Capitoli
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Cronache
2 - Capitolo 1
III.
SALOMONE E LA COSTRUZIONE DEL TEMPIO
Salomone
riceve il dono della Saggezza
[1]Salomone
figlio di Davide si affermò nel regno. Il Signore suo Dio era
con lui e lo rese molto grande.
[2]Salomone
mandò ordini a tutto Israele, ai capi di migliaia e di
centinaia, ai magistrati, a tutti i principi di tutto Israele
e ai capifamiglia. [3]Poi Salomone e tutto Israele con
lui si recarono all'altura di Gàbaon, perché là si trovava
la tenda del convegno di Dio, eretta da Mosè, servo di Dio,
nel deserto. [4]Ma l'arca di Dio Davide l'aveva
trasportata da Kiriat-Iearìm nel luogo che aveva preparato
per essa, perché egli aveva innalzato per essa una tenda in
Gerusalemme. [5]L'altare di bronzo, opera di Bezalèel
figlio di Uri, figlio di Cur, era là davanti alla Dimora del
Signore. Salomone e l'assemblea vi andarono per consultare il
Signore. [6]Salomone salì all'altare di bronzo davanti
al Signore nella tenda del convegno e vi offrì sopra mille
olocausti.
[7]In
quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: «Chiedimi ciò
che vuoi che io ti conceda». [8]Salomone disse a Dio:
«Tu hai trattato mio padre Davide con grande benevolenza e mi
hai fatto regnare al suo posto. [9]Ora, Signore Dio, si
avveri la tua parola a Davide mio padre, perché mi hai
costituito re su un popolo numeroso come la polvere della
terra. [10]Ora concedimi saggezza e scienza e che io
possa guidare questo popolo; perché chi potrebbe mai
governare questo tuo grande popolo?».
[11]Dio
disse a Salomone: «Poiché ti sta a cuore una cosa simile e
poiché non hai domandato né ricchezze, né beni, né gloria,
né la vita dei tuoi nemici e neppure una lunga vita, ma hai
domandato piuttosto saggezza e scienza per governare il mio
popolo, su cui ti ho costituito re, [12]saggezza e
scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezze,
beni e gloria, quali non ebbero mai i re tuoi predecessori e
non avranno mai i tuoi successori». [13]Salomone poi
dall'altura, che si trovava in Gàbaon, tornò a Gerusalemme,
lontano dalla tenda del convegno, e regnò su Israele.
[14]Salomone
radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e
dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e
presso il re in Gerusalemme. [15]Il re fece in modo che
in Gerusalemme l'argento e l'oro abbondassero come i sassi e i
cedri fossero numerosi come i sicomòri nella Sefela. [16]I
cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i mercanti
del re li acquistavano in Kue. [17]Essi facevano venire
e importavano da Muzri un carro per seicento sicli d'argento,
un cavallo per centocinquanta. In tal modo ne importavano per
fornirli a tutti i re degli Hittiti e ai re di Aram.
Ultimi
preparativi. Chiram di Tiro
[18]Salomone
decise di costruire un tempio al nome del Signore e una reggia
per sé.
Cronache
2 - Capitolo 2
[1]Salomone
ingaggiò settantamila portatori, ottantamila scalpellini per
lavorare in montagna e tremilaseicento sorveglianti.
[2]Salomone
mandò a dire a Chiram, re di Tiro: «Come hai fatto con mio
padre Davide, al quale avevi spedito legno di cedro per la
costruzione della sua dimora, fà anche con me. [3]Ecco
ho deciso di costruire un tempio al nome del Signore mio Dio,
per consacrarlo a lui sì che io possa bruciare profumi
fragranti davanti a lui, esporre sempre i pani dell'offerta e
presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni
e nelle feste del Signore nostro Dio. Per Israele questo è un
obbligo perenne. [4]Il tempio, che io intendo
costruire, deve essere grande, perché il nostro Dio è più
grande di tutti gli dei. [5]Ma chi avrà la capacità
di costruirgli un tempio, quando i cieli e i cieli dei cieli
non bastano per contenerlo? E chi sono io perché gli
costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla sua
presenza? [6]Ora mandami un uomo esperto nel lavorare
l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, filati di porpora, di
cremisi e di violetto e che sappia eseguire intagli di ogni
genere; egli lavorerà con gli altri artigiani che io ho in
Gerusalemme e in Giuda, preparati da mio padre Davide. [7]Mandami
legno di cedro, di abete e di sandalo dal Libano. Io so,
infatti, che i tuoi uomini sono abili nel tagliare gli alberi
del Libano. Ora i miei uomini si uniranno ai tuoi [8]per
prepararmi legno in grande quantità, perché il tempio che
intendo costruire deve essere grande e stupendo. [9]Ecco,
a quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano
per vettovagliamento; ai tuoi uomini darò ventimila kor
di grano, ventimila kor d'orzo, ventimila bat di
vino e ventimila bat d'olio».
[10]Chiram
re di Tiro mandò per iscritto a Salomone questo messaggio: «Per
l'amore che il Signore porta al suo popolo, ti ha costituito
re su di esso». [11]Quindi Chiram diceva: «Sia
benedetto il Signore Dio di Israele, che ha fatto il cielo e
la terra, che ha concesso al re Davide un figlio saggio, pieno
di senno e di intelligenza, il quale costruirà un tempio al
Signore e una reggia per sé. [12]Ora ti mando un uomo
esperto, pieno di saggezza, Curam-Abi, [13]figlio di
una donna della tribù di Dan e di un padre di Tiro. Egli sa
lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, le pietre, il
legno, i filati di porpora, di violetto, di bisso e di
cremisi; sa eseguire ogni intaglio e concretare genialmente
ogni progetto gli venga sottoposto. Egli lavorerà con i tuoi
artigiani e con gli artigiani del mio signore Davide tuo
padre. [14]Ora il mio Signore mandi ai suoi uomini il
grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi. [15]Noi
taglieremo nel Libano il legname, quanto te ne occorrerà, e
te lo porteremo per mare su zattere fino a Giaffa e tu lo
farai salire a Gerusalemme».
I
lavori
[16]Salomone
censì tutti gli stranieri che erano nel paese di Israele: un
nuovo censimento dopo quello effettuato dal padre Davide. Ne
furono trovati centocinquantatremilaseicento. [17]Ne
prese settantamila come portatori, ottantamila come
scalpellini perché lavorassero sulle montagne e
tremilaseicento come sorveglianti perché facessero lavorare
quella gente.
Cronache
2 - Capitolo 3
[1]Salomone
cominciò a costruire il tempio del Signore in Gerusalemme sul
monte Moria dove il Signore era apparso a Davide suo padre,
nel luogo preparato da Davide sull'aia di Ornan il Gebuseo. [2]Incominciò
a costruire nel secondo mese dell'anno quarto del suo regno. [3]Queste
sono le misure delle fondamenta poste da Salomone per
edificare il tempio: lunghezza, in cubiti dell'antica misura,
sessanta cubiti; larghezza venti cubiti. [4]Il
vestibolo, che era di fronte al tempio nel senso della
larghezza del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era
di centoventi cubiti. Egli ricoprì l'interno di oro
purissimo. [5]Ricoprì con legno di abete il vano
maggiore e lo rivestì d'oro fino; sopra vi scolpì palme e
catenelle. [6]Rivestì l'aula con pietre preziose per
ornamento. L'oro era oro di Parvàim.
[7]Rivestì
d'oro la navata, cioè le travi, le soglie, le pareti e le
porte; sulle pareti scolpì cherubini.
[8]Costruì
la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della larghezza
della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La rivestì
di oro fino, impiegandone seicento talenti. [9]Il peso
dei chiodi era di cinquanta sicli d'oro; anche i piani di
sopra rivestì d'oro. [10]Nella cella del Santo dei
santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì
d'oro. [11]Le ali dei cherubini erano lunghe venti
cubiti. Un'ala del primo cherubino, lunga cinque cubiti,
toccava la parete della cella; l'altra, lunga cinque cubiti,
toccava l'ala del secondo cherubino. [12]Un'ala del
secondo cherubino, di cinque cubiti, toccava la parete della
cella; l'altra, di cinque cubiti, toccava l'ala del primo
cherubino.
[13]Queste
ali dei cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti; essi
stavano in piedi, voltati verso l'interno.
[14]Salomone
fece la cortina di stoffa di violetto, di porpora, di cremisi
e di bisso; sopra vi fece ricamare cherubini.
[15]Di
fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti;
il capitello sulla cima di ciascuna era di cinque cubiti. [16]Fece
ghirlande e le pose sulla cima delle colonne. Fece anche cento
melagrane e le collocò fra le ghirlande. [17]Eresse le
colonne di fronte alla navata, una a destra e una a sinistra;
quella a destra la chiamò Iachin e quella a sinistra Boaz.
Cronache
2 - Capitolo 4
[1]Salomone
fece l'altare di bronzo lungo venticinque cubiti, largo
venticinque e alto dieci. [2]Fece la vasca di metallo
fuso del diametro di dieci cubiti, rotonda, alta cinque
cubiti; ci voleva una corda di trenta cubiti per cingerla. [3]Sotto
l'orlo, per l'intera circonferenza, la circondavano animali
dalle sembianze di buoi, dieci per cubito, disposti in due
file e fusi insieme con la vasca. [4]Questa poggiava su
dodici buoi: tre guardavano verso settentrione, tre verso
occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. La vasca
vi poggiava sopra e le loro parti posteriori erano rivolte
verso l'interno. [5]Il suo spessore era di un palmo; il
suo orlo era come l'orlo di un calice a forma di giglio.
Conteneva tremila bat.
[6]Fece
anche dieci recipienti per la purificazione ponendone cinque a
destra e cinque a sinistra; in essi si lavava quanto si
adoperava per l'olocausto. La vasca serviva alle abluzioni dei
sacerdoti.
[7]Fece
dieci candelabri d'oro, secondo la forma prescritta, e li pose
nella navata: cinque a destra e cinque a sinistra.
[8]Fece
dieci tavoli e li collocò nella navata, cinque a destra e
cinque a sinistra.
[9]Fece
il cortile dei sacerdoti, il gran cortile e le porte di detto
cortile, che rivestì di bronzo. [10]Collocò la vasca
dal lato destro, a sud-est.
[11]Curam
fece le caldaie, le palette e gli aspersori. Egli portò a
termine il lavoro, eseguito nel tempio per il re Salomone: [12]le
due colonne, i due globi dei capitelli sopra le colonne, i due
reticolati per coprire i globi dei capitelli sopra le colonne,
[13]le quattrocento melagrane per i due reticolati, due
file di melagrane per ogni reticolato per coprire i due globi
dei capitelli sopra le colonne, [14]le dieci basi e i
dieci recipienti sulle basi, [15]l'unica vasca e i
dodici buoi sotto di essa, [16]le caldaie, le palette,
i forchettoni e tutti gli accessori che Curam-Abi fece di
bronzo splendido per il re Salomone per il tempio. [17]Il
re li fece fondere nella valle del Giordano, nella fonderia,
fra Succot e Zereda. [18]Salomone fece tutti questi
oggetti in grande quantità da non potersi calcolare il peso
del bronzo.
[19]Salomone
fece tutti gli oggetti destinati al tempio: l'altare d'oro e
le tavole, su cui si ponevano i pani dell'offerta, [20]i
candelabri e le lampade d'oro da accendersi, come era
prescritto, di fronte alla cella, [21]i fiori, le
lampade e gli spegnitoi d'oro, di quello più raffinato, [22]i
coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri d'oro fino.
Quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il
Santo dei santi e i battenti della navata del tempio erano
d'oro.
Cronache
2 - Capitolo 5
[1]Fu
ultimato così quanto Salomone aveva disposto per il tempio.
Allora Salomone fece portare gli oggetti consacrati da Davide
suo padre e depositò l'argento, l'oro e ogni arredo nel
tesoro del tempio.
Trasferimento
dell'arca
[2]Salomone
allora convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di
Israele e tutti i capitribù, i principi dei casati israeliti,
per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città
di Davide, cioè da Sion. [3]Si radunarono presso il re
tutti gli Israeliti per la festa che cadeva nel settimo mese. [4]Quando
furono giunti tutti gli anziani di Israele, i leviti
sollevarono l'arca. [5]Trasportarono l'arca e la tenda
del convegno e tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda;
li trasportarono i sacerdoti e i leviti. [6]Il re
Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di
lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi, da non potersi
contare né calcolare per il gran numero. [7]I
sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo
posto nella cella del tempio, nel Santo dei santi, sotto le
ali dei cherubini. [8]Difatti i cherubini stendevano le
ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe
dall'alto. [9]Le stanghe erano più lunghe, per questo
le loro punte si prolungavano oltre l'arca verso la cella, ma
non si vedevano di fuori; così è fino ad oggi. [10]Nell'arca
non c'era nulla se non le due tavole, che Mosè vi pose sull'Oreb,
le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti
quando uscirono dall'Egitto.
Dio
prende possesso del suo tempio
[11]Ora
avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo - tutti i sacerdoti
presenti infatti si erano santificati senza badare alle classi
- [12]mentre tutti i leviti cantori, cioè Asaf, Eman,
Idutun e i loro figli e fratelli, vestiti di bisso, con
cembali, arpe e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare e
mentre presso di loro 120 sacerdoti suonavano le trombe, [13]avvenne
che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono
la voce per lodare e celebrare il Signore e il suono delle
trombe, dei cembali e degli altri strumenti si levò per
lodare il Signore perché è buono, perché la sua grazia
dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè
della gloria del Signore. [14]I sacerdoti non
riuscivano a rimanervi per il loro servizio a causa della
nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il tempio
di Dio.
Cronache
2 - Capitolo 6
[1]Allora
Salomone disse:
«Il
Signore ha deciso di abitare nella nube.
[2]Ora io ti ho costruito una casa sublime,
un luogo ove tu possa porre per sempre la dimora».
Discorso
di Salomone al popolo
[3]Il
re poi si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele,
mentre tutta l'assemblea di Israele stava in piedi [4]e
disse: «Benedetto il Signore Dio di Israele, che ha adempiuto
con potenza quanto aveva predetto di sua bocca a Davide, mio
padre: [5]Da quando feci uscire il mio popolo dal paese
d'Egitto non mi sono scelto una città fra tutte le tribù di
Israele perché mi si costruisse un tempio ove abitasse il mio
nome e non mi sono scelto nessuno perché fosse guida del mio
popolo Israele; [6]ora mi sono scelto Gerusalemme perché
vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché governi
il mio popolo Israele. [7]Davide mio padre aveva deciso
di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, [8]ma
il Signore disse a Davide mio padre: Hai deciso di costruire
un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale
progetto; [9]solo che tu non costruirai il tempio, ma
tuo figlio, generato da te, costruirà un tempio al mio nome. [10]Il
Signore ha attuato la sua parola; sono succeduto infatti a
Davide mio padre e siedo sul trono di Israele, come aveva
preannunziato il Signore e ho costruito il tempio al nome del
Signore, Dio di Israele. [11]Vi ho collocato l'arca
dell'alleanza che il Signore aveva conclusa con gli Israeliti».
Preghiera
personale di Salomone
[12]Egli
si pose poi davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta
l'assemblea di Israele, e stese le mani. [13]Salomone,
infatti, aveva eretto una tribuna di bronzo e l'aveva
collocata in mezzo al grande cortile; era lunga cinque cubiti,
larga cinque e alta tre. Egli vi salì e si inginocchiò di
fronte a tutta l'assemblea di Israele. Stese le mani verso il
cielo e [14]disse: «Signore, Dio di Israele, non c'è
Dio simile a te in cielo e sulla terra. Tu mantieni l'alleanza
e la misericordia verso i tuoi servi che camminano davanti a
te con tutto il cuore. [15]Tu hai mantenuto, nei
riguardi del tuo servo Davide mio padre, quanto gli avevi
promesso; quanto avevi pronunziato con la bocca l'hai
adempiuto con potenza, come appare oggi. [16]Ora,
Signore Dio di Israele, mantieni, nei riguardi del tuo servo
Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà mai
un discendente, il quale stia davanti a me e sieda sul trono
di Israele, purché i tuoi figli vigilino sulla loro condotta,
secondo la mia legge, come hai fatto tu con me. [17]Ora,
Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai
rivolta al tuo servo Davide!
[18]Ma
è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra? Ecco
i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno
questa casa che ti ho costruita! [19]Tuttavia volgiti
alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio
Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo innalza
a te. [20]Siano i tuoi occhi aperti verso questa casa,
giorno e notte, verso il luogo dove hai promesso di porre il
tuo nome, per ascoltare la preghiera che il tuo servo innalza
in questo luogo.
Preghiera
per il popolo
[21]Ascolta
le suppliche del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando
pregheranno in questo luogo. Tu ascoltali dai cieli, dal luogo
della tua dimora; ascolta e perdona!
[22]Se
uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposta una
maledizione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo
tempio, [23]tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fà
giustizia fra i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli
ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto
l'innocente, rendendogli quanto merita la sua innocenza.
[24]Quando
il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico perché ha
peccato contro di te, se si convertirà e loderà il tuo nome,
pregherà e supplicherà davanti a te, in questo tempio, [25]tu
ascolta dal cielo, perdona il peccato del tuo popolo Israele e
fallo tornare nel paese che hai concesso loro e ai loro padri.
[26]Quando
si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno
peccato contro di te, se ti pregheranno in questo luogo,
loderanno il tuo nome e si convertiranno dal loro peccato
perché tu li avrai umiliati, [27]tu ascolta dal cielo
e perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele,
ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e
concedi la pioggia alla terra, che hai dato in eredità al tuo
popolo.
[28]Quando
nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine,
invasione di cavallette o di bruchi, quando il nemico assedierà
il tuo popolo nella sua terra o nelle sue città, quando
scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi, [29]ogni
preghiera e ogni supplica fatta da un individuo o da tutto il
tuo popolo Israele, in seguito alla prova del castigo e del
dolore, con le mani tese verso questo tempio, [30]tu
ascoltala dal cielo, luogo della tua dimora e perdona,
rendendo a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il
cuore di ognuno, poiché solo tu conosci il cuore dei figli
dell'uomo. [31]Fà sì che ti temano e camminino nelle
tue vie per tutti i giorni della loro vita nel paese che hai
dato ai nostri padri.
[32]Anche
lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, se
viene da un paese lontano a causa del tuo grande nome, della
tua mano potente e del tuo braccio teso, a pregare in questo
tempio, [33]tu ascolta dal cielo, luogo della tua
dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero e tutti
i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il
tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è stato
invocato su questo tempio, che io ho costruito.
[34]Quando
il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici, seguendo
la via per la quale l'avrai indirizzato, se ti pregheranno
rivolti verso questa città che ti sei scelta, e verso il
tempio che ho costruito al tuo nome, [35]ascolta dal
cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro
giustizia.
[36]Quando
peccheranno contro di te - non c'è, infatti, nessuno senza
peccato - e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un
nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese
lontano o vicino, [37]se, nel paese in cui saranno
stati deportati, rientrando in se stessi, si convertiranno a
te supplicandoti nel paese della loro prigionia dicendo:
Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, [38]se
faranno ritorno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima,
nel paese della loro prigionia ove li avranno deportati e ti
supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai concesso ai
loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il
tempio che io ho costruito al tuo nome, [39]tu ascolta
dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro
supplica e rendi loro giustizia. Perdona al tuo popolo che ha
peccato contro di te.
Conclusione
della preghiera
[40]Ora,
mio Dio, i tuoi occhi siano aperti e le tue orecchie attente
alla preghiera innalzata in questo luogo. [41]Ora,
alzati, Signore Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e
l'arca tua potente. Siano i tuoi sacerdoti, Signore Dio,
rivestiti di salvezza e i tuoi fedeli esultino nel benessere. [42]Signore
Dio, non rigettare il tuo consacrato; ricordati i favori fatti
a Davide tuo servo».
Cronache
2 - Capitolo 7
La
dedicazione
[1]Appena
Salomone ebbe finito di pregare, cadde dal cielo il fuoco, che
consumò l'olocausto e le altre vittime, mentre la gloria del
Signore riempiva il tempio. [2]I sacerdoti non potevano
entrare nel tempio, perché la gloria del Signore lo riempiva.
[3]Tutti gli Israeliti, quando videro scendere il fuoco
e la gloria del Signore sul tempio, si prostrarono con la
faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono il
Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre.
[4]Il re e tutto il popolo sacrificarono vittime al
Signore. [5]Il re Salomone offrì in sacrificio
ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e tutto
il popolo dedicarono il tempio. [6]I sacerdoti
attendevano al servizio; i leviti con tutti gli strumenti
musicali, fatti dal re Davide, celebravano il Signore, perché
la sua grazia dura sempre, eseguendo le laudi composte da
Davide. I sacerdoti suonavano le trombe di fronte ai leviti,
mentre tutti gli Israeliti stavano in piedi.
[7]Salomone
consacrò il centro del cortile di fronte al tempio; infatti
ivi offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di
comunione, poiché l'altare di bronzo, eretto da Salomone, non
poteva contenere gli olocausti, le offerte e i grassi. [8]In
quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni; tutto
Israele, dall'ingresso di Amat al torrente di Egitto,
un'assemblea grandissima, era con lui. [9]Nel giorno
ottavo ci fu una riunione solenne, essendo durata la
dedicazione dell'altare sette giorni e sette giorni anche la
festa. [10]Il ventitrè del settimo mese Salomone
congedò il popolo perché tornasse alle sue case contento e
con la gioia nel cuore per il bene concesso dal Signore a
Davide, a Salomone e a Israele suo popolo.
Avvertimento
divino
[11]Salomone
terminò il tempio e la reggia; attuò quanto aveva deciso di
fare nella casa del Signore e nella propria. [12]Il
Signore apparve di notte a Salomone e gli disse: «Ho
ascoltato la tua preghiera; mi sono scelto questo luogo come
casa di sacrificio. [13]Se chiuderò il cielo e non ci
sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare
la campagna e se invierò la peste in mezzo al mio popolo, [14]se
il mio popolo, sul quale è stato invocato il mio nome, si
umilierà, pregherà e ricercherà il mio volto, perdonerò il
suo peccato e risanerò il suo paese. [15]Ora i miei
occhi sono aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera
fatta in questo luogo. [16]Ora io mi sono scelto e ho
santificato questo tempio perché la mia presenza vi resti
sempre; e lì saranno sempre i miei occhi e il mio cuore. [17]Se
tu camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo padre,
facendo quanto ti ho comandato, e osserverai i miei statuti e
decreti, [18]consoliderò il trono del tuo regno come
ho promesso a Davide tuo padre dicendogli: Non mancherà per
te un successore che regni in Israele. [19]Ma se voi
devierete e abbandonerete i decreti e i comandi, che io ho
posto innanzi a voi e andrete a servire dei stranieri e a
prostrarvi a loro, [20]vi sterminerò dal paese che vi
ho concesso, e ripudierò questo tempio, che ho consacrato al
mio nome, lo renderò la favola e l'oggetto di scherno di
tutti i popoli. [21]Riguardo a questo tempio, gia così
eccelso, chiunque vi passerà vicino stupirà e dirà: Perché
il Signore ha agito così con questo paese e con questo
tempio? [22]Si risponderà: Perché hanno abbandonato
il Signore Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal
paese d'Egitto, e si sono legati a dei stranieri, prostrandosi
davanti a loro e servendoli. Per questo egli ha mandato su di
loro tutte queste sciagure».
Cronache
2 - Capitolo 8
Conclusione:
termine delle costruzioni
[1]Passati
i vent'anni durante i quali aveva edificato il tempio e la
reggia, [2]Salomone ricostruì le città che Curam gli
aveva dato e vi stabilì gli Israeliti. [3]Salomone andò
ad Amat di Zoba e l'occupò. [4]Egli ricostruì Palmira
nel deserto e tutte le città di rifornimento, che aveva
costruito in Amat. [5]Ricostruì Bet-Coròn superiore e
Bet-Coròn inferiore, fortezze con mura, battenti e catenacci.
[6]Lo stesso fece con Baalat, con tutte le città di
rifornimento di sua proprietà e con tutte le città dei carri
e dei cavalli; insomma eseguì tutto ciò che gli piacque di
costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio
del suo dominio.
[7]Quanti
rimanevano degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, degli
Evei e dei Gebusei, che non erano Israeliti, [8]cioè i
loro discendenti, sopravvissuti dopo di loro nel paese, quanti
non erano stati sterminati dagli Israeliti, Salomone li rese
tributari, come lo sono fino ad oggi. [9]Ma degli
Israeliti Salomone non impiegò nessuno come schiavo per i
suoi lavori, perché essi erano guerrieri, capi dei suoi
scudieri, capi dei suoi carri e dei suoi cavalieri. [10]Questi
capi di prefetti, eletti dal re Salomone, erano
duecentocinquanta e avevano la sorveglianza sul popolo.
[11]Salomone
trasferì la figlia del faraone dalla città di Davide alla
casa che aveva costruita per lei, perché aveva stabilito: «Una
donna non deve abitare per me nella casa di Davide, re di
Israele, perché è sacro ogni luogo in cui ha sostato l'arca
del Signore».
[12]In
quel tempo Salomone offrì olocausti al Signore sull'altare
del Signore, che aveva costruito di fronte al vestibolo. [13]Ogni
giorno offriva olocausti secondo il comando di Mosè, nei
sabati, nei noviluni e nelle tre feste dell'anno, cioè nella
festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa
delle capanne. [14]Secondo le disposizioni di Davide
suo padre, stabilì le classi dei sacerdoti per il loro
servizio; anche per i leviti dispose che nel loro ufficio
lodassero Dio e assistessero i sacerdoti ogni giorno; ai
portieri nelle loro classi assegnò le singole porte, perché
così aveva comandato Davide, uomo di Dio. [15]Non si
allontanarono in nulla dalle disposizioni del re Davide
riguardo ai sacerdoti e ai leviti; lo stesso avvenne riguardo
ai tesori. [16]Così fu realizzata tutta l'opera di
Salomone da quando si gettarono le fondamenta del tempio fino
al suo compimento definitivo.
Gloria
di Salomone
[17]Allora
Salomone andò ad Ezion-Ghèber e ad Elat sulla riva del mare,
nella regione di Edom. [18]Curam gli mandò alcune navi
con propri equipaggi e uomini esperti del mare. Costoro,
insieme con i marinai di Salomone, andarono in Ofir e di là
presero quattrocentocinquanta talenti d'oro e li portarono al
re Salomone.
Cronache
2 - Capitolo 9
[1]La
regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne a
Gerusalemme per metterlo alla prova mediante enigmi. Arrivò
con un corteo molto numeroso e con cammelli carichi di aromi,
d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a
Salomone e gli disse quanto aveva in mente. [2]Salomone
rispose a tutte le sue domande; nessuna risultò occulta per
Salomone tanto da non poterle rispondere. [3]La regina
di Saba, quando ebbe ammirato la sapienza di Salomone, la
reggia che egli aveva costruito, [4]i cibi della sua
tavola, gli alloggi dei suoi servitori, l'attività dei suoi
ministri e le loro divise, i suoi coppieri e le loro vesti,
gli olocausti che egli offriva nel tempio, ne rimase
incantata. [5]Quindi disse al re: «Era vero, dunque,
quanto avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e sulla
tua sapienza. [6]Io non avevo voluto credere a quanto
si diceva finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno
visto; ebbene non mi era stata riferita neppure una metà
della grandezza della tua sapienza; tu superi la fama che
avevo sentito su di te. [7]Beati i tuoi uomini e beati
questi tuoi ministri, che stanno sempre alla tua presenza e
ascoltano la tua sapienza! [8]Sia benedetto il Signore
tuo Dio, che si è compiaciuto di te e ti ha costituito, sul
suo trono, re per il Signore Dio tuo. Poiché il tuo Dio ama
Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha
costituito suo re perché tu eserciti il diritto e la
giustizia». [9]Essa diede al re centoventi talenti
d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non ci
furono mai tanti aromi come quelli che la regina di Saba diede
al re Salomone.
[10]Gli
uomini di Curam e quelli di Salomone, che caricavano oro da
Ofir, portarono legno di sandalo e pietre preziose. [11]Con
il legno di sandalo il re fece le scale del tempio e della
reggia, cetre e arpe per i cantori; strumenti simili non erano
mai stati visti nel paese di Giuda.
[12]Il
re Salomone diede alla regina di Saba quanto ella aveva
mostrato di gradire, oltre l'equivalente di quanto ella aveva
portato al re. Ella poi tornò nel suo paese con i suoi
uomini.
[13]Il
peso dell'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno
era di seicentosessantasei talenti d'oro, [14]senza
contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai
commercianti; tutti i re dell'Arabia e i governatori del paese
portavano a Salomone oro e argento.
[15]Il
re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per
ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, [16]e
trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ognuno dei quali
adoperò trecento sicli d'oro. Il re li pose nel palazzo della
foresta del Libano.
[17]Il
re fece un grande trono d'avorio, che rivestì d'oro puro. [18]Il
trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro connessi fra
loro. Ai due lati del sedile c'erano due bracci, vicino ai
quali si ergevano due leoni. [19]Dodici leoni si
ergevano, di qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano
di simili in nessun regno. [20]Tutto il vasellame per
bere del re Salomone era d'oro; tutti gli arredi del palazzo
della foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di
Salomone l'argento non valeva nulla. [21]Difatti le
navi del re andavano a Tarsìs, guidate dai marinai di Curam;
ogni tre anni tornavano le navi di Tarsìs cariche d'oro,
d'argento, di avorio, di scimmie e di babbuini.
[22]Il
re Salomone superò, per ricchezza e sapienza, tutti i re
della terra. [23]Tutti i re della terra desideravano
avvicinare Salomone per ascoltare la sapienza che Dio gli
aveva infusa. [24]Ognuno di essi gli portava ogni anno
il proprio tributo, oggetti d'oro e oggetti d'argento, vesti,
armi, aromi, cavalli e muli. [25]Salomone aveva
quattromila stalle per i suoi cavalli e i suoi carri e
dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e
presso il re in Gerusalemme. [26]Egli dominava su tutti
i re, dal fiume fino alla regione dei Filistei e fino al
confine dell'Egitto.
[27]Il
re fece sì che in Gerusalemme l'argento fosse comune come i
sassi, i cedri numerosi come i sicomòri nella Sefela. [28]Da
Muzri e da tutti i paesi si importavano cavalli per Salomone.
Morte
di Salomone
[29]Le
altre gesta di Salomone, dalle prime alle ultime, sono
descritte negli atti del profeta Natan, nella profezia di
Achia di Silo e nelle visioni del veggente Iedò riguardo a
Geroboamo figlio di Nebàt. [30]Salomone regnò in
Gerusalemme su Israele quarant'anni. [31]Salomone si
addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di
Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Roboamo.
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Cronache
2 - Capitolo 10
IV.
LE PRIME RIFORME DELLA MONARCHIA
1.
ROBOAMO E I GRUPPI DEI LEVITI
Lo
scisma
[1]Roboamo
andò a Sichem, perché tutti gli Israeliti erano convenuti in
Sichem per proclamarlo re. [2]Quando lo seppe,
Geroboamo figlio di Nebàt, che era in Egitto dove era fuggito
per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto. [3]Lo
avevano mandato a chiamare e perciò Geroboamo si presentò
con tutto Israele e dissero a Roboamo: [4]«Tuo padre
ha reso pesante il nostro giogo, ora tu alleggerisci la dura
schiavitù di tuo padre e il giogo gravoso, che quegli ci ha
imposto, e noi ti serviremo». [5]Rispose loro: «Tornate
da me fra tre giorni». Il popolo se ne andò.
[6]Il
re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al
servizio di Salomone suo padre durante la sua vita e domandò:
«Che mi consigliate di rispondere a questo popolo?». [7]Gli
dissero: «Se oggi ti mostrerai benevolo verso questo popolo,
se l'accontenterai e se dirai loro parole gentili, essi
saranno tuoi docili sudditi per sempre». [8]Ma quegli
trascurò il consiglio datogli dagli anziani e si consultò
con i giovani, che erano cresciuti con lui ed erano al suo
servizio. [9]Domandò loro: «Che mi consigliate di
rispondere a questo popolo che mi ha chiesto: Alleggerisci il
giogo impostoci da tuo padre?». [10]I giovani, che
erano cresciuti con lui, gli dissero: «Al popolo che si è
rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro
giogo, tu alleggeriscilo! annunzierai:
Il
mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio
padre.
[11]Ora, se mio padre vi ha caricati di un giogo
pesante,
io renderò ancora più grave il vostro giogo.
Mio padre vi ha castigati con fruste,
io vi castigherò con flagelli».
[12]Geroboamo
e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno,
come aveva ordinato il re quando affermò: «Tornate da me il
terzo giorno». [13]Il re rispose loro duramente. Il re
Roboamo, respinto il consiglio degli anziani, [14]disse
loro secondo il consiglio dei giovani:
«Mio
padre vi ha imposto un giogo pesante,
io lo renderò ancora più grave.
Mio padre vi ha castigati con fruste,
io vi castigherò con flagelli».
[15]Il
re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione divina che
il Signore attuasse la parola che aveva rivolta a Geroboamo,
figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. [16]Tutto
Israele, visto che il re non li ascoltava, rispose al re:
«Che
c'è fra noi e Davide?
Nulla in comune con il figlio di Iesse!
Ognuno alle proprie tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide».
Tutto
Israele se ne andò alle sue tende. [17]Sugli Israeliti
che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. [18]Il
re Roboamo mandò Adoram, sovrintendente ai lavori forzati, ma
gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Il re Roboamo
allora salì in fretta sul suo carro e fuggì in Gerusalemme. [19]Così
Israele si ribellò alla casa di Davide; tale situazione dura
fino ad oggi.
Cronache
2 - Capitolo 11
Attività
di Roboamo
[1]Roboamo,
giunto in Gerusalemme, vi convocò le tribù di Giuda e di
Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere
contro Israele allo scopo di riconquistare il regno a Roboamo.
[2]Ma questa parola del Signore fu rivolta a Semaia: [3]«Annunzia
a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutti gli
Israeliti che sono in Giuda e in Beniamino: [4]Dice il
Signore: Non andate a combattere contro i vostri fratelli.
Ognuno torni a casa, perché questa situazione è stata voluta
da me». Ascoltarono le parole del Signore e rinunziarono a
marciare contro Geroboamo.
[5]Roboamo
abitò in Gerusalemme. Egli trasformò in fortezze alcune città
di Giuda. [6]Ricostruì Betlemme, Etam, Tekòa, [7]Bet-Zur,
Soco, Adullam, [8]Gat, Maresa, Zif, [9]Adoràim,
Lachis, Azeka, [10]Zorea, Aialon ed Ebron; queste
fortezze erano in Giuda e in Beniamino. [11]Egli
rafforzò queste fortezze, vi prepose comandanti e vi stabilì
depositi di cibarie, di olio e di vino. [12]In ogni
città depositò scudi e lance, rendendole fortissime.
Rimasero
fedeli Giuda e Beniamino.
I
sacerdoti si schierano con Roboamo
[13]I
sacerdoti e i leviti, che erano in tutto Israele, si
radunarono da tutto il loro territorio per passare dalla sua
parte. [14]Sì, i leviti lasciarono i pascoli, le
proprietà e andarono in Giuda e in Gerusalemme, perché
Geroboamo e i suoi figli li avevano esclusi dal sacerdozio del
Signore. [15]Geroboamo aveva stabilito suoi sacerdoti
per le alture, per i demoni e per i vitelli che aveva eretti. [16]Dopo,
da tutto Israele quanti avevano determinato in cuor loro di
rimanere fedeli al Signore, Dio di Israele, andarono in
Gerusalemme per sacrificare al Signore, Dio dei loro padri. [17]Così
rafforzarono il regno di Giuda e sostennero Roboamo figlio di
Salomone, per tre anni, perché per tre anni egli imitò la
condotta di Davide e di Salomone.
La
famiglia di Roboamo
[18]Roboamo
si prese in moglie Macalat figlia di Ierimot, figlio di
Davide, e di Abiàil figlia di Eliàb, figlio di Iesse. [19]Essa
gli partorì i figli Ieus, Semaria e Zaam. [20]Dopo di
lei prese Maaca figlia di Assalonne, che gli partorì Abia,
Attài, Ziza e Selomìt. [21]Roboamo amò Maaca figlia
di Assalonne più di tutte le altre mogli e concubine; egli
prese diciotto mogli e sessanta concubine e generò ventotto
figli e sessanta figlie. [22]Roboamo costituì Abia
figlio di Maaca capo, ossia principe tra i suoi fratelli,
perché pensava di farlo re. [23]Con astuzia egli
sparse in tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte
le fortezze, alcuni suoi figli. Diede loro viveri in
abbondanza e li provvide di mogli.
Cronache
2 - Capitolo 12
L'infedeltà
di Roboamo
[1]Quando
il regno fu consolidato ed egli si sentì forte, Roboamo
abbandonò la legge del Signore e tutto Israele lo seguì.
[2]Nell'anno
quinto del re Roboamo, Sisach re d'Egitto marciò contro
Gerusalemme, perché i suoi abitanti si erano ribellati al
Signore. [3]Egli aveva milleduecento carri,
sessantamila cavalli. Coloro che erano venuti con lui
dall'Egitto non si contavano: Libi, Succhei ed Etiopi. [4]Egli
prese le fortezze di Giuda e giunse fino a Gerusalemme. [5]Il
profeta Semaia si presentò a Roboamo e agli ufficiali di
Giuda, che si erano raccolti in Gerusalemme per paura di
Sisach, e disse loro: «Dice il Signore: Voi mi avete
abbandonato, perciò anch'io vi ho abbandonati nelle mani di
Sisach». [6]Allora i capi di Israele e il re si
umiliarono e dissero: «Giusto è il Signore!». [7]Poiché
si erano umiliati, il Signore parlò a Semaia: «Si sono
umiliati e io non li distruggerò. Anzi concederò loro la
liberazione fra poco; la mia ira non si rovescerà su
Gerusalemme per mezzo di Sisach. [8]Tuttavia essi
saranno a lui sottomessi; così conosceranno la differenza fra
la sottomissione a me e quella ai regni delle nazioni».
[9]Sisach,
re d'Egitto, venne a Gerusalemme e prese i tesori del tempio e
i tesori della reggia, li vuotò. Prese anche gli scudi d'oro
fatti da Salomone. [10]Il re Roboamo li sostituì con
scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie
addette alla reggia. [11]Ogni volta che il re andava
nel tempio, le guardie li prendevano, quindi li riportavano
nella sala delle guardie. [12]Perché Roboamo si era
umiliato, lo sdegno del Signore si ritirò da lui e non lo
distrusse del tutto. Anzi in Giuda ci furono avvenimenti
felici.
[13]Il
re Roboamo si consolidò in Gerusalemme e regnò. Quando
divenne re, Roboamo aveva quarantun anni; regnò diciassette
anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le
tribù di Israele per porvi il suo nome. Sua madre, ammonita,
si chiamava Naama. [14]Egli fece il male, perché non
aveva applicato il cuore alla ricerca del Signore.
[15]Le
gesta di Roboamo, le prime e le ultime, sono descritte negli
atti del profeta Semaia e del veggente Iddo, secondo le
genealogie. Ci furono guerre continue fra Roboamo e Geroboamo.
[16]Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu
sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Abia.
Cronache
2 - Capitolo 13
2.
ABIA E LA FEDELTA' AL SACERDOZIO LEGITTIMO
La
guerra
[1]Nell'anno
diciottesimo del re Geroboamo divenne re di Giuda Abia. [2]Regnò
tre anni in Gerusalemme; sua madre, di Gàbaa, si chiamava
Maaca, figlia di Urièl. Ci fu guerra fra Abia e Geroboamo. [3]Abia
attaccò battaglia con un esercito di valorosi,
quattrocentomila uomini scelti. Geroboamo si schierò in
battaglia contro di lui con ottocentomila uomini scelti.
Il
discorso di Abia
[4]Abia
si pose sul monte Semaraim, che è sulle montagne di Efraim e
gridò: «Ascoltatemi, Geroboamo e tutto Israele! [5]Non
sapete forse che il Signore, Dio di Israele, ha concesso il
regno a Davide su Israele per sempre, a lui e ai suoi figli
con un'alleanza inviolabile?
[6]Geroboamo
figlio di Nebàt, ministro di Salomone figlio di Davide, è
sorto e si è ribellato contro il suo padrone. [7]Presso
di lui si sono radunati uomini sfaccendati e iniqui; essi si
fecero forti contro Roboamo figlio di Salomone. Roboamo era
giovane, timido di carattere; non fu abbastanza forte di
fronte a loro. [8]Ora voi pensate di imporvi sul regno
del Signore, che è nelle mani dei figli di Davide, perché
siete una grande moltitudine e con voi sono i vitelli d'oro,
che Geroboamo vi ha fatti come dei. [9]Non avete forse
voi scacciato i sacerdoti del Signore, figli di Aronne, e i
leviti e non vi siete costituiti sacerdoti come i popoli degli
altri paesi? Chiunque si è presentato con un giovenco di
armento e con sette arieti a farsi consacrare è divenuto
sacerdote di chi non è Dio.
[10]Quanto
a noi, il Signore è nostro Dio; non l'abbiamo abbandonato. I
sacerdoti, che prestano servizio al Signore, sono figli di
Aronne e leviti sono gli addetti alle funzioni. [11]Essi
offrono al Signore olocausti ogni mattina e ogni sera, il
profumo fragrante, i pani dell'offerta su una tavola monda,
dispongono i candelabri d'oro con le lampade da accendersi
ogni sera, perché noi osserviamo i comandi del Signore nostro
Dio, mentre voi lo avete abbandonato. [12]Ecco noi
abbiamo, alla nostra testa, Dio con noi; i suoi sacerdoti e le
trombe squillanti stanno per suonare la carica contro di voi.
Israeliti, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri
padri, perché non avrete successo».
La
battaglia
[13]Geroboamo
li aggirò con un agguato per assalirli alle spalle. Le truppe
stavano di fronte a Giuda, mentre coloro che erano in agguato
si trovavano alle spalle. [14]Quelli di Giuda si
volsero. Avendo da combattere di fronte e alle spalle,
gridarono al Signore e i sacerdoti suonarono le trombe. [15]Tutti
quelli di Giuda alzarono grida. Mentre quelli di Giuda
emettevano grida, Dio sconfisse Geroboamo e tutto Israele di
fronte ad Abia e a Giuda. [16]Gli Israeliti fuggirono
di fronte a Giuda; Dio li aveva messi in potere di costoro. [17]Abia
e la sua truppa inflissero loro una grave sconfitta; fra gli
Israeliti caddero morti cinquecentomila uomini scelti. [18]In
quel tempo furono umiliati gli Israeliti, mentre si
rafforzarono quelli di Giuda, perché avevano confidato nel
Signore, Dio dei loro padri.
Fine
del regno
[19]Abia
inseguì Geroboamo; gli prese le seguenti città: Betel con le
dipendenze, Iesana con le dipendenze ed Efron con le
dipendenze. [20]Durante la vita di Abia Geroboamo non
ebbe più forza alcuna; il Signore lo colpì ed egli morì. [21]Abia,
invece, si rafforzò; egli prese quattordici mogli e generò
ventidue figli e sedici figlie.
[22]Le
altre gesta di Abia, le sue azioni e le sue parole, sono
descritte nella memoria del profeta Iddo. [23]Abia si
addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di
Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Asa.
Ai
suoi tempi il paese restò tranquillo per dieci anni.
Cronache
2 - Capitolo 14
3.
ASA E LE SUE RIFORME CULTUALI
La
pace di Asa
[1]Asa
fece ciò che è bene e giusto agli occhi del Signore suo Dio.
[2]Allontanò gli altari stranieri e le alture; spezzò
le stele ed eliminò i pali sacri. [3]Egli ordinò a
Giuda di ricercare il Signore, Dio dei loro padri, e di
eseguirne la legge e i comandi. [4]Da tutte le città
di Giuda allontanò le alture e gli altari per l'incenso. Il
regno fu tranquillo sotto di lui. [5]Ricostruì le
fortezze in Giuda, poiché il paese era tranquillo e in quegli
anni non si trovava in guerra; il Signore gli aveva concesso
pace.
[6]Egli
disse a Giuda: «Ricostruiamo quelle città circondandole di
mura e di torri con porte e sbarre, mentre il paese è ancora
in nostro potere perché abbiamo ricercato il Signore nostro
Dio; noi l'abbiamo ricercato ed egli ci ha concesso la pace
alle frontiere». Ricostruirono e prosperarono.
[7]Asa
aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda con grandi
scudi e lance e di duecentottantamila Beniaminiti con piccoli
scudi e archi. Tutti costoro erano uomini valorosi.
L'invasione
di Zerach
[8]Contro
di loro marciò Zerach l'Etiope con un esercito di un milione
di uomini e con trecento carri; egli giunse fino a Maresa. [9]Asa
gli andò incontro; si schierarono a battaglia nella valle di
Sefata presso Maresa. [10]Asa domandò al Signore, suo
Dio: «Signore, fuori di te, nessuno può soccorrere nella
lotta fra il potente e chi è senza forza; soccorrici, Signore
nostro Dio, perché noi confidiamo in te e nel tuo nome
marciamo contro questa moltitudine; Signore, tu sei nostro
Dio; un uomo non prevalga su di te!».
[11]Il
Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e di fronte a
Giuda. Gli Etiopi si diedero alla fuga. [12]Asa e
quanti erano con lui li inseguirono fino a Gherar. Degli
Etiopi ne caddero tanti da non restarne uno vivo, perché
fatti a pezzi di fronte al Signore e al suo esercito. Quelli
riportarono molto bottino. [13]Conquistarono anche
tutte le città intorno a Gherar, poiché lo spavento del
Signore si era diffuso in esse; saccheggiarono tutte le città,
nelle quali c'era grande bottino. [14]Si abbatterono
anche sulle tende dei pastori, facendo razzie di pecore e di
cammelli in grande quantità, quindi tornarono a Gerusalemme.
Cronache
2 - Capitolo 15
L'esortazione
di Azaria e l'impegno di fedeltà
[1]Lo
spirito di Dio investì Azaria, figlio di Obed. [2]Costui,
uscito incontro ad Asa, gli disse: «Asa e voi tutti di Giuda
e di Beniamino, ascoltatemi! Il Signore sarà con voi, se voi
sarete con lui; se lo ricercherete, si lascerà trovare da
voi, ma se lo abbandonerete, vi abbandonerà. [3]Per
lungo tempo in Israele non c'era il vero Dio, né un sacerdote
che insegnasse, né una legge. [4]Ma, nella miseria,
egli fece ritorno al Signore, Dio di Israele; lo ricercarono
ed Egli si lasciò trovare da loro. [5]In quei tempi
non c'era pace per nessuno, perché grandi perturbazioni
c'erano fra gli abitanti dei vari paesi. [6]Una nazione
cozzava contro l'altra, una città contro l'altra, perché Dio
li affliggeva con tribolazioni di ogni genere. [7]Ma
voi siate forti e le vostre mani non crollino, perché ci sarà
un salario per il vostro lavoro».
[8]Quando
Asa ebbe udito queste parole e la profezia, riprese animo.
Eliminò gli idoli da tutto il paese di Giuda e di Beniamino e
dalle città che egli aveva conquistate sulle montagne di
Efraim; rinnovò l'altare del Signore, che si trovava di
fronte al vestibolo del Signore. [9]Radunò tutti gli
abitanti di Giuda e di Beniamino e quanti, provenienti da
Efraim, da Manàsse e da Simeone, abitavano in mezzo a loro
come stranieri; difatti da Israele erano venuti da lui in
grande numero, avendo constatato che il Signore era con lui.
[10]Si
radunarono in Gerusalemme nel terzo mese dell'anno
quindicesimo del regno di Asa. [11]In quel giorno
sacrificarono al Signore parte della preda che avevano
riportata: settecento buoi e settemila pecore. [12]Si
obbligarono con un'alleanza a ricercare il Signore, Dio dei
loro padri, con tutto il cuore e con tutta l'anima. [13]Per
chiunque, grande o piccolo, uomo o donna, non avesse ricercato
il Signore, Dio di Israele, c'era la morte. [14]Giurarono
al Signore a voce alta e con acclamazioni, fra suoni di trombe
e di corni. [15]Tutto Giuda gioì per il giuramento,
perché avevano giurato con tutto il cuore e avevano ricercato
il Signore con tutto l'ardore e questi si era lasciato trovare
da loro e aveva concesso la pace alle frontiere.
[16]Il
re destituì dalla sua dignità di regina Maaca, madre di Asa,
perché aveva eretto un abominio in onore di Asera. Asa demolì
questo abominio, lo fece a pezzi e lo bruciò nel torrente
Cedron. [17]Ma non scomparvero le alture da Israele,
anche se il cuore di Asa si mantenne integro per tutta la
vita. [18]Egli fece portare nel tempio le cose
consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso,
consistenti in argento, oro e vasellame. [19]Non ci fu
guerra fino all'anno trentacinquesimo del regno di Asa.
Cronache
2 - Capitolo 16
Guerra
con Israele
[1]Nell'anno
trentaseiesimo del regno di Asa il re di Israele Baasa marciò
contro Giuda. Egli fortificò Rama per impedire le
comunicazioni con Asa re di Giuda. [2]Asa tirò fuori
dai tesori del tempio e della reggia argento e oro e li mandò
a Ben-Hadàd, re di Aram residente in Damasco, con questa
proposta: [3]«Ci sia alleanza fra me e te, come c'era
fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando argento e oro. Su,
rompi l'alleanza con Baasa re di Israele ed egli si ritiri da
me». [4]Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro
le città di Israele i suoi capi delle forze armate, che
occuparono Iion, Dan, Abel-Maim e tutte le città di
approvvigionamento di Nèftali. [5]Quando lo seppe,
Baasa cessò di fortificare Rama, desistette dalla sua
impresa. [6]Il re Asa convocò tutti quelli di Giuda,
che andarono a prendere le pietre e il legname con cui Baasa
stava fortificando Rama e con questo materiale egli fortificò
Gheba e Mizpà.
[7]In
quel tempo il veggente Canàni si presentò ad Asa re di Giuda
e gli disse: «Poiché ti sei appoggiato al re di Aram e non
al Signore tuo Dio, l'esercito del re di Aram è sfuggito al
tuo potere. [8]Etiopi e Libi non costituivano forse un
grande esercito, con numerosissimi carri e cavalli? Poiché ti
appoggiasti al Signore, egli non li consegnò forse in tuo
potere? [9]Difatti il Signore con gli occhi scruta
tutta la terra per mostrare la sua potenza a favore di chi si
comporta con lui con cuore sincero. Tu in ciò hai agito da
stolto; per questo d'ora in poi avrai guerre». [10]Asa
si sdegnò contro il veggente e lo mise in prigione, essendo
adirato con lui per tali parole. In quel tempo Asa oppresse
anche parte del popolo.
Fine
del regno
[11]Ecco
le gesta di Asa, le prime come le ultime, sono descritte nel
libro dei re di Giuda e di Israele.
[12]Nell'anno
trentanovesimo del suo regno, Asa si ammalò gravemente ai
piedi. Neppure nell'infermità egli ricercò il Signore,
ricorrendo solo ai medici. [13]Asa si addormentò con i
suoi padri; morì nell'anno quarantunesimo del suo regno. [14]Lo
seppellirono nel sepolcro che egli si era scavato nella città
di Davide. Lo stesero su un letto pieno di aromi e profumi
lavorati da un esperto di profumeria; ne bruciarono per lui
una quantità immensa.
Cronache
2 - Capitolo 17
4.
GIOSAFAT E L'AMMINISTRAZIONE
La
potenza di Giosafat
[1]Al
suo posto divenne re suo figlio Giòsafat, che si fortificò
contro Israele. [2]Egli mise guarnigioni militari in
tutte le fortezze di Giuda; nominò governatori per le città
di Giuda e per le città di Efraim occupate dal padre Asa.
Il
suo impegno per la Legge
[3]Il
Signore fu con Giòsafat, perché egli seguì la primitiva
condotta di suo padre e non ricercò i Baal, [4]ma
piuttosto ricercò il Dio di suo padre e ne seguì i comandi,
senza imitare Israele. [5]Il Signore consolidò il
regno nelle mani di Giòsafat e tutto Giuda gli portava
offerte. Egli ebbe ricchezze e gloria in quantità. [6]Il
suo cuore divenne forte nel seguire il Signore; eliminò anche
le alture e i pali sacri da Giuda.
[7]Nell'anno
terzo del suo regno mandò i suoi ufficiali Ben-Cail, Abdia,
Zaccaria, Netaneèl e Michea a insegnare nelle città di
Giuda. [8]Con essi c'erano i leviti Semaia, Natania,
Zebadia, Asael, Semiraimot, Giònata, Adonia e Tobia e i
sacerdoti Elisama e Ioram. [9]Insegnarono in Giuda;
avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero
tutte le città di Giuda, istruendo il popolo.
[10]Il
terrore del Signore si diffuse per tutti i regni che
circondavano Giuda e così essi non fecero guerra a Giòsafat.
[11]Da parte dei Filistei si portavano a Giòsafat
tributi e argento in dono; anche gli Arabi gli portavano
bestiame minuto: settemilasettecento arieti e
settemilasettecento capri.
[12]Giòsafat
cresceva sempre in potenza. Egli costruì in Giuda castelli e
città di approvvigionamento.
L'esercito
[13]Disponeva
di molta manodopera nelle città di Giuda. In Gerusalemme
risiedevano i suoi guerrieri, uomini valorosi. [14]Ecco
il loro censimento secondo i casati: per Giuda, capi di
migliaia: Adna il capo, e con lui trecentomila uomini
valorosi. [15]Alle sue dipendenze c'era il comandante
Giovanni e con lui duecentottantamila uomini. [16]Alle
sue dipendenze c'era Amasia figlio di Zicrì, votato al
Signore, e con lui duecentomila uomini valorosi; [17]per
Beniamino, Eliada, uomo valoroso, e con lui duecentomila
armati di arco e di scudo. [18]Alle sue dipendenze
c'era Iozabad e con lui centottantamila uomini in assetto di
guerra.
[19]Tutti
costoro erano al servizio del re, oltre quelli che il re aveva
stabiliti nelle fortezze in tutto Giuda.
Cronache
2 - Capitolo 18
L'alleanza
con Acab e l'intervento dei profeti
[1]Giòsafat,
che aveva ricchezza e gloria in abbondanza, si imparentò con
Acab. [2]Dopo alcuni anni scese da Acab in Samaria e
Acab uccise per lui e per la gente del suo seguito pecore e
buoi in quantità e lo persuase ad attaccare con lui Ramot di
Gàlaad. [3]Acab re di Israele disse a Giòsafat re di
Giuda: «Vuoi venire con me contro Ramot di Gàlaad?». Gli
rispose: «Conta su di me come su di te, sul mio popolo come
sul tuo; sarò con te in battaglia».
[4]Allora
Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso
l'oracolo del Signore». [5]Il re di Israele radunò i
profeti, quattrocento circa, e domandò loro: «Devo marciare
contro Ramot di Gàlaad o devo rinunziarvi?». Gli risposero:
«Attacca; Dio la metterà nelle mani del re». [6]Giòsafat
disse: «Non c'è qui nessun profeta del Signore da
consultare?». [7]Il re di Israele rispose a Giòsafat:
«Ci sarebbe un uomo con cui consultare il Signore, ma io lo
detesto perché non mi predice il bene ma sempre il male. Si
tratta di Michea figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re
mio signore non parli così». [8]Il re di Israele,
chiamato un consigliere, gli ordinò: «Convoca subito Michea
figlio di Imla!».
[9]Il
re di Israele e Giòsafat re di Giuda, seduti ognuno sul suo
trono, vestiti dei loro mantelli sedevano nell'aia di fronte
alla porta di Samaria e tutti i profeti predicevano davanti a
loro. [10]Sedecia, figlio di Chenaana, che si era fatto
corna di ferro, affermava: «Così dice il Signore: Con queste
cozzerai contro gli Aramei sino ad annientarli». [11]Tutti
i profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad,
avrai successo; il Signore la metterà nelle mani del re».
[12]Il
messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco
le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo
del re; ora la tua parola sia identica alle loro; predici il
successo». [13]Michea rispose: «Per la vita del
Signore, io annunzierò solo quanto mi dirà il mio Dio». [14]Si
presentò al re, che gli domandò: «Michea, dobbiamo marciare
contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?». Quegli
rispose: «Attaccatela, avrete successo; i suoi abitanti
saranno messi nelle vostre mani». [15]Il re gli disse:
«Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi altro che la
verità in nome del Signore?». [16]Allora egli disse:
«Ho
visto tutti gli Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.
Il
Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace!».
[17]Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te
l'avevo forse detto che non mi avrebbe predetto nulla di
buono, ma solo il male?».
[18]Michea
disse: «Pertanto, ascoltate la parola del Signore. Io ho
visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito celeste
stava alla sua destra e alla sua sinistra. [19]Il
Signore domandò: Chi ingannerà Acab re di Israele, perché
marci contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi rispose in un
modo e chi in un altro. [20]Si fece avanti uno spirito
che - presentatosi al Signore - disse: Io lo ingannerò. Il
Signore gli domandò: Come? [21]Rispose: Andrò e
diventerò uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi
profeti. Quegli disse: Lo ingannerai; certo riuscirai; và e fà
così. [22]Ecco, dunque, il Signore ha messo uno
spirito di menzogna nella bocca di tutti questi tuoi profeti,
ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura».
[23]Allora
Sedecia figlio di Chenaana si avvicinò e percosse Michea
sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore
è passato da me per venire a parlare in te?». [24]Michea
rispose: «Ecco lo vedrai quando passerai di stanza in stanza
per nasconderti». [25]Il re di Israele disse: «Prendete
Michea e conducetelo ad Amon capo della città e a Ioas figlio
del re. [26]Riferite loro: Il re ordina: Mettetelo in
prigione e mantenetelo con il minimo di pane e di acqua finché
tornerò in pace». [27]Michea disse: «Se tu tornerai
in pace, il Signore non ha parlato per mezzo mio».
La
battaglia. L'intervento di un profeta
[28]Il
re di Israele e Giòsafat re di Giuda marciarono su Ramot di Gàlaad.
[29]Il re di Israele disse a Giòsafat: «Io mi
travestirò per andare in battaglia. Tu resta con i tuoi abiti».
Il re di Israele si travestì ed entrarono in battaglia. [30]Il
re di Aram aveva ordinato ai suoi capi dei carri: «Non
combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma unicamente
contro il re di Israele!». [31]Quando i capi dei carri
videro Giòsafat dissero: «E' il re di Israele!». Lo
circondarono per assalirlo; Giòsafat gridò e il Signore gli
venne in aiuto e Dio li allontanò dalla sua persona. [32]Quando
si accorsero che non era il re di Israele, i capi dei carri si
allontanarono da lui. [33]Ma uno, teso a caso l'arco,
colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la
corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori
dalla mischia, perché sono ferito». [34]La battaglia
infuriò per tutto quel giorno; il re di Israele stette sul
carro di fronte agli Aramei sino alla sera e morì al tramonto
del sole.
Cronache
2 - Capitolo 19
[1]Giòsafat,
re di Giuda, tornò in pace a casa in Gerusalemme. [2]Il
veggente Ieu, figlio di Canàni, gli andò incontro e disse a
Giòsafat: «Si doveva forse recare aiuto a un empio? Potevi
dunque amare coloro che odiano il Signore? Per questo lo
sdegno del Signore è contro di te. [3]Tuttavia in te
si sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali sacri
nella regione e hai rivolto il tuo cuore alla ricerca di Dio».
Riforme
giudiziarie
[4]Giòsafat,
dopo un soggiorno in Gerusalemme, si recò di nuovo fra il suo
popolo da Bersabea alle montagne di Efraim, riportandolo al
Signore, Dio dei loro padri. [5]Egli stabilì giudici
nella regione, in tutte le fortezze di Giuda, città per città.
[6]Ai giudici egli raccomandò: «Guardate a quello che
fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per il Signore,
il quale sarà con voi quando pronunzierete la sentenza. [7]Ora
il timore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel
Signore nostro Dio non c'è nessuna iniquità; egli non ha
preferenze personali né accetta doni».
[8]Anche
in Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e
capifamiglia di Israele, per dirimere le questioni degli
abitanti di Gerusalemme. [9]Egli comandò loro: «Voi
agirete nel timore del Signore, con fedeltà e con cuore
integro. [10]Su ogni causa che vi verrà presentata da
parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si
tratti di omicidio o di una questione che riguarda la legge o
un comando, gli statuti o i decreti - istruiteli in modo che
non si rendano colpevoli davanti al Signore e il suo sdegno
non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e
non diventerete colpevoli. [11]Ecco Amaria sommo
sacerdote vi guiderà in ogni questione religiosa, mentre
Zebadia figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, vi guiderà
in ogni questione che riguarda il re; in qualità di scribi
sono a vostra disposizioni i leviti. Coraggio, mettetevi al
lavoro. Il Signore sarà con il buono».
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Cronache
2 - Capitolo 20
Una
guerra santa
[1]In
seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai Meuniti, mossero
guerra a Giòsafat. [2]Andarono ad annunziare a Giòsafat:
«Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il
mare, da Edom. Ecco sono in Cazezon-Tamàr, cioè in Engàddi».
[3]Nella paura Giòsafat si rivolse al Signore; per
questo indisse un digiuno per tutto Giuda. [4]Quelli di
Giuda si radunarono per implorare aiuto dal Signore; vennero
da tutte le città di Giuda per implorare aiuto dal Signore.
[5]Giòsafat
stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di
Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile. [6]Egli
disse: «Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il
Dio che è in cielo? Tu domini su tutti i regni dei popoli.
Nelle tue mani sono la forza e la potenza; nessuno può
opporsi a te. [7]Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli
abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e
non hai consegnato il paese per sempre alla discendenza del
tuo amico Abramo? [8]Gli Israeliti lo hanno abitato e
vi hanno costruito un santuario al tuo nome dicendo: [9]Se
ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice, una
peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo
tempio, poiché il tuo nome è in questo tempio, e grideremo a
te dalla nostra sciagura e tu ci ascolterai e ci aiuterai. [10]Ora,
ecco gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir,
nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti di entrare,
quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti
lontani da quelli e non li hanno distrutti, [11]ecco,
ora ci ricompensano venendoci a scacciare dalla eredità che
tu hai acquistata per noi. [12]Dio nostro, non ci
vorrai rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non
abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande
piombataci addosso? Non sappiamo che cosa fare; perciò i
nostri occhi sono rivolti a te».
[13]Tutti
gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore, con
i loro bambini, le loro mogli e i loro figli. [14]Allora
lo spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl,
figlio di Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di Ieièl,
figlio di Mattania, levita dei figli di Asaf. [15]Egli
disse: «Porgete l'orecchio, voi tutti di Giuda, abitanti di
Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non temete
e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa perché
la guerra non è diretta contro di voi, ma contro Dio. [16]Domani,
scendete contro di loro; ecco, saliranno per la salita di Ziz.
Voi li sorprenderete al termine della valle di fronte al
deserto di Ieruel. [17]Non toccherà a voi combattere
in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza
che il Signore opererà per voi, o Giuda e Gerusalemme. Non
temete e non abbattetevi. Domani, uscite loro incontro; il
Signore sarà con voi».
[18]Giòsafat
si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli
abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al Signore per
adorarlo. [19]I leviti, dei figli dei Keatiti e dei
figli dei Korachiti, si alzarono a lodare il Signore, Dio di
Israele, a piena voce.
[20]La
mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di
Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: «Ascoltatemi,
Giuda e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro
Dio e sarete saldi; credete nei suoi profeti e riuscirete». [21]Quindi,
consigliatosi con il popolo, mise i cantori del Signore,
vestiti con paramenti sacri, davanti agli uomini in armi,
perché lodassero il Signore dicendo:
Lodate
il Signore,
perché
la sua grazia dura sempre.
[22]Appena
cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il Signore
tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle
montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti. [23]Gli
Ammoniti e i Moabiti insorsero contro gli abitanti delle
montagne di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli.
Quando ebbero finito con gli abitanti delle montagne di Seir,
contribuirono a distruggersi a vicenda.
[24]Quando
quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il
deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco non
c'erano che cadaveri gettati per terra, senza alcun
superstite. [25]Giòsafat e la sua gente andarono a
raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza
bestiame, ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più
di quanto ne potessero portare. Passarono tre giorni a
raccogliere il bottino, perché esso era molto abbondante. [26]Il
quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà; poiché là
benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle della
Benedizione, nome ancora in uso. [27]Quindi tutto Giuda
e tutti quelli di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa,
partirono per tornare in Gerusalemme, pieni di gioia perché
il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro
nemici. [28]Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio,
fra suoni di arpe, di cetre e di trombe. [29]Quando si
seppe che il Signore aveva combattuto contro i nemici di
Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i regni dei
vari paesi. [30]Il regno di Giòsafat fu tranquillo;
Dio gli aveva concesso la pace su tutte le frontiere.
Fine
del regno
[31]Giòsafat
regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne re;
regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Azuba figlia di Silchi. [32]Seguì la strada di suo
padre, senza allontanarsi, per fare ciò che è retto agli
occhi del Signore. [33]Ma non scomparvero le alture; il
popolo non aveva ancora rafforzato il cuore nella ricerca del
Dio dei suoi padri.
[34]Le
altre gesta di Giòsafat, le prime come le ultime, ecco sono
descritte negli atti di Ieu, figlio di Canàni, inseriti nel
libro dei re di Israele.
[35]In
seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia re di
Israele che agiva con empietà. [36]Egli si associò a
lui per costruire navi capaci di raggiungere Tarsis.
Allestirono le navi in Ezion-Ghèber. [37]Ma Elièzer
figlio di Dodava, di Maresa, predisse contro Giòsafat: «Perché
ti sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia
nei tuoi lavori». Le navi si sfasciarono e non poterono
salpare per Tarsis.
Cronache
2 - Capitolo 21
5.
EMPIETA' E SVENTURE DI IORAM, ACAZIA,
ATALIA E IOAS
Regno
di Ioram
[1]Giòsafat
si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con loro nella
città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
[2]I
suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl,
Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia; tutti costoro erano
figli di Giòsafat re di Israele. [3]Il padre aveva
dato loro ricchi doni: argento, oro e oggetti preziosi insieme
con fortezze in Giuda; il regno però l'aveva assegnato a
Ioram, perché era il primogenito.
[4]Ioram
prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu
rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro,
anche alcuni ufficiali di Israele. [5]Quando divenne
re, Ioram aveva trentadue anni; regnò in Gerusalemme otto
anni. [6]Seguì la strada dei re di Israele, come aveva
fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab.
Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, [7]ma
il Signore non volle distruggere la casa di Davide a causa
dell'alleanza che aveva conclusa con Davide e della promessa
fattagli di lasciargli sempre una lampada, per lui e per i
suoi figli.
[8]Durante
il suo regno Edom si ribellò a Giuda e si elesse un re. [9]Ioram
con i suoi ufficiali e con tutti i carri passò la frontiera
e, assalendoli di notte, sconfisse gli Idumei che l'avevano
accerchiato, insieme con gli ufficiali dei suoi carri. [10]Ma
Edom, ribellatosi a Giuda, ancora oggi è indipendente. In
quel tempo anche Libna si ribellò al suo dominio, perché
Ioram aveva abbandonato il Signore, Dio dei suoi padri. [11]Egli
inoltre eresse alture nelle città di Giuda, spinse alla
idolatria gli abitanti di Gerusalemme e fece traviare Giuda.
[12]Gli
giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva: «Dice
il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non hai seguito
la condotta di Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re
di Giuda, [13]ma hai seguito piuttosto la condotta dei
re di Israele, hai spinto alla idolatria Giuda e gli abitanti
di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre hai
ucciso i tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini
migliori di te, [14]ecco, il Signore farà cadere un
grave disastro sul tuo popolo, sui tuoi figli, sulle tue mogli
e su tutti i tuoi beni. [15]Tu soffrirai gravi
malattie, una malattia intestinale tale che per essa le tue
viscere ti usciranno nel giro di due anni».
[16]Il
Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e
degli Arabi che abitano al fianco degli Etiopi. [17]Costoro
attaccarono Giuda, vi penetrarono e razziarono tutti i beni
della reggia, asportando anche i figli e le mogli del re. Non
gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più piccolo. [18]Dopo
tutto questo, il Signore lo colpì con una malattia
intestinale inguaribile. [19]Andò avanti per più di
un anno; verso la fine del secondo anno, gli uscirono le
viscere per la gravità della malattia e così morì fra
dolori atroci. E per lui il popolo non bruciò aromi, come si
erano bruciati per i suoi padri.
[20]Quando
divenne re, egli aveva trentadue anni; regnò otto anni in
Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo
seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei
re.
Cronache
2 - Capitolo 22
Regno
di Acazia
[1]Gli
abitanti di Gerusalemme proclamarono re al suo posto Acazia,
il minore dei figli, perché tutti quelli più anziani erano
stati uccisi dalla banda che era penetrata con gli Arabi
nell'accampamento. Così divenne re Acazia figlio di Ioram, re
di Giuda. [2]Quando divenne re, Acazia aveva ventidue
anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava
Atalia ed era figlia di Omri. [3]Anch'egli imitò la
condotta della casa di Acab, perché sua madre lo consigliava
ad agire da empio. [4]Fece ciò che è male agli occhi
del Signore, come facevano quelli della famiglia di Acab,
perché dopo la morte di suo padre costoro, per sua rovina,
erano i suoi consiglieri. [5]Su consiglio di costoro
entrò anche in guerra con Ioram figlio di Acab, re di Israele
e contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad. Gli Aramei
ferirono Ioram, [6]che tornò a curarsi in Izreèl per
le ferite ricevute in Ramot di Gàlaad mentre combatteva con
Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese
per visitare Ioram figlio di Acab, in Izreèl perché costui
era malato. [7]Fu volontà di Dio che Acazia, per sua
rovina, andasse da Ioram. Difatti, quando giunse, uscì con
Ioram incontro a Ieu figlio di Nimsi, che il Signore aveva
consacrato perché distruggesse la casa di Acab. [8]Mentre
faceva giustizia della casa di Acab, Ieu trovò i capi di
Giuda e i nipoti di Acazia, suoi servi, e li uccise. [9]Egli
fece ricercare Acazia e lo catturarono mentre era nascosto in
Samaria; lo condussero da Ieu, che lo uccise. Ma lo
seppellirono, perché dicevano: «E' figlio di Giòsafat, che
ha ricercato il Signore con tutto il cuore».
Nella
casa di Acazia nessuno era in grado di regnare.
Il
delitto di Atalia
[10]Atalia,
madre di Acazia, visto che era morto il figlio, si propose di
sterminare tutta la discendenza regale della casa di Giuda. [11]Ma
Iosabeat figlia del re, prese Ioas figlio di Acazia, e lo
nascose, togliendolo dal gruppo dei figli del re destinati
alla morte. Essa lo introdusse insieme con la nutrice in una
camera da letto e così Iosabeat, figlia del re Ioram e moglie
del sacerdote Ioiadà - era anche sorella di Acazia -
sottrasse Ioas ad Atalia, che perciò non lo mise a morte. [12]Egli
rimase nascosto presso di lei nel tempio di Dio per sei anni;
intanto Atalia regnava sul paese.
Cronache
2 - Capitolo 23
Avvento
di Ioas e morte di Atalia
[1]Nell'anno
settimo Ioiadà, sentendosi sicuro, prese i capi di centurie,
cioè Azaria, figlio di Ierocam, Ismaele figlio di Giovanni,
Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafàt
figlio di Zicrì, e concluse un'alleanza con loro. [2]Percorsero
Giuda e radunarono i leviti da tutte le città di Giuda e i
capi dei casati di Israele; essi vennero in Gerusalemme. [3]Tutta
l'assemblea concluse un'alleanza con il re nel tempio di Dio.
Ioiadà disse loro: «Ecco il figlio del re. Deve regnare come
ha promesso il Signore ai figli di Davide. [4]Questo è
ciò che dovrete fare: un terzo fra quelli di voi che prendono
servizio il sabato, sacerdoti e leviti, monterà la guardia
alle porte; [5]un altro terzo starà nella reggia e un
terzo alla porta di Iesod, mentre tutto il popolo starà nei
cortili del tempio. [6]Nessuno entri nel tempio, se non
i sacerdoti e i leviti di servizio; costoro vi entreranno,
perché essi sono santificati; tutto il popolo osserverà
l'ordine del Signore. [7]I leviti circonderanno il re,
ognuno con l'arma in pugno; chiunque tenti di entrare nel
tempio sia messo a morte. Essi staranno vicino al re
seguendolo in ogni movimento».
[8]I
leviti e tutti quelli di Giuda fecero quanto aveva comandato
il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che
entravano in servizio di sabato come quelli che smontavano di
sabato, perché il sacerdote Ioiadà non aveva licenziato le
classi uscenti. [9]Il sacerdote Ioiadà diede ai capi
delle centurie lance, scudi grandi e piccoli, gia appartenenti
al re Davide e allora depositati nel tempio di Dio. [10]Mise
tutto il popolo, ognuno con l'arma in pugno, nel lato
meridionale e nel lato settentrionale del tempio, lungo
l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re. [11]Si
fece uscire il figlio del re e gli si impose il diadema con le
insegne. Lo si proclamò re; Ioiadà e i suoi figli lo unsero
e poi gridarono: «Viva il re!».
[12]Quando
sentì le grida del popolo che acclamando correva verso il re,
Atalia si presentò al popolo nel tempio. [13]Guardò
ed ecco, il re stava sul suo seggio all'ingresso; gli
ufficiali e i trombettieri circondavano il re; tutto il popolo
del paese gioiva a suon di trombe; i cantori, con gli
strumenti musicali, intonavano i canti di lode. Atalia si
strappò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!».
[14]Il
sacerdote Ioiadà ordinò ai capi delle centurie, che
comandavano la truppa: «Fatela uscire attraverso le file! Chi
la segue sia ucciso di spada». Infatti il sacerdote aveva
detto: «Non uccidetela nel tempio». [15]Le aprirono
un passaggio con le mani; essa raggiunse la reggia per
l'ingresso della porta dei Cavalli e là essi l'uccisero.
La
riforma di Ioiadà
[16]Ioiadà
concluse un'alleanza tra sé, il popolo tutto e il re, che il
popolo fosse cioè il popolo del Signore. [17]Tutti
andarono nel tempio di Baal e lo demolirono; fecero a pezzi i
suoi altari e le sue statue e uccisero Mattan, sacerdote di
Baal, davanti agli altari.
[18]Ioiadà
affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti,
che Davide aveva divisi in classi per il tempio, perché
offrissero olocausti al Signore, come sta scritto nella legge
di Mosè, fra gioia e canti, secondo le disposizioni di
Davide. [19]Stabilì i portieri alle porte del tempio
perché non vi entrasse alcun immondo per nessun motivo. [20]Prese
i capi di centinaia, i notabili e quanti avevano autorità in
mezzo al popolo del paese e fece scendere il re dal tempio.
Attraverso la porta Superiore lo condussero nella reggia e lo
fecero sedere sul trono regale. [21]Tutto il popolo fu
in festa e la città restò tranquilla benché Atalia fosse
stata uccisa a fil di spada.
Cronache
2 - Capitolo 24
Ioas
restaura il tempio
[1]Quando
Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni in
Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. [2]Ioas
fece ciò che è retto agli occhi del Signore finché visse il
sacerdote Ioiadà.
[3]Ioiadà
gli diede due mogli ed egli generò figli e figlie.
[4]In
seguito, Ioas decise di restaurare il tempio. [5]Radunò
i sacerdoti e i leviti e disse loro: «Andate nelle città di
Giuda e raccogliete ogni anno da tutti gli Israeliti denaro
per restaurare il tempio del vostro Dio. Cercate di
sollecitare il lavoro». Ma i leviti non mostrarono nessuna
fretta. [6]Allora il re convocò Ioiadà loro capo e
gli disse: «Perché non hai richiesto dai leviti che
portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa prescritta da
Mosè servo del Signore e fissata dall'assemblea di Israele
per la tenda della testimonianza? [7]L'empia Atalia,
infatti, e i suoi adepti hanno dilapidato il tempio di Dio;
perfino tutte le cose consacrate del tempio hanno adoperato
per i Baal».
[8]Per
ordine del re fecero una cassa, che posero davanti alla porta
del tempio. [9]Quindi fecero un proclama in Giuda e in
Gerusalemme perché si portasse al Signore la tassa imposta da
Mosè servo di Dio a Israele nel deserto. [10]Tutti i
capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono il denaro
che misero nella cassa fino a riempirla. [11]Quando la
cassa veniva portata per l'ispezione reale affidata ai leviti
ed essi vedevano che c'era molto denaro, allora veniva lo
scriba del re e l'ispettore nominato dal sommo sacerdote,
vuotavano la cassa, quindi la prendevano e la ricollocavano al
suo posto. Facevano così ogni giorno e così misero insieme
molto denaro. [12]Il re e Ioiadà lo diedero ai
dirigenti dei lavori addetti al tempio ed essi impegnarono
scalpellini e falegnami per le riparazioni del tempio; anche
lavoratori del ferro e del bronzo si misero al lavoro per
riparare il tempio. [13]I dirigenti dei lavori si
mostrarono molto attivi; per la loro opera le riparazioni
progredirono; essi riportarono il tempio di Dio allo stato di
una volta e lo consolidarono. [14]Quando ebbero finito,
portarono davanti al re e a Ioiadà il resto del denaro e con
esso fecero arredi per il tempio: vasi per il servizio
liturgico e per gli olocausti, coppe e altri oggetti d'oro e
d'argento.
Finché
visse Ioiadà, si offrirono sempre olocausti nel tempio. [15]Ma
Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a centotrenta
anni. [16]Lo seppellirono nella città di Davide con i
re, perché aveva agito bene in Israele per il servizio del
Signore e per il suo tempio.
Decadenza
di Ioas e castigo
[17]Dopo
la morte di Ioiadà, i capi di Giuda andarono a prostrarsi
davanti al re, che allora diede loro ascolto. [18]Costoro
trascurarono il tempio del Signore Dio dei loro padri, per
venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa si
scatenò l'ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme. [19]Il
Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a
lui. Essi comunicarono loro il proprio messaggio, ma non
furono ascoltati. [20]Allora lo spirito di Dio investì
Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in mezzo
al popolo e disse: «Dice Dio: perché trasgredite i comandi
del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete
abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandona». [21]Ma
congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono
nel cortile del tempio. [22]Il re Ioas non si ricordò
del favore fattogli da Ioiadà padre di Zaccaria, ma ne uccise
il figlio, che morendo disse: «Il Signore lo veda e ne chieda
conto!».
[23]All'inizio
dell'anno successivo, marciò contro Ioas l'esercito degli
Aramei. Essi vennero in Giuda e in Gerusalemme, sterminarono
fra il popolo tutti i capi e inviarono l'intero bottino al re
di Damasco. [24]L'esercito degli Aramei era venuto con
pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un grande
esercito, perché essi avevano abbandonato il Signore Dio dei
loro padri. Gli Aramei fecero giustizia di Ioas. [25]Quando
furono partiti, lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri
ordirono una congiura contro di lui per vendicare il figlio
del sacerdote Ioiadà e lo uccisero nel suo letto. Così egli
morì e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei
sepolcri dei re.
[26]Questi
furono i congiurati contro di lui: Zabàd figlio di Simeat,
l'Ammonita, e Iozabàd figlio di Simrit, il Moabita.
[27]Quanto
riguarda i suoi figli, la quantità dei tributi da lui
riscossi, il restauro del tempio di Dio, ecco tali cose sono
descritte nella memoria del libro dei re. Al suo posto divenne
re suo figlio Amazia.
Cronache
2 - Capitolo 25
Avvento
di Amazia
[1]Quando
divenne re, Amazia aveva venticinque anni; regnò ventinove
anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava
Ioaddan. [2]Egli fece ciò che è retto agli occhi del
Signore, ma non con cuore perfetto. [3]Quando il regno
si fu rafforzato nelle sue mani, egli uccise gli ufficiali che
avevano assassinato il re suo padre. [4]Ma non uccise i
loro figli, perché sta scritto nel libro della legge di Mosè
il comando del Signore: «I padri non moriranno per i figli, né
i figli per i padri, ma ognuno morirà per il suo peccato».
Guerra
contro Edom
[5]Amazia
riunì quelli di Giuda e li distribuì, secondo i casati,
sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto
Giuda e Beniamino. Fece un censimento di tutti gli abitanti
dai vent'anni in su e trovò che c'erano trecentomila uomini
atti alla guerra, armati di lancia e di scudo. [6]Egli
assoldò da Israele centomila uomini valorosi per cento
talenti d'argento.
[7]Gli
si presentò un uomo di Dio che gli disse: «O re, non si
unisca a te l'esercito di Israele, perché il Signore non è
con Israele, né con alcuno dei figli di Efraim. [8]Ma
se tu vuoi marciare con loro, fà pure. Raffòrzati pure per
la battaglia; Dio ti farà stramazzare davanti al nemico,
poiché Dio ha la forza per aiutare e per abbattere». [9]Amazia
rispose all'uomo di Dio: «Che ne sarà dei cento talenti che
ho dato per la schiera di Israele?». L'uomo di Dio rispose:
«Il Signore può darti molto più di questo». [10]Amazia
congedò la schiera venuta a lui da Efraim perché se ne
tornasse a casa; ma la loro ira divampò contro Giuda;
tornarono a casa loro pieni di sdegno.
[11]Amazia,
fattosi animo, andò a capo del suo esercito nella Valle del
sale, ove sconfisse diecimila figli di Seir. [12]Quelli
di Giuda ne catturarono diecimila vivi e, condottili sulla
cima della Roccia, li precipitarono giù; tutti si
sfracellarono. [13]I componenti della schiera, che
Amazia aveva congedato perché non andassero con lui,
assalirono le città di Giuda, da Samaria a Bet-Coròn,
uccidendo in esse tremila persone e facendo un immenso
bottino.
[14]Tornato
dalla vittoria sugli Idumei, Amazia fece portare le divinità
dei figli di Seir e le costituì suoi dei e si prostrò
davanti a loro e offrì loro incenso. [15]Perciò l'ira
del Signore divampò contro Amazia; gli mandò un profeta che
gli disse: «Perché ti sei rivolto a dei che non sono stati
capace di liberare il loro popolo dalla tua mano?». [16]Mentre
costui lo apostrofava, il re lo interruppe: «Forse ti abbiamo
costituito consigliere del re? Smettila! Perché vuoi farti
uccidere?». Il profeta cessò, ma disse: «Vedo che Dio ha
deciso di distruggerti, perché hai fatto una cosa simile e
non hai dato retta al mio consiglio».
Guerra
contro Israele
[17]Consigliatosi,
Amazia re di Giuda mandò a dire a Ioas figlio di Ioacaz,
figlio di Ieu, re di Israele: «Su, misuriamoci in guerra!». [18]Ioas
re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: «Il
cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Dà in
moglie tua figlia a mio figlio. Ma una bestia selvatica del
Libano passò e calpestò il cardo. [19]Tu ripeti: Ecco
ho sconfitto Edom! E il tuo cuore si è inorgoglito
esaltandosi. Ma stattene a casa! Perché provocare una calamità
e precipitare tu e Giuda con te?».
[20]Ma
Amazia non diede ascolto. Era volontà di Dio che fossero
consegnati nelle mani del nemico, perché si erano rivolti
agli dei di Edom. [21]Allora si mosse Ioas re di
Israele; si sfidarono a battaglia, lui e Amazia re di Giuda,
in Bet-Sèmes che appartiene a Giuda. [22]Giuda fu
sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella sua tenda.
[23]Ioas re di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero
Amazia re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz.
Condottolo in Gerusalemme, demolì una parte delle mura
cittadine, dalla porta di Efraim fino alla porta dell'Angolo,
per quattrocento cubiti. [24]Prese tutto l'oro,
l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio di Dio, che
erano affidati a Obed-Edom, i tesori della reggia e alcuni
ostaggi e poi tornò a Samaria.
Fine
del regno
[25]Amazia
figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo
la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele. [26]Le
altre gesta di Amazia, le prime come le ultime, sono descritte
nel libro dei re di Giuda e di Israele.
[27]Dopo
che Amazia si fu allontanato dal Signore, fu ordita una
congiura contro di lui in Gerusalemme. Egli fuggì in Lachis,
ma lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. [28]Lo
caricarono su cavalli e lo seppellirono con i suoi padri nella
città di Davide.
Cronache
2 - Capitolo 26
Prima
fase del regno di Ozia
[1]Tutto
il popolo di Giuda prese Ozia che aveva sedici anni e lo
proclamò re al posto del padre Amazia. [2]Egli
ricostruì Elat e la ricondusse sotto il dominio di Giuda,
dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.
[3]Ozia
aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni
in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia.
[4]Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore
come aveva fatto Amazia suo padre. [5]Egli ricercò Dio
finché visse Zaccaria, che l'aveva istruito nel timore di
Dio, e finché egli ricercò il Signore, Dio lo fece
prosperare.
La
sua potenza
[6]Uscito
in guerra contro i Filistei, smantellò le mura di Gat, di
Iabne e di Asdòd; costruì piazzeforti nel territorio di Asdòd
e in quello dei Filistei. [7]Dio lo aiutò contro i
Filistei, contro gli Arabi abitanti in Gur-Baal e contro i
Meuniti. [8]Gli Ammoniti pagavano un tributo a Ozia, la
cui fama giunse sino alla frontiera egiziana, perché egli era
divenuto molto potente.
[9]Ozia
costruì torri in Gerusalemme alla porta dell'Angolo e alla
porta della Valle e sul Cantone e le fortificò. [10]Costruì
anche torri nella steppa e scavò molte cisterne perché
possedeva numeroso bestiame nella pianura e nell'altipiano;
aveva campagnoli e vignaioli sui monti e sulle colline, perché
egli amava l'agricoltura.
[11]Ozia
possedeva un esercito agguerrito e pronto per combattere,
diviso in schiere, registrate sotto la sorveglianze dello
scriba Ieiel e di Maaseia, commissario agli ordini di Anania,
uno degli ufficiali del re. [12]Tutti i capi dei casati
di quei prodi ammontavano a duemilaseicento. [13]Da
loro dipendeva un esercito di trecentosettemilacinquecento
guerrieri di grande valore, pronti per aiutare il re contro il
nemico. [14]A loro, cioè a tutto l'esercito, Ozia fornì
scudi e lance, elmi, corazze, archi e pietre per le fionde. [15]In
Gerusalemme aveva fatto costruire macchine, inventate da un
esperto, che collocò sulle torri e sugli angoli per scagliare
frecce e grandi pietre. La fama di Ozia giunse in regioni
lontane; divenne potente perché fu molto assistito.
Orgoglio
e castigo
[16]Ma
in seguito a tanta potenza si insuperbì il suo cuore fino a
rovinarsi. Difatti si mostrò infedele al Signore suo Dio.
Penetrò nel tempio per bruciare incenso sull'altare. [17]Dietro
a lui entrò il sacerdote Azaria con ottanta sacerdoti del
Signore, uomini virtuosi. [18]Questi si opposero al re
Ozia, dicendogli: «Non tocca a te, Ozia, offrire l'incenso,
ma ai sacerdoti figli di Aronne che sono stati consacrati per
offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai commesso
un'infrazione alla legge. Non hai diritto alla gloria che
viene dal Signore Dio». [19]Ozia, che teneva in mano
il braciere per offrire l'incenso, si adirò. Mentre sfogava
la sua collera contro i sacerdoti, gli spuntò la lebbra sulla
fronte davanti ai sacerdoti nel tempio presso l'altare
dell'incenso. [20]Azaria sommo sacerdote, e tutti i
sacerdoti si voltarono verso di lui, che apparve con la lebbra
sulla fronte. Lo fecero uscire in fretta di lì; anch'egli si
precipitò per uscire, poiché il Signore l'aveva colpito. [21]Il
re Ozia rimase lebbroso fino al giorno della morte. Egli abitò
in una casa di isolamento, come lebbroso, escluso dal tempio.
Suo figlio Iotam dirigeva la reggia e governava il popolo del
paese.
[22]Le
altre gesta di Ozia, le prime come le ultime, le ha descritte
il profeta Isaia, figlio di Amoz. [23]Ozia si addormentò
con i suoi padri con i quali fu sepolto nel campo presso le
tombe reali, perché si diceva: «E' un lebbroso». Al suo
posto divenne re suo figlio Iotam.
Cronache
2 - Capitolo 27
Regno
di Iotam
[1]Quando
Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni
in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk.
[2]Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore
come agì Ozia suo padre, ma non entrò nel tempio e il popolo
continuava a pervertirsi. [3]Egli restaurò la porta
Superiore del tempio; lavorò molto anche per le mura dell'Ofel.
[4]Ricostruì città sulle montagne di Giuda; costruì
castelli e torri nelle zone boscose. [5]Attaccò il re
degli Ammoniti, vincendolo. Gli Ammoniti gli diedero in
quell'anno - e anche nel secondo e terzo anno - cento talenti
d'argento, diecimila kor di grano e altrettanti di
orzo; questo gli consegnarono gli Ammoniti. [6]Iotam
divenne potente, perché aveva sempre camminato davanti al
Signore suo Dio.
[7]Le
altre gesta di Iotam, tutte le sue guerre e la sua condotta,
ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda. [8]Quando
divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in
Gerusalemme. [9]Iotam si addormentò con i suoi padri;
lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne
re suo figlio Acaz.
Cronache
2 - Capitolo 28
V.
LE GRANDI RIFORME DI EZECHIA E DI GIOSIA
1.
EMPIETA' DI ACAZ, PADRE DI EZECHIA
[1]Quando
Acaz divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in
Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del
Signore, come Davide suo antenato. [2]Seguì le strade
dei re di Israele; fece perfino fondere statue per i Baal. [3]Egli
bruciò incenso nella valle di Ben-Hinnòn; bruciò i suoi
figli nel fuoco, imitando gli abomini delle popolazioni che il
Signore aveva scacciate davanti agli Israeliti. [4]Sacrificava
e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero
verde.
L'invasione
[5]Ma
il Signore suo Dio lo mise nelle mani del re degli Aramei, i
quali lo vinsero e gli presero un gran numero di prigionieri,
che condussero in Damasco. Fu consegnato anche nelle mani del
re di Israele, che gli aveva inflitto una grande sconfitta. [6]Pekach,
figlio di Romelia, in un giorno uccise centomila uomini in
Giuda, tutti uomini valorosi, perché avevano abbandonato il
Signore Dio dei loro padri. [7]Zicri, un eroe di
Efraim, uccise Maaseia figlio del re e Azrikam maggiordomo, ed
Elkana luogotenente del re. [8]Gli Israeliti condussero
in prigionia, bottino preso ai propri fratelli, duecentomila
persone fra donne, figli e figlie; essi raccolsero anche una
preda abbondante che portarono in Samaria.
Gli
israeliti ascoltano il profeta Oded
[9]C'era
là un profeta del Signore, di nome Oded. Costui uscì
incontro all'esercito che giungeva in Samaria e disse: «Ecco,
a causa dello sdegno contro Giuda, il Signore, Dio dei vostri
padri, li ha messi nelle vostre mani; ma voi li avete
massacrati con un furore tale che è giunto fino al cielo. [10]Ora
voi dite di soggiogare, come vostri schiavi e schiave, gli
abitanti di Giuda e di Gerusalemme. Ma non siete anche voi
colpevoli nei confronti del Signore vostro Dio? [11]Ora
ascoltatemi e rimandate i prigionieri, che avete catturati in
mezzo ai vostri fratelli, perché altrimenti l'ira ardente del
Signore ricadrà su di voi».
[12]Alcuni
capi tra gli efraimiti, cioè Azaria figlio di Giovanni,
Berechia figlio di Mesillemòt, Ezechia figlio di Sallùm, e
Amasa figlio di Caldài si alzarono contro quanti tornavano
dalla guerra, [13]dicendo loro: «Non portate qui i
prigionieri, perché su di noi pesa gia una colpa nei riguardi
del Signore. Voi intendete aumentare il numero dei nostri
peccati e delle nostre colpe, mentre la nostra colpa è gia
grande e su Israele incombe un'ira ardente».
[14]I
soldati allora rilasciarono i prigionieri e la preda davanti
ai capi e a tutta l'assemblea. [15]Alcuni uomini,
designati per nome, si misero a rifocillare i prigionieri;
quanti erano nudi li rivestirono e li calzarono con capi di
vestiario presi dal bottino; diedero loro da mangiare e da
bere, li medicarono con unzioni; quindi, trasportando su asini
gli inabili a marciare, li condussero in Gerico, città delle
palme, presso i loro fratelli. Poi tornarono in Samaria.
Peccati
e morte di Acaz
[16]In
quel tempo il re Acaz mandò a chiedere aiuto al re di Assiria.
[17]Gli Idumei erano venuti ancora una volta e avevano
sconfitto Giuda e fatto prigionieri. [18]Anche i
Filistei si erano sparsi per le città della Sefela e del
Negheb di Giuda, occupando Bet-Sèmes, Aialon, Ghederot, Soco
con le dipendenze, Timna con le dipendenze e Ghimzo con le
dipendenze, vi si erano insediati. [19]Poiché il
Signore aveva umiliato Giuda a causa di Acaz re di Giuda, che
aveva fomentato l'immoralità in Giuda ed era stato infedele
al Signore.
[20]Anche
Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria, venne contro di lui e lo
oppresse anziché aiutarlo. [21]Acaz spogliò il
tempio, il palazzo del re e dei principi e consegnò tutto
all'Assiria, ma non ne ricevette alcun aiuto.
[22]Anche
quando si trovava alle strette, questo re Acaz continuava a
essere infedele al Signore. [23]Sacrificò agli dei di
Damasco, che lo avevano sconfitto, dicendo: «Poiché gli dei
dei re di Aram aiutano i loro fedeli, io sacrificherò loro ed
essi mi aiuteranno». In realtà, essi provocarono la sua
caduta e quella di tutto Israele. [24]Acaz radunò gli
arredi del tempio e li fece a pezzi; chiuse le porte del
tempio, mentre eresse altari in tutti i crocicchi di
Gerusalemme. [25]In tutte le città di Giuda eresse
alture per bruciare incenso ad altri dei, provocando così lo
sdegno del Signore Dio dei suoi padri.
[26]Le
altre gesta di lui e tutte le sue azioni, le prime come le
ultime, ecco, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di
Israele. [27]Acaz si addormentò con i suoi padri e lo
seppellirono in città, in Gerusalemme, ma non lo collocarono
nei sepolcri dei re di Israele. Al suo posto divenne re suo
figlio Ezechia.
Cronache
2 - Capitolo 29
2.
LA RESTAURAZIONE DI EZECHIA
Sguardo
d'insieme
[1]Ezechia
divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni in
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria. [2]Egli
fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto
Davide suo antenato.
Purificazione
del tempio
[3]Nel
primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del
tempio e le restaurò. [4]Fece venire i sacerdoti e i
leviti, ai quali, dopo averli radunati nella piazza d'oriente,
[5]disse: «Ascoltatemi, leviti! Ora purificatevi e poi
purificate il tempio del Signore Dio dei vostri padri, e
portate fuori l'impurità dal santuario. [6]I nostri
padri sono stati infedeli e hanno commesso ciò che è male
agli occhi del Signore nostro Dio, che essi avevano
abbandonato, distogliendo lo sguardo dalla dimora del Signore
e voltandole le spalle. [7]Han chiuso perfino le porte
del vestibolo, spento le lampade, non hanno offerto più
incenso né olocausti nel santuario al Dio di Israele. [8]Perciò
l'ira del Signore si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed
egli ha reso gli abitanti oggetto di terrore, di stupore e di
scherno, come potete constatare con i vostri occhi. [9]Ora
ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le
nostre figlie e le nostre mogli sono andati per questo in
prigionia. [10]Ora io ho deciso di concludere
un'alleanza con il Signore, Dio di Israele, perché si
allontani da noi la sua ira ardente. [11]Figli miei,
non siate negligenti perché il Signore ha scelto voi per
stare alla sua presenza, per servirlo, per essere suoi
ministri e per offrirgli incenso».
[12]Si
alzarono allora i leviti Macat figlio di Amasai, Gioele figlio
di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merari: Kis figlio di
Abdi, e Azaria figlio di Ieallelel; dei Ghersoniti: Ioach
figlio di Zimma, ed Eden figlio di Ioach; [13]dei figli
di Elizafan, Simri e Ieiel; dei figli di Asaf, Zaccaria e
Mattania; [14]dei figli di Eman, Iechièl e Simei; dei
figli di Idutun, Semaia e Uzziel. [15]Essi riunirono i
fratelli e si purificarono; quindi entrarono, secondo il
comando del re e le prescrizioni del Signore, per purificare
il tempio. [16]I sacerdoti entrarono nell'interno del
tempio per purificarlo; portarono fuori, nel cortile del
tempio, ogni immondezza trovata nella navata. I leviti
l'ammucchiarono per portarla fuori nel torrente Cedron. [17]Il
primo mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo
del mese entrarono nel vestibolo del Signore, purificarono il
tempio in otto giorni; finirono il sedici del primo mese.
Il
sacrificio espiatorio
[18]Quindi
entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli dissero:
«Abbiamo purificato il tempio, l'altare degli olocausti con
tutti gli accessori e la tavola dei pani dell'offerta con
tutti gli accessori. [19]Abbiamo rinnovato e consacrato
tutti gli oggetti che il re Acaz con empietà aveva messo da
parte durante il suo regno. Ecco stanno davanti all'altare del
Signore». [20]Allora il re Ezechia, alzatosi subito,
riunì i capi della città e salì al tempio. [21]Portarono
sette giovenchi, sette arieti, sette agnelli e sette capri per
offrirli in sacrificio espiatorio per la casa reale, per il
santuario e per Giuda. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di
Aronne, di offrirli in olocausto sull'altare del Signore. [22]Scannarono
i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo
sparsero sull'altare. Scannarono gli arieti e ne sparsero il
sangue sull'altare. Scannarono gli agnelli e ne sparsero il
sangue sull'altare. [23]Quindi fecero avvicinare i
capri per il sacrificio espiatorio, davanti al re e
all'assemblea, che imposero loro le mani. [24]I
sacerdoti li scannarono e ne sparsero il sangue - sacrificio
per il peccato - sull'altare in espiazione per tutto Israele,
perché il re aveva ordinato l'olocausto e il sacrificio
espiatorio per tutto Israele.
[25]Il
re assegnò il loro posto ai leviti nel tempio con cembali,
arpe e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad
veggente del re, e del profeta Natan, poiché si trattava di
un comando del Signore dato per mezzo dei suoi profeti. [26]Quando
i leviti ebbero preso posto con gli strumenti musicali di
Davide e i sacerdoti con le loro trombe, [27]Ezechia
ordinò di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò
l'olocausto, cominciarono anche i canti del Signore al suono
delle trombe e con l'accompagnamento degli strumenti di Davide
re di Israele. [28]Tutta l'assemblea si prostrò,
mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto
questo durò fino alla fine dell'olocausto.
Ripresa
del culto
[29]Terminato
l'olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono e si
prostrarono. [30]Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono
ai leviti di lodare il Signore con le parole di Davide e del
veggente Asaf; lo lodarono fino all'entusiasmo, poi si
inchinarono e adorarono.
[31]Allora
Ezechia presa la parola, disse: «Ora siete incaricati
ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate
qui le vittime e i sacrifici di lode nel tempio». L'assemblea
portò le vittime e i sacrifici di lode, mentre quelli dal
cuore generoso offrirono olocausti. [32]Il numero degli
olocausti offerti dall'assemblea fu: settanta buoi, cento
arieti, duecento agnelli, tutti per l'olocausto in onore del
Signore. [33]Si consacrarono anche seicento buoi e
tremila pecore. [34]I sacerdoti erano troppo pochi e
non bastavano a scuoiare tutti gli olocausti, perciò i loro
fratelli i leviti li aiutarono finché non terminò il lavoro
e finché i sacerdoti non si furono purificati; difatti i
leviti erano stati più zelanti dei sacerdoti nel purificarsi.
[35]Ci fu anche un abbondante olocausto del grasso dei
sacrifici di comunione e delle libazioni connesse con
l'olocausto. Così fu ristabilito il culto nel tempio. [36]Ezechia
con tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il
popolo; tutto infatti si fece senza esitazioni.
|
Cronache
2 - Capitolo 30
Convocazione
per la Pasqua
[1]Ezechia
mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e scrisse anche
lettere a Efraim e a Manàsse per convocare tutti nel tempio
in Gerusalemme a celebrare la pasqua per il Signore Dio di
Israele. [2]Il re, i suoi ufficiali e tutta l'assemblea
di Gerusalemme decisero di celebrare la pasqua nel secondo
mese, [3]perché non avevano potuto celebrarla nel
tempo fissato per il fatto che i sacerdoti non si erano
purificati in numero sufficiente e il popolo non si era
radunato in Gerusalemme. [4]La proposta piacque al re e
a tutta l'assemblea. [5]Stabilirono di proclamare con
bando in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero
a celebrare in Gerusalemme la pasqua per il Signore Dio di
Israele, perché molti non avevano osservato le norme
prescritte. [6]Partirono i corrieri con lettere da
parte del re e dei suoi ufficiali per recarsi in tutto Israele
e Giuda. Secondo l'ordine del re dicevano: «Israeliti, fate
ritorno al Signore Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, ed
egli ritornerà a quanti fra voi sono scampati dal pugno dei
re d'Assiria. [7]Non siate come i vostri padri e i
vostri fratelli, infedeli al Signore Dio dei loro padri, che
perciò li ha abbandonati alla desolazione, come potete
constatare. [8]Ora non siate di dura cervice come i
vostri padri, date la mano al Signore, venite nel santuario
che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro
Dio e si allontanerà da voi la sua ira ardente. [9]Difatti,
se fate ritorno al Signore, i vostri fratelli e i vostri figli
troveranno compassione presso coloro che li hanno deportati;
ritorneranno in questo paese, poiché il Signore vostro Dio è
clemente e misericordioso e non distoglierà lo sguardo da
voi, se voi farete ritorno a lui».
[10]I
corrieri passarono di città in città nel paese di Efraim e
di Manàsse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si
faceva beffe di loro. [11]Solo alcuni di Aser, di Manàsse
e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. [12]In
Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli
uomini un pentimento concorde per eseguire il comando del re e
degli ufficiali secondo la parola del Signore. [13]Si
riunì in Gerusalemme una grande folla per celebrare la festa
degli azzimi nel secondo mese; fu un'assemblea molto numerosa.
[14]Cominciarono a eliminare gli altari che si
trovavano in Gerusalemme; eliminarono anche tutti gli altari
dei profumi e li gettarono nel torrente Cedron.
La
Pasqua e gli Azzimi
[15]Essi
immolarono la pasqua il quattordici del secondo mese; i
sacerdoti e i leviti, pieni di confusione, si purificarono e
quindi presentarono gli olocausti nel tempio. [16]Occuparono
il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella
legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni
con il sangue che ricevevano dai leviti [17]perché
molti dell'assemblea non si erano purificati. I leviti si
occupavano dell'uccisione degli agnelli pasquali per quanti
non avevano la purità richiesta per consacrarli al Signore. [18]In
realtà la maggioranza della gente, fra cui molti provenienti
da Efraim, da Manàsse, da Issacar e da Zàbulon, non si era
purificata; mangiarono la pasqua senza fare quanto è
prescritto. Ezechia pregò per loro: «Il Signore che è buono
perdoni [19]chiunque abbia il cuore disposto a
ricercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche
senza la purificazione necessaria per il santuario». [20]Il
Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo.
[21]Così
gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la
festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i
sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli
strumenti che risuonavano in suo onore. [22]Ezechia
parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato un
profondo senso del Signore; per sette giorni parteciparono al
banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono
il Signore, Dio dei loro padri.
[23]Tutta
l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così
passarono ancora sette giorni di gioia. [24]Difatti il
re Ezechia aveva donato alla moltitudine mille giovenchi e
settemila pecore; anche i capi avevano donato alla moltitudine
mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti si
purificarono in gran numero. [25]Tutta l'assemblea di
Giuda, i sacerdoti e i leviti, tutto il gruppo venuto da
Israele, gli stranieri venuti dal paese di Israele e gli
abitanti di Giuda furono in festa. [26]Ci fu una gioia
straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone
figlio di Davide, re di Israele, non c'era mai stata una cosa
simile in Gerusalemme.
[27]I
sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro
voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa
dimora di Dio nel cielo.
Cronache
2 - Capitolo 31
Riforma
del culto
[1]Quando
tutto fu finito, gli Israeliti presenti andarono tutti nelle
città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali sacri
e a distruggere completamente le alture e gli altari in tutto
Giuda, nel territorio di Beniamino, di Efraim e di Manàsse.
Poi gli Israeliti tornarono nelle loro città, ognuno nella
sua proprietà.
Restaurazione
del sacerdozio
[2]Ezechia
ricostituì le classi dei sacerdoti e dei leviti secondo le
loro funzioni, assegnando a ognuno, ai sacerdoti e ai leviti,
il proprio servizio riguardo all'olocausto e ai sacrifici di
comunione per celebrare e lodare con inni e per servire alle
porte degli accampamenti del Signore. [3]Il re determinò
quanto dei suoi beni dovesse essere destinato agli olocausti
del mattino e della sera, agli olocausti dei sabati, dei
noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge del
Signore. [4]Egli ordinò al popolo, agli abitanti di
Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro
parte perché questi potessero attendere alla legge del
Signore. [5]Appena si diffuse quest'ordine, gli
Israeliti offrirono in abbondanza le primizie del grano, del
mosto, dell'olio, del miele e di ogni altro prodotto agricolo
e la decima abbondante di ogni cosa. [6]Anche gli
Israeliti e i Giudei, che abitavano nelle città di Giuda,
portarono la decima degli armenti e dei greggi; portarono la
decima dei doni consacrati al Signore loro Dio, facendone
grandi ammassi.
[7]Nel
terzo mese si cominciò a fare gli ammassi, che furono
completati nel settimo mese. [8]Vennero Ezechia e i
capi; visti gli ammassi, benedissero il Signore e il popolo di
Israele. [9]Ezechia interrogò i sacerdoti e i leviti
riguardo agli ammassi [10]e il sommo sacerdote Azaria
della casa di Zadòk gli rispose: «Da quando si è cominciato
a portare l'offerta nel tempio, noi abbiamo mangiato e ci
siamo saziati, ma ne è rimasto in abbondanza, perché il
Signore ha benedetto il suo popolo; ne è rimasta questa
grande quantità». [11]Ezechia allora ordinò che si
preparassero stanze nel tempio; le prepararono. [12]Vi
depositarono scrupolosamente le offerte, le decime e le cose
consacrate. A tali cose presiedeva il levita Conania, alle cui
dipendenze era il fratello Simei. [13]Iechièl, Azaria,
Nacat, Asaèl, Ierimòt, Iozabàd, Eliel, Ismachia, Macat e
Benaià erano impiegati sotto la direzione di Conania e di suo
fratello Simei per ordine del re Ezechia e di Azaria preposto
al tempio. [14]Kore figlio di Imna, levita custode
della porta d'oriente, si occupava delle offerte spontanee
fatte a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per
l'offerta al Signore e le cose santissime. [15]Da lui
dipendevano Eden, Miniàmin, Giosuè, Semaia, Amaria e Secania
nelle città sacerdotali come distributori fedeli tra i loro
fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi, [16]oltre
ai maschi registrati dai tre anni in su; questi entravano ogni
giorno nel tempio per il loro servizio, secondo le loro
funzioni e secondo le loro classi.
[17]La
registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati;
quella dei leviti, dai vent'anni in su, secondo le loro
funzioni e secondo le loro classi. [18]Erano registrati
con tutti i bambini, le mogli, i figli e le figlie di tutta la
comunità, poiché dovevano consacrarsi con fedeltà a ciò
che è sacro. [19]Per i figli di Aronne, ossia per i
sacerdoti residenti in campagna, nelle zone attorno alle loro
città, in ogni città c'erano uomini designati nominalmente
per distribuire la parte dovuta a ogni maschio fra i sacerdoti
e a ogni registrato fra i leviti.
[20]Ezechia
fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono e
retto davanti al Signore suo Dio. [21]Quanto aveva
intrapreso per il servizio del tempio, per la legge e per i
comandi, lo fece cercando il suo Dio con tutto il cuore; per
questo ebbe successo.
Cronache
2 - Capitolo 32
L'invasione
di Sennacherib
[1]Dopo
questi fatti e queste prove di fedeltà, ci fu l'invasione di
Sennàcherib re d'Assiria. Penetrato in Giuda, assediò le
città fortificate per forzarne le mura. [2]Ezechia
vide l'avanzata di Sennàcherib, che si dirigeva verso
Gerusalemme per assediarla. [3]Egli decise con i suoi
ufficiali e con i suoi prodi di ostruire le acque sorgive, che
erano fuori della città. Essi l'aiutarono. [4]Si radunò
un popolo numeroso per ostruire tutte le sorgenti e il
torrente che attraversava il centro del paese, dicendo: «Perché
dovrebbero venire i re d'Assiria e trovare acqua in
abbondanza?». [5]Ezechia si rafforzò; ricostruì
tutta la parte diroccata delle mura, vi innalzò torri, costruì
un secondo muro, fortificò il Millo della città di Davide e
preparò armi in abbondanza e scudi. [6]Designò capi
militari sopra il popolo; li radunò presso di sé nella
piazza della porta della città e così parlò al loro cuore: [7]«Siate
forti e coraggiosi! Non temete e non abbattetevi davanti al re
d'Assiria e davanti a tutta la moltitudine che l'accompagna,
perché con noi c'è uno più grande di chi è con lui. [8]Con
lui c'è un braccio di carne, con noi c'è il Signore nostro
Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie». Il
popolo rimase rassicurato dalle parole di Ezechia, re di
Giuda.
Parole
empie di Sennacherib
[9]In
seguito Sennàcherib, re d'Assiria, mandò i suoi ministri a
Gerusalemme, mentre egli con tutte le forze assaliva Lachis,
per dire a Ezechia re di Giuda e a tutti quelli di Giuda che
erano in Gerusalemme: [10]«Dice Sennàcherib re d'Assiria:
Di chi avete fiducia voi per restare in Gerusalemme assediata?
[11]Ezechia non vi inganna forse per farvi morire di
fame e di sete quando asserisce: Il Signore nostro Dio ci
libererà dalle mani del re di Assiria? [12]Egli non è
forse lo stesso Ezechia che ha eliminato le sue alture e i
suoi altari dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete
davanti a un solo altare e su di esso soltanto offrirete
incenso? [13]Non sapete che cosa abbiamo fatto io e i
miei padri a tutti i popoli di tutti i paesi? Forse gli dei
dei popoli di quei paesi hanno potuto liberare i loro paesi
dalla mia mano? [14]Quale, fra tutti gli dei dei popoli
di quei paesi che i miei padri avevano votato allo sterminio,
ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? Potrà il
vostro Dio liberarvi dalla mia mano? [15]Ora, non vi
inganni Ezechia e non vi seduca in questa maniera! Non
credetegli, perché nessun dio di qualsiasi popolo o regno ha
potuto liberare il suo popolo dalla mia mano e dalle mani dei
miei padri. Nemmeno i vostri dei vi libereranno dalla mia
mano!».
[16]Parlarono
ancora i suoi ministri contro il Signore Dio e contro Ezechia
suo servo. [17]Sennàcherib aveva scritto anche lettere
insultando il Signore Dio di Israele e sparlando di lui in
questi termini: «Come gli dei dei popoli di quei paesi non
hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così il
Dio di Ezechia non libererà dalla mia mano il suo popolo».
[18]Gli
inviati gridarono a gran voce in ebraico al popolo di
Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo
al fine di occuparne la città. [19]Essi parlarono del
Dio di Gerusalemme come di uno degli dei degli altri popoli
della terra, opera di mani d'uomo.
Successo
della preghiera di Ezechia
[20]Allora
il re Ezechia e il profeta Isaia figlio di Amoz, pregarono a
questo fine e gridarono al Cielo. [21]Il Signore mandò
un angelo, che sterminò tutti i guerrieri valorosi, ogni capo
e ogni ufficiale, nel campo del re d'Assiria. Questi se ne
tornò, con la vergogna sul volto, nel suo paese. Entrò nel
tempio del suo dio, dove alcuni suoi figli, nati dalle sue
viscere, l'uccisero di spada. [22]Così il Signore
liberò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di
Sennàcherib re d'Assiria e dalla mano di tutti gli altri e
concesse loro la pace alle frontiere. [23]Allora molti
portarono offerte al Signore in Gerusalemme e oggetti preziosi
a Ezechia re di Giuda, che, dopo simili cose, aumentò in
prestigio agli occhi di tutti i popoli.
[24]In
quei giorni Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò
il Signore, che l'esaudì e operò un prodigio per lui. [25]Ma
la riconoscenza di Ezechia non fu proporzionata al beneficio,
perché il suo cuore si era insuperbito; per questo su di lui,
su Giuda e su Gerusalemme si riversò l'ira divina. [26]Tuttavia
Ezechia si umiliò della superbia del suo cuore e a lui si
associarono gli abitanti di Gerusalemme; per questo l'ira del
Signore non si abbattè su di essi finché Ezechia restò in
vita.
[27]Ezechia
ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. Egli si costruì
depositi per l'argento, l'oro, le pietre preziose, gli aromi,
gli scudi e per qualsiasi cosa pregevole, [28]magazzini
per i prodotti del grano, del mosto e dell'olio, stalle per
ogni genere di bestiame, ovili per le pecore. [29]Si
edificò città; ebbe molto bestiame minuto e grosso, perché
Dio gli aveva concesso beni molto grandi.
Riassunto
del regno di Ezechia e sua morte
[30]Ezechia
chiuse l'apertura superiore delle acque del Ghicon,
convogliandole in basso attraverso il lato occidentale nella
città di Davide. Ezechia riuscì in ogni sua impresa. [31]Ma
quando i capi di Babilonia gli inviarono messaggeri per
informarsi sul prodigio avvenuto nel paese, Dio l'abbandonò
per metterlo alla prova e conoscerne completamente il cuore.
[32]Le
altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono
descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e
nel libro dei re di Giuda e di Israele. [33]Ezechia si
addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nella salita
dei sepolcri dei figli di Davide. Alla sua morte gli resero
omaggio tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Al suo
posto divenne re suo figlio Manàsse.
Cronache
2 - Capitolo 33
3.
EMPIETA' DI MANASSE E DI AMON
Manasse
distrugge l'opera di Ezechia
[1]Quando
Manàsse divenne re, aveva dodici anni; regnò cinquantacinque
anni in Gerusalemme. [2]Egli fece ciò che è male agli
occhi del Signore, secondo gli abomini dei popoli che il
Signore aveva scacciato di fronte agli Israeliti. [3]Ricostruì
le alture demolite da suo padre Ezechia, eresse altari ai Baal,
piantò pali sacri, si prostrò davanti a tutta la milizia del
cielo e la servì. [4]Costruì altari nel tempio, del
quale il Signore aveva detto: «In Gerusalemme sarà il mio
nome per sempre». [5]Eresse altari a tutta la milizia
del cielo nei due cortili del tempio. [6]Fece passare i
suoi figli per il fuoco nella Valle di Ben-Hinnòn. Praticò
la magia, gli incantesimi e la stregoneria; istituì
negromanti e indovini. Compì in molte maniere ciò che è
male agli occhi del Signore provocando il suo sdegno. [7]E
collocò la statua dell'idolo che aveva fatto, nel tempio, di
cui Dio aveva detto a Davide e al figlio Salomone: «In questo
tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù
di Israele, porrò il mio nome per sempre. [8]Non
lascerò più che il piede degli Israeliti si allontani dal
paese che io ho concesso ai loro padri, purché procurino di
eseguire quanto ho comandato loro nell'intera legge, ossia
negli statuti e nei decreti dati loro per mezzo di Mosè». [9]Manàsse
fece traviare Giuda e gli abitanti di Gerusalemme spingendoli
ad agire peggio delle popolazioni che il Signore aveva
sterminate di fronte agli Israeliti.
[10]Il
Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli
badarono.
Prigionia
e conversione
[11]Allora
il Signore mandò contro di loro i capi dell'esercito del re
assiro; essi presero Manàsse con uncini, lo legarono con
catene di bronzo e lo condussero in Babilonia.
[12]Ridotto
in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e si
umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri. [13]Egli
lo pregò e Dio si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica
e lo fece tornare in Gerusalemme nel suo regno; così Manàsse
riconobbe che solo il Signore è Dio.
[14]In
seguito, egli costruì il muro esteriore della città di
Davide, a occidente del Ghicon, nella valle fino alla porta
dei Pesci, che circondava l'Ofel; Manàsse lo tirò su a
notevole altezza. In tutte le fortezze di Giuda egli pose capi
militari. [15]Rimosse gli dei stranieri e l'idolo dal
tempio insieme con tutti gli altari che egli aveva costruito
sul monte del tempio e in Gerusalemme e gettò tutto fuori
della città. [16]Restaurò l'altare del Signore e vi
offrì sacrifici di comunione e di lode e comandò a Giuda di
servire il Signore, Dio di Israele. [17]Tuttavia il
popolo continuava a sacrificare sulle alture, anche se lo
faceva per il Signore.
[18]Le
altre gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole
che i veggenti gli comunicarono a nome del Signore Dio di
Israele, ecco sono descritte nelle gesta dei re di Israele. [19]La
sua preghiera e come fu esaudito, tutta la sua colpa e la sua
infedeltà, le località ove costruì alture, eresse pali
sacri e statue prima della sua umiliazione, ecco sono
descritte negli atti di Cozai. [20]Manàsse si
addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nel suo
palazzo. Al suo posto divenne re suo figlio Amòn.
Irrigidimento
di Amon
[21]Quando
Amòn divenne re, aveva ventidue anni; regnò due anni in
Gerusalemme. [22]Egli fece ciò che è male agli occhi
del Signore, come l'aveva fatto Manàsse suo padre. Amòn offrì
sacrifici a tutti gli idoli eretti da Manàsse suo padre e li
servì. [23]Non si umiliò davanti al Signore, come si
era umiliato Manàsse suo padre; anzi Amòn aumentò le sue
colpe. [24]I suoi ministri ordirono una congiura contro
di lui e l'uccisero nella reggia, [25]ma il popolo del
paese uccise quanti avevano congiurato contro Amòn. Lo stesso
popolo del paese proclamò re, al posto di lui, suo figlio
Giosia.
Cronache
2 - Capitolo 34
4.
LA RIFORMA DI GIOSIA
Sguardo
d'insieme
[1]Quando
Giosia divenne re, aveva otto anni; regnò trentun anni in
Gerusalemme. [2]Egli fece ciò che è retto agli occhi
del Signore e seguì le strade di Davide suo antenato, senza
fuorviare in nulla.
Prime
riforme
[3]Nell'anno
ottavo del suo regno, era ancora un ragazzo, cominciò a
ricercare il Dio di Davide suo padre. Nell'anno decimosecondo
cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme, eliminando le
alture, i pali sacri e gli idoli scolpiti o fusi. [4]Sotto
i suoi occhi furono demoliti gli altari di Baal; infranse gli
altari per l'incenso, che vi erano sopra; distrusse i pali
sacri e gli idoli scolpiti o fusi, riducendoli in polvere che
sparse sui sepolcri di coloro che avevano sacrificato a tali
cose. [5]Le ossa dei sacerdoti le bruciò sui loro
altari; così purificò Giuda e Gerusalemme. [6]Lo
stesso fece nella città di Manàsse, di Efraim e di Simeone
fino a Nèftali, nei loro villaggi devastati. [7]Demolì
gli altari; fece a pezzi i pali sacri e gli idoli in modo da
ridurli in polvere; demolì tutti gli altari per l'incenso in
tutto il paese di Israele; poi fece ritorno a Gerusalemme.
I
lavori del tempio
[8]Nell'anno
decimottavo del suo regno, dopo aver purificato il paese e il
tempio, affidò a Safàn figlio di Asalia, a Maaseia
governatore della città, e a Ioach figlio di Ioacaz,
archivista, il restauro del tempio del Signore suo Dio. [9]Costoro
si presentarono al sommo sacerdote Chelkia e gli consegnarono
il denaro depositato nel tempio; l'avevano raccolto i leviti
custodi della soglia da Manàsse, da Efraim e da tutto il
resto di Israele, da tutto Giuda, da Beniamino e dagli
abitanti di Gerusalemme. [10]Lo misero in mano ai
direttori dei lavori che sovraintendevano al tempio ed essi
l'utilizzarono per gli operai che lavoravano nel tempio per
restaurarlo e rafforzarlo. [11]Lo diedero ai falegnami
e ai muratori per l'acquisto di pietre da taglio e di legname
per l'armatura e la travatura dei locali lasciati rovinare dai
re di Giuda.
[12]Quegli
uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti per
la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di Merari,
Zaccaria e Mesullàm, Keatiti. Leviti esperti di strumenti
musicali [13]sorvegliavano i portatori e dirigevano
quanti compivano lavori di qualsiasi genere; altri leviti
erano scribi, ispettori e portieri.
Scoperta
della Legge
[14]Mentre
si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote
Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data per
mezzo di Mosè. [15]Chelkia prese la parola e disse
allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della
legge». Chelkia diede il libro a Safàn. [16]Safàn
portò il libro dal re; egli inoltre riferì al re: «Quanto
è stato ordinato, i tuoi servitori lo eseguiscono. [17]Hanno
versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato ai
sorveglianti e ai direttori dei lavori». [18]Poi lo
scriba Safàn annunziò al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha
dato un libro». Safàn ne lesse una parte alla presenza del
re. [19]Udite le parole della legge, il re si strappò
le vesti [20]e comandò a Chelkia, ad Achikam figlio di
Safàn, ad Abdon figlio di Mica, allo scriba Safàn e ad Asaia
ministro del re: [21]«Andate, consultate il Signore
per me e per quanti sono rimasti in Israele e in Giuda
riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande
infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di
noi, poiché i nostri padri non hanno ascoltato le parole del
Signore facendo quanto sta scritto in questo libro».
L'oracolo
della profetessa
[22]Chelkia
insieme con coloro che il re aveva designati si recò dalla
profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tokat, figlio di
Casra, il guardarobiere; essa abitava nel secondo quartiere di
Gerusalemme. Le parlarono in tal senso [23]ed essa
rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite
all'uomo che vi ha inviati da me: [24]Dice il Signore:
Ecco, io farò piombare una sciagura su questo luogo e sui
suoi abitanti, tutte le maledizioni scritte nel libro letto
davanti al re di Giuda, [25]perché hanno abbandonato
me e hanno bruciato incenso ad altri dei provocandomi a sdegno
con tutte le opere delle loro mani. La mia collera si accenderà
contro questo luogo e non si potrà spegnere. [26]Al re
di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore,
riferirete: Dice il Signore, Dio di Israele: A proposito delle
parole che hai udito, [27]poiché il tuo cuore si è
intenerito e ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le mie
parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti; poiché
ti sei umiliato davanti a me, ti sei strappate le vesti e hai
pianto davanti a me, anch'io ho ascoltato. Oracolo del
Signore! [28]Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri e
sarai deposto nel tuo sepolcro in pace. I tuoi occhi non
vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo
luogo e sui suoi abitanti». Quelli riferirono il messaggio al
re.
Rinnovamento
dell'alleanza
[29]Allora
il re inviò dei messi e radunò tutti gli anziani di Giuda e
di Gerusalemme. [30]Il re, insieme con tutti gli uomini
di Giuda, con gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i
leviti e tutto il popolo, dal più grande al più piccolo, salì
al tempio. Egli fece leggere ai loro orecchi tutte le parole
del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. [31]Il re,
stando in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza
davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore, a
osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore
e con tutta l'anima, eseguendo le parole dell'alleanza scritte
in quel libro. [32]Fece impegnare quanti si trovavano
in Gerusalemme e in Beniamino. Gli abitanti di Gerusalemme
agirono secondo l'alleanza di Dio, del Dio dei loro padri. [33]Giosia
rimosse tutti gli abomini da tutti i territori appartenenti
agli Israeliti; costrinse quanti si trovavano in Israele a
servire il Signore loro Dio. Finché egli visse non
desistettero dal seguire il Signore, Dio dei loro padri.
Cronache
2 - Capitolo 35
Preparazione
della Pasqua
[1]Giosia
celebrò in Gerusalemme la pasqua per il Signore. Gli agnelli
pasquali furono immolati il quattordici del primo mese. [2]Il
re ristabilì i sacerdoti nei loro uffici e li incoraggiò al
servizio del tempio. [3]Egli disse ai leviti che
ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati al
Signore: «Collocate l'arca santa nel tempio costruito da
Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà
più un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore
vostro Dio e il suo popolo Israele. [4]Disponetevi,
secondo i vostri casati, secondo le vostre classi, in base
alla prescrizione di Davide, re di Israele, e alla
prescrizione di Salomone suo figlio. [5]State nel
santuario a disposizione dei casati dei vostri fratelli, dei
figli del popolo; per i leviti ci sarà una parte nei singoli
casati. [6]Immolate gli agnelli pasquali, purificatevi
e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, secondo la
parola del Signore comunicata per mezzo di Mosè».
La
solennità
[7]Giosia
diede ai figli del popolo, a quanti erano lì presenti, del
bestiame minuto, cioè tremila agnelli e capretti come vittime
pasquali, e in più tremila buoi. Tutto questo bestiame era di
proprietà del re. [8]I suoi ufficiali fecero offerte
spontanee per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti.
Chelkia, Zaccaria, Iechièl, preposti al tempio, diedero ai
sacerdoti, per i sacrifici pasquali, duemilaseicento agnelli e
capretti, oltre trecento buoi. [9]Conania, Semaia e
Netaneèl suoi fratelli, Casabia, Iechièl e Iozabàd capi dei
leviti, diedero ai leviti, per i sacrifici pasquali,
cinquemila agnelli e capretti, oltre cinquecento buoi. [10]Così
tutto fu pronto per il servizio; i sacerdoti si misero al loro
posto, così anche i leviti secondo le loro classi, secondo il
comando del re. [11]Immolarono gli agnelli pasquali: i
sacerdoti spargevano il sangue, mentre i leviti scuoiavano. [12]Misero
da parte l'olocausto da distribuire ai figli del popolo,
secondo le divisioni dei vari casati, perché lo presentassero
al Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso
fecero per i buoi. [13]Secondo l'usanza arrostirono
l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le cossero
in pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono
sollecitamente a tutto il popolo. [14]Dopo, prepararono
la pasqua per se stessi e per i sacerdoti, poiché i
sacerdoti, figli di Aronne, furono occupati fino a notte
nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; per questo i
leviti prepararono per se stessi e per i sacerdoti figli di
Aronne. [15]I cantori, figli di Asaf, occupavano il
loro posto, secondo le prescrizioni di Davide, di Asaf, di
Eman e di Idutun veggente del re; i portieri erano alle varie
porte. Costoro non dovettero allontanarsi dal loro posto,
perché i leviti loro fratelli prepararono tutto per loro.
[16]Così
in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per
celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti sull'altare
del Signore, secondo l'ordine del re Giosia. [17]Gli
Israeliti presenti celebrarono allora la pasqua e la festa
degli azzimi per sette giorni. [18]Dal tempo del
profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in
Israele; nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua
come questa celebrata da Giosia, insieme con i sacerdoti, i
leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti da Israele e gli
abitanti di Gerusalemme.
Fine
tragica del regno
[19]Questa
pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di Giosia.
[20]Dopo
tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio,
Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis
sull'Eufrate. Giosia marciò contro di lui. [21]Quegli
mandò messaggeri a dirgli: «Che c'è fra me e te, o re di
Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono
in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non
opporti a Dio che è con me affinchè egli non ti distrugga».
[22]Ma Giosia non si ritirò. Deciso ad affrontarlo,
non ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di
Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo.
[23]Gli
arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi
ufficiali: «Portatemi via, perché sono ferito gravemente». [24]I
suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro
carro e lo riportarono in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto
nei sepolcri dei suoi padri. Tutti quelli di Giuda e di
Gerusalemme fecero lutto per Giosia. [25]Geremia
compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo
ripetono ancora nei lamenti su Giosia; è diventata una
tradizione in Israele. Esso è inserito fra i lamenti.
[26]Le
altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le
prescrizioni della legge del Signore, [27]le sue gesta,
le prime come le ultime, ecco sono descritte nel libro dei re
di Israele e di Giuda.
Cronache
2 - Capitolo 36
5.
SITUAZIONE DI ISRAELE
ALLA FINE DELLA MONARCHIA
Ioacaz
[1]Il
popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia e lo proclamò
re, al posto del padre, in Gerusalemme. [2]Quando
Ioacaz divenne re, aveva ventitrè anni; regnò tre mesi in
Gerusalemme. [3]Lo spodestò in Gerusalemme il re
d'Egitto, che impose al paese un'indennità di cento talenti
d'argento e di un talento d'oro. [4]Il re d'Egitto
nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello Eliakìm,
cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quanto al fratello di Ioacaz,
Necao lo prese e lo deportò in Egitto.
Ioiakim
[5]Quando
Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni; regnò undici
anni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del
Signore suo Dio. [6]Contro di lui marciò Nabucodònosor
re di Babilonia, che lo legò con catene di bronzo per
deportarlo in Babilonia. [7]Nabucodònosor portò in
Babilonia parte degli oggetti del tempio, che depose in
Babilonia nella sua reggia.
[8]Le
altre gesta di Ioiakìm, gli abomini da lui commessi e le
colpe che risultarono sul suo conto, ecco sono descritti nel
libro dei re di Israele e di Giuda. Al suo posto divenne re
suo figlio Ioiachìn.
Ioiachin
[9]Quando
Ioiachìn divenne re, aveva diciotto anni; regnò tre mesi e
dieci giorni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli
occhi del Signore. [10]All'inizio del nuovo anno il re
Nabucodònosor mandò a imprigionarlo per deportarlo in
Babilonia con gli oggetti più preziosi del tempio. Egli nominò
re su Giuda e Gerusalemme il fratello di suo padre Sedecìa.
Sedecia
[11]Quando
Sedecìa divenne re, aveva ventun anni; regnò undici anni in
Gerusalemme. [12]Egli fece ciò che è male agli occhi
del Signore suo Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia
che gli parlava a nome del Signore. [13]Si ribellò
anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto giurare fedeltà
in nome di Dio. Egli si ostinò e decise fermamente in cuor
suo di non far ritorno al Signore Dio di Israele.
La
nazione
[14]Anche
tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono
le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri
popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era
consacrato in Gerusalemme.
[15]Il
Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e
incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché amava
il suo popolo e la sua dimora. [16]Ma essi si beffarono
dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e
schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore
contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.
La
rovina
[17]Allora
il Signore fece marciare contro di loro il re dei Caldei, che
uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza
pietà per i giovani, per le fanciulle, per gli anziani e per
le persone canute. Il Signore mise tutti nelle sue mani. [18]Quegli
portò in Babilonia tutti gli oggetti del tempio, grandi e
piccoli, i tesori del tempio e i tesori del re e dei suoi
ufficiali. [19]Quindi incendiarono il tempio,
demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti
i suoi palazzi e distrussero tutte le sue case più eleganti.
[20]Il
re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che
divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del
regno persiano, [21]attuandosi così la parola del
Signore, predetta per bocca di Geremia: «Finché il paese non
abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il
tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni».
Verso
l'avvenire
[22]Nell'anno
primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola del
Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo
spirito di Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il
regno, a voce e per iscritto: [23]«Dice Ciro re di
Persia: Il Signore, Dio dei cieli, mi ha consegnato tutti i
regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli un
tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi
appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e parta!».
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