette gli sono in abominio:
[17]occhi alteri, lingua bugiarda,
mani che versano sangue innocente,
[18]cuore che trama iniqui progetti,
piedi che corrono rapidi verso il male,
[19]falso testimone che diffonde menzogne
e chi provoca litigi tra fratelli.
Ripresa
del discorso paterno
[20]Figlio
mio, osserva il comando di tuo padre,
non disprezzare l'insegnamento di tua madre.
[21]Fissali sempre nel tuo cuore,
appendili al collo.
[22]Quando cammini ti guideranno,
quando riposi veglieranno su di te,
quando ti desti ti parleranno;
[23]poiché il comando è una lampada
e l'insegnamento una luce
e un sentiero di vita le correzioni della disciplina,
[24]per preservarti dalla donna altrui,
dalle lusinghe di una straniera.
[25]Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza;
non lasciarti adescare dai suoi sguardi,
[26]perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane,
la maritata mira a una vita preziosa.
[27]Si può portare il fuoco sul petto
senza bruciarsi le vesti
[28]o camminare sulla brace
senza scottarsi i piedi?
[29]Così chi si accosta alla donna altrui,
chi la tocca, non resterà impunito.
[30]Non si disapprova un ladro, se ruba
per soddisfare l'appetito quando ha fame;
[31]eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte,
consegnare tutti i beni della sua casa.
[32]Ma l'adultero è privo di senno;
solo chi vuole rovinare se stesso agisce così.
[33]Incontrerà percosse e disonore,
la sua vergogna non sarà cancellata,
[34]poiché la gelosia accende lo sdegno del marito,
che non avrà pietà nel giorno della vendetta;
[35]non vorrà accettare alcun compenso,
rifiuterà ogni dono, anche se grande.
Proverbi
- Capitolo 7
[1]Figlio
mio, custodisci le mie parole
e fà tesoro dei miei precetti.
[2]Osserva i miei precetti e vivrai,
il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi.
[3]Lègali alle tue dita,
scrivili sulla tavola del tuo cuore.
[4]Dì alla sapienza: «Tu sei mia sorella»,
e chiama amica l'intelligenza,
[5]perché ti preservi dalla donna forestiera,
dalla straniera che ha parole di lusinga.
[6]Mentre dalla finestra della mia casa
stavo osservando dietro le grate,
[7]ecco vidi fra gli inesperti,
scorsi fra i giovani un dissennato.
[8]Passava per la piazza, accanto all'angolo della straniera,
e s'incamminava verso la casa di lei,
[9]all'imbrunire, al declinare del giorno,
all'apparir della notte e del buio.
[10]Ecco farglisi incontro una donna,
in vesti di prostituta e la dissimulazione nel cuore.
[11]Essa è audace e insolente,
non sa tenere i piedi in casa sua.
[12]Ora è per la strada, ora per le piazze,
ad ogni angolo sta in agguato.
[13]Lo afferra, lo bacia
e con sfacciataggine gli dice:
[14]«Dovevo offrire sacrifici di comunione;
oggi ho sciolto i miei voti;
[15]per questo sono uscita incontro a te
per cercarti e ti ho trovato.
[16]Ho messo coperte soffici sul mio letto,
tela fine d'Egitto;
[17]ho profumato il mio giaciglio di mirra,
di aloè e di cinnamòmo.
[18]Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino,
godiamoci insieme amorosi piaceri,
[19]poiché mio marito non è in casa,
è partito per un lungo viaggio,
[20]ha portato con sé il sacchetto del denaro,
tornerà a casa il giorno del plenilunio».
[21]Lo lusinga con tante moine,
lo seduce con labbra lascive;
[22]egli incauto la segue,
come un bue va al macello;
come un cervo preso al laccio,
[23]finché una freccia non gli lacera il fegato;
come un uccello che si precipita nella rete
e non sa che è in pericolo la sua vita.
[24]Ora, figlio mio, ascoltami,
fà attenzione alle parole della mia bocca.
[25]Il tuo cuore non si volga verso le sue vie,
non aggirarti per i suoi sentieri,
[26]perché molti ne ha fatti cadere trafitti
ed erano vigorose tutte le sue vittime.
[27]La sua casa è la strada per gli inferi,
che scende nelle camere della morte.
Proverbi
- Capitolo 8
Seconda
personificazione della Sapienza
[1]La
Sapienza forse non chiama
e la prudenza non fa udir la voce?
[2]In cima alle alture, lungo la via,
nei crocicchi delle strade essa si è posta,
[3]presso le porte, all'ingresso della città,
sulle soglie degli usci essa esclama:
[4]«A voi, uomini, io mi rivolgo,
ai figli dell'uomo è diretta la mia voce.
[5]Imparate, inesperti, la prudenza
e voi, stolti, fatevi assennati.
[6]Ascoltate, perché dirò cose elevate,
dalle mie labbra usciranno sentenze giuste,
[7]perché la mia bocca proclama la verità
e abominio per le mie labbra è l'empietà.
[8]Tutte le parole della mia bocca sono giuste;
niente vi è in esse di fallace o perverso;
[9]tutte sono leali per chi le comprende
e rette per chi possiede la scienza.
[10]Accettate la mia istruzione e non l'argento,
la scienza anziché l'oro fino,
[11]perché la scienza vale più delle perle
e nessuna cosa preziosa l'uguaglia».
Autoelogio
della Sapienza. La sapienza regale
[12]Io,
la Sapienza, possiedo la prudenza
e ho la scienza e la riflessione.
[13]Temere il Signore è odiare il male:
io detesto la superbia, l'arroganza,
la cattiva condotta e la bocca perversa.
[14]A me appartiene il consiglio e il buon senso,
io sono l'intelligenza, a me appartiene la potenza.
[15]Per mezzo mio regnano i re
e i magistrati emettono giusti decreti;
[16]per mezzo mio i capi comandano
e i grandi governano con giustizia.
[17]Io amo coloro che mi amano
e quelli che mi cercano mi troveranno.
[18]Presso di me c'è ricchezza e onore,
sicuro benessere ed equità.
[19]Il mio frutto val più dell'oro, dell'oro fino,
il mio provento più dell'argento scelto.
[20]Io cammino sulla via della giustizia
e per i sentieri dell'equità,
[21]per dotare di beni quanti mi amano
e riempire i loro forzieri.
La
Sapienza creatrice
[22]Il
Signore mi ha creato all'inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, fin d'allora.
[23]Dall'eternità sono stata costituita,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
[24]Quando non esistevano gli abissi, io fui generata;
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;
[25]prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io sono stata generata.
[26]Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi,
né le prime zolle del mondo;
[27]quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull'abisso;
[28]quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell'abisso;
[29]quando stabiliva al mare i suoi limiti,
sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia;
quando disponeva le fondamenta della terra,
[30]allora io ero con lui come architetto
ed ero la sua delizia ogni giorno,
dilettandomi davanti a lui in ogni istante;
[31]dilettandomi sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.
L'invito
supremo
[32]Ora,
figli, ascoltatemi:
beati quelli che seguono le mie vie!
[33]Ascoltate l'esortazione e siate saggi,
non trascuratela!
[34]Beato l'uomo che mi ascolta,
vegliando ogni giorno alle mie porte,
per custodire attentamente la soglia.
[35]Infatti, chi trova me trova la vita,
e ottiene favore dal Signore;
[36]ma chi pecca contro di me, danneggia se stesso;
quanti mi odiano amano la morte».
Proverbi
- Capitolo 9
La
Sapienza ospitale
[1]La
Sapienza si è costruita la casa,
ha intagliato le sue sette colonne.
[2]Ha ucciso gli animali, ha preparato il vino
e ha imbandito la tavola.
[3]Ha mandato le sue ancelle a proclamare
sui punti più alti della città:
[4]«Chi è inesperto accorra qui!».
A chi è privo di senno essa dice:
[5]«Venite, mangiate il mio pane,
bevete il vino che io ho preparato.
[6]Abbandonate la stoltezza e vivrete,
andate diritti per la via dell'intelligenza».
Contri
i beffardi
[7]Chi
corregge il beffardo se ne attira il disprezzo,
chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto.
[8]Non rimproverare il beffardo per non farti odiare;
rimprovera il saggio ed egli ti amerà.
[9]Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio;
istruisci il giusto ed egli aumenterà la dottrina.
[10]Fondamento della sapienza è il timore di Dio,
la scienza del Santo è intelligenza.
[11]Per mezzo mio si moltiplicano i tuoi giorni,
ti saranno aggiunti anni di vita.
[12]Se sei sapiente, lo sei a tuo vantaggio,
se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena.
La
follia scimmiotta la Sapienza
[13]Donna
irrequieta è follia,
una sciocca che non sa nulla.
[14]Sta seduta alla porta di casa,
su un trono, in un luogo alto della città,
[15]per invitare i passanti
che vanno diritti per la loro strada:
[16]«Chi è inesperto venga qua!».
E a chi è privo di senno essa dice:
[17]«Le acque furtive sono dolci,
il pane preso di nascosto è gustoso».
[18]Egli non si accorge che là ci sono le ombre
e che i suoi invitati
se ne vanno nel profondo degli inferi.
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Proverbi
- Capitolo 10
II. LA GRANDE RACCOLTA SALOMONICA
[1]Proverbi
di Salomone.
Il
figlio saggio rende lieto il padre;
il figlio stolto contrista la madre.
[2]Non giovano i tesori male acquistati,
mentre la giustizia libera dalla morte.
[3]Il Signore non lascia patir la fame al giusto,
ma delude la cupidigia degli empi.
[4]La mano pigra fa impoverire,
la mano operosa arricchisce.
[5]Chi raccoglie d'estate è previdente;
chi dorme al tempo della mietitura si disonora.
[6]Le benedizioni del Signore sul capo del giusto,
la bocca degli empi nasconde il sopruso.
[7]La memoria del giusto è in benedizione,
il nome degli empi svanisce.
[8]L'assennato accetta i comandi,
il linguacciuto va in rovina.
[9]Chi cammina nell'integrità va sicuro,
chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto.
[10]Chi chiude un occhio causa dolore,
chi riprende a viso aperto procura pace.
[11]Fonte di vita è la bocca del giusto,
la bocca degli empi nasconde violenza.
[12]L'odio suscita litigi,
l'amore ricopre ogni colpa.
[13]Sulle labbra dell'assennato si trova la sapienza,
per la schiena di chi è privo di senno il bastone.
[14]I saggi fanno tesoro della scienza,
ma la bocca dello stolto è un pericolo imminente.
[15]I beni del ricco sono la sua roccaforte,
la rovina dei poveri è la loro miseria.
[16]Il salario del giusto serve per la vita,
il guadagno dell'empio è per i vizi.
[17]E' sulla via della vita chi osserva la disciplina,
chi trascura la correzione si smarrisce.
[18]Placano l'odio le labbra sincere,
chi diffonde la calunnia è uno stolto.
[19]Nel molto parlare non manca la colpa,
chi frena le labbra è prudente.
[20]Argento pregiato è la lingua del giusto,
il cuore degli empi vale ben poco.
[21]Le labbra del giusto nutriscono molti,
gli stolti muoiono in miseria.
[22]La benedizione del Signore arricchisce,
non le aggiunge nulla la fatica.
[23]E' un divertimento per lo stolto compiere il male,
come il coltivar la sapienza per l'uomo prudente.
[24]Al malvagio sopraggiunge il male che teme,
il desiderio dei giusti invece è soddisfatto.
[25]Al passaggio della bufera l'empio cessa di essere,
ma il giusto resterà saldo per sempre.
[26]Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi
così è il pigro per chi gli affida una missione.
[27]Il timore del Signore prolunga i giorni,
ma gli anni dei malvagi sono accorciati.
[28]L'attesa dei giusti finirà in gioia,
ma la speranza degli empi svanirà.
[29]La via del Signore è una fortezza per l'uomo retto,
mentre è una rovina per i malfattori.
[30]Il giusto non vacillerà mai,
ma gli empi non dureranno sulla terra.
[31]La bocca del giusto esprime la sapienza,
la lingua perversa sarà tagliata.
[32]Le labbra del giusto stillano benevolenza,
la bocca degli empi perversità.
Proverbi
- Capitolo 11
[1]La
bilancia falsa è in abominio al Signore,
ma del peso esatto egli si compiace.
[2]Viene la superbia, verrà anche l'obbrobrio,
mentre la saggezza è presso gli umili.
[3]L'integrità degli uomini retti li guida,
la perversità dei perfidi li rovina.
[4]Non serve la ricchezza nel giorno della collera,
ma la giustizia libera dalla morte.
[5]La giustizia dell'uomo onesto gli spiana la via;
per la sua empietà cade l'empio.
[6]La giustizia degli uomini retti li salva,
nella cupidigia restano presi i perfidi.
[7]Con la morte dell'empio svanisce ogni sua speranza,
la fiducia dei malvagi scompare.
[8]Il giusto sfugge all'angoscia,
al suo posto subentra l'empio.
[9]Con la bocca l'empio rovina il suo prossimo,
ma i giusti si salvano con la scienza.
[10]Della prosperità dei giusti la città si rallegra,
per la scomparsa degli empi si fa festa.
[11]Con la benedizione degli uomini retti
si innalza una città,
la bocca degli empi la demolisce.
[12]Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno,
l'uomo prudente invece tace.
[13]Chi va in giro sparlando svela il segreto,
lo spirito fidato nasconde ogni cosa.
[14]Senza una direzione un popolo decade,
il successo sta nel buon numero di consiglieri.
[15]Chi garantisce per un estraneo si troverà male,
chi avversa le strette di mano a garanzia,
vive tranquillo.
[16]Una donna graziosa ottiene gloria,
ma gli uomini laboriosi acquistano ricchezza.
[17]Benefica se stesso l'uomo misericordioso,
il crudele invece tormenta la sua stessa carne.
[18]L'empio realizza profitti fallaci,
ma per chi semina la giustizia il salario è sicuro.
[19]Chi pratica la giustizia si procura la vita,
chi segue il male va verso la morte.
[20]I cuori depravati sono in abominio al Signore
che si compiace di chi ha una condotta integra.
[21]Certo non resterà impunito il malvagio,
ma la discendenza dei giusti si salverà.
[22]Un anello d'oro al naso d'un porco,
tale è la donna bella ma priva di senno.
[23]La brama dei giusti è solo il bene,
la speranza degli empi svanisce.
[24]C'è chi largheggia e la sua ricchezza aumenta,
c'è chi risparmia oltre misura e finisce nella miseria.
[25]La persona benefica avrà successo
e chi disseta sarà dissetato.
[26]Chi accaparra il grano è maledetto dal popolo,
la benedizione è invocata sul capo di chi lo vende.
[27]Chi è sollecito del bene trova il favore,
chi ricerca il male, male avrà.
[28]Chi confida nella propria ricchezza cadrà;
i giusti invece verdeggeranno come foglie.
[29]Chi crea disordine in casa erediterà vento
e lo stolto sarà schiavo dell'uomo saggio.
[30]Il frutto del giusto è un albero di vita,
il saggio conquista gli animi.
[31]Ecco, il giusto è ripagato sulla terra,
tanto più lo saranno l'empio e il peccatore.
Proverbi
- Capitolo 12
[1]Chi
ama la disciplina ama la scienza,
chi odia la correzione è stolto.
[2]Il buono si attira il favore del Signore,
ma egli condanna l'intrigante.
[3]Non resta saldo l'uomo con l'empietà,
ma la radice dei giusti non sarà smossa.
[4]La donna perfetta è la corona del marito,
ma quella che lo disonora è come carie nelle sue ossa.
[5]I pensieri dei giusti sono equità,
i propositi degli empi sono frode.
[6]Le parole degli empi sono agguati sanguinari,
ma la bocca degli uomini retti vi si sottrarrà.
[7]Gli empi, una volta abbattuti, più non sono,
ma la casa dei giusti sta salda.
[8]Un uomo è lodato per il senno,
chi ha un cuore perverso è disprezzato.
[9]Un uomo di poco conto che basta a se stesso
vale più di un uomo esaltato a cui manca il pane.
[10]Il giusto ha cura del suo bestiame,
ma i sentimenti degli empi sono spietati.
[11]Chi coltiva la sua terra si sazia di pane,
chi insegue chimere è privo di senno.
[12]Le brame dell'empio sono una rete di mali,
la radice dei giusti produce frutti.
[13]Nel peccato delle sue labbra si impiglia il malvagio,
ma il giusto sfuggirà a tale angoscia.
[14]Ognuno si sazia del frutto della sua bocca,
ma ciascuno sarà ripagato secondo le sue opere.
[15]Lo stolto giudica diritta la sua condotta,
il saggio, invece, ascolta il consiglio.
[16]Lo stolto manifesta subito la sua collera,
l'accorto dissimula l'offesa.
[17]Chi aspira alla verità proclama la giustizia,
il falso testimone proclama l'inganno.
[18]V'è chi parla senza riflettere: trafigge come una spada;
ma la lingua dei saggi risana.
[19]La bocca verace resta ferma per sempre,
la lingua bugiarda per un istante solo.
[20]Amarezza è nel cuore di chi trama il male,
gioia hanno i consiglieri di pace.
[21]Al giusto non può capitare alcun danno,
gli empi saranno pieni di mali.
[22]Le labbra menzognere sono un abominio per il Signore
che si compiace di quanti agiscono con sincerità.
[23]L'uomo accorto cela il sapere,
il cuore degli stolti proclama la stoltezza.
[24]La mano operosa ottiene il comando,
quella pigra sarà per il lavoro forzato.
[25]L'affanno deprime il cuore dell'uomo,
una parola buona lo allieta.
[26]Il giusto è guida per il suo prossimo,
ma la via degli empi fa smarrire.
[27]Il pigro non troverà selvaggina;
la diligenza è per l'uomo un bene prezioso.
[28]Nella strada della giustizia è la vita,
il sentiero dei perversi conduce alla morte.
Proverbi
- Capitolo 13
[1]Il
figlio saggio ama la disciplina,
lo spavaldo non ascolta il rimprovero.
[2]Del frutto della sua bocca
l'uomo mangia ciò che è buono;
l'appetito dei perfidi si soddisfa con i soprusi.
[3]Chi sorveglia la sua bocca conserva la vita,
chi apre troppo le labbra incontra la rovina.
[4]Il pigro brama, ma non c'è nulla per il suo appetito;
l'appetito dei diligenti sarà soddisfatto.
[5]Il giusto odia la parola falsa,
l'empio calunnia e disonora.
[6]La giustizia custodisce chi ha una condotta integra,
il peccato manda in rovina l'empio.
[7]C'è chi fa il ricco e non ha nulla;
c'è chi fa il povero e ha molti beni.
[8]Riscatto della vita d'un uomo è la sua ricchezza,
ma il povero non si accorge della minaccia.
[9]La luce dei giusti allieta,
la lucerna degli empi si spegne.
[10]L'insolenza provoca soltanto contese,
la sapienza si trova presso coloro che prendono consiglio.
[11]Le ricchezze accumulate in fretta diminuiscono,
chi le raduna a poco a poco le accresce.
[12]Un'attesa troppo prolungata fa male al cuore,
un desiderio soddisfatto è albero di vita.
[13]Chi disprezza la parola si rovinerà,
chi rispetta un comando ne avrà premio.
[14]L'insegnamento del saggio è fonte di vita
per evitare i lacci della morte.
[15]Un aspetto buono procura favore,
ma il contegno dei perfidi è rude.
[16]L'accorto agisce sempre con riflessione,
lo stolto mette in mostra la stoltezza.
[17]Un cattivo messaggero causa sciagure,
un inviato fedele apporta salute.
[18]Povertà e ignominia a chi rifiuta l'istruzione,
chi tien conto del rimprovero sarà onorato.
[19]Desiderio soddisfatto è una dolcezza al cuore,
ma è abominio per gli stolti staccarsi dal male.
[20]Và con i saggi e saggio diventerai,
chi pratica gli stolti ne subirà danno.
[21]La sventura perseguita i peccatori,
il benessere ripagherà i giusti.
[22]L'uomo dabbene lascia eredi i nipoti,
la proprietà del peccatore è riservata al giusto.
[23]Il potente distrugge il podere dei poveri
e c'è chi è eliminato senza processo.
[24]Chi risparmia il bastone odia suo figlio,
chi lo ama è pronto a correggerlo.
[25]Il giusto mangia a sazietà,
ma il ventre degli empi soffre la fame.
Proverbi
- Capitolo 14
[1]La
sapienza di una massaia costruisce la casa,
la stoltezza la demolisce con le mani.
[2]Chi procede con rettitudine teme il Signore,
chi si scosta dalle sue vie lo disprezza.
[3]Nella bocca dello stolto c'è il germoglio della superbia,
ma le labbra dei saggi sono la loro salvaguardia.
[4]Senza buoi, niente grano,
l'abbondanza del raccolto sta nel vigore del toro.
[5]Il testimone vero non mentisce,
quello falso spira menzogne.
[6]Il beffardo ricerca la sapienza ma invano,
la scienza è cosa facile per il prudente.
[7]Allontànati dall'uomo stolto,
e non ignorerai le labbra sapienti.
[8]La sapienza dell'accorto sta nel capire la sua via,
ma la stoltezza degli sciocchi è inganno.
[9]Fra gli stolti risiede la colpa,
fra gli uomini retti la benevolenza.
[10]Il cuore conosce la propria amarezza
e alla sua gioia non partecipa l'estraneo.
[11]La casa degli empi rovinerà,
ma la tenda degli uomini retti avrà successo.
[12]C'è una via che sembra diritta a qualcuno,
ma sbocca in sentieri di morte.
[13]Anche fra il riso il cuore prova dolore
e la gioia può finire in pena.
[14]Chi è instabile
si sazierà dei frutti della sua condotta,
l'uomo dabbene si sazierà delle sue opere.
[15]L'ingenuo crede quanto gli dici,
l'accorto controlla i propri passi.
[16]Il saggio teme e sta lontano dal male,
lo stolto è insolente e presuntuoso.
[17]L'iracondo commette sciocchezze,
il riflessivo sopporta.
[18]Gli inesperti erediteranno la stoltezza,
i prudenti si coroneranno di scienza.
[19]I malvagi si inchinano davanti ai buoni,
gli empi davanti alle porte del giusto.
[20]Il povero è odioso anche al suo amico,
numerosi sono gli amici del ricco.
[21]Chi disprezza il prossimo pecca,
beato chi ha pietà degli umili.
[22]Non errano forse quelli che compiono il male?
Benevolenza e favore per quanti compiono il bene.
[23]In ogni fatica c'è un vantaggio,
ma la loquacità produce solo miseria.
[24]Corona dei saggi è la loro accortezza,
corona degli stolti la loro stoltezza.
[25]Salvatore di vite è un testimone vero;
chi spaccia menzogne è un impostore.
[26]Nel timore del Signore è la fiducia del forte;
per i suoi figli egli sarà un rifugio.
[27]Il timore del Signore è fonte di vita,
per evitare i lacci della morte.
[28]Un popolo numeroso è la gloria del re;
la scarsità di gente è la rovina del principe.
[29]Il paziente ha grande prudenza,
l'iracondo mostra stoltezza.
[30]Un cuore tranquillo è la vita di tutto il corpo,
l'invidia è la carie delle ossa.
[31]Chi opprime il povero offende il suo creatore,
chi ha pietà del misero lo onora.
[32]Dalla propria malvagità è travolto l'empio,
il giusto ha un rifugio nella propria integrità.
[33]In un cuore assennato risiede la sapienza,
ma in seno agli stolti può scoprirsi?
[34]La giustizia fa onore a una nazione,
ma il peccato segna il declino dei popoli.
[35]Il favore del re è per il ministro intelligente,
il suo sdegno è per chi lo disonora.
Proverbi
- Capitolo 15
[1]Una
risposta gentile calma la collera,
una parola pungente eccita l'ira.
[2]La lingua dei saggi fa gustare la scienza,
la bocca degli stolti esprime sciocchezze.
[3]In ogni luogo sono gli occhi del Signore,
scrutano i malvagi e i buoni.
[4]Una lingua dolce è un albero di vita,
quella malevola è una ferita al cuore.
[5]Lo stolto disprezza la correzione paterna;
chi tiene conto dell'ammonizione diventa prudente.
[6]Nella casa del giusto c'è abbondanza di beni,
sulla rendita dell'empio incombe il dissesto.
[7]Le labbra dei saggi diffondono la scienza,
non così il cuore degli stolti.
[8]Il sacrificio degli empi è in abominio al Signore,
la supplica degli uomini retti gli è gradita.
[9]La condotta perversa è in abominio al Signore;
egli ama chi pratica la giustizia.
[10]Punizione severa per chi abbandona il retto sentiero,
chi odia la correzione morirà.
[11]Gl'inferi e l'abisso sono davanti al Signore,
tanto più i cuori dei figli dell'uomo.
[12]Lo spavaldo non vuol essere corretto,
egli non si accompagna con i saggi.
[13]Un cuore lieto rende ilare il volto,
ma, quando il cuore è triste, lo spirito è depresso.
[14]Una mente retta ricerca il sapere,
la bocca degli stolti si pasce di stoltezza.
[15]Tutti i giorni son brutti per l'afflitto,
per un cuore felice è sempre festa.
[16]Poco con il timore di Dio
è meglio di un gran tesoro con l'inquietudine.
[17]Un piatto di verdura con l'amore
è meglio di un bue grasso con l'odio.
[18]L'uomo collerico suscita litigi,
il lento all'ira seda le contese.
[19]La via del pigro è come una siepe di spine,
la strada degli uomini retti è una strada appianata.
[20]Il figlio saggio allieta il padre,
l'uomo stolto disprezza la madre.
[21]La stoltezza è una gioia per chi è privo di senno;
l'uomo prudente cammina diritto.
[22]Falliscono le decisioni prese senza consultazione,
riescono quelle prese da molti consiglieri.
[23]E' una gioia per l'uomo saper dare una risposta;
quanto è gradita una parola detta a suo tempo!
[24]Per l'uomo assennato la strada della vita è verso l'alto,
per salvarlo dagli inferni che sono in basso.
[25]Il Signore abbatte la casa dei superbi
e rende saldi i confini della vedova.
[26]Sono in abominio al Signore i pensieri malvagi,
ma gli sono gradite le parole benevole.
[27]Sconvolge la sua casa chi è avido di guadagni disonesti;
ma chi detesta i regali vivrà.
[28]La mente del giusto medita prima di rispondere,
la bocca degli empi esprime malvagità.
[29]Il Signore è lontano dagli empi,
ma egli ascolta la preghiera dei giusti.
[30]Uno sguardo luminoso allieta il cuore;
una notizia lieta rianima le ossa.
[31]L'orecchio che ascolta un rimprovero salutare
avrà la dimora in mezzo ai saggi.
[32]Chi rifiuta la correzione disprezza se stesso,
chi ascolta il rimprovero acquista senno.
[33]Il timore di Dio è una scuola di sapienza,
prima della gloria c'è l'umiltà.
Proverbi
- Capitolo 16
[1]All'uomo
appartengono i progetti della mente,
ma dal Signore viene la risposta.
[2]Tutte le vie dell'uomo sembrano pure ai suoi occhi,
ma chi scruta gli spiriti è il Signore.
[3]Affida al Signore la tua attività
e i tuoi progetti riusciranno.
[4]Il Signore ha fatto tutto per un fine,
anche l'empio per il giorno della sventura.
[5]E' un abominio per il Signore ogni cuore superbo,
certamente non resterà impunito.
[6]Con la bontà e la fedeltà si espia la colpa,
con il timore del Signore si evita il male.
[7]Quando il Signore si compiace della condotta di un uomo,
riconcilia con lui anche i suoi nemici.
[8]Poco con onestà è meglio
di molte rendite senza giustizia.
[9]La mente dell'uomo pensa molto alla sua via,
ma il Signore dirige i suoi passi.
[10]Un oracolo è sulle labbra del re,
in giudizio la sua bocca non sbaglia.
[11]La stadera e le bilance giuste appartengono al Signore,
sono opera sua tutti i pesi del sacchetto.
[12]E' in abominio ai re commettere un'azione iniqua,
poiché il trono si consolida con la giustizia.
[13]Delle labbra giuste si compiace il re
e ama chi parla con rettitudine.
[14]L'ira del re è messaggera di morte,
ma l'uomo saggio la placherà.
[15]Nello splendore del volto del re è la vita,
il suo favore è come nube di primavera.
[16]E' molto meglio possedere la sapienza che l'oro,
il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento.
[17]La strada degli uomini retti è evitare il male,
conserva la vita chi controlla la sua via.
[18]Prima della rovina viene l'orgoglio
e prima della caduta lo spirito altero.
[19]E' meglio abbassarsi con gli umili
che spartire la preda con i superbi.
[20]Chi è prudente nella parola troverà il bene
e chi confida nel Signore è beato.
[21]Sarà chiamato intelligente chi è saggio di mente;
il linguaggio dolce aumenta la dottrina.
[22]Fonte di vita è la prudenza per chi la possiede,
castigo degli stolti è la stoltezza.
[23]Una mente saggia rende prudente la bocca
e sulle sue labbra aumenta la dottrina.
[24]Favo di miele sono le parole gentili,
dolcezza per l'anima e refrigerio per il corpo.
[25]C'è una via che pare diritta a qualcuno,
ma sbocca in sentieri di morte.
[26]L'appetito del lavoratore lavora per lui,
perché la sua bocca lo stimola.
[27]L'uomo perverso produce la sciagura,
sulle sue labbra c'è come un fuoco ardente.
[28]L'uomo ambiguo provoca litigi,
chi calunnia divide gli amici.
[29]L'uomo violento seduce il prossimo
e lo spinge per una via non buona.
[30]Chi socchiude gli occhi medita inganni,
chi stringe le labbra ha gia commesso il male.
[31]Corona magnifica è la canizie,
ed essa si trova sulla via della giustizia.
[32]Il paziente val più di un eroe,
chi domina se stesso val più di chi conquista una città.
[33]Nel grembo si getta la sorte,
ma la decisione dipende tutta dal Signore.
Proverbi
- Capitolo 17
[1]Un
tozzo di pane secco con tranquillità è meglio
di una casa piena di banchetti festosi e di discordia.
[2]Lo schiavo intelligente prevarrà su un figlio disonorato
e avrà parte con i fratelli all'eredità.
[3]Il crogiuolo è per l'argento e il forno per l'oro,
ma chi prova i cuori è il Signore.
[4]Il maligno presta attenzione a un labbro maledico,
il bugiardo ascolta una lingua nociva.
[5]Chi deride il povero offende il suo creatore,
chi gioisce della sciagura altrui non resterà impunito.
[6]Corona dei vecchi sono i figli dei figli,
onore dei figli i loro padri.
[7]Non conviene all'insensato un linguaggio elevato,
ancor meno al principe un linguaggio falso.
[8]Il dono è come un talismano per il proprietario:
dovunque si volga ha successo.
[9]Chi copre la colpa si concilia l'amicizia,
ma chi la divulga divide gli amici.
[10]Fa più una minaccia all'assennato
che cento percosse allo stolto.
[11]Il malvagio non cerca altro che la ribellione,
ma gli sarà mandato contro un messaggero senza pietà.
[12]Meglio incontrare un'orsa privata dei figli
che uno stolto in preda alla follia.
[13]Chi rende male per bene
vedrà sempre la sventura in casa.
[14]Iniziare un litigio è come aprire una diga,
prima che la lite si esasperi, troncala.
[15]Assolvere il reo e condannare il giusto
sono due cose in abominio al Signore.
[16]A che serve il denaro in mano allo stolto?
Forse a comprar la sapienza, se egli non ha senno?
[17]Un amico vuol bene sempre,
è nato per essere un fratello nella sventura.
[18]E' privo di senno l'uomo che offre garanzie
e si dà come garante per il suo prossimo.
[19]Chi ama la rissa ama il delitto,
chi alza troppo l'uscio cerca la rovina.
[20]Un cuore perverso non troverà mai felicità,
una lingua tortuosa andrà in malora.
[21]Chi genera uno stolto ne avrà afflizione;
non può certo gioire il padre di uno sciocco.
[22]Un cuore lieto fa bene al corpo,
uno spirito abbattuto inaridisce le ossa.
[23]L'iniquo accetta regali di sotto il mantello
per deviare il corso della giustizia.
[24]L'uomo prudente ha la sapienza davanti a sé,
ma gli occhi dello stolto vagano in capo al mondo.
[25]Un figlio stolto è un tormento per il padre
e un'amarezza per colei che lo ha partorito.
[26]Non sta bene multare chi ha ragione
e peggio ancora colpire gli innocenti.
[27]Chi è parco di parole possiede la scienza;
uno spirito calmo è un uomo intelligente.
[28]Anche lo stolto, se tace, passa per saggio
e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.
Proverbi
- Capitolo 18
[1]Chi
si tiene appartato cerca pretesti
e con ogni mezzo attacca brighe.
[2]Lo stolto non ama la prudenza,
ma vuol solo far mostra dei suoi sentimenti.
[3]Con l'empietà viene il disprezzo,
con il disonore anche l'ignominia.
[4]Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda,
la fonte della sapienza è un torrente che straripa.
[5]Non è bene usar riguardi all'empio
per far torto al giusto in un giudizio.
[6]Le labbra dello stolto provocano liti
e la sua bocca gli provoca percosse.
[7]La bocca dello stolto è la sua rovina
e le sue labbra sono un laccio per la sua vita.
[8]Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi
che scendono in fondo alle viscere.
[9]Chi è indolente nel lavoro
è fratello del dissipatore.
[10]Torre fortissima è il nome del Signore:
il giusto vi si rifugia ed è al sicuro.
[11]I beni del ricco sono la sua roccaforte,
come un'alta muraglia, a suo parere.
[12]Prima della caduta il cuore dell'uomo si esalta,
ma l'umiltà viene prima della gloria.
[13]Chi risponde prima di avere ascoltato
mostra stoltezza a propria confusione.
[14]Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella malattia,
ma uno spirito afflitto chi lo solleverà?
[15]La mente intelligente acquista la scienza,
l'orecchio dei saggi ricerca il sapere.
[16]Il dono fa largo all'uomo
e lo introduce alla presenza dei grandi.
[17]Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione,
ma viene il suo avversario e lo confuta.
[18]La sorte fa cessar le discussioni
e decide fra i potenti.
[19]Un fratello offeso è più irriducibile d'una roccaforte,
le liti sono come le sbarre di un castello.
[20]Con la bocca l'uomo sazia il suo stomaco,
egli si sazia con il prodotto delle labbra.
[21]Morte e vita sono in potere della lingua
e chi l'accarezza ne mangerà i frutti.
[22]Chi ha trovato una moglie ha trovato una fortuna,
ha ottenuto il favore del Signore.
[23]Il povero parla con suppliche,
il ricco risponde con durezza.
[24]Ci sono compagni che conducono alla rovina,
ma anche amici più affezionati di un fratello.
Proverbi
- Capitolo 19
[1]Meglio un
povero di condotta integra
che un ricco di costumi perversi.
[2]Lo zelo senza riflessione non è cosa buona,
e chi va a passi frettolosi inciampa.
[3]La stoltezza intralcia il cammino dell'uomo
e poi egli si adira contro il Signore.
[4]Le ricchezze moltiplicano gli amici,
ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha.
[5]Il falso testimone non resterà impunito,
chi diffonde menzogne non avrà scampo.
[6]Molti sono gli adulatori dell'uomo generoso
e tutti sono amici di chi fa doni.
[7]Il povero è disprezzato dai suoi stessi fratelli,
tanto più si allontanano da lui i suoi amici.
Egli va in cerca di parole, ma non ci sono.
[8]Chi acquista senno ama se stesso
e chi agisce con prudenza trova fortuna.
[9]Il falso testimone non resterà impunito,
chi diffonde menzogne perirà.
[10]Allo stolto non conviene una vita agiata,
ancor meno a un servo comandare ai prìncipi.
[11]E' avvedutezza per l'uomo rimandare lo sdegno
ed è sua gloria passar sopra alle offese.
[12]Lo sdegno del re è simile al ruggito del leone
e il suo favore è come la rugiada sull'erba.
[13]Un figlio stolto è una calamità per il padre
e i litigi della moglie sono come stillicidio incessante.
[14]La casa e il patrimonio si ereditano dai padri,
ma una moglie assennata è dono del Signore.
[15]La pigrizia fa cadere in torpore,
l'indolente patirà la fame.
[16]Chi custodisce il comando custodisce se stesso,
chi trascura la propria condotta morirà.
[17]Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore
che gli ripagherà la buona azione.
[18]Correggi tuo figlio finché c'è speranza,
ma non ti trasporti l'ira fino a ucciderlo.
[19]Il violento deve essere punito,
se lo risparmi, lo diventerà ancora di più.
[20]Ascolta il consiglio e accetta la correzione,
per essere saggio in avvenire.
[21]Molte sono le idee nella mente dell'uomo,
ma solo il disegno del Signore resta saldo.
[22]Il pregio dell'uomo è la sua bontà,
meglio un povero che un bugiardo.
[23]Il timore di Dio conduce alla vita
e chi ne è pieno riposerà non visitato dalla sventura.
[24]Il pigro tuffa la mano nel piatto,
ma stenta persino a riportarla alla bocca.
[25]Percuoti il beffardo e l'ingenuo diventerà accorto,
rimprovera l'intelligente e imparerà la lezione.
[26]Chi rovina il padre e fa fuggire la madre
è un figlio disonorato e infame.
[27]Figlio mio, cessa pure di ascoltare l'istruzione,
se vuoi allontanarti dalle parole della sapienza.
[28]Il testimone iniquo si beffa della giustizia
e la bocca degli empi ingoia l'iniquità.
[29]Per i beffardi sono pronte le verghe
e il bastone per le spalle degli stolti.
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Proverbi
- Capitolo 20
[1]Il
vino è rissoso, il liquore è tumultuoso;
chiunque se ne inebria non è saggio.
[2]La collera del re è simile al ruggito del leone;
chiunque lo eccita rischia la vita.
[3]E' una gloria per l'uomo astenersi dalle contese,
attaccar briga è proprio degli stolti.
[4]Il pigro non ara d'autunno,
e alla mietitura cerca, ma non trova nulla.
[5]Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano,
l'uomo accorto le sa attingere.
[6]Molti si proclamano gente per bene,
ma una persona fidata chi la trova?
[7]Il giusto si regola secondo la sua integrità;
beati i figli che lascia dietro di sé!
[8]Il re che siede in tribunale
dissipa ogni male con il suo sguardo.
[9]Chi può dire: «Ho purificato il cuore,
sono mondo dal mio peccato?».
[10]Doppio peso e doppia misura
sono due cose in abominio al Signore.
[11]Gia con i suoi giochi il fanciullo dimostra
se le sue azioni saranno pure e rette.
[12]L'orecchio che ascolta e l'occhio che vede:
l'uno e l'altro ha fatto il Signore.
[13]Non amare il sonno per non diventare povero,
tieni gli occhi aperti e avrai pane a sazietà.
[14]«Robaccia, robaccia» dice chi compra:
ma mentre se ne va, allora se ne vanta.
[15]C'è oro e ci sono molte perle,
ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite.
[16]Prendigli il vestito
perché si è fatto garante per un altro
e tienilo in pegno per gli estranei.
[17]E' piacevole all'uomo il pane procurato con frode,
ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia.
[18]Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti,
e fà la guerra con molta riflessione.
[19]Chi va in giro sparlando rivela un segreto,
non associarti a chi ha sempre aperte le labbra.
[20]Chi maledice il padre e la madre
vedrà spegnersi la sua lucerna nel cuore delle tenebre.
[21]I guadagni accumulati in fretta da principio
non saranno benedetti alla fine.
[22]Non dire: «Voglio ricambiare il male»,
confida nel Signore ed egli ti libererà.
[23]Il doppio peso è in abominio al Signore
e le bilance false non sono un bene.
[24]Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo
e come può l'uomo comprender la propria via?
[25]E' un laccio per l'uomo esclamare subito: «Sacro!»
e riflettere solo dopo aver fatto il voto.
[26]Un re saggio passa al vaglio i malvagi
e ritorna su di loro con la ruota.
[27]Lo spirito dell'uomo è una fiaccola del Signore
che scruta tutti i segreti recessi del cuore.
[28]Bontà e fedeltà vegliano sul re,
sulla bontà è basato il suo trono.
[29]Vanto dei giovani è la loro forza,
ornamento dei vecchi è la canizie.
[30]Le ferite sanguinanti spurgano il male,
le percosse purificano i recessi del cuore.
Proverbi
- Capitolo 21
[1]Il
cuore del re è un canale d'acqua in mano al Signore:
lo dirige dovunque egli vuole.
[2]Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette,
ma chi pesa i cuori è il Signore.
[3]Praticare la giustizia e l'equità
per il Signore vale più di un sacrificio.
[4]Occhi alteri e cuore superbo,
lucerna degli empi, è il peccato.
[5]I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto,
ma chi è precipitoso va verso l'indigenza.
[6]Accumular tesori a forza di menzogne
è vanità effimera di chi cerca la morte.
[7]La violenza degli empi li travolge,
perché rifiutano di praticare la giustizia.
[8]La via dell'uomo criminale è tortuosa,
ma l'innocente è retto nel suo agire.
[9]E' meglio abitare su un angolo del tetto
che avere una moglie litigiosa e casa in comune.
[10]L'anima del malvagio desidera far il male
e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà.
[11]Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio
e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere.
[12]Il Giusto osserva la casa dell'empio
e precipita gli empi nella sventura.
[13]Chi chiude l'orecchio al grido del povero
invocherà a sua volta e non otterrà risposta.
[14]Un regalo fatto in segreto calma la collera,
un dono di sotto mano placa il furore violento.
[15]E' una gioia per il giusto che sia fatta giustizia,
mentre è un terrore per i malfattori.
[16]L'uomo che si scosta dalla via della saggezza,
riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti.
[17]Diventerà indigente chi ama i piaceri
e chi ama vino e profumi non arricchirà.
[18]Il malvagio serve da riscatto per il giusto
e il perfido per gli uomini retti.
[19]Meglio abitare in un deserto
che con una moglie litigiosa e irritabile.
[20]Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio,
ma lo stolto dilapida tutto.
[21]Chi segue la giustizia e la misericordia
troverà vita e gloria.
[22]Il saggio assale una città di guerrieri
e abbatte la fortezza in cui essa confidava.
[23]Chi custodisce la bocca e la lingua
preserva se stesso dai dispiaceri.
[24]Il superbo arrogante si chiama beffardo,
egli agisce nell'eccesso dell'insolenza.
[25]I desideri del pigro lo portano alla morte,
perché le sue mani rifiutano di lavorare.
[26]Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia,
mentre il giusto dona senza risparmiare.
[27]Il sacrificio degli empi è un abominio,
tanto più se offerto con cattiva intenzione.
[28]Il falso testimone perirà,
ma l'uomo che ascolta potrà parlare sempre.
[29]L'empio assume un'aria sfrontata,
l'uomo retto controlla la propria condotta.
[30]Non c'è sapienza, non c'è prudenza,
non c'è consiglio di fronte al Signore.
[31]Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia,
ma al Signore appartiene la vittoria.
Proverbi
- Capitolo 22
[1]Un
buon nome val più di grandi ricchezze
e la benevolenza altrui più dell'argento e dell'oro.
[2]Il ricco e il povero si incontrano,
il Signore ha creato l'uno e l'altro.
[3]L'accorto vede il pericolo e si nasconde,
gli inesperti vanno avanti e la pagano.
[4]Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio,
la ricchezza, l'onore e la vita.
[5]Spine e tranelli sono sulla via del perverso;
chi ha cura di se stesso sta lontano.
[6]Abitua il giovane secondo la via da seguire;
neppure da vecchio se ne allontanerà.
[7]Il ricco domina sul povero
e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore.
[8]Chi semina l'ingiustizia raccoglie la miseria
e il bastone a servizio della sua collera svanirà.
[9]Chi ha l'occhio generoso sarà benedetto,
perché egli dona del suo pane al povero.
[10]Scaccia il beffardo e la discordia se ne andrà
e cesseranno i litigi e gli insulti.
[11]Il Signore ama chi è puro di cuore
e chi ha la grazia sulle labbra è amico del re.
[12]Gli occhi del Signore proteggono la scienza
ed egli confonde le parole del perfido.
[13]Il pigro dice: «C'è un leone là fuori:
sarei ucciso in mezzo alla strada».
[14]La bocca delle straniere è una fossa profonda,
chi è in ira al Signore vi cade.
[15]La stoltezza è legata al cuore del fanciullo,
ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui.
[16]Opprimere il povero non fa che arricchirlo,
dare a un ricco non fa che impoverirlo.
III. RACCOLTA DEI SAGGI
[17]Porgi
l'orecchio e ascolta le parole dei sapienti
e applica la tua mente alla mia istruzione,
[18]perché ti sarà piacevole custodirle nel tuo intimo
e averle tutte insieme pronte sulle labbra.
[19]Perché la tua fiducia sia riposta nel Signore,
voglio indicarti oggi la tua strada.
[20]Non ti ho scritto forse trenta
tra consigli e istruzioni,
[21]perché tu sappia esprimere una parola giusta
e rispondere con parole sicure a chi ti interroga?
[22]Non depredare il povero, perché egli è povero,
e non affliggere il misero in tribunale,
[23]perché il Signore difenderà la loro causa
e spoglierà della vita coloro che li hanno spogliati.
[24]Non ti associare a un collerico
e non praticare un uomo iracondo,
[25]per non imparare i suoi costumi
e procurarti una trappola per la tua vita.
[26]Non essere di quelli che si fanno garanti
o che s'impegnano per debiti altrui,
[27]perché, se poi non avrai da pagare,
ti si toglierà il letto di sotto a te.
[28]Non spostare il confine antico,
posto dai tuoi padri.
[29]Hai visto un uomo sollecito nel lavoro?
Egli si sistemerà al servizio del re,
non resterà al servizio di persone oscure.
Proverbi
- Capitolo 23
[1]Quando
siedi a mangiare con un potente,
considera bene che cosa hai davanti;
[2]mettiti un coltello alla gola,
se hai molto appetito.
[3]Non desiderare le sue ghiottonerie,
sono un cibo fallace.
[4]Non affannarti per arricchire,
rinunzia a un simile pensiero;
[5]appena vi fai volare gli occhi sopra,
essa gia non è più:
perché mette ali come aquila
e vola verso il cielo.
[6]Non mangiare il pane di chi ha l'occhio cattivo
e non desiderare le sue ghiottonerie,
[7]perché come chi calcola fra di sé, così è costui;
ti dirà: «Mangia e bevi»,
ma il suo cuore non è con te.
[8]Il boccone che hai mangiato rigetterai
e avrai sprecato le tue parole gentili.
[9]Non parlare agli orecchi di uno stolto,
perché egli disprezzerà le tue sagge parole.
[10]Non spostare il confine antico,
e non invadere il campo degli orfani,
[11]perché il loro vendicatore è forte,
egli difenderà la loro causa contro di te.
[12]Piega il cuore alla correzione
e l'orecchio ai discorsi sapienti.
[13]Non risparmiare al giovane la correzione,
anche se tu lo batti con la verga, non morirà;
[14]anzi, se lo batti con la verga,
lo salverai dagli inferi.
[15]Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio,
anche il mio cuore gioirà.
[16]Esulteranno le mie viscere,
quando le tue labbra diranno parole rette.
[17]Il tuo cuore non invidi i peccatori,
ma resti sempre nel timore del Signore,
[18]perché così avrai un avvenire
e la tua speranza non sarà delusa.
[19]Ascolta, figlio mio, e sii saggio
e indirizza il cuore per la via retta.
[20]Non essere fra quelli che s'inebriano di vino,
né fra coloro che son ghiotti di carne,
[21]perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno
e il dormiglione si vestirà di stracci.
[22]Ascolta tuo padre che ti ha generato,
non disprezzare tua madre quando è vecchia.
[23]Acquista il vero bene e non cederlo,
la sapienza, l'istruzione e l'intelligenza.
[24]Il padre del giusto gioirà pienamente
e chi ha generato un saggio se ne compiacerà.
[25]Gioisca tuo padre e tua madre
e si rallegri colei che ti ha generato.
[26]Fà bene attenzione a me, figlio mio,
e tieni fisso lo sguardo ai miei consigli:
[27]una fossa profonda è la prostituta,
e un pozzo stretto la straniera.
[28]Essa si apposta come un ladro
e aumenta fra gli uomini il numero dei perfidi.
[29]Per chi i guai? Per chi i lamenti?
Per chi i litigi? Per chi i gemiti?
A chi le percosse per futili motivi?
A chi gli occhi rossi?
[30]Per quelli che si perdono dietro al vino
e vanno a gustare vino puro.
[31]Non guardare il vino quando rosseggia,
quando scintilla nella coppa
e scende giù piano piano;
[32]finirà con il morderti come un serpente
e pungerti come una vipera.
[33]Allora i tuoi occhi vedranno cose strane
e la tua mente dirà cose sconnesse.
[34]Ti parrà di giacere in alto mare
o di dormire in cima all'albero maestro.
[35]«Mi hanno picchiato, ma non sento male.
Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto.
Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell'altro».
Proverbi
- Capitolo 24
[1]Non
invidiare gli uomini malvagi,
non desiderare di stare con loro;
[2]poiché il loro cuore trama rovine
e le loro labbra non esprimono che malanni.
[3]Con la sapienza si costruisce la casa
e con la prudenza la si rende salda;
[4]con la scienza si riempiono le sue stanze
di tutti i beni preziosi e deliziosi.
[5]Un uomo saggio vale più di uno forte,
un uomo sapiente più di uno pieno di vigore,
[6]perché con le decisioni prudenti si fa la guerra
e la vittoria sta nel numero dei consiglieri.
[7]E' troppo alta la sapienza per lo stolto,
alla porta della città egli non potrà aprir bocca.
[8]Chi trama per fare il male
si chiama mestatore.
[9]Il proposito dello stolto è il peccato
e lo spavaldo è l'abominio degli uomini.
[10]Se ti avvilisci nel giorno della sventura,
ben poca è la tua forza.
[11]Libera quelli che sono condotti alla morte
e salva quelli che sono trascinati al supplizio.
[12]Se dici: «Ecco, io non ne so nulla»,
forse colui che pesa i cuori non lo comprende?
Colui che veglia sulla tua vita lo sa;
egli renderà a ciascuno secondo le sue opere.
[13]Mangia, figlio mio, il miele, perché è buono
e dolce sarà il favo al tuo palato.
[14]Sappi che tale è la sapienza per te:
se l'acquisti, avrai un avvenire
e la tua speranza non sarà stroncata.
[15]Non insidiare, o malvagio, la dimora del giusto,
non distruggere la sua abitazione,
[16]perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza,
ma gli empi soccombono nella sventura.
[17]Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico
e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe,
[18]perché il Signore non veda e se ne dispiaccia
e allontani da lui la collera.
[19]Non irritarti per i malvagi
e non invidiare gli empi,
[20]perché non ci sarà avvenire per il malvagio
e la lucerna degli empi si estinguerà.
[21]Temi il Signore, figlio mio, e il re;
non ribellarti né all'uno né all'altro,
[22]perché improvvisa sorgerà la loro vendetta
e chi sa quale scempio faranno l'uno e l'altro?
IV. APPENDICE ALLA RACCOLTA DEI SAGGI
[23]Anche
queste sono parole dei saggi.
Aver preferenze personali in giudizio non è bene.
[24]Se uno dice all'empio: «Tu sei innocente»,
i popoli lo malediranno, le genti lo esecreranno,
[25]mentre tutto andrà bene a coloro che rendono giustizia,
su di loro si riverserà la benedizione.
[26]Dà un bacio sulle labbra
colui che risponde con parole rette.
[27]Sistema i tuoi affari di fuori
e fatti i lavori dei campi
e poi costruisciti la casa.
[28]Non testimoniare alla leggera contro il tuo prossimo
e non ingannare con le labbra.
[29]Non dire: «Come ha fatto a me così io farò a lui,
renderò a ciascuno come si merita».
[30]Sono passato vicino al campo di un pigro,
alla vigna di un uomo insensato:
[31]ecco, ovunque erano cresciute le erbacce,
il terreno era coperto di cardi
e il recinto di pietre era in rovina.
[32]Osservando, riflettevo
e, vedendo, ho tratto questa lezione:
[33]un pò dormire, un pò sonnecchiare,
un pò incrociare le braccia per riposare
[34]e intanto viene passeggiando la miseria
e l'indigenza come un accattone.
Proverbi
- Capitolo 25
V. SECONDA RACCOLTA SALOMONICA
[1]Anche
questi sono proverbi di Salomone,
trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.
[2]E' gloria di Dio nascondere le cose,
è gloria dei re investigarle.
[3]I cieli per la loro altezza,
la terra per la sua profondità
e il cuore dei re sono inesplorabili.
[4]Togli le scorie dall'argento
e l'orafo ne farà un bel vaso;
[5]togli il malvagio dalla presenza del re
e il suo trono si stabilirà sulla giustizia.
[6]Non darti arie davanti al re
e non metterti al posto dei grandi,
[7]perché è meglio sentirsi dire: «Sali quassù»
piuttosto che essere umiliato davanti a uno superiore.
Quanto i tuoi occhi hanno visto
[8]non metterlo subito fuori in un processo;
altrimenti che farai alla fine,
quando il tuo prossimo ti svergognerà?
[9]Discuti la tua causa con il tuo vicino,
ma non rivelare il segreto altrui;
[10]altrimenti chi ti ascolta ti biasimerebbe
e il tuo discredito sarebbe irreparabile.
[11]Come frutti d'oro su vassoio d'argento
così è una parola detta a suo tempo.
[12]Come anello d'oro e collana d'oro fino
è un saggio che ammonisce un orecchio attento.
[13]Come fresco di neve al tempo della mietitura,
è un messaggero verace per chi lo manda;
egli rinfranca l'animo del suo signore.
[14]Nuvole e vento, ma senza pioggia,
tale è l'uomo che si vanta di regali che non fa.
[15]Con la pazienza il giudice si lascia persuadere,
una lingua dolce spezza le ossa.
[16]Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta,
per non esserne nauseato e poi vomitarlo.
[17]Metti di rado il piede in casa del tuo vicino,
perché non si stanchi di te e ti prenda in odio.
[18]Mazza, spada e freccia acuta
è colui che depone il falso contro il suo prossimo.
[19]Qual dente cariato e piede slogato
tale è la fiducia dell'uomo
sleale nel giorno della sventura,
[20]è togliersi le vesti in un giorno rigido.
Aceto su una piaga viva,
tali sono i canti per un cuore afflitto.
[21]Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare,
se ha sete, dagli acqua da bere;
[22]perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo
e il Signore ti ricompenserà.
[23]La tramontana porta la pioggia,
un parlare in segreto provoca lo sdegno sul volto.
[24]Abitare su un angolo del tetto è meglio
di una moglie litigiosa e una casa in comune.
[25]Come acqua fresca per una gola riarsa
è una buona notizia da un paese lontano.
[26]Fontana torbida e sorgente inquinata,
tale è il giusto che vacilla di fronte all'empio.
[27]Mangiare troppo miele non è bene,
né lasciarsi prendere da parole adulatrici.
[28]Una città smantellata o senza mura
tale è l'uomo che non sa dominare la collera.
Proverbi
- Capitolo 26
[1]Come
la neve d'estate e la pioggia alla mietitura,
così l'onore non conviene allo stolto.
[2]Come il passero che svolazza, come la rondine che vola,
così una maledizione senza motivo non avverrà.
[3]La frusta per il cavallo, la cavezza per l'asino
e il bastone per la schiena degli stolti.
[4]Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza
per non divenire anche tu simile a lui.
[5]Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza
perché egli non si creda saggio.
[6]Si taglia i piedi e beve amarezze
chi invia messaggi per mezzo di uno stolto.
[7]Malferme sono le gambe dello zoppo,
così una massima sulla bocca degli stolti.
[8]Come chi lega il sasso alla fionda,
così chi attribuisce onori a uno stolto.
[9]Una spina penetrata nella mano d'un ubriaco,
tale è una massima sulla bocca degli stolti.
[10]Arciere che ferisce tutti i passanti,
tale è chi assume uno stolto o un ubriaco.
[11]Come il cane torna al suo vomito,
così lo stolto ripete le sue stoltezze.
[12]Hai visto un uomo che si crede saggio?
E' meglio sperare in uno stolto che in lui.
[13]Il pigro dice: «C'è una belva per la strada,
un leone si aggira per le piazze».
[14]La porta gira sui cardini,
così il pigro sul suo letto.
[15]Il pigro tuffa la mano nel piatto,
ma dura fatica a portarla alla bocca.
[16]Il pigro si crede saggio
più di sette persone che rispondono con senno.
[17]Prende un cane per le orecchie
chi si intromette in una lite che non lo riguarda.
[18]Come un pazzo che scaglia tizzoni
e frecce di morte,
[19]così è quell'uomo che inganna il suo prossimo
e poi dice: «Ma sì, è stato uno scherzo!».
[20]Per mancanza di legna il fuoco si spegne;
se non c'è il delatore, il litigio si calma.
[21]Mantice per il carbone e legna per il fuoco,
tale è l'attaccabrighe per rattizzar le liti.
[22]Le parole del sussurrone sono come ghiotti bocconi,
esse scendono in fondo alle viscere.
[23]Come vernice d'argento sopra un coccio di creta
sono le labbra lusinghiere con un cuore maligno.
[24]Chi odia si maschera con le labbra,
ma nel suo intimo cova il tradimento;
[25]anche se usa espressioni melliflue, non ti fidare,
perché egli ha sette abomini nel cuore.
[26]L'odio si copre di simulazione,
ma la sua malizia apparirà pubblicamente.
[27]Chi scava una fossa vi cadrà dentro
e chi rotola una pietra, gli ricadrà addosso.
[28]Una lingua bugiarda odia la verità,
una bocca adulatrice produce rovina.
Proverbi
- Capitolo 27
[1]Non
ti vantare del domani,
perché non sai neppure che cosa genera l'oggi.
[2]Ti lodi un altro e non la tua bocca,
un estraneo e non le tue labbra.
[3]La pietra è greve, la sabbia è pesante,
ma più dell'una e dell'altra
lo è il fastidio dello stolto.
[4]La collera è crudele, l'ira è impetuosa;
ma chi può resistere alla gelosia?
[5]Meglio un rimprovero aperto
che un amore celato.
[6]Leali sono le ferite di un amico,
fallaci i baci di un nemico.
[7]Gola sazia disprezza il miele;
per chi ha fame anche l'amaro è dolce.
[8]Come un uccello che vola lontano dal nido
così è l'uomo che va errando lontano dalla dimora.
[9]Il profumo e l'incenso allietano il cuore,
la dolcezza di un amico rassicura l'anima.
[10]Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre,
non entrare nella casa di tuo fratello
nel giorno della tua disgrazia.
Meglio un amico vicino che un fratello lontano.
[11]Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore
e avrò di che rispondere a colui che mi insulta.
[12]L'accorto vede il pericolo e si nasconde,
gli inesperti vanno avanti e la pagano.
[13]Prendigli il vestito
perché si è fatto garante per uno straniero
e tienilo in pegno per gli sconosciuti.
[14]Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce
gli sarà imputato come una maledizione.
[15]Il gocciolar continuo in tempo di pioggia
e una moglie litigiosa, si rassomigliano:
[16]chi la vuol trattenere, trattiene il vento
e raccoglie l'olio con la mano destra.
[17]Il ferro si aguzza con il ferro
e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno.
[18]Il guardiano di un fico ne mangia i frutti,
chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori.
[19]Come un volto differisce da un altro,
così i cuori degli uomini differiscono fra di loro.
[20]Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai,
così non si saziano mai gli occhi dell'uomo.
[21]Come il crogiuolo è per l'argento
e il fornello per l'oro,
così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda.
[22]Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio
tra i grani con il pestello,
non scuoteresti da lui la sua stoltezza.
[23]Preòccupati del tuo gregge,
abbi cura delle tue mandrie,
[24]perché non sono perenni le ricchezze,
né un tesoro si trasmette di generazione in generazione.
[25]Si toglie il fieno, apparisce l'erba nuova
e si raccolgono i foraggi dei monti;
[26]gli agnelli ti danno le vesti
e i capretti il prezzo per comprare un campo,
[27]le capre latte abbondante per il cibo
e per vitto della tua famiglia.
e per mantenere le tue schiave.
Proverbi
- Capitolo 28
[1]L'empio
fugge anche se nessuno lo insegue,
mentre il giusto è sicuro come un giovane leone.
[2]Per i delitti di un paese molti sono i suoi tiranni,
ma con un uomo intelligente e saggio l'ordine si mantiene.
[3]Un uomo empio che opprime i miseri
è una pioggia torrenziale che non porta pane.
[4]Quelli che violano la legge lodano l'empio,
ma quanti osservano la legge gli muovono guerra.
[5]I malvagi non comprendono la giustizia,
ma quelli che cercano il Signore comprendono tutto.
[6]Meglio un povero dalla condotta integra
che uno dai costumi perversi, anche se ricco.
[7]Chi osserva la legge è un figlio intelligente,
chi frequenta i crapuloni disonora suo padre.
[8]Chi accresce il patrimonio con l'usura e l'interesse,
lo accumula per chi ha pietà dei miseri.
[9]Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge,
anche la sua preghiera è in abominio.
[10]Chi fa traviare gli uomini retti per una cattiva strada,
cadrà egli stesso nella fossa,
mentre gli integri possederanno fortune.
[11]Il ricco si crede saggio,
ma il povero intelligente lo scruta bene.
[12]Grande è la gioia quando trionfano i giusti,
ma se prevalgono gli empi ognuno si nasconde.
[13]Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo;
chi le confessa e cessa di farle troverà indulgenza.
[14]Beato l'uomo che teme sempre,
chi indurisce il cuore cadrà nel male.
[15]Leone ruggente e orso affamato,
tale è il malvagio che domina su un popolo povero.
[16]Un principe privo di senno moltiplica le vessazioni,
ma chi odia la rapina prolungherà i suoi giorni.
[17]Un uomo perseguitato per omicidio
fuggirà fino alla tomba: nessuno lo soccorre.
[18]Chi procede con rettitudine sarà salvato,
chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto.
[19]Chi lavora la sua terra si sazierà di pane,
chi insegue chimere si sazierà di miseria.
[20]L'uomo leale sarà colmo di benedizioni,
chi si arricchisce in fretta non sarà esente da colpa.
[21]Non è bene essere parziali,
per un pezzo di pane si pecca.
[22]L'uomo dall'occhio cupido è impaziente di arricchire
e non pensa che gli piomberà addosso la miseria.
[23]Chi corregge un altro troverà in fine più favore
di chi ha una lingua adulatrice.
[24]Chi deruba il padre o la madre e dice: «Non è peccato»,
è compagno dell'assassino.
[25]L'uomo avido suscita litigi,
ma chi confida nel Signore avrà successo.
[26]Chi confida nel suo senno è uno stolto,
chi si comporta con saggezza sarà salvato.
[27]Per chi dà al povero non c'è indigenza,
ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni.
[28]Se prevalgono gli empi, tutti si nascondono,
se essi periscono, sono potenti i giusti.
Proverbi
- Capitolo 29
[1]L'uomo
che, rimproverato, resta di dura cervice
sarà spezzato all'improvviso e senza rimedio.
[2]Quando comandano i giusti, il popolo gioisce,
quando governano gli empi, il popolo geme.
[3]Chi ama la sapienza allieta il padre,
ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio.
[4]Il re con la giustizia rende prospero il paese,
l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina.
[5]L'uomo che adula il suo prossimo
gli tende una rete per i suoi passi.
[6]Sotto i passi del malvagio c'è un trabocchetto,
mentre il giusto corre ed è contento.
[7]Il giusto si prende a cuore la causa dei miseri,
ma l'empio non intende ragione.
[8]I beffardi mettono sottosopra una città,
mentre i saggi placano la collera.
[9]Se un saggio discute con uno stolto,
si agiti o rida, non vi sarà conclusione.
[10]Gli uomini sanguinari odiano l'onesto,
mentre i giusti hanno cura di lui.
[11]Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo,
il saggio alla fine lo sa calmare.
[12]Se un principe dà ascolto alle menzogne,
tutti i suoi ministri sono malvagi.
[13]Il povero e l'usuraio si incontrano;
è il Signore che illumina gli occhi di tutti e due.
[14]Un re che giudichi i poveri con equità
rende saldo il suo trono per sempre.
[15]La verga e la correzione danno sapienza,
ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre.
[16]Quando governano i malvagi, i delitti abbondano,
ma i giusti ne vedranno la rovina.
[17]Correggi il figlio e ti farà contento
e ti procurerà consolazioni.
[18]Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato;
beato chi osserva la legge.
[19]Lo schiavo non si corregge a parole,
comprende, infatti, ma non obbedisce.
[20]Hai visto un uomo precipitoso nel parlare?
C'è più da sperare in uno stolto che in lui.
[21]Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia,
alla fine costui diventerà insolente.
[22]Un uomo collerico suscita litigi
e l'iracondo commette molte colpe.
[23]L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione,
l'umile di cuore ottiene onori.
[24]Chi è complice del ladro, odia se stesso,
egli sente l'imprecazione, ma non denuncia nulla.
[25]Il temere gli uomini pone in una trappola;
ma chi confida nel Signore è al sicuro.
[26]Molti ricercano il favore del principe,
ma è il Signore che giudica ognuno.
[27]L'iniquo è un abominio per i giusti
e gli uomini retti sono in abominio ai malvagi.
Proverbi
- Capitolo 30
VI. DETTI DI AGUR
[1]Detti
di Agùr figlio di Iakè, da Massa.
Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio,
sono stanco, o Dio, e vengo meno,
[2]perché io sono il più ignorante degli uomini
e non ho intelligenza umana;
[3]non ho imparato la sapienza
e ignoro la scienza del Santo.
[4]Chi è salito al cielo e ne è sceso?
Chi ha raccolto il vento nel suo pugno?
Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello?
Chi ha fissato tutti i confini della terra?
Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?
[5]Ogni parola di Dio è appurata;
egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
[6]Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
[7]Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
[8]tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza;
ma fammi avere il cibo necessario,
[9]perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all'indigenza, non rubi
e profani il nome del mio Dio.
[10]Non calunniare lo schiavo presso il padrone,
perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena.
[11]C'è gente che maledice suo padre
e non benedice sua madre.
[12]C'è gente che si crede pura,
ma non si è lavata della sua lordura.
[13]C'è gente dagli occhi così alteri
e dalle ciglia così altezzose!
[14]C'è gente i cui denti sono spade
e i cui molari sono coltelli,
per divorare gli umili eliminandoli dalla terra
e i poveri in mezzo agli uomini.
VII. PROVERBI NUMERICI
[15]La
sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!».
Tre cose non si saziano mai,
anzi quattro non dicono mai: «Basta!»:
[16]gli inferi, il grembo sterile,
la terra mai sazia d'acqua
e il fuoco che mai dice: «Basta!».
[17]L'occhio che guarda con scherno il padre
e disprezza l'obbedienza alla madre
sia cavato dai corvi della valle
e divorato dagli aquilotti.
[18]Tre cose mi sono difficili,
anzi quattro, che io non comprendo:
[19]il sentiero dell'aquila nell'aria,
il sentiero del serpente sulla roccia,
il sentiero della nave in alto mare,
il sentiero dell'uomo in una giovane.
[20]Tale è la condotta della donna adultera:
mangia e si pulisce la bocca
e dice: «Non ho fatto niente di male!».
[21]Per tre cose freme la terra,
anzi quattro cose non può sopportare:
[22]uno schiavo che diventi re,
uno stolto che abbia viveri in abbondanza,
[23]una donna gia trascurata da tutti che trovi marito
e una schiava che prenda il posto della padrona.
[24]Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra,
eppure sono i più saggi dei saggi:
[25]le formiche, popolo senza forza,
che si provvedono il cibo durante l'estate;
[26]gli iràci, popolo imbelle,
ma che hanno la tana sulle rupi;
[27]le cavallette, che non hanno un re,
eppure marciano tutte insieme schierate;
[28]la lucertola, che si può prender con le mani,
ma penetra anche nei palazzi dei re.
[29]Tre esseri hanno un portamento maestoso,
anzi quattro sono eleganti nel camminare:
[30]il leone, il più forte degli animali,
che non indietreggia davanti a nessuno;
[31]il gallo pettoruto e il caprone
e un re alla testa del suo popolo.
[32]Se ti sei esaltato per stoltezza
e se poi hai riflettuto,
mettiti una mano sulla bocca,
[33]poiché, sbattendo il latte ne esce la panna,
premendo il naso ne esce il sangue,
spremendo la collera ne esce la lite.
Proverbi
- Capitolo 31
VIII. PAROLE DI LEMUEL
[1]Parole
di Lemuèl, re di Massa,
che sua madre gli insegnò.
[2]E che, figlio mio! E che, figlio delle mie viscere!
E che, figlio dei miei voti!
[3]Non dare il tuo vigore alle donne,
né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re.
[4]Non conviene ai re, Lemuèl,
non conviene ai re bere il vino,
né ai principi bramare bevande inebrianti,
[5]per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti
e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti.
[6]Date bevande inebrianti a chi sta per perire
e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore.
[7]Beva e dimentichi la sua povertà
e non si ricordi più delle sue pene.
[8]Apri la bocca in favore del muto
in difesa di tutti gli sventurati.
[9]Apri la bocca e giudica con equità
e rendi giustizia all'infelice e al povero.
IX. LA PERFETTA PADRONA DI CASA
[10]Una donna
perfetta chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
[11]In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
[12]Essa gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
[13]Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
[14]Ella è simile alle navi di un mercante,
fa venire da lontano le provviste.
[15]Si alza quando ancora è notte
e prepara il cibo alla sua famiglia
e dà ordini alle sue domestiche.
[16]Pensa ad un campo e lo compra
e con il frutto delle sue mani pianta una vigna.
[17]Si cinge con energia i fianchi
e spiega la forza delle sue braccia.
[18]E' soddisfatta, perché il suo traffico va bene,
neppure di notte si spegne la sua lucerna.
[19]Stende la sua mano alla conocchia
e mena il fuso con le dita.
[20]Apre le sue mani al misero,
stende la mano al povero.
[21]Non teme la neve per la sua famiglia,
perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste.
[22]Si fa delle coperte,
di lino e di porpora sono le sue vesti.
[23]Suo marito è stimato alle porte della città
dove siede con gli anziani del paese.
[24]Confeziona tele di lino e le vende
e fornisce cinture al mercante.
[25]Forza e decoro sono il suo vestito
e se la ride dell'avvenire.
[26]Apre la bocca con saggezza
e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà.
[27]Sorveglia l'andamento della casa;
il pane che mangia non è frutto di pigrizia.
[28]I suoi figli sorgono a proclamarla beata
e suo marito a farne l'elogio:
[29]«Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti,
ma tu le hai superate tutte!».
[30]Fallace è la grazia e vana è la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
[31]Datele del frutto delle sue mani
e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
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