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La Sacra Bibbia - CEI L'Antico Testamento
La Sacra Bibbia - Pentateuco
Esodo
Capitoli |
Esodo
- Capitolo 1
I. LA LIBERAZIONE
DALL'EGITTO 1. ISRAELE IN EGITTO Prosperità
degli Ebrei in Egitto [1]Questi
sono i nomi dei figli d'Israele entrati in Egitto con Giacobbe e arrivati ognuno
con la sua famiglia: [2]Ruben, Simeone, Levi e Giuda, [3]Issacar, Zàbulon
e Beniamino, [4]Dan e Nèftali, Gad e Aser. [5]Tutte le persone nate
da Giacobbe erano settanta, Giuseppe si trovava gia in Egitto. [6]Giuseppe
poi morì e così tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. [7]I
figli d'Israele prolificarono e crebbero, divennero numerosi e molto potenti e il
paese ne fu ripieno. Oppressione
degli Ebrei [8]Allora
sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. [9]E disse
al suo popolo: “Ecco che il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più
forte di noi. [10]Prendiamo provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che
aumenti, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà
contro di noi e poi partirà dal paese”. [11]Allora vennero imposti loro
dei sovrintendenti ai lavori forzati per opprimerli con i loro gravami, e così
costruirono per il faraone le città-deposito, cioè Pitom e Ramses. [12]Ma
quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva oltre
misura; si cominciò a sentire come un incubo la presenza dei figli d'Israele. [13]Per
questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli duramente. [14]Resero
loro amara la vita costringendoli a fabbricare mattoni di argilla e con ogni sorta
di lavoro nei campi: e a tutti questi lavori li obbligarono con durezza. [15]Poi
il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle quali una si chiamava Sifra
e l'altra Pua: [16]“Quando assistete al parto delle donne ebree, osservate
quando il neonato è ancora tra le due sponde del sedile per il parto: se è un
maschio, lo farete morire; se è una femmina, potrà vivere”. [17]Ma le
levatrici temettero Dio: non fecero come aveva loro ordinato il re d'Egitto e
lasciarono vivere i bambini. [18]Il re d'Egitto chiamò le levatrici e disse
loro: “Perché avete fatto questo e avete lasciato vivere i bambini?”. [19]Le
levatrici risposero al faraone: “Le donne ebree non sono come le egiziane: sono
piene di vitalità: prima che arrivi presso di loro la levatrice, hanno gia
partorito!”. [20]Dio beneficò le levatrici. Il popolo aumentò e divenne
molto forte. [21]E poiché le levatrici avevano temuto Dio, egli diede loro
una numerosa famiglia. [22]Allora il faraone diede quest'ordine a tutto il
suo popolo: “Ogni figlio maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo,
ma lascerete vivere ogni figlia”. Esodo
- Capitolo 2
2. GIOVINEZZA E
VOCAZIONE DI MOSE' Nascita
di Mosè [1]Un
uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una figlia di Levi. [2]La
donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre
mesi. [3]Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di
papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i
giunchi sulla riva del Nilo. [4]La sorella del bambino si pose ad osservare
da lontano che cosa gli sarebbe accaduto. [5]Ora la figlia del faraone scese
al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del
Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. [6]L'aprì
e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e
disse: “E' un bambino degli Ebrei”. [7]La sorella del bambino disse
allora alla figlia del faraone: “Devo andarti a chiamare una nutrice tra le donne
ebree, perché allatti per te il bambino?”. [8]“Và”, le disse la
figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. [9]La
figlia del faraone le disse: “Porta con te questo bambino e allattalo per me; io
ti darò un salario”. La donna prese il bambino e lo allattò. [10]Quando
il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un
figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: “Io l'ho salvato dalle
acque!”. Fuga
di Mosè in Madian [11]In
quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i lavori
pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi
fratelli. [12]Voltatosi attorno e visto che non c'era nessuno, colpì a
morte l'Egiziano e lo seppellì nella sabbia. [13]Il giorno dopo, uscì di
nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che aveva torto:
“Perché percuoti il tuo fratello?”. [14]Quegli rispose: “Chi ti ha
costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi, come hai ucciso
l'Egiziano?”. Allora Mosè ebbe paura e pensò: “Certamente la cosa si è
risaputa”. [15]Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò di
mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel
paese di Madian e sedette presso un pozzo. [16]Ora
il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua per
riempire gli abbeveratoi e far bere il gregge del padre. [17]Ma arrivarono
alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difenderle e fece bere il
loro bestiame. [18]Tornate dal loro padre Reuel, questi disse loro: “Perché
oggi avete fatto ritorno così in fretta?”. [19]Risposero: “Un Egiziano
ci ha liberate dalle mani dei pastori; è stato lui che ha attinto per noi e ha
dato da bere al gregge”. [20]Quegli disse alle figlie: “Dov'è? Perché
avete lasciato là quell'uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!”. [21]Così
Mosè accettò di abitare con quell'uomo, che gli diede in moglie la propria figlia
Zippora. [22]Ella gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché
diceva: “Sono un emigrato in terra straniera!”. VOCAZIONE
DI MOSE' [23]Nel
lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la
loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a
Dio. [24]Allora Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza
con Abramo e Giacobbe. [25]Dio guardò la condizione degli Israeliti e se ne
prese pensiero. Esodo
- Capitolo 3
Il
roveto ardente [1]Ora
Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e
condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. [2]L'angelo
del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò
ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. [3]Mosè
pensò: “Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto
non brucia?”. [4]Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo
chiamò dal roveto e disse: “Mosè, Mosè!”. Rispose: “Eccomi!”. [5]Riprese:
“Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai
è una terra santa!”. [6]E disse: “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio
di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. Mosè allora si velò il viso,
perché aveva paura di guardare verso Dio. Missione
di Mosè [7]Il
Signore disse: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il
suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. [8]Sono
sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso
un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo
dove si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il
Gebuseo.
[9]Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho
visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. [10]Ora và! Io ti
mando dal faraone. Fà uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!”. [11]Mosè
disse a Dio: “Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli
Israeliti?”. [12]Rispose: “Io sarò con te. Eccoti il segno che io ti ho
mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su
questo monte”. Rivelazione
del nome divino [13]Mosè
disse a Dio: “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri
mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò
loro?”. [14]Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”. Poi disse:
“Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi”. [15]Dio aggiunse a
Mosè: “Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio
nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in
generazione. Istruzioni
sulla missione di Mosè [16]Và!
Riunisci gli anziani d'Israele e dì loro: Il Signore, Dio dei vostri padri, mi è
apparso, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, dicendo: Sono venuto a vedere
voi e ciò che vien fatto a voi in Egitto. [17]E ho detto: Vi farò uscire
dalla umiliazione dell'Egitto verso il paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo,
del Perizzita, dell'Eveo e del Gebuseo, verso un paese dove scorre latte e miele. [18]Essi
ascolteranno la tua voce e tu e gli anziani d'Israele andrete dal re di Egitto e
gli riferirete: Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia
permesso di andare nel deserto a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al
Signore, nostro Dio. [19]Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di
partire, se non con l'intervento di una mano forte. [20]Stenderò dunque la
mano e colpirò l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo
egli vi lascerà andare. Spogliazione
degli Egiziani [21]Farò
sì che questo popolo trovi grazia agli occhi degli Egiziani: quando partirete, non
ve ne andrete a mani vuote. [22]Ogni donna domanderà alla sua vicina e
all'inquilina della sua casa oggetti di argento e oggetti d'oro e vesti; ne
caricherete i vostri figli e le vostre figlie e spoglierete l'Egitto”. Esodo
- Capitolo 4
Potere
taumaturgico concesso a Mosè [1]Mosè
rispose: “Ecco, non mi crederanno, non ascolteranno la mia voce, ma diranno: Non
ti è apparso il Signore!”. [2]Il Signore gli disse: “Che hai in
mano?”. Rispose: “Un bastone”. [3]Riprese: “Gettalo a terra!”. Lo
gettò a terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si mise a
fuggire. [4]Il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano e prendilo per la
coda!”. Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella sua mano. [5]“Questo
perché credano che ti è apparso il Signore, il Dio dei loro padri, il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. [6]Il Signore gli disse
ancora: “Introduci la mano nel seno!”. Egli si mise in seno la mano e poi la
ritirò: ecco la sua mano era diventata lebbrosa, bianca come la neve. [7]Egli
disse: “Rimetti la mano nel seno!”. Rimise in seno la mano e la tirò fuori:
ecco era tornata come il resto della sua carne. [8]“Dunque se non ti
credono e non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo! [9]Se
non credono neppure a questi due segni e non ascolteranno la tua voce, allora
prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra asciutta: l'acqua che avrai
presa dal Nilo diventerà sangue sulla terra asciutta”. Aronne
interprete di Mosè [10]Mosè
disse al Signore: “Mio Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono mai
stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono
impacciato di bocca e di lingua”. [11]Il Signore gli disse: “Chi ha dato
una bocca all'uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse
io, il Signore? [12]Ora và! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò
quello che dovrai dire”. [13]Mosè disse: “Perdonami, Signore mio, manda
chi vuoi mandare!”. [14]Allora la collera del Signore si accese contro Mosè
e gli disse: “Non vi è forse il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa
parlar bene. Anzi sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. [15]Tu
gli parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con
lui mentre parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare. [16]Parlerà lui
al popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di
Dio. [17]Terrai in mano questo bastone, con il quale tu compirai i
prodigi”. Ritorno
di Mosè in Egitto. Partenza da Madian [18]Mosè
partì, tornò da Ietro suo suocero e gli disse: “Lascia che io parta e torni dai
miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono ancora vivi!”. Ietro disse a
Mosè: “Và pure in pace!”. [19]Il Signore disse a Mosè in Madian: “Và,
torna in Egitto, perché sono morti quanti insidiavano la tua vita!”. [20]Mosè
prese la moglie e i figli, li fece salire sull'asino e tornò nel paese di Egitto.
Mosè prese in mano anche il bastone di Dio. [21]Il
Signore disse a Mosè: “Mentre tu parti per tornare in Egitto, sappi che tu
compirai alla presenza del faraone tutti i prodigi che ti ho messi in mano; ma io
indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il mio popolo. [22]Allora
tu dirai al faraone: Dice il Signore: Israele è il mio figlio primogenito. [23]Io
ti avevo detto: lascia partire il mio figlio perché mi serva! Ma tu hai rifiutato
di lasciarlo partire. Ecco io faccio morire il tuo figlio primogenito!”. Circoncisione
del figlio di Mosè [24]Mentre
si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il Signore gli venne contro e
cercò di farlo morire. [25]Allora Zippora prese una selce tagliente, recise
il prepuzio del figlio e con quello gli toccò i piedi e disse: “Tu sei per me
uno sposo di sangue”. [26]Allora si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo
di sangue a causa della circoncisione. Incontro
con Aronne [27]Il
Signore disse ad Aronne: “Và incontro a Mosè nel deserto!”. Andò e lo
incontrò al monte di Dio e lo baciò. [28]Mosè riferì ad Aronne tutte le
parole con le quali il Signore lo aveva inviato e tutti i segni con i quali l'aveva
accreditato. [29]Mosè
e Aronne andarono e adunarono tutti gli anziani degli Israeliti. [30]Aronne
parlò al popolo, riferendo tutte le parole che il Signore aveva dette a Mosè, e
compì i segni davanti agli occhi del popolo. [31]Allora il popolo credette.
Essi intesero che il Signore aveva visitato gli Israeliti e che aveva visto la loro
afflizione; si inginocchiarono e si prostrarono. Esodo
- Capitolo 5
Primo
incontro con il faraone [1]Dopo,
Mosè e Aronne vennero dal Faraone e gli annunziarono: “Dice il Signore, il Dio
d'Israele: Lascia partire il mio popolo perché mi celebri una festa nel
deserto!”. [2]Il faraone rispose: “Chi è il Signore, perché io debba
ascoltare la sua voce per lasciar partire Israele? Non conosco il Signore e neppure
lascerò partire Israele!”. [3]Ripresero: “Il Dio degli Ebrei si è
presentato a noi. Ci sia dunque concesso di partire per un viaggio di tre giorni
nel deserto e celebrare un sacrificio al Signore, nostro Dio, perché non ci
colpisca di peste o di spada!”. [4]Il re di Egitto disse loro: “Perché,
Mosè e Aronne, distogliete il popolo dai suoi lavori? Tornate ai vostri
lavori!”. [5]Il faraone aggiunse: “Ecco, ora sono numerosi più del
popolo del paese, voi li vorreste far cessare dai lavori forzati!”. Istruzioni
ai capi dei lavori forzati [6]In
quel giorno il faraone diede questi ordini ai sorveglianti del popolo e ai suoi
scribi: “[7]Non darete più la paglia al popolo per fabbricare i mattoni
come facevate prima. Si procureranno da sé la paglia. [8]Però voi dovete
esigere il numero di mattoni che facevano prima, senza ridurlo. Perché sono
fannulloni; per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al nostro
Dio! [9]Pesi dunque il lavoro su questi uomini e vi si trovino impegnati;
non diano retta a parole false!”. [10]I
sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e parlarono al popolo: “Ha ordinato
il faraone: Io non vi dò più paglia. [11]Voi stessi andate a procurarvela
dove ne troverete, ma non diminuisca il vostro lavoro”. [12]Il
popolo si disperse in tutto il paese d'Egitto a raccattare stoppie da usare come
paglia. [13]Ma i sorveglianti li sollecitavano dicendo: “Porterete a
termine il vostro lavoro; ogni giorno il quantitativo giornaliero, come quando vi
era la paglia”. [14]Bastonarono gli scribi degli Israeliti, quelli che i
sorveglianti del faraone avevano costituiti loro capi, dicendo: “Perché non
avete portato a termine anche ieri e oggi, come prima, il vostro numero di
mattoni?”. Recriminazione
degli scribi e del popolo [15]Allora
gli scribi degli Israeliti vennero dal faraone a reclamare, dicendo: “Perché
tratti così i tuoi servi? [16]Paglia non vien data ai tuoi servi, ma i
mattoni - ci si dice - fateli! Ed ecco i tuoi servi sono bastonati e la colpa è
del tuo popolo!”. [17]Rispose: “Fannulloni siete, fannulloni! Per questo
dite: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al Signore. [18]Ora andate,
lavorate! Non vi sarà data paglia, ma voi darete lo stesso numero di mattoni”. [19]Gli
scribi degli Israeliti si videro ridotti a mal partito, quando fu loro detto:
“Non diminuirete affatto il numero giornaliero dei mattoni”. [20]Quando,
uscendo dalla presenza del faraone, incontrarono Mosè e Aronne che stavano ad
aspettarli, [21]dissero loro: “Il Signore proceda contro di voi e
giudichi; perché ci avete resi odiosi agli occhi del faraone e agli occhi dei suoi
ministri, mettendo loro in mano la spada per ucciderci!”. [22]Allora
Mosè si rivolse al Signore e disse: “Mio Signore, perché hai maltrattato questo
popolo? Perché dunque mi hai inviato? [23]Da quando sono venuto dal faraone
per parlargli in tuo nome, egli ha fatto del male a questo popolo e tu non hai per
nulla liberato il tuo popolo!”. Esodo
- Capitolo 6
[1]Il
Signore disse a Mosè: “Ora vedrai quello che sto per fare al faraone con mano
potente, li lascerà andare, anzi con mano potente li caccerà dal suo paese!”. Nuovo
racconto della vocazione di Mosè [2]Dio
parlò a Mosè e gli disse: “Io sono il Signore! [3]Sono apparso ad
Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio onnipotente, ma con il mio nome di Signore
non mi son manifestato a loro. [4]Ho anche stabilito la mia alleanza con
loro, per dar loro il paese di Canaan, quel paese dov'essi soggiornarono come
forestieri. [5]Sono ancora io che ho udito il lamento degli Israeliti
asserviti dagli Egiziani e mi sono ricordato della mia alleanza. [6]Per
questo dì agli Israeliti: Io sono il Signore! Vi sottrarrò ai gravami degli
Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi libererò con braccio teso e con
grandi castighi. [7]Io vi prenderò come mio popolo e diventerò il vostro
Dio. Voi saprete che io sono il Signore, il vostro Dio, che vi sottrarrà ai
gravami degli Egiziani. [8]Vi farò entrare nel paese che ho giurato a mano
alzata di dare ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, e ve lo darò in possesso: io sono
il Signore!”. [9]Mosè
parlò così agli Israeliti, ma essi non ascoltarono Mosè, perché erano
all'estremo della sopportazione per la dura schiavitù. [10]Il
Signore parlò a Mosè: [11]“Và e parla al faraone re d'Egitto, perché
lasci partire dal suo paese gli Israeliti!”. [12]Mosè disse alla presenza
del Signore: “Ecco gli Israeliti non mi hanno ascoltato: come vorrà ascoltarmi
il faraone, mentre io ho la parola impacciata?”. [13]Il Signore parlò a
Mosè e ad Aronne e diede loro un incarico presso gli Israeliti e presso il faraone
re d'Egitto, per far uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto. Genealogia
di Mosè e di Aronne [14]Questi
sono i capi delle loro famiglie. Figli di Ruben, primogenito d'Israele: Enoch,
Pallu, Chezron e Carmi; queste sono le famiglie di Ruben. [15]Figli
di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea; queste
sono le famiglie di Simeone. [16]Questi
sono i nomi dei figli di Levi secondo le loro generazioni: Gherson, Keat, Merari.
Ora gli anni della vita di Levi furono centotrentasette. [17]Figli
di Gherson: Libni e Simei secondo le loro famiglie. [18]Figli
di Keat: Amran, Isear, Ebron e Uzziel. Ora gli anni della vita di Keat furono
centotrentatrè. [19]Figli
di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di Levi secondo le loro
generazioni. [20]Amram
prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli partorì Aronne e Mosè. Ora gli
anni della vita di Amram furono centotrentasette. [21]Figli
di Isear: Core, Nefeg e Zicri. [22]Figli
di Uzziel: Misael, Elsafan, Sitri. [23]Aronne
prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadab, sorella di Nacason, dalla quale
ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar. [24]Figli
di Core: Assir, Elkana e Abiasaf; queste sono le famiglie dei Coreiti. [25]Eleazaro,
figlio di Aronne, prese in moglie una figlia di Putiel, la quale gli partorì
Pincas. Questi sono i capi delle casate dei leviti, ordinati con le loro famiglie. [26]Sono
questi quell'Aronne e quel Mosè ai quali il Signore disse: “Fate uscire dal
paese d'Egitto gli Israeliti, secondo le loro schiere!”. [27]Questi
dissero al faraone re d'Egitto di lasciar uscire dall'Egitto gli Israeliti: Sono
Mosè e Aronne. Ripresa
del racconto della vocazione di Mosè [28]Questo
avvenne quando il Signore parlò a Mosè nel paese di Egitto: [29]il Signore
disse a Mosè: “Io sono il Signore! Riferisci al faraone, re d'Egitto, quanto io
ti dico”. [30]Mosè disse alla presenza del Signore: “Ecco ho la parola
impacciata e come il faraone vorrà ascoltarmi?”. Esodo
- Capitolo 7
3. LE PIAGHE D'EGITTO.
LA PASQUA Il
bastone cambiato in serpente [1]Il
Signore disse a Mosè: “Vedi, io ti ho posto a far le veci di Dio per il faraone:
Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. [2]Tu gli dirai quanto io ti
ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli
Israeliti dal suo paese. [3]Ma io indurirò il cuore del faraone e
moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto. [4]Il
faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l'Egitto e farò così uscire
dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l'intervento
di grandi castighi. [5]Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore,
quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli
Israeliti!”. [6]Mosè
e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato; operarono esattamente
così. [7]Mosè aveva ottant'anni e Aronne ottantatrè, quando parlarono al
faraone. [8]Il
Signore disse a Mosè e ad Aronne: [9]“Quando il faraone vi chiederà:
Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad Aronne: Prendi il bastone e gettalo
davanti al faraone e diventerà un serpente!”. [10]Mosè e Aronne vennero
dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne
gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un
serpente. [11]Allora il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e
anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. [12]Gettarono
ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne
inghiottì i loro bastoni. [13]Però il cuore del faraone si ostinò e non
diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. 1^
piaga: l'acqua cambiata in sangue [14]Poi
il Signore disse a Mosè: “Il cuore del faraone è irremovibile: si è rifiutato
di lasciar partire il popolo. [15]Và dal faraone al mattino quando uscirà
verso le acque. Tu starai davanti a lui sulla riva del Nilo, tenendo in mano il
bastone che si è cambiato in serpente. [16]Gli riferirai: Il Signore, il
Dio degli Ebrei, mi ha inviato a dirti: Lascia partire il mio popolo, perché possa
servirmi nel deserto; ma tu finora non hai obbedito. [17]Dice il Signore: Da
questo fatto saprai che io sono il Signore; ecco, con il bastone che ho in mano io
batto un colpo sulle acque che sono nel Nilo: esse si muteranno in sangue. [18]I
pesci che sono nel Nilo moriranno e il Nilo ne diventerà fetido, così che gli
Egiziani non potranno più bere le acque del Nilo!”. [19]Il Signore disse
a Mosè: “Comanda ad Aronne: Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle acque
degli Egiziani, sui loro fiumi, canali, stagni, e su tutte le loro raccolte di
acqua; diventino sangue, e ci sia sangue in tutto il paese d'Egitto, perfino nei
recipienti di legno e di pietra!”. [20]Mosè
e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il Signore: Aronne alzò il bastone e
percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del faraone e dei suoi servi.
Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue. [21]I pesci che
erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non
poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto. [22]Ma
i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. Il cuore del
faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il
Signore. [23]Il faraone voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non
tenne conto neppure di questo fatto. [24]Tutti gli Egiziani scavarono allora
nei dintorni del Nilo per attingervi acqua da bere, perché non potevano bere le
acque del Nilo. [25]Sette giorni trascorsero dopo che il Signore aveva
colpito il Nilo. 2^
piaga: le rane [26]Poi
il Signore disse a Mosè: “Và a riferire al faraone: Dice il Signore: Lascia
andare il mio popolo perché mi possa servire! [27]Se tu rifiuti di
lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutto il tuo territorio con le rane: [28]il
Nilo comincerà a pullulare di rane; esse usciranno, ti entreranno in casa, nella
camera dove dormi e sul tuo letto, nella casa dei tuoi ministri e tra il tuo
popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie. [29]Contro di te e contro tutti i
tuoi ministri usciranno le rane”. Esodo
- Capitolo 8
[1]Il
Signore disse a Mosè: “Comanda ad Aronne: Stendi la mano con il tuo bastone sui
fiumi, sui canali e sugli stagni e fà uscire le rane sul paese d'Egitto!”. [2]Aronne
stese la mano sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono il paese
d'Egitto. [3]Ma
i maghi, con le loro magie, operarono la stessa cosa e fecero uscire le rane sul
paese d'Egitto. [4]Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse:
“Pregate il Signore, perché allontani le rane da me e dal mio popolo; io lascerò
andare il popolo, perché possa sacrificare al Signore!”. [5]Mosè disse
al faraone: “Fammi l'onore di comandarmi per quando io devo pregare in favore tuo
e dei tuoi ministri e del tuo popolo, per liberare dalle rane te e le tue case, in
modo che ne rimangano soltanto nel Nilo”. [6]Rispose: “Per domani”.
Riprese: “Secondo la tua parola! Perché tu sappia che non esiste nessuno pari al
Signore, nostro Dio, [7]le rane si ritireranno da te e dalle tue case, dai
tuoi servitori e dal tuo popolo: ne rimarranno soltanto nel Nilo”. [8]Mosè
e Aronne si allontanarono dal faraone e Mosè supplicò il Signore riguardo alle
rane, che aveva mandate contro il faraone. [9]Il Signore operò secondo la
parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. [10]Le
raccolsero in tanti mucchi e il paese ne fu ammorbato. [11]Ma il faraone
vide ch'era intervenuto il sollievo, si ostinò e non diede loro ascolto, secondo
quanto aveva predetto il Signore. 3^
piaga: le zanzare [12]Quindi
il Signore disse a Mosè: “Comanda ad Aronne: Stendi il tuo bastone, percuoti la
polvere della terra: essa si muterà in zanzare in tutto il paese d'Egitto”. [13]Così
fecero: Aronne stese la mano con il suo bastone, colpì la polvere della terra e
infierirono le zanzare sugli uomini e sulle bestie; tutta la polvere del paese si
era mutata in zanzare in tutto l'Egitto. [14]I maghi fecero la stessa cosa
con le loro magie, per produrre zanzare, ma non riuscirono e le zanzare infierivano
sugli uomini e sulle bestie. [15]Allora i maghi dissero al faraone: “E' il
dito di Dio!”. Ma il cuore del faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo
quanto aveva predetto il Signore. 4^
piaga: i mosconi [16]Poi
il Signore disse a Mosè: “Alzati di buon mattino e presentati al faraone quando
andrà alle acque; gli riferirai: Dice il Signore: Lascia partire il mio popolo,
perché mi possa servire! [17]Se tu non lasci partire il mio popolo, ecco
manderò su di te, sui tuoi ministri, sul tuo popolo e sulle tue case i mosconi: le
case degli Egiziani saranno piene di mosconi e anche il suolo sul quale essi si
trovano. [18]Ma in quel giorno io eccettuerò il paese di Gosen, dove dimora
il mio popolo, in modo che là non vi siano mosconi, perché tu sappia che io, il
Signore, sono in mezzo al paese! [19]Così farò distinzione tra il mio
popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo segno”. [20]Così
fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò nella casa del faraone,
nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese d'Egitto; la regione era devastata
a causa dei mosconi. [21]Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse:
“Andate a sacrificare al vostro Dio nel paese!”. [22]Ma rispose Mosè:
“Non è opportuno far così perché quello che noi sacrifichiamo al Signore,
nostro Dio, è abominio per gli Egiziani. Se noi facciamo un sacrificio abominevole
agli Egiziani sotto i loro occhi, forse non ci lapideranno? [23]Andremo nel
deserto, a tre giorni di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo
quanto egli ci ordinerà!”. [24]Allora il faraone replicò: “Vi lascerò
partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo lontano
e pregate per me”. [25]Rispose Mosè: “Ecco, uscirò dalla tua presenza
e pregherò il Signore; domani i mosconi si ritireranno dal faraone, dai suoi
ministri e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi di noi, non lasciando
partire il popolo, perché possa sacrificare al Signore!”. [26]Mosè si
allontanò dal faraone e pregò il Signore. [27]Il Signore agì secondo la
parola di Mosè e allontanò i mosconi dal faraone, dai suoi ministri e dal suo
popolo: non ne restò neppure uno. [28]Ma il faraone si ostinò anche questa
volta e non lasciò partire il popolo. Esodo
- Capitolo 9
5^
piaga: mortalità del bestiame [1]Allora
il Signore si rivolse a Mosè: “Và a riferire al faraone: Dice il Signore, il
Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! [2]Se
tu rifiuti di lasciarlo partire e lo trattieni ancora, [3]ecco la mano del
Signore viene sopra il tuo bestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gli
asini, i cammelli, sopra gli armenti e le greggi, con una peste assai grave! [4]Ma
il Signore farà distinzione tra il bestiame di Israele e quello degli Egiziani,
così che niente muoia di quanto appartiene agli Israeliti”. [5]Il Signore
fissò la data, dicendo: “Domani il Signore compirà questa cosa nel paese!”. [6]Appunto
il giorno dopo, il Signore compì questa cosa: morì tutto il bestiame degli
Egiziani, ma del bestiame degli Israeliti non morì neppure un capo. [7]Il
faraone mandò a vedere ed ecco neppur un capo era morto del bestiame d'Israele. Ma
il cuore del faraone rimase ostinato e non lasciò partire il popolo. 6^
piaga: le ulcere [8]Il
Signore disse a Mosè e ad Aronne: “Procuratevi una manciata di fuliggine di
fornace: Mosè la getterà in aria sotto gli occhi del faraone. [9]Essa
diventerà un pulviscolo diffuso su tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli
uomini e sulle bestie, un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto”. [10]Presero
dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del faraone, Mosè la gettò
in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni su uomini e bestie. [11]I
maghi non poterono stare alla presenza di Mosè a causa delle ulcere che li avevano
colpiti come tutti gli Egiziani. [12]Ma il Signore rese ostinato il cuore
del faraone, il quale non diede loro ascolto, come il Signore aveva predetto a Mosè.
7^
piaga: la grandine [13]Poi
il Signore disse a Mosè: “Alzati di buon mattino, presentati al faraone e
annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo,
perché mi possa servire! [14]Perché questa volta io mando tutti i miei
flagelli contro di te, contro i tuoi ministri e contro il tuo popolo, perché tu
sappia che nessuno è come me su tutta la terra. [15]Se fin da principio io
avessi steso la mano per colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai
cancellato dalla terra; [16]invece ti ho lasciato vivere, per dimostrarti la
mia potenza e per manifestare il mio nome in tutta la terra. [17]Ancora ti
opponi al mio popolo e non lo lasci partire! [18]Ecco, io faccio cadere
domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c'era mai stata in
Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi. [19]Manda dunque fin
d'ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna. Su tutti gli
uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non saranno
ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno”. [20]Chi tra
i ministri del faraone temeva il Signore fece ricoverare nella casa i suoi schiavi
e il suo bestiame; [21]chi invece non diede retta alla parola del Signore
lasciò schiavi e bestiame in campagna. [22]Il Signore disse a Mosè:
“Stendi la mano verso il cielo: vi sia grandine in tutto il paese di Egitto,
sugli uomini, sulle bestie e su tutte le erbe dei campi nel paese di Egitto!”. [23]Mosè
stese il bastone verso il cielo e il Signore mandò tuoni e grandine; un fuoco
guizzò sul paese e il Signore fece piovere grandine su tutto il paese d'Egitto. [24]Ci
furono grandine e folgori in mezzo alla grandine: grandinata così violenta non vi
era mai stata in tutto il paese d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione! [25]La
grandine colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto era nella campagna: uomini e
bestie; la grandine colpì anche tutta l'erba della campagna e schiantò tutti gli
alberi della campagna. [26]Soltanto nel paese di Gosen, dove stavano gli
Israeliti, non vi fu grandine. [27]Allora il faraone mandò a chiamare Mosè
e Aronne e disse loro: “Questa volta ho peccato: il Signore ha ragione; io e il
mio popolo siamo colpevoli. [28]Pregate il Signore: basta con i tuoni e la
grandine! Vi lascerò partire e non resterete qui più oltre”. [29]Mosè
gli rispose: “Quando sarò uscito dalla città, stenderò le mani verso il
Signore: i tuoni cesseranno e non vi sarà più grandine, perché tu sappia che la
terra è del Signore. [30]Ma quanto a te e ai tuoi ministri, io so che
ancora non temerete il Signore Dio”. [31]Ora il lino e l'orzo erano stati
colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore; [32]ma il grano e
la spelta non erano stati colpiti, perché tardivi. [33]Mosè si allontanò
dal faraone e dalla città; stese allora le mani verso il Signore: i tuoni e la
grandine cessarono e la pioggia non si rovesciò più sulla terra. [34]Il
faraone vide che la pioggia era cessata, come anche la grandine e i tuoni, e allora
continuò a peccare e si ostinò, insieme con i suoi ministri. [35]Il cuore
del faraone si ostinò ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come aveva
predetto il Signore per mezzo di Mosè. Esodo
- Capitolo 10
8^
piaga: le cavallette [1]Allora
il Signore disse a Mosè: “Và dal faraone, perché io ho reso irremovibile il
suo cuore e il cuore dei suoi ministri, per operare questi miei prodigi in mezzo a
loro [2]e perché tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio
e di tuo nipote come io ho trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti in mezzo
a loro e così saprete che io sono il Signore!”. [3]Mosè e Aronne
entrarono dal faraone e gli dissero: “Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Fino a
quando rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia partire il mio popolo, perché
mi possa servire. [4]Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io
manderò da domani le cavallette sul tuo territorio. [5]Esse copriranno il
paese, così da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò che è rimasto,
che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che germoglia
nella vostra campagna. [6]Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi
ministri e le case di tutti gli Egiziani, cosa che non videro i tuoi padri, né i
padri dei tuoi padri, da quando furono su questo suolo fino ad oggi!”. Poi
voltarono le spalle e uscirono dalla presenza del faraone. [7]I ministri del
faraone gli dissero: “Fino a quando costui resterà tra noi come una trappola?
Lascia partire questa gente perché serva il Signore suo Dio! Non sai ancora che
l'Egitto va in rovina?”. [8]Mosè
e Aronne furono richiamati presso il faraone, che disse loro: “Andate, servite il
Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli che devono partire?”. [9]Mosè
disse: “Andremo con i nostri giovani e i nostri vecchi, con i figli e le figlie,
con il nostro bestiame e le nostre greggi perché per noi è una festa del
Signore”. [10]Rispose: “Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar
partire voi e i vostri bambini! Ma badate che voi avete di mira un progetto
malvagio. [11]Così non va! Partite voi uomini e servite il Signore, se
davvero voi cercate questo!”. Li allontanarono dal faraone. [12]Allora il
Signore disse a Mosè: “Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le
cavallette: assalgano il paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine
ha risparmiato!”. [13]Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il
Signore diresse sul paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la
notte. Quando fu mattina, il vento di oriente aveva portato le cavallette. [14]Le
cavallette assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto il
territorio d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai state prima,
né vi furono in seguito. [15]Esse coprirono tutto il paese, così che il
paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d'albero che
la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei
campi in tutto il paese di Egitto. [16]Il faraone allora convocò in fretta
Mosè e Aronne e disse: “Ho peccato contro il Signore, vostro Dio, e contro di
voi. [17]Ma ora perdonate il mio peccato anche questa volta e pregate il
Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa morte!”. [18]Egli
si allontanò dal faraone e pregò il Signore. [19]Il Signore cambiò la
direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con grande forza: esso portò via
le cavallette e le abbattè nel Mare Rosso; neppure una cavalletta rimase in tutto
il territorio di Egitto. [20]Ma il Signore rese ostinato il cuore del
faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti. 9^
piaga: le tenebre [21]Poi
il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano verso il cielo: verranno tenebre sul
paese di Egitto, tali che si potranno palpare!”. [22]Mosè stese la mano
verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d'Egitto, per tre giorni. [23]Non
si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè muovere dal suo
posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano. [24]Allora
il faraone convocò Mosè e disse: “Partite, servite il Signore! Solo rimanga il
vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri bambini potranno partire con
voi”. [25]Rispose Mosè: “Anche tu metterai a nostra disposizione
sacrifici e olocausti e noi li offriremo al Signore nostro Dio. [26]Anche il
nostro bestiame partirà con noi: neppure un'unghia ne resterà qui. Perché da
esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi
non sapremo come servire il Signore finché non saremo arrivati in quel luogo”. [27]Ma
il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli
partire. [28]Gli rispose dunque il faraone: “Vattene da me! Guardati dal
ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia morirai”. [29]Mosè
disse: “Hai parlato bene: non vedrò più la tua faccia!”. Esodo
- Capitolo 11
Annuncio
della morte dei primogeniti [1]Il
Signore disse a Mosè: “Ancora una piaga manderò contro il faraone e l'Egitto;
dopo, egli vi lascerà partire di qui. Vi lascerà partire senza restrizione, anzi
vi caccerà via di qui. [2]Dì dunque al popolo, che ciascuno dal suo vicino
e ciascuna dalla sua vicina si facciano dare oggetti d'argento e oggetti d'oro”. [3]Ora
il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani.
Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nel paese d'Egitto, agli occhi dei
ministri del faraone e del popolo. [4]Mosè
riferì: “Dice il Signore: Verso la metà della notte io uscirò attraverso
l'Egitto: [5]morirà ogni primogenito nel paese di Egitto, dal primogenito
del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la
mola, e ogni primogenito del bestiame. [6]Un grande grido si alzerà in
tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più. [7]Ma
contro tutti gli Israeliti neppure un cane punterà la lingua, né contro uomini, né
contro bestie, perché sappiate che il Signore fa distinzione tra l'Egitto e
Israele. [8]Tutti
questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno davanti a me, dicendo: Esci tu
e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io uscirò!”. Mosè acceso di collera, si
allontanò dal faraone. [9]Il
Signore aveva appunto detto a Mosè: “Il faraone non vi ascolterà, perché si
moltiplichino i miei prodigi nel paese d'Egitto”. [10]Mosè e Aronne
avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso
ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dal suo
paese. Esodo
- Capitolo 12
La
pasqua [1]Il
Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: [2]“Questo mese sarà
per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. [3]Parlate
a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri
un agnello per famiglia, un agnello per casa. [4]Se la famiglia fosse troppo
piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo
della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere
l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. [5]Il vostro agnello sia
senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le
capre [6]e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta
l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. [7]Preso un
pò del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in
cui lo dovranno mangiare. [8]In quella notte ne mangeranno la carne
arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. [9]Non lo
mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa,
le gambe e le viscere. [10]Non ne dovete far avanzare fino al mattino:
quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. [11]Ecco in
qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in
mano; lo mangerete in fretta. E' la pasqua del Signore! [12]In quella notte
io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto,
uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto. Io sono il
Signore! [13]Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete
dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di
sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. [14]Questo giorno sarà per
voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in
generazione, lo celebrerete come un rito perenne. La
festa degli azzimi [15]Per
sette giorni voi mangerete azzimi. Gia
dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché chiunque
mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà
eliminata da Israele. [16]Nel
primo giorno avrete una convocazione sacra; nel settimo giorno una convocazione
sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; potrà esser preparato solo
ciò che deve essere mangiato da ogni persona. [17]Osservate
gli azzimi, perché in questo stesso giorno io ho fatto uscire le vostre schiere
dal paese d'Egitto; osserverete questo giorno di generazione in generazione come
rito perenne. [18]Nel primo mese, il giorno quattordici del mese, alla sera,
voi mangerete azzimi fino al ventuno del mese, alla sera. [19]Per
sette giorni non si troverà lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà
del lievito, sarà eliminato dalla comunità di Israele, forestiero o nativo del
paese. [20]Non mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore
mangerete azzimi”. Prescrizioni
per la pasqua [21]Mosè
convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: “Andate a procurarvi un capo
di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la pasqua. [22]Prenderete
un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete
l'architrave e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla
porta della sua casa fino al mattino. [23]Il Signore passerà per colpire
l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti: allora il Signore
passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra
casa per colpire. [24]Voi osserverete questo comando come un rito fissato
per te e per i tuoi figli per sempre. [25]Quando poi sarete entrati nel
paese che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. [26]Allora
i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? [27]Voi
direte loro: E' il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato
oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le nostre
case”. Il
popolo si inginocchiò e si prostrò. [28]Poi
gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore aveva ordinato a Mosè
e ad Aronne; in tal modo essi fecero. 10^
piaga: morte dei primogeniti [29]A
mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito
del faraone che siede sul trono fino al primogenito del prigioniero nel carcere
sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame. [30]Si alzò il faraone
nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò
in Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un morto! [31]Il
faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse: “Alzatevi e abbandonate il
mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate a servire il Signore come avete detto. [32]Prendete
anche il vostro bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite
anche me!”. [33]Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi a
mandarli via dal paese, perché dicevano: “Stiamo per morire tutti!”. [34]Il
popolo portò con sé la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle spalle le
madie avvolte nei mantelli. Spogliazione
degli Egiziani [35]Gli
Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti
d'argento e d'oro e vesti. [36]Il Signore fece sì che il popolo trovasse
favore agli occhi degli Egiziani, i quali annuirono alle loro richieste. Così essi
spogliarono gli Egiziani. Partenza
di Israele [37]Gli
Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila
uomini capaci di camminare, senza contare i bambini. [38]Inoltre una grande
massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti in gran numero.
[39]Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto in forma di
focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti stati scacciati
dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste
per il viaggio. [40]Il
tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di
quattrocentotrent'anni.
[41]Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le
schiere del Signore uscirono dal paese d'Egitto. [42]Notte di veglia fu
questa per il Signore per farli uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte
di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in
generazione. Prescrizioni
sulla pasqua [43]Il
Signore disse a Mosè e ad Aronne: “Questo è il rito della pasqua: nessun
straniero ne deve mangiare. [44]Quanto
a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e allora ne potrà mangiare.
[45]L'avventizio
e il mercenario non ne mangeranno. [46]In
una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne
spezzerete alcun osso. [47]Tutta
la comunità d'Israele la celebrerà. [48]Se un forestiero è domiciliato
presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore, sia circonciso ogni suo
maschio: allora si accosterà per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma
nessun non circonciso ne deve mangiare. [49]Vi
sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è domiciliato in mezzo
a voi”. [50]Tutti
gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne, in
tal modo operarono. [51]Proprio
in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, ordinati
secondo le loro schiere. Esodo
- Capitolo 13
I
primogeniti e gli azzimi [1]Il
Signore disse a Mosè: [2]“Consacrami ogni primogenito, il primo parto di
ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me”. [3]Mosè
disse al popolo: “Ricordati di questo giorno, nel quale siete usciti dall'Egitto,
dalla condizione servile, perché con mano potente il Signore vi ha fatti uscire di
là: non si mangi ciò che è lievitato. [4]Oggi voi uscite nel mese di Abib.
[5]Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, dell'Hittita,
dell'Amorreo, dell'Eveo e del Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di dare a te,
terra dove scorre latte e miele, allora tu compirai questo rito in questo mese. [6]Per
sette giorni mangerai azzimi. Nel
settimo vi sarà una festa in onore del Signore. [7]Nei
sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso di te ciò che è
lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro tutti i tuoi confini. [8]In
quel giorno tu istruirai tuo figlio: E' a causa di quanto ha fatto il Signore per
me, quando sono uscito dall'Egitto. [9]Sarà
per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché la legge del
Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ti ha fatto uscire
dall'Egitto. [10]Osserverai questo rito alla sua ricorrenza ogni anno. Ancora
i primogeniti [11]Quando
il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, come ha giurato a te e ai
tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso, [12]tu riserverai per il Signore
ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso
maschile, appartiene al Signore. [13]Riscatterai ogni primo parto dell'asino
mediante un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli spaccherai la nuca.
Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli. [14]Quando tuo
figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio
potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto, dalla condizione servile. [15]Poiché
il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni
primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del
bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se
di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. [16]Questo
sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare
che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto”. 4. L'USCITA DALL'EGITTO Partenza
degli Israeliti [17]Quando
il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse per la strada del paese
dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio pensava: “Altrimenti il
popolo, vedendo imminente la guerra, potrebbe pentirsi e tornare in Egitto”. [18]Dio
guidò il popolo per la strada del deserto verso il Mare Rosso. Gli Israeliti, ben
armati uscivano dal paese d'Egitto. [19]Mosè prese con sé le ossa di
Giuseppe, perché questi aveva fatto giurare solennemente gli Israeliti: “Dio,
certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa”. [20]Partirono
da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. [21]Il Signore
marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via
da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che
potessero viaggiare giorno e notte. [22]Di giorno la colonna di nube non si
ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte. Esodo
- Capitolo 14
Da
Etam al mar Rosso [1]Il
Signore disse a Mosè: [2]“Comanda agli Israeliti che tornino indietro e
si accampino davanti a Pi-Achirot, tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon; di
fronte ad esso vi accamperete presso il mare. [3]Il faraone penserà degli
Israeliti: Vanno errando per il paese; il deserto li ha bloccati! [4]Io
renderò ostinato il cuore del faraone ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia
gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che
io sono il Signore!”. Essi
fecero in tal modo. Gli
Egiziani inseguono Israele [5]Quando
fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei
suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: “Che abbiamo fatto, lasciando
partire Israele, così che più non ci serva!”. [6]Attaccò
allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati. [7]Prese
poi seicento carri scelti e tutti i carri di Egitto con i combattenti sopra
ciascuno di essi. [8]Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re di
Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano
alzata. [9]Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano
accampati presso il mare: tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e
il suo esercito si trovarono presso Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon. [10]Quando
il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi: ecco, gli Egiziani
muovevano il campo dietro di loro! Allora gli Israeliti ebbero grande paura e
gridarono al Signore. [11]Poi dissero a Mosè: “Forse perché non c'erano
sepolcri in Egitto ci hai portati a morire nel deserto? Che hai fatto, portandoci
fuori dall'Egitto? [12]Non ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e serviremo
gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l'Egitto che morire nel
deserto?”. [13]Mosè rispose: “Non abbiate paura! Siate forti e vedrete
la salvezza che il Signore oggi opera per voi; perché gli Egiziani che voi oggi
vedete, non li rivedrete mai più! [14]Il Signore combatterà per voi, e voi
starete tranquilli”. Miracolo
del mare [15]Il
Signore disse a Mosè: “Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di
riprendere il cammino. [16]Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul
mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all'asciutto. [17]Ecco
io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io
dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui
suoi cavalieri. [18]Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando
dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri”. [19]L'angelo
di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro.
Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro. [20]Venne
così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube
era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni
non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte. [21]Allora
Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte, risospinse il
mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. [22]Gli
Israeliti entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia
a destra e a sinistra. [23]Gli Egiziani li inseguirono con tutti i cavalli
del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri, entrando dietro di loro in mezzo al
mare. [24]Ma
alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno
sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. [25]Frenò le ruote dei
loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero:
“Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli
Egiziani!”. [26]Il
Signore disse a Mosè: “Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli
Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri”. [27]Mosè
stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello
consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li
travolse così in mezzo al mare. [28]Le acque ritornarono e sommersero i
carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare
dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. [29]Invece gli Israeliti
avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro
una muraglia a destra e a sinistra. [30]In quel giorno il Signore salvò
Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del
mare; [31]Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito
contro l'Egitto e il popolo temette il Signore e credette in lui e nel suo servo
Mosè. Esodo
- Capitolo 15
Canto
di vittoria [1]Allora
Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero: “Voglio
cantare in onore del Signore: [2]Mia
forza e mio canto è il Signore, [3]Il
Signore è prode in guerra, [4]I
carri del faraone e il suo esercito [5]Gli
abissi li ricoprirono, [6]La
tua destra, Signore, [7]con
sublime grandezza [8]Al
soffio della tua ira [9]Il
nemico aveva detto: [10]Soffiasti
con il tuo alito: [11]Chi
è come te fra gli dei, Signore? [12]Stendesti
la destra: [13]Guidasti
con il tuo favore [14]Hanno
udito i popoli e tremano; [15]Gia
si spaventano i capi di Edom, [16]Piombano
sopra di loro [17]Lo
fai entrare e lo pianti [18]Il
Signore regna in
eterno e per sempre!”. [19]Quando
infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel
mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti
avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare. [20]Allora Maria, la
profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le
donne con i timpani, formando cori di danze. [21]Maria fece loro cantare il
ritornello: “Cantate
al Signore II. IL CAMMINO NEL
DESERTO Mara [22]Mosè
fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il
deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. [23]Arrivarono
a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo
erano state chiamate Mara. [24]Allora il popolo mormorò contro Mosè:
“Che berremo?”. [25]Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un
legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore
impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova. [26]Disse:
“Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi
occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io
non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché
io sono il Signore, colui che ti guarisce!”. [27]Poi arrivarono a Elim,
dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso
l'acqua. Esodo
- Capitolo 16
La
manna e le quaglie [1]Levarono
l'accampamento da Elim e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di
Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro
uscita dal paese d'Egitto. [2]Nel
deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. [3]Gli
Israeliti dissero loro: “Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto,
quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà!
Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa
moltitudine”. [4]Allora
il Signore disse a Mosè: “Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi:
il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo
metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no. [5]Ma il
sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il
doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno”. [6]Mosè
e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: “Questa sera saprete che il Signore vi ha
fatti uscire dal paese d'Egitto; [7]domani mattina vedrete la Gloria del
Signore; poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti
che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?”. [8]Mosè disse:
“Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane
a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali
mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le
vostre mormorazioni, ma contro il Signore”. [9]Mosè
disse ad Aronne: “Dà questo comando a tutta la comunità degli Israeliti:
Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre
mormorazioni!”. [10]Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli
Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore
apparve nella nube. [11]Il
Signore disse a Mosè: [12]“Ho inteso la mormorazione degli Israeliti.
Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane;
saprete che io sono il Signore vostro Dio”. [13]Ora alla sera le quaglie
salirono e coprirono l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada
intorno all'accampamento. [14]Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla
superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina
sulla terra. [15]Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: “Man
hu: che cos'è?”, perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro:
“E' il pane che il Signore vi ha dato in cibo. [16]Ecco
che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer
a testa, secondo il numero delle persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli
della propria tenda”. [17]Così
fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi poco. [18]Si misurò con
l'omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo, colui che
ne aveva preso di meno non ne mancava: avevano raccolto secondo quanto ciascuno
poteva mangiarne. [19]Poi Mosè disse loro: “Nessuno ne faccia avanzare
fino al mattino”. [20]Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono
fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di
loro. [21]Essi
dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il
sole cominciava a scaldare, si scioglieva. [22]Nel
sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa.
Allora tutti i principi della comunità vennero ad informare Mosè. [23]E
disse loro: “E' appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato, riposo
assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che
avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani
mattina”. [24]Essi
lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né
vi si trovarono vermi. [25]Disse
Mosè: “Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non lo
troverete nella campagna. [26]Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo
giorno è sabato: non ve ne sarà”. [27]Nel
settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. [28]Disse
allora il Signore a Mosè: “Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini
e le mie leggi? [29]Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo
egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio
posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova”. [30]Il
popolo dunque riposò nel settimo giorno. [31]La
casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianca; aveva
il sapore di una focaccia con miele. [32]Mosè
disse: “Questo ha ordinato il Signore: Riempitene un omer e conservatelo
per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel
deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto”. [33]Mosè
disse quindi ad Aronne: “Prendi un'urna e mettici un omer completo di
manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti”. [34]Secondo
quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti
alla Testimonianza. [35]Gli
Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro arrivo in una terra
abitata, mangiarono cioè la manna finché furono arrivati ai confini del paese di
Canaan. [36]L'omer è la decima parte di un efa. Esodo
- Capitolo 17
L'acqua
scaturita dalla roccia [1]Tutta
la comunità degli Israeliti levò l'accampamento dal deserto di Sin, secondo
l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e si accampò a Refidim. Ma non
c'era acqua da bere per il popolo. [2]Il popolo protestò contro Mosè:
“Dateci acqua da bere!”. Mosè disse loro: “Perché protestate con me? Perché
mettete alla prova il Signore?”. [3]In quel luogo dunque il popolo
soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse:
“Perché ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri
figli e il nostro bestiame?”. [4]Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore,
dicendo: “Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!”. [5]Il
Signore disse a Mosè: “Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di
Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e và! [6]Ecco,
io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà
acqua e il popolo berrà”. Mosè così fece sotto gli occhi degli anziani
d'Israele. [7]Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta
degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: “Il Signore è
in mezzo a noi sì o no?”. Combattimento
contro Amalek [8]Allora
Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim. [9]Mosè disse a Giosuè:
“Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalek. Domani io starò
ritto sulla cima del colle con in mano il bastone di Dio”. [10]Giosuè
eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè,
Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle. [11]Quando Mosè alzava le
mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte
Amalek. [12]Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero
una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur,
uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani
rimasero ferme fino al tramonto del sole. [13]Giosuè sconfisse Amalek e il
suo popolo passandoli poi a fil di spada. [14]Allora il Signore disse a Mosè:
“Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io
cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!”. [15]Allora
Mosè costruì un altare, lo chiamò “Il Signore è il mio vessillo” [16]e
disse: “Una
mano s'è levata sul trono del Signore: Esodo
- Capitolo 18
Incontro
di Ietro e di Mosè [1]Ietro,
sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere quanto Dio aveva operato per
Mosè e per Israele, suo popolo, come il Signore aveva fatto uscire Israele
dall'Egitto. [2]Allora Ietro prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che
prima egli aveva rimandata, [3]e insieme i due figli di lei, uno dei quali
si chiamava Gherson, perché egli aveva detto: “Sono un emigrato in terra
straniera”, [4]e l'altro si chiamava Eliezer, perché “Il Dio di mio
padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone”. [5]Ietro
dunque, suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel
deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio. [6]Egli fece dire a
Mosè: “Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due
figli!”. [7]Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e
lo baciò; poi si informarono l'uno della salute dell'altro ed entrarono sotto la
tenda. [8]Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al
faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il
viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. [9]Ietro gioì di tutti i
benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano
degli Egiziani. [10]Disse Ietro: “Benedetto sia il Signore, che vi ha
liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha strappato
questo popolo dalla mano dell'Egitto! [11]Ora io so che il Signore è più
grande di tutti gli dei, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle
stesse cose di cui essi si vantavano”. [12]Poi Ietro, suocero di Mosè,
offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d'Israele
e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio. Istituzione
dei giudici [13]Il
giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne
presso Mosè dalla mattina fino alla sera. [14]Allora Ietro, visto quanto
faceva per il popolo, gli disse: “Che cos'è questo che fai per il popolo? Perché
siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?”. [15]Mosè
rispose al suocero: “Perché il popolo viene da me per consultare Dio. [16]Quando
hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l'uno e l'altro
e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi”. [17]Il suocero di Mosè
gli disse: “Non va bene quello che fai! [18]Finirai per soccombere, tu e
il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi
attendervi da solo. [19]Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia
con te! Tu stà davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. [20]A
loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono
camminare e le opere che devono compiere. [21]Invece sceglierai tra tutto il
popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li
costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di
cinquantine e capi di decine. [22]Essi dovranno giudicare il popolo in ogni
circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te,
mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi
lo porteranno con te. [23]Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda,
potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta”. [24]Mosè
ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. [25]Mosè
dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo
come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. [26]Essi
giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li
sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. [27]Poi
Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese. Esodo
- Capitolo 19
III. L'ALLEANZA SUL
SINAI 1. L'ALLEANZA E IL
DECALOGO Arrivo
al Sinai [1]Al
terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di Egitto, proprio in quel giorno,
essi arrivarono al deserto del Sinai. [2]Levato l'accampamento da Refidim,
arrivarono al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti
al monte. Promessa
dell'alleanza [3]Mosè
salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: “Questo dirai alla
casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: [4]Voi stessi avete visto ciò
che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti
venire fino a me. [5]Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la
mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è
tutta la terra! [6]Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione
santa. Queste parole dirai agli Israeliti”. [7]Mosè
andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli
aveva ordinato il Signore. [8]Tutto il popolo rispose insieme e disse:
“Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!”. Mosè tornò dal Signore e riferì
le parole del popolo. Preparazione
dell'alleanza [9]Il
Signore disse a Mosè: “Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube,
perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te”. Mosè
riferì al Signore le parole del popolo. [10]Il
Signore disse a Mosè: “Và dal popolo e purificalo oggi e domani: lavino le loro
vesti [11]e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno
il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista di tutto il popolo. [12]Fisserai
per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e
dal toccare le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. [13]Nessuna
mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o colpito con tiro di
arco. Animale
o uomo non dovrà sopravvivere. Quando
suonerà il corno, allora soltanto essi potranno salire sul monte”. [14]Mosè
scese dal monte verso il popolo; egli fece purificare il popolo ed essi lavarono le
loro vesti. [15]Poi disse al popolo: “Siate pronti in questi tre giorni:
non unitevi a donna”. La
teofonia [16]Appunto
al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul
monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu
scosso da tremore. [17]Allora
Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in
piedi alle falde del monte. [18]Il
monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e
il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. [19]Il
suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli
rispondeva con voce di tuono. [20]Il
Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò
Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì. [21]Poi
il Signore disse a Mosè: “Scendi, scongiura il popolo di non irrompere verso il
Signore per vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine! [22]Anche i
sacerdoti, che si avvicinano al Signore, si tengano in stato di purità, altrimenti
il Signore si avventerà contro di loro!”. [23]Mosè
disse al Signore: “Il popolo non può salire al monte Sinai, perché tu stesso ci
hai avvertiti dicendo: Fissa un limite verso il monte e dichiaralo sacro”. [24]Il
Signore gli disse: “Và, scendi, poi salirai tu e Aronne con te. Ma i sacerdoti e
il popolo non si precipitino per salire verso il Signore, altrimenti egli si
avventerà contro di loro!”. [25]Mosè
scese verso il popolo e parlò. Esodo
- Capitolo 20
Il
decalogo [1]Dio
allora pronunciò tutte queste parole: [2]“Io sono il Signore, tuo Dio,
che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: [3]non
avrai altri dei di fronte a me. [4]Non ti farai idolo né immagine alcuna di
ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò
che è nelle acque sotto la terra. [5]Non ti prostrerai davanti a loro e non
li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la
colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che
mi odiano, [6]ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per
quelli che mi amano e osservano i miei comandi. [7]Non
pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà
impunito chi pronuncia il suo nome invano. [8]Ricordati
del giorno di sabato per santificarlo: [9]sei giorni faticherai e farai ogni
tuo lavoro; [10]ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo
Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo
schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora
presso di te. [11]Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la
terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò
il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro. [12]Onora
tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il
Signore, tuo Dio. [13]Non
uccidere. [14]Non
commettere adulterio. [15]Non
rubare. [16]Non
pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. [17]Non
desiderare la casa del tuo prossimo. Non
desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né
il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”. [18]Tutto
il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e il monte fumante. Il
popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano. [19]Allora
dissero a Mosè: “Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio,
altrimenti moriremo!”. [20]Mosè
disse al popolo: “Non abbiate timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e
perché il suo timore vi sia sempre presente e non pecchiate”. [21]Il
popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura, nella
quale era Dio. 2. IL CODICE
DELL'ALLEANZA Legge
dell'altare [22]Il
Signore disse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Avete visto che vi ho parlato dal
cielo! [23]Non fate dei d'argento e dei d'oro accanto a me: non fatene per
voi! [24]Farai per me un altare di terra e, sopra, offrirai i tuoi olocausti
e i tuoi sacrifici di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io
vorrò ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò. [25]Se tu mi fai
un altare di pietra, non lo costruirai con pietra tagliata, perché alzando la tua
lama su di essa, tu la renderesti profana. [26]Non salirai sul mio altare
per mezzo di gradini, perché là non si scopra la tua nudità. Esodo
- Capitolo 21
Leggi
sugli schiavi [1]Queste
sono le norme che tu esporrai loro. [2]Quando tu avrai acquistato uno
schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni e nel settimo potrà andarsene libero,
senza riscatto. [3]Se è entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua
moglie se ne andrà con lui. [4]Se il suo padrone gli ha dato moglie e
questa gli ha partorito figli o figlie, la donna e i suoi figli saranno proprietà
del padrone ed egli se ne andrà solo. [5]Ma se lo schiavo dice: Io sono
affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai miei figli; non voglio andarmene in
libertà, [6]allora il suo padrone lo condurrà davanti a Dio, lo farà
accostare al battente o allo stipite della porta e gli forerà l'orecchio con la
lesina; quegli sarà suo schiavo per sempre. [7]Quando
un uomo venderà la figlia come schiava, essa non se ne andrà come se ne vanno gli
schiavi. [8]Se essa non piace al padrone, che così non se la prende come
concubina, la farà riscattare. Comunque egli non può venderla a gente straniera,
agendo con frode verso di lei. [9]Se egli la vuol dare come concubina al
proprio figlio, si comporterà nei suoi riguardi secondo il diritto delle figlie. [10]Se
egli ne prende un'altra per sé, non diminuirà alla prima il nutrimento, il
vestiario, la coabitazione. [11]Se egli non fornisce a lei queste cose, essa
potrà andarsene, senza che sia pagato il prezzo del riscatto. Omicidio [12]Colui
che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte. [13]Però per
colui che non ha teso insidia, ma che Dio gli ha fatto incontrare, io ti fisserò
un luogo dove potrà rifugiarsi. [14]Ma, quando un uomo attenta al suo
prossimo per ucciderlo con inganno, allora lo strapperai anche dal mio altare,
perché sia messo a morte. [15]Colui
che percuote suo padre o sua madre sarà messo a morte. [16]Colui
che rapisce un uomo e lo vende, se lo si trova ancora in mano a lui, sarà messo a
morte. [17]Colui
che maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte. Colpi
e ferite [18]Quando
alcuni uomini rissano e uno colpisce il suo prossimo con una pietra o con il pugno
e questi non è morto, ma debba mettersi a letto, [19]se poi si alza ed esce
con il bastone, chi lo ha colpito sarà ritenuto innocente, ma dovrà pagare il
riposo forzato e procurargli le cure. [20]Quando
un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la sua schiava e gli muore sotto
le sue mani, si deve fare vendetta. [21]Ma se sopravvive un giorno o due,
non sarà vendicato, perché è acquisto del suo denaro. [22]Quando
alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non
vi è altra disgrazia, si esigerà un'ammenda, secondo quanto imporrà il marito
della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato. [23]Ma se
segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: [24]occhio per occhio,
dente per dente, mano per mano, piede per piede, [25]bruciatura per
bruciatura, ferita per ferita, livido per livido. [26]Quando
un uomo colpisce l'occhio del suo schiavo o della sua schiava e lo acceca, gli darà
la libertà in compenso dell'occhio. [27]Se fa cadere il dente del suo
schiavo o della sua schiava, gli darà la libertà in compenso del dente. [28]Quando
un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna e ne segue la morte, il bue
sarà lapidato e non se ne mangerà la carne. Però il proprietario del bue è
innocente. [29]Ma
se il bue era solito cozzare con le corna gia prima e il padrone era stato avvisato
e non lo aveva custodito, se ha causato la morte di un uomo o di una donna, il bue
sarà lapidato e anche il suo padrone dev'essere messo a morte. [30]Se
invece gli viene imposta una compensazione, egli pagherà il riscatto della propria
vita, secondo quanto gli verrà imposto. [31]Se cozza con le corna contro un
figlio o se cozza contro una figlia, si procederà nella stessa maniera. [32]Se
il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si pagheranno al padrone
trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato. [33]Quando
un uomo lascia una cisterna aperta oppure quando un uomo scava una cisterna e non
la copre, se vi cade un bue o un asino, [34]il proprietario della cisterna
deve dare l'indennizzo: verserà il denaro al padrone della bestia e l'animale
morto gli apparterrà. [35]Quando
il bue di un uomo cozza contro il bue del suo prossimo e ne causa la morte, essi
venderanno il bue vivo e se ne divideranno il prezzo; si divideranno anche la
bestia morta. [36]Ma se è notorio che il bue cozzava gia prima e il suo
padrone non lo ha custodito, egli dovrà dare come indennizzo bue per bue e la
bestia morta gli apparterrà. Furti
di animali [37]Quando
un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o lo vende, darà come indennizzo
cinque capi di grosso bestiame per il bue e quattro capi di bestiame per il
montone. Esodo
- Capitolo 22
[1]Se
un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una breccia in un muro e viene colpito e
muore, non vi è vendetta di sangue. [2]Ma se il sole si era gia alzato su
di lui, a suo riguardo vi è vendetta di sangue. Il
ladro dovrà dare l'indennizzo: se non avrà di che pagare, sarà venduto in
compenso dell'oggetto rubato. [3]Se si trova ancora in vita e in suo
possesso ciò che è stato rubato, si tratti di bue, di asino o di montone,
restituirà il doppio. Delitti
che esigono un indennizzo [4]Quando
un uomo usa come pascolo un campo o una vigna e lascia che il suo bestiame vada a
pascolare nel campo altrui, deve dare l'indennizzo con il meglio del suo campo e
con il meglio della sua vigna. [5]Quando
un fuoco si propaga e si attacca ai cespugli spinosi, se viene bruciato un mucchio
di covoni o il grano in spiga o il grano in erba, colui che ha provocato l'incendio
darà l'indennizzo. [6]Quando
un uomo dà in custodia al suo prossimo argento od oggetti e poi nella casa di
questo uomo viene commesso un furto, se si trova il ladro, restituirà il doppio. [7]Se
il ladro non si trova, il padrone della casa si accosterà a Dio per giurare che
non ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo. [8]Qualunque
sia l'oggetto di una frode, si tratti di un bue, di un asino, di un montone, di una
veste, di qualunque oggetto perduto, di cui uno dice: “E' questo!”, la causa
delle due parti andrà fino a Dio: colui che Dio dichiarerà colpevole restituirà
il doppio al suo prossimo. [9]Quando
un uomo dà in custodia al suo prossimo un asino o un bue o un capo di bestiame
minuto o qualsiasi bestia, se la bestia è morta o si è prodotta una frattura o è
stata rapita senza testimone, [10]tra le due parti interverrà un giuramento
per il Signore, per dichiarare che il depositario non ha allungato la mano sulla
proprietà del suo prossimo. Il padrone della bestia accetterà e l'altro non dovrà
restituire. [11]Ma se la bestia è stata rubata quando si trovava presso di
lui, pagherà l'indennizzo al padrone di essa. [12]Se invece è stata
sbranata, la porterà in testimonianza e non dovrà dare l'indennizzo per la bestia
sbranata. [13]Quando
un uomo prende in prestito dal suo prossimo una bestia e questa si è prodotta una
frattura o è morta in assenza del padrone, dovrà pagare l'indennizzo. [14]Ma
se il padrone si trova presente, non deve restituire; se si tratta di una bestia
presa a nolo, la sua perdita è compensata dal prezzo del noleggio. Violenza
a una vergine [15]Quando
un uomo seduce una vergine non ancora fidanzata e pecca con lei, ne pagherà la
dote nuziale ed essa diverrà sua moglie. [16]Se il padre di lei si rifiuta
di dargliela, egli dovrà versare una somma di denaro pari alla dote nuziale delle
vergini. Leggi
morali e religiose [17]Non
lascerai vivere colei che pratica la magìa. [18]Chiunque
si abbrutisce con una bestia sia messo a morte. [19]Colui
che offre un sacrificio agli dei, oltre al solo Signore, sarà votato allo
sterminio. [20]Non
molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel
paese d'Egitto. [21]Non
maltratterai la vedova o l'orfano. [22]Se tu lo maltratti, quando invocherà
da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, [23]la mia collera si accenderà
e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
[24]Se
tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente che sta con te, non ti
comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse. [25]Se
prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai al tramonto del sole,
[26]perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come
potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà da me l'aiuto, io
ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso. [27]Non
bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo popolo. Primizie
e primogeniti [28]Non
ritarderai l'offerta di ciò che riempie il tuo granaio e di ciò che stilla dal
tuo frantoio. Il
primogenito dei tuoi figli lo darai a me. [29]Così
farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto: sette giorni resterà con sua
madre, l'ottavo giorno me lo darai. [30]Voi
sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di una bestia sbranata nella
campagna, la getterete ai cani. Esodo
- Capitolo 23
La
giustizia. I doveri verso i nemici [1]Non
spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole per essere testimone in
favore di un'ingiustizia. [2]Non seguirai la maggioranza per agire male e
non deporrai in processo per deviare verso la maggioranza, per falsare la
giustizia. [3]Non
favorirai nemmeno il debole nel suo processo. [4]Quando
incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai
ricondurre. [5]Quando vedrai l'asino del tuo nemico accasciarsi sotto il
carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo. [6]Non
farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a te nel suo processo. [7]Ti
terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l'innocente e il giusto, perché
io non assolvo il colpevole. [8]Non
accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli occhi aperti e perverte anche le
parole dei giusti. [9]Non
opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del forestiero, perché siete
stati forestieri nel paese d'Egitto. Anno
sabbatico e sabato [10]Per
sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto, [11]ma nel
settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne mangeranno gli indigenti
del tuo popolo e ciò che lasceranno sarà divorato dalle bestie della campagna.
Così farai per la tua vigna e per il tuo oliveto. [12]Per
sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno farai riposo, perché possano
goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua
schiava e il forestiero. [13]Farete
attenzione a quanto vi ho detto: non pronunciate il nome di altri dei; non si senta
sulla tua bocca! Feste
d'Israele [14]Tre
volte all'anno farai festa in mio onore: [15]Osserverai
la festa degli azzimi: mangerai azzimi durante sette giorni, come ti ho ordinato,
nella ricorrenza del mese di Abib, perché in esso sei uscito dall'Egitto. Non
si dovrà comparire davanti a me a mani vuote. [16]Osserverai
la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel
campo; la festa del raccolto, al termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto
dei tuoi lavori nei campi. [17]Tre
volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla presenza del Signore Dio. [18]Non
offrirai con pane lievitato il sangue del sacrificio in mio onore e il grasso della
vittima per la mia festa non starà fino al mattino. [19]Il
meglio delle primizie del tuo suolo lo porterai alla casa del Signore, tuo Dio. Non
farai cuocere un capretto nel latte di sua madre. Promesse
e istruzioni per l'ingresso in Canaan [20]Ecco,
io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel
luogo che ho preparato. [21]Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua
voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione,
perché il mio nome è in lui. [22]Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti
dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari. [23]Quando
il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare presso l'Amorreo, l'Hittita,
il Perizzita, il Cananeo, l'Eveo e il Gebuseo e io li distruggerò, [24]tu
non ti prostrerai davanti ai loro dei e non li servirai; tu non ti comporterai
secondo le loro opere, ma dovrai demolire e dovrai frantumare le loro stele. [25]Voi
servirete al Signore, vostro Dio. Egli benedirà il tuo pane e la tua acqua. Terrò
lontana da te la malattia. [26]Non vi sarà nel tuo paese donna che
abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero completo dei tuoi giorni. [27]Manderò
il mio terrore davanti a te e metterò in rotta ogni popolo in mezzo al quale
entrerai; farò voltar le spalle a tutti i tuoi nemici davanti a te. [28]Manderò
i calabroni davanti a te ed essi scacceranno dalla tua presenza l'Eveo, il Cananeo
e l'Hittita. [29]Non li scaccerò dalla tua presenza in un solo anno, perché
il paese non resti deserto e le bestie selvatiche si moltiplichino contro di te. [30]A
poco a poco li scaccerò dalla tua presenza, finché avrai tanti figli da occupare
il paese. [31]Stabilirò
il tuo confine dal Mare Rosso fino al mare dei Filistei e dal deserto fino al
fiume, perché ti consegnerò in mano gli abitanti del paese e li scaccerò dalla
tua presenza. [32]Ma tu non farai alleanza con loro e con i loro dei; [33]essi
non abiteranno più nel tuo paese, altrimenti ti farebbero peccare contro di me,
perché tu serviresti i loro dei e ciò diventerebbe una trappola per te”. Esodo
- Capitolo 24
3. CONCLUSIONE
DELL'ALLEANZA [1]Aveva
detto a Mosè: “Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e insieme
settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete da lontano, [2]poi Mosè
avanzerà solo verso il Signore, ma gli altri non si avvicineranno e il popolo non
salirà con lui”. [3]Mosè
andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il
popolo rispose insieme e disse: “Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li
eseguiremo!”. [4]Mosè
scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un
altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. [5]Incaricò
alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi
come sacrifici di comunione, per il Signore. [6]Mosè
prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà
sull'altare. [7]Quindi
prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero:
“Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!”. [8]Allora
Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: “Ecco il sangue
dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste
parole!”. [9]Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani di Israele. [10]Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso. [11]Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e tuttavia mangiarono e bevvero. Mosè
sul monte [12]Il
Signore disse a Mosè: “Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò
le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli”. [13]Mosè
si alzò con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio. [14]Agli
anziani aveva detto: “Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi;
ecco avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a
loro”. [15]Mosè
salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. [16]La
Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei
giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. [17]La
Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla
cima della montagna. [18]Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul
monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti. Esodo
- Capitolo 25
4. PRESCRIZIONI SULLA COSTRUZIONE DEL SANTUARIO E SUI SUOI MINISTRI Contributo
per il santuario [1]Il
Signore disse a Mosè: [2]“Ordina agli Israeliti che raccolgano per me
un'offerta. La raccoglierete da chiunque sia generoso di cuore. [3]Ed ecco
che cosa raccoglierete da loro come contributo: oro, argento e rame, [4]tessuti
di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, [5]pelle
di montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno di acacia, [6]olio per il
candelabro, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, [7]pietre di ònice
e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. [8]Essi mi faranno
un santuario e io abiterò in mezzo a loro. [9]Eseguirete ogni cosa secondo
quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello di tutti i suoi
arredi. La
tenda e il suo arredamento. L'arca [10]Faranno
dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito
e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. [11]La rivestirai d'oro
puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo d'oro. [12]Fonderai
per essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due anelli su di
un lato e due anelli sull'altro. [13]Farai stanghe di legno di acacia e le
rivestirai d'oro. [14]Introdurrai le stanghe negli anelli sui due lati
dell'arca per trasportare l'arca con esse. [15]Le stanghe dovranno rimanere
negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì. [16]Nell'arca collocherai
la Testimonianza che io ti darò. [17]Farai
il coperchio, o propiziatorio, d'oro puro; avrà due cubiti e mezzo di lunghezza e
un cubito e mezzo di larghezza. [18]Farai due cherubini d'oro: li farai
lavorati a martello sulle due estremità del coperchio. [19]Fà un cherubino
ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di
un pezzo con il coperchio alle sue due estremità. [20]I cherubini avranno
le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti
l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio. [21]Porrai
il coperchio sulla parte superiore dell'arca e collocherai nell'arca la
Testimonianza che io ti darò. [22]Io
ti darò convegno appunto in quel luogo: parlerò con te da sopra il propiziatorio,
in mezzo ai due cherubini che saranno sull'arca della Testimonianza, ti darò i
miei ordini riguardo agli Israeliti. Tavola
dei pani dell'offerta [23]Farai
una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti di lunghezza, un cubito di
larghezza, un cubito e mezzo di altezza. [24]La rivestirai d'oro puro e le
farai intorno un bordo d'oro. [25]Le farai attorno una cornice di un palmo e
farai un bordo d'oro per la cornice. [26]Le farai quattro anelli d'oro e li
fisserai ai quattro angoli che costituiranno i suoi quattro piedi. [27]Gli
anelli saranno contigui alla cornice e serviranno a inserire le stanghe destinate a
trasportare la tavola. [28]Farai le stanghe di legno di acacia e le
rivestirai d'oro; con esse si trasporterà la tavola. [29]Farai anche i suoi
accessori, piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni: li farai d'oro puro. [30]Sulla
tavola collocherai i pani dell'offerta: saranno sempre alla mia presenza. Il
candelabro [31]Farai
anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo
fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti
di un pezzo. [32]Sei
bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci
del candelabro dall'altro lato. [33]Vi
saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e
corolla e così anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo,
con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro. [34]Il
fusto del candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro
bulbi e le loro corolle: [35]un bulbo sotto i due bracci che si dipartano da
esso e un bulbo sotto gli altri due bracci e un bulbo sotto i due altri bracci che
si dipartano da esso; così per tutti i sei bracci che escono dal candelabro. [36]I
bulbi e i relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una
sola massa d'oro puro lavorata a martello. [37]Farai
le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da illuminare lo spazio
davanti ad esso. [38]I suoi smoccolatoi e i suoi portacenere saranno d'oro
puro. [39]Lo si farà con un talento di oro puro, esso con tutti i suoi
accessori. [40]Guarda
ed eseguisci secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte. Esodo
- Capitolo 26
La
Dimora. Le stoffe e la copertura [1]Quanto
alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora
rossa e di scarlatto. Vi farai figure di cherubini, lavoro d'artista. [2]Lunghezza
di un telo: ventotto cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo; la stessa
dimensione per tutti i teli. [3]Cinque teli saranno uniti l'uno all'altro e
anche gli altri cinque saranno uniti l'uno all'altro. [4]Farai cordoni di
porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura; così farai
sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. [5]Farai cinquanta cordoni
al primo telo e farai cinquanta cordoni all'estremità della seconda sutura: i
cordoni corrisponderanno l'uno all'altro. [6]Farai cinquanta fibbie d'oro e
unirai i teli l'uno all'altro mediante le fibbie, così il tutto formerà una sola
Dimora. [7]Farai poi teli di pelo di capra per costituire la tenda al di
sopra della Dimora. Ne farai undici teli. [8]Lunghezza di un telo: trenta
cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo. La stessa dimensione per gli undici
teli. [9]Unirai insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. Piegherai
indietro il sesto telo raddoppiandolo sulla parte anteriore della tenda. [10]Farai
cinquanta cordoni sull'orlo del primo telo, che è all'estremità della sutura, e
cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura. [11]Farai
cinquanta fibbie di rame, introdurrai le fibbie nei cordoni e unirai insieme la
tenda; così essa formerà un tutto unico. [12]La parte che pende in
eccedenza nei teli della tenda, la metà cioè di un telo che sopravanza, penderà
sulla parte posteriore della Dimora. [13]Il cubito in eccedenza da una
parte, come il cubito in eccedenza dall'altra parte, nel senso della lunghezza dei
teli della tenda, ricadranno sui due lati della Dimora per coprirla da una parte e
dall'altra. [14]Farai poi per la tenda una copertura di pelli di montone
tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso. Il
legname [15]Poi
farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da porsi verticali. [16]Dieci
cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito e mezzo la larghezza. [17]Ogni
asse avrà due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per
tutte le assi della Dimora. [18]Farai dunque le assi per la Dimora: venti
assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. [19]Farai anche quaranta basi
d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse, per i suoi due sostegni e
due basi sotto l'altra asse per i suoi sostegni. [20]Per il secondo lato
della Dimora, verso il settentrione, venti assi, [21]come anche le loro
quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. [22]Per
la parte posteriore della Dimora, verso occidente, farai sei assi. [23]Farai
inoltre due assi per gli angoli della Dimora sulla parte posteriore. [24]Esse
saranno formate ciascuna da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti dal
basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così sarà per ambedue: esse
formeranno i due angoli. [25]Vi saranno dunque otto assi con le loro basi
d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. [26]Farai
inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora [27]e
cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le
assi della parte posteriore, verso occidente. [28]La traversa mediana, a
mezza altezza delle assi, le attraverserà da una estremità all'altra. [29]Rivestirai
d'oro le assi, farai in oro i loro anelli, che serviranno per inserire le traverse,
e rivestirai d'oro anche le traverse. [30]Costruirai la Dimora nel modo che
ti è stato mostrato sul monte. Il
velo [31]Farai
il velo di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo si
farà con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. [32]Lo appenderai a
quattro colonne di acacia, rivestite d'oro, con uncini d'oro e poggiate su quattro
basi d'argento. [33]Collocherai
il velo sotto le fibbie e là, nell'interno oltre il velo, introdurrai l'arca della
Testimonianza. Il velo sarà per voi la separazione tra il Santo e il Santo dei
santi. [34]Porrai il coperchio sull'arca della Testimonianza nel Santo dei
santi. [35]Collocherai
la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte alla tavola sul lato meridionale
della Dimora; collocherai la tavola sul lato settentrionale. [36]Poi farai
una cortina all'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di
scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore. [37]Farai per la cortina
cinque colonne di acacia e le rivestirai d'oro. I loro uncini saranno d'oro e
fonderai per esse cinque basi di rame. Esodo
- Capitolo 27
L'altare
degli olocausti [1]Farai
l'altare di legno di acacia: avrà cinque cubiti di lunghezza e cinque cubiti di
larghezza. L'altare sarà quadrato e avrà l'altezza di tre cubiti. [2]Farai
ai suoi quattro angoli quattro corni e saranno tutti di un pezzo. Lo rivestirai di
rame. [3]Farai i suoi recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i
suoi vasi per la aspersione, le sue forchette e i suoi bracieri. Farai di rame
tutti questi accessori. [4]Farai per esso una graticola di rame alle sue
quattro estremità. [5]La porrai sotto la cornice dell'altare, in basso: la
rete arriverà a metà dell'altezza dell'altare. [6]Farai anche stanghe per
l'altare: saranno stanghe di legno di acacia e le rivestirai di rame. [7]Si
introdurranno queste stanghe negli anelli e le stanghe saranno sui due lati
dell'altare quando lo si trasporta. [8]Lo farai di tavole, vuoto
nell'interno: lo si farà come ti fu mostrato sul monte. L'atrio [9]Farai
poi il recinto della Dimora. Sul lato meridionale, verso sud, il recinto avrà
tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato. [10]Vi
saranno venti colonne con venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro
aste trasversali saranno d'argento. [11]Allo stesso modo sul lato rivolto a
settentrione: tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con
le venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento. [12]La
larghezza del recinto verso occidente avrà cinquanta cubiti di tendaggi, con le
relative dieci colonne e le dieci basi. [13]La larghezza del recinto sul
lato orientale verso levante sarà di cinquanta cubiti: [14]quindici cubiti
di tendaggi con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; [15]all'altra
ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. [16]Alla
porta del recinto vi sarà una cortina di venti cubiti, lavoro di ricamatore, di
porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, con le relative quattro
colonne e le quattro basi. [17]Tutte le colonne intorno al recinto saranno
fornite di aste trasversali d'argento: i loro uncini saranno d'argento e le loro
basi di rame. [18]La lunghezza del recinto sarà di cento cubiti, la
larghezza di cinquanta, l'altezza di cinque cubiti; di bisso ritorto, con le basi
di rame. [19]Tutti gli arredi della Dimora per tutti i suoi servizi e tutti
i picchetti come anche i picchetti del recinto saranno di rame. L'olio
per il candelabro [20]Tu
ordinerai agli Israeliti che ti procurino olio puro di olive schiacciate per il
candelabro, per tener sempre accesa una lampada. [21]Nella tenda del
convegno, al di fuori del velo che sta davanti alla Testimonianza, Aronne e i suoi
figli la prepareranno, perché dalla sera alla mattina essa sia davanti al Signore:
rito perenne presso gli Israeliti di generazione in generazione. Esodo
- Capitolo 28
Gli
abiti dei sacerdoti [1]Tu
fà avvicinare a te tra gli Israeliti, Aronne tuo fratello e i suoi figli con lui,
perché siano miei sacerdoti; Aronne e Nadab, Abiu, Eleazaro, Itamar, figli di
Aronne. [2]Farai
per Aronne, tuo fratello, abiti sacri, che esprimano gloria e maestà. [3]Tu
parlerai a tutti gli artigiani più esperti, ai quali io ho dato uno spirito di
saggezza, ed essi faranno gli abiti di Aronne per la sua consacrazione e per
l'esercizio del sacerdozio in mio onore. [4]Ed ecco gli abiti che faranno:
il pettorale e l'efod, il manto, la tunica damascata, il turbante e la
cintura. Faranno vesti sacre per Aronne tuo fratello e per i suoi figli, perché
esercitino il sacerdozio in mio onore. [5]Essi dovranno usare oro, porpora
viola e porpora rossa, scarlatto e bisso. L'efod [6]Faranno
l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto,
artisticamente lavorati. [7]Avrà due spalline attaccate alle due estremità
e in tal modo formerà un pezzo ben unito. [8]La cintura per fissarlo e che
sta sopra di esso sarà della stessa fattura e sarà d'un sol pezzo: sarà
intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. [9]Prenderai
due pietre di ònice e inciderai su di esse i nomi degli Israeliti: [10]sei
dei loro nomi sulla prima pietra e gli altri sei nomi sulla seconda pietra, in
ordine di nascita. [11]Inciderai le due pietre con i nomi degli Israeliti,
seguendo l'arte dell'intagliatore di pietre per l'incisione di un sigillo; le
inserirai in castoni d'oro. [12]Fisserai le due pietre sulle spalline dell'efod,
come pietre che ricordino presso di me gli Israeliti; così Aronne porterà i loro
nomi sulle sue spalle davanti al Signore, come un memoriale. [13]Farai anche
i castoni d'oro [14]e due catene d'oro in forma di cordoni, con un lavoro
d'intreccio; poi fisserai le catene a intreccio sui castoni. Il
pettorale [15]Farai
il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato, di fattura uguale a quella
dell'efod: con oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto.
[16]Sarà quadrato, doppio; avrà una spanna di lunghezza e una spanna di
larghezza. [17]Lo coprirai con una incastonatura di pietre preziose,
disposte in quattro file. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo: così
la prima fila. [18]La seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. [19]La
terza fila: un giacinto, un'àgata e un'ametista. [20]La quarta fila: un
crisòlito, un ònice e un diaspro. Saranno inserite nell'oro mediante i loro
castoni. [21]Le pietre corrisponderanno ai nomi degli Israeliti: dodici,
secondo i loro nomi, e saranno incise come sigilli, ciascuna con il nome
corrispondente, secondo le dodici tribù. [22]Poi farai sul pettorale catene
in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. [23]Farai sul pettorale
due anelli d'oro e metterai i due anelli alle estremità del pettorale. [24]Metterai
le due catene d'oro sui due anelli alle estremità del pettorale. [25]Quanto
alle due altre estremità delle catene, le fisserai sui due castoni e le farai
passare sulle due spalline dell'efod nella parte anteriore. [26]Farai
due anelli d'oro e li metterai sulle due estremità del pettorale sul suo bordo che
è dalla parte dell'efod, verso l'interno. [27]Farai due altri anelli
d'oro e li metterai sulle due spalline dell'efod in basso, sul suo lato
anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod.
[28]Si legherà il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod
mediante un cordone di porpora viola, perché stia al di sopra della cintura dell'efod
e perché il pettorale non si distacchi dall'efod. [29]Così Aronne
porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra il suo cuore,
quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre. [30]Unirai
al pettorale del giudizio gli urim e i tummim. Saranno così sopra il
cuore di Aronne quando entrerà alla presenza del Signore: Aronne porterà il
giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre. Il
manto [31]Farai
il manto dell'efod, tutto di porpora viola [32]con in mezzo una
scollatura per la testa; il bordo attorno alla scollatura sarà un lavoro di
tessitore come la scollatura di una corazza, che non si lacera. [33]Farai
sul suo lembo melagrane di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, intorno
al suo lembo, e in mezzo porrai sonagli d'oro: [34]un sonaglio d'oro e una
melagrana, un sonaglio d'oro e una melagrana intorno all'orlo del manto. [35]Esso
rivestirà Aronne nelle funzioni sacerdotali e se ne sentirà il suono quando egli
entrerà nel Santo alla presenza del Signore e quando ne uscirà; così non morirà.
Il
segno della consacrazione [36]Farai
una lamina d'oro puro e vi inciderai, come su di un sigillo: “Sacro al
Signore”. [37]L'attaccherai con un cordone di porpora viola al turbante,
sulla parte anteriore. [38]Starà sulla fronte di Aronne; Aronne porterà il
carico delle colpe che potranno commettere gli Israeliti, in occasione delle
offerte sacre da loro presentate. Aronne la porterà sempre sulla sua fronte, per
attirare su di essi il favore del Signore. [39]Tesserai
la tunica di bisso. Farai un turbante di bisso e una cintura, lavoro di ricamo. Abiti
dei sacerdoti [40]Per
i figli di Aronne farai tuniche e cinture. Per essi farai anche berretti a gloria e
decoro. [41]Farai indossare queste vesti ad Aronne, tuo fratello, e ai suoi
figli. Poi li ungerai, darai loro l'investitura e li consacrerai, perché
esercitino il sacerdozio in mio onore. [42]Farai loro inoltre calzoni di
lino, per coprire la loro nudità; dovranno arrivare dai fianchi fino alle cosce. [43]Aronne
e i suoi figli li indosseranno quando entreranno nella tenda del convegno o quando
si avvicineranno all'altare per officiare nel santuario, perché non incorrano in
una colpa che li farebbe morire. E' una prescrizione rituale perenne per lui e per
i suoi discendenti. Esodo
- Capitolo 29
Consacrazione
di Aronne e dei suoi figli. Preparazione [1]Osserverai
questo rito per consacrarli al mio sacerdozio. Prendi un giovenco e due arieti
senza difetto; [2]poi pani azzimi, focacce azzime impastate con olio e
schiacciate azzime cosparse di olio: di fior di farina di frumento. [3]Le
disporrai in un solo canestro e le offrirai nel canestro insieme con il giovenco e
i due arieti. Purificazione.
Abiti indossati. Unzione [4]Farai
avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li farai
lavare con acqua. [5]Prenderai le vesti e rivestirai Aronne della tunica,
del manto dell'efod, dell'efod e del pettorale; lo cingerai con la
cintura dell'efod; [6]gli porrai sul capo il turbante e fisserai il
diadema sacro sopra il turbante. [7]Poi prenderai l'olio dell'unzione, lo
verserai sul suo capo e lo ungerai. [8]Quanto ai suoi figli, li farai
avvicinare, li rivestirai di tuniche; [9]li cingerai con la cintura e
legherai loro i berretti. Il sacerdozio apparterrà loro per decreto perenne. Così
darai l'investitura ad Aronne e ai suoi figli. Offerte [10]Farai
poi avvicinare il giovenco davanti alla tenda del convegno. Aronne e i suoi figli
poseranno le mani sulla sua testa. [11]Immolerai il giovenco davanti al
Signore, all'ingresso della tenda del convegno. [12]Prenderai parte del suo
sangue e con il dito lo spalmerai sui corni dell'altare. Il resto del sangue lo
verserai alla base dell'altare. [13]Prenderai tutto il grasso che avvolge le
viscere, il lobo del fegato, i reni con il grasso che vi è sopra, e li farai
ardere in sacrificio sull'altare. [14]Ma la carne del giovenco, la sua pelle
e i suoi escrementi, li brucerai fuori del campo, perché si tratta di un
sacrificio per il peccato. [15]Prenderai
poi uno degli arieti; Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa. [16]Immolerai
l'ariete, ne raccoglierai il sangue e lo spargerai intorno all'altare. [17]Poi
farai a pezzi l'ariete, ne laverai le viscere e le zampe e le disporrai sui quarti
e sulla testa. [18]Allora brucerai in soave odore sull'altare tutto
l'ariete. E' un olocausto in onore del Signore, un profumo gradito, una offerta
consumata dal fuoco per il Signore. [19]Poi
prenderai il secondo ariete; Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua
testa. [20]Lo immolerai, prenderai parte del suo sangue e ne porrai sul lobo
dell'orecchio destro di Aronne, sul lobo dell'orecchio destro dei suoi figli, sul
pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro; poi spargerai
il sangue intorno all'altare. [21]Prenderai di questo sangue dall'altare e
insieme un pò d'olio dell'unzione e ne spruzzerai Aronne e le sue vesti, i figli
di Aronne e le loro vesti: così sarà consacrato lui con le sue vesti e insieme
con lui i suoi figli con le loro vesti. Investitura
dei sacerdoti [22]Poi
prenderai il grasso dell'ariete: la coda, il grasso che copre le viscere, il lobo
del fegato, i due reni con il grasso che vi è sopra, e la coscia destra, perché
è l'ariete dell'investitura. [23]Prenderai anche un pane rotondo, una
focaccia all'olio e una schiacciata dal canestro di azzimi deposto davanti al
Signore. [24]Metterai il tutto sulle palme di Aronne e sulle palme dei suoi
figli e farai compiere il gesto di presentazione proprio dell'offerta agitata
davanti al Signore. [25]Poi riprenderai ogni cosa dalle loro mani e la
brucerai in odore soave sull'altare, sopra l'olocausto, come profumo gradito
davanti al Signore: è un'offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. [26]Prenderai
il petto dell'ariete dell'investitura di Aronne e compirai il gesto di
presentazione dell'offerta, agitandola davanti al Signore: sarà la tua porzione. [27]Consacrerai
il petto, presentato con il gesto dell'offerta, e la coscia del contributo,
prelevati dall'ariete dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e dei suoi
figli. [28]Dovranno appartenere ad Aronne e ai suoi figli come porzione loro
riservata dagli Israeliti in forza di legge perenne. Perché è un contributo, un
prelevamento cioè che gli Israeliti dovranno operare in tutti i loro sacrifici di
comunione, un prelevamento dovuto al Signore. [29]Le
vesti sacre di Aronne passeranno, dopo di lui, ai suoi figli, che se ne
rivestiranno per ricevere l'unzione e l'investitura. [30]Quello dei figli di
Aronne, che gli succederà nel sacerdozio ed entrerà nella tenda del convegno per
officiare nel santuario, porterà queste vesti per sette giorni. Pasto
sacro [31]Poi
prenderai l'ariete dell'investitura e ne cuocerai le carni in luogo santo. [32]Aronne
e i suoi figli mangeranno la carne dell'ariete e il pane contenuto nel canestro
all'ingresso della tenda del convegno. [33]Mangeranno così ciò che sarà
servito per fare la espiazione, nel corso della loro investitura e consacrazione.
Nessun estraneo ne deve mangiare, perché sono cose sante. [34]Nel caso che
al mattino ancora restasse carne del sacrificio d'investitura e del pane, brucerai
questo avanzo nel fuoco. Non lo si mangerà: è cosa santa. [35]Farai
dunque ad Aronne e ai suoi figli secondo quanto ti ho comandato. Per sette giorni
ne farai l'investitura. Consacrazione
dell'altare degli olocausti [36]In
ciascun giorno offrirai un giovenco in sacrificio per il peccato, in espiazione;
toglierai il peccato dall'altare facendo per esso il sacrificio espiatorio e in
seguito lo ungerai per consacrarlo. [37]Per sette giorni farai il sacrificio
espiatorio per l'altare e lo consacrerai. Diverrà allora una cosa santissima e
quanto toccherà l'altare sarà santo. Olocausto
quotidiano [38]Ecco
ciò che tu offrirai sull'altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre. [39]Offrirai
uno di questi agnelli al mattino, il secondo al tramonto. [40]Con il primo
agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina impastata con un quarto
di hin di olio vergine e una libazione di un quarto di hin di vino. [41]Offrirai
il secondo agnello al tramonto con un'oblazione e una libazione come quelle del
mattino: profumo soave, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. [42]Questo
è l'olocausto perenne per le vostre generazioni, all'ingresso della tenda del
convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlare con te. [43]Io
darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà consacrato dalla mia
Gloria. [44]Consacrerò la tenda del convegno e l'altare. Consacrerò anche
Aronne e i suoi figli, perché siano miei sacerdoti. [45]Abiterò in mezzo
agli Israeliti e sarò il loro Dio. [46]Sapranno che io sono il Signore, il
loro Dio, che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per abitare in mezzo a loro,
io il Signore, loro Dio. Esodo
- Capitolo 30
Altare
dei profumi [1]Farai
poi un altare sul quale bruciare l'incenso: lo farai di legno di acacia. [2]Avrà
un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, sarà cioè quadrato; avrà due
cubiti di altezza e i suoi corni saranno tutti di un pezzo. [3]Rivestirai
d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno un bordo
d'oro. [4]Farai anche due anelli d'oro al di sotto del bordo, sui due
fianchi, ponendoli cioè sui due lati opposti: serviranno per inserire le stanghe
destinate a trasportarlo. [5]Farai le stanghe di legno di acacia e le
rivestirai d'oro. [6]Porrai l'altare davanti al velo che nasconde l'arca
della Testimonianza, di fronte al coperchio che è sopra la Testimonianza, dove io
ti darò convegno. [7]Aronne brucerà su di esso l'incenso aromatico: lo
brucerà ogni mattina quando riordinerà le lampade [8]e lo brucerà anche
al tramonto, quando Aronne riempirà le lampade: incenso perenne davanti al Signore
per le vostre generazioni. [9]Non vi offrirete sopra incenso estraneo, né
olocausto, né oblazione; né vi verserete libazione. [10]Una volta all'anno
Aronne farà il rito espiatorio sui corni di esso: con il sangue del sacrificio per
il peccato vi farà sopra una volta all'anno il rito espiatorio per le vostre
generazioni. E' cosa santissima per il Signore”. Imposta
per il censimento [11]Il
Signore parlò a Mosè e gli disse: [12]“Quando per il censimento farai la
rassegna degli Israeliti, ciascuno di essi pagherà al Signore il riscatto della
sua vita all'atto del censimento, perché non li colpisca un flagello in occasione
del loro censimento. [13]Chiunque verrà sottoposto al censimento, pagherà
un mezzo siclo, computato secondo il siclo del santuario, il siclo di venti ghera.
Questo mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore. [14]Ogni
persona sottoposta al censimento, dai venti anni in su, paghi l'offerta prelevata
per il Signore. [15]Il ricco non darà di più e il povero non darà di meno
di mezzo siclo, per soddisfare all'offerta prelevata per il Signore, a riscatto
delle vostre vite. [16]Prenderai il denaro di questo riscatto ricevuto dagli
Israeliti e lo impiegherai per il servizio della tenda del convegno. Esso sarà per
gli Israeliti come un memoriale davanti al Signore per il riscatto delle vostre
vite”. La
conca [17]Il
Signore parlò a Mosè: [18]“Farai una conca di rame con il piedestallo di
rame, per le abluzioni; la collocherai tra la tenda del convegno e l'altare e vi
metterai acqua. [19]Aronne e i suoi figli vi attingeranno per lavarsi le
mani e i piedi. [20]Quando entreranno nella tenda del convegno, faranno una
abluzione con l'acqua, perché non muoiano; così quando si avvicineranno
all'altare per officiare, per bruciare un'offerta da consumare con il fuoco in
onore del Signore, [21]si laveranno le mani e i piedi e non moriranno. E'
una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti, in tutte le loro
generazioni”. L'olio
dell'unzione [22]Il
Signore parlò a Mosè: [23]“Procùrati balsami pregiati: mirra vergine
per il peso di cinquecento sicli, cinnamòmo odorifero, la metà, cioè
duecentocinquanta sicli, canna odorifera, duecentocinquanta, [24]cassia,
cinquecento sicli, secondo il siclo del santuario, e un hin d'olio d'oliva. [25]Ne
farai l'olio per l'unzione sacra, un unguento composto secondo l'arte del
profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra. [26]Con esso ungerai la tenda
del convegno, l'arca della Testimonianza, [27]la tavola e tutti i suoi
accessori, il candelabro con i suoi accessori, l'altare del profumo, [28]l'altare
degli olocausti e tutti i suoi accessori; la conca e il suo piedestallo. [29]Consacrerai
queste cose, le quali diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo. [30]Ungerai
anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai perché esercitino il mio sacerdozio. [31]Agli
Israeliti dirai: Questo sarà per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre
generazioni. [32]Non si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile
a questo non ne dovrete fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere. [33]Chi
ne farà di simile a questo o ne porrà sopra un uomo estraneo sarà eliminato dal
suo popolo”. Il
profumo [34]Il
Signore disse a Mosè: “Procùrati balsami: storàce, ònice, galbano come
balsami e incenso puro: il tutto in parti uguali. [35]Farai con essi un
profumo da bruciare, una composizione aromatica secondo l'arte del profumiere,
salata, pura e santa. [36]Ne pesterai un poco riducendola in polvere minuta
e ne metterai davanti alla Testimonianza, nella tenda del convegno, dove io ti darò
convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta. [37]Non farete per vostro
uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi fare: lo riterrai una
cosa santa in onore del Signore. [38]Chi ne farà di simile per sentirne il
profumo sarà eliminato dal suo popolo”. Esodo
- Capitolo 31
Gli
operai del santuario [1]Il
Signore parlò a Mosè e gli disse: [2]“Vedi, ho chiamato per nome
Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. [3]L'ho
riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in
ogni genere di lavoro, [4]per concepire progetti e realizzarli in oro,
argento e rame, [5]per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il
legno e compiere ogni sorta di lavoro. [6]Ed ecco gli ho dato per compagno
Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni
artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho comandato: [7]la
tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, il coperchio sopra di essa e tutti
gli accessori della tenda; [8]la tavola con i suoi accessori, il candelabro
puro con i suoi accessori, l'altare dei profumi [9]e l'altare degli
olocausti con tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo, [10]le
vesti ornamentali, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli
per esercitare il sacerdozio; [11]l'olio dell'unzione e il profumo degli
aromi per il santuario. Essi eseguiranno ogni cosa secondo quanto ti ho
ordinato”. Riposo
sabbatico [12]Il
Signore disse a Mosè: [13]“Quanto a te, parla agli Israeliti e riferisci
loro: In tutto dovrete osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno tra
me e voi, per le vostre generazioni, perché si sappia che io sono il Signore che
vi santifica. [14]Osserverete dunque il sabato, perché lo dovete ritenere
santo. Chi lo profanerà sarà messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche
lavoro, sarà eliminato dal suo popolo. [15]Durante sei giorni si lavori, ma
il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un
lavoro di sabato sarà messo a morte. [16]Gli Israeliti osserveranno il
sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni come un'alleanza perenne. [17]Esso
è un segno perenne fra me e gli Israeliti, perché il Signore in sei giorni ha
fatto il cielo e la terra, ma nel settimo ha cessato e si è riposato”. Consegna
a Mosè delle tavole della legge [18]Quando
il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due
tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio. Esodo
- Capitolo 32
5. IL VITELLO D'ORO E
L'ALLEANZA RINNOVATA Il
vitello d'oro [1]Il
popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna, si affollò intorno ad
Aronne e gli disse: “Facci un dio che cammini alla nostra testa, perché a quel
Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia
accaduto”. [2]Aronne rispose loro: “Togliete i pendenti d'oro che hanno
agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me”. [3]Tutto
il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. [4]Egli
li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello
di metallo fuso. Allora dissero: “Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha
fatto uscire dal paese d'Egitto!”. [5]Ciò vedendo, Aronne costruì un
altare davanti al vitello e proclamò: “Domani sarà festa in onore del
Signore”. [6]Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e
presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si
alzò per darsi al divertimento. Il
Signore avverte Mosè [7]Allora
il Signore disse a Mosè: “Và, scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto
uscire dal paese d'Egitto, si è pervertito. [8]Non hanno tardato ad
allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di
metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e
hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di
Egitto”. [9]Il
Signore disse inoltre a Mosè: “Ho osservato questo popolo e ho visto che è un
popolo dalla dura cervice. [10]Ora lascia che la mia ira si accenda contro
di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione”. Preghiera
di Mosè [11]Mosè
allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: “Perché, Signore, divamperà la
tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto con grande
forza e con mano potente? [12]Perché dovranno dire gli Egiziani: Con
malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla
terra? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male
al tuo popolo. [13]Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi,
ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità
numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò
ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre”. [14]Il
Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo. Mosè
spezza le tavole della legge [15]Mosè
ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza,
tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra. [16]Le tavole erano
opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole. [17]Giosuè
sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: “C'è rumore di battaglia
nell'accampamento”. [18]Ma rispose Mosè: “Non
è il grido di chi canta: Vittoria! [19]Quando
si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese
l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della
montagna. [20]Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò
nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua
e la fece trangugiare agli Israeliti. [21]Mosè
disse ad Aronne: “Che ti ha fatto questo popolo, perché tu l'abbia gravato di un
peccato così grande?”. [22]Aronne rispose: “Non si accenda l'ira del
mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male. [23]Mi
dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo
che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. [24]Allora
io dissi: Chi ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato
nel fuoco e ne è uscito questo vitello”. Zelo
dei leviti [25]Mosè
vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno,
così da farne il ludibrio dei loro avversari. [26]Mosè si pose alla porta
dell'accampamento e disse: “Chi sta con il Signore, venga da me!”. Gli si
raccolsero intorno tutti i figli di Levi. [27]Gridò loro: “Dice il
Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e
ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio
fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente”. [28]I
figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa
tremila uomini del popolo. [29]Allora Mosè disse: “Ricevete oggi
l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo
fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione”. Nuova
preghiera di Mosè [30]Il
giorno dopo Mosè disse al popolo: “Voi avete commesso un grande peccato; ora
salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa”. [31]Mosè
ritornò dal Signore e disse: “Questo popolo ha commesso un grande peccato: si
sono fatti un dio d'oro. [32]Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... E
se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!”. [33]Il
Signore disse a Mosè: “Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro
di me. [34]Ora và, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio
angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro
peccato”. [35]Il
Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne. Esodo
- Capitolo 33
L'ordine
di partenza [1]Il
Signore parlò a Mosè: “Su, esci di qui tu e il popolo che hai fatto uscire dal
paese d'Egitto, verso la terra che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e
a Giacobbe, dicendo: Alla tua discendenza la darò. [2]Manderò davanti a te
un angelo e scaccerò il Cananeo, l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il
Gebuseo. [3]Và pure verso la terra dove scorre latte e miele... Ma io non
verrò in mezzo a te, per non doverti sterminare lungo il cammino, perché tu sei
un popolo di dura cervice”. [4]Il
popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto: nessuno più indossò i
suoi ornamenti. [5]Il
Signore disse a Mosè: “Riferisci agli Israeliti: Voi siete un popolo di dura
cervice; se per un momento io venissi in mezzo a te, io ti sterminerei. Ora togliti
i tuoi ornamenti e poi saprò che cosa dovrò farti”. [6]Gli
Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte Oreb in poi. La
tenda [7]Mosè
a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, ad una certa
distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa
tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse
consultare il Signore. [8]Quando
Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando
ciascuno all'ingresso della sua tenda: guardavano passare Mosè, finché fosse
entrato nella tenda. [9]Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la
colonna di nube e restava all'ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con
Mosè. [10]Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso
della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della
propria tenda. [11]Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come
un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo
inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno
della tenda. Preghiera
di Mosè [12]Mosè
disse al Signore: “Vedi, tu mi ordini: Fà salire questo popolo, ma non mi hai
indicato chi manderai con me; eppure hai detto: Ti ho conosciuto per nome, anzi hai
trovato grazia ai miei occhi. [13]Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi
occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi;
considera che questa gente è il tuo popolo”. [14]Rispose:
“Io camminerò con voi e ti darò riposo”. [15]Riprese: “Se tu non
camminerai con noi, non farci salire di qui. [16]Come si saprà dunque che
ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu
cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che
sono sulla terra”. [17]Disse
il Signore a Mosè: “Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato grazia
ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome”. Mosè
sulla montagna [18]Gli
disse: “Mostrami la tua Gloria!”. [19]Rispose:
“Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome:
Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di
chi vorrò aver misericordia”. [20]Soggiunse: “Ma tu non potrai vedere
il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo”. [21]Aggiunse
il Signore: “Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: [22]quando
passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la
mano finché sarò passato. [23]Poi toglierò la mano e vedrai le mie
spalle, ma il mio volto non lo si può vedere”. Esodo
- Capitolo 34
L'alleanza
rinnovata. Le tavole della legge [1]Poi
il Signore disse a Mosè: “Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò
su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate. [2]Tieniti
pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù
per me in cima al monte. [3]Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla
cima del monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano a pascolare
davanti a questo monte”. [4]Mosè
tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul
monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in
mano. Apparizione
divina [5]Allora
il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del
Signore. [6]Il Signore passò davanti a lui proclamando: “Il Signore, il
Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà,
[7]che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa,
la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa
dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta
generazione”. [8]Mosè
si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. [9]Disse: “Se ho trovato
grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è
un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fà
di noi la tua eredità”. L'alleanza [10]Il
Signore disse: “Ecco io stabilisco un'alleanza: in presenza di tutto il tuo
popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessun paese e in
nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del
Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te. [11]Osserva
dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io scaccerò davanti a te l'Amorreo, il
Cananeo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo. [12]Guardati bene dal
far alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò
non diventi una trappola in mezzo a te. [13]Anzi distruggerete i loro
altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri. [14]Tu non
devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio
geloso. [15]Non fare alleanza con gli abitanti di quel paese, altrimenti,
quando si prostituiranno ai loro dei e faranno sacrifici ai loro dei, inviteranno
anche te: tu allora mangeresti le loro vittime sacrificali. [16]Non prendere
per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno
ai loro dei, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dei. [17]Non
ti farai un dio di metallo fuso. [18]Osserverai
la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come ti ho comandato,
nel tempo stabilito del mese di Abib; perché nel mese di Abib sei uscito
dall'Egitto. [19]Ogni
essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo capo di bestiame
maschio, primogenito del bestiame grosso e minuto. [20]Il primogenito
dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo vorrai
riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai
riscattare. Nessuno
venga davanti a me a mani vuote. [21]Per
sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai riposare anche nel tempo
dell'aratura e della mietitura. [22]Celebrerai
anche la festa della settimana, la festa cioè delle primizie della mietitura del
frumento e la festa del raccolto al volgere dell'anno. [23]Tre
volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del Signore Dio, Dio
d'Israele. [24]Perché io scaccerò le nazioni davanti a te e allargherò i
tuoi confini; così quando tu, tre volte all'anno, salirai per comparire alla
presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere il tuo paese. [25]Non
sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima sacrificale; la
vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà rimanere fino alla mattina. [26]Porterai
alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra. Non
cuocerai un capretto nel latte di sua madre”. [27]Il
Signore disse a Mosè: “Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole
io ho stabilito un'alleanza con te e con Israele”. [28]Mosè
rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza
bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci
parole. Mosè
ridiscende dal monte [29]Quando
Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle
mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso
era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. [30]Ma Aronne e
tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore
di avvicinarsi a lui. [31]Mosè allora li chiamò e Aronne, con tutti i capi
della comunità, andò da lui. Mosè parlò a loro. [32]Si avvicinarono dopo
di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva
ordinato sul monte Sinai. [33]Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si
pose un velo sul viso. [34]Quando entrava davanti al Signore per parlare con
lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando fosse uscito. Una volta uscito, riferiva
agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. [35]Gli Israeliti, guardando
in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si
rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui. Esodo
- Capitolo 35
6. COSTRUZIONE ED
EREZIONE DEL SANTUARIO La
legge del riposo sabbatico [1]Mosè
radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse loro: “Queste sono le cose che
il Signore ha comandato di fare: [2]Per sei giorni si lavorerà, ma il
settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al
Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte. [3]Non
accenderete il fuoco in giorno di sabato, in nessuna delle vostre dimore”. Raccolta
di materiali [4]Mosè
disse a tutta la comunità degli Israeliti: “Questo il Signore ha comandato: [5]Prelevate
su quanto possedete un contributo per il Signore. Quanti hanno cuore generoso,
portino questo contributo volontario per il Signore: oro, argento e rame, [6]tessuti
di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, [7]pelli
di montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia, [8]olio per
l'illuminazione, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, [9]pietre
di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. [10]Tutti
gli artisti che sono tra di voi vengano ed eseguiscano quanto il Signore ha
comandato: [11]la Dimora, la sua tenda, la sua copertura, le sue fibbie, le
sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, [12]l'arca e le sue
stanghe, il coperchio e il velo che lo nasconde, [13]la tavola con le sue
stanghe e tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, [14]il candelabro
per illuminare con i suoi accessori, le sue lampade e l'olio per l'illuminazione, [15]l'altare
dei profumi con le sue stanghe, l'olio dell'unzione e il profumo aromatico, la
cortina d'ingresso alla porta della Dimora, [16]l'altare degli olocausti con
la sua graticola, le sue sbarre e tutti i suoi accessori, la conca con il suo
piedestallo, [17]i tendaggi del recinto, le sue colonne e le sue basi e la
cortina alla porta del recinto, [18]i picchetti della Dimora, i picchetti
del recinto e le loro corde, [19]le vesti liturgiche per officiare nel
santuario, le vesti sacre per il sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per
esercitare il sacerdozio”. [20]Allora
tutta la comunità degli Israeliti si ritirò dalla presenza di Mosè. [21]Poi
quanti erano di cuore generoso ed erano mossi dal loro spirito, vennero a portare
l'offerta per il Signore, per la costruzione della tenda del convegno, per tutti i
suoi oggetti di culto e per le vesti sacre. [22]Vennero uomini e donne,
quanti erano di cuore generoso, e portarono fermagli, pendenti, anelli, collane,
ogni sorta di gioielli d'oro: quanti volevano presentare un'offerta di oro al
Signore la portarono. [23]Quanti si trovavano in possesso di tessuti di
porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso, di pelo di capra, di pelli di
montone tinte di rosso e di pelli di tasso ne portarono. [24]Quanti potevano
offrire un'offerta in argento o rame ne offrirono per il Signore. Così anche
quanti si trovavano in possesso di legno di acacia per qualche opera della
costruzione, ne portarono. [25]Inoltre
tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono filati di porpora viola e
rossa, di scarlatto e di bisso. [26]Tutte le donne che erano di cuore
generoso, secondo la loro abilità, filarono il pelo di capra. [27]I capi
portarono le pietre di ònice e le pietre preziose da incastonare nell'efod
e nel pettorale, [28]balsami e olio per l'illuminazione, per l'olio
dell'unzione e per l'incenso aromatico. [29]Così tutti, uomini e donne, che
erano di cuore generoso a portare qualche cosa per la costruzione che il Signore
per mezzo di Mosè aveva comandato di fare, la portarono: gli Israeliti portarono
la loro offerta volontaria al Signore. Gli
operai del santuario [30]Mosè
disse agli Israeliti: “Vedete, il Signore ha chiamato per nome Bezaleel, figlio
di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. [31]L'ha riempito dello
spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere
di lavoro, [32]per concepire progetti e realizzarli in oro, argento, rame, [33]per
intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di
lavoro ingegnoso. [34]Gli ha anche messo nel cuore il dono di insegnare e
così anche ha fatto con Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan. [35]Li
ha riempiti di saggezza per compiere ogni genere di lavoro d'intagliatore, di
disegnatore, di ricamatore in porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in
bisso, e di tessitore: capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di
progetti. Esodo
- Capitolo 36
[1]Bezaleel,
Ooliab e tutti gli artisti che il Signore aveva dotati di saggezza e
d'intelligenza, perché fossero in grado di eseguire i lavori della costruzione del
santuario, fecero ogni cosa secondo ciò che il Signore aveva ordinato. Fine
della raccolta [2]Mosè
chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti, nel cuore dei quali il Signore aveva
messo saggezza, quanti erano portati a prestarsi per l'esecuzione dei lavori. [3]Essi
ricevettero da Mosè ogni contributo portato dagli Israeliti per il lavoro della
costruzione del santuario. Ma gli Israeliti continuavano a portare ogni mattina
offerte volontarie. [4]Allora tutti gli artisti, che eseguivano i lavori per
il santuario, lasciarono il lavoro che stavano facendo [5]e vennero a dire a
Mosè: “Il popolo porta più di quanto è necessario per il lavoro che il Signore
ha ordinato”. [6]Mosè allora fece proclamare nel campo: “Nessuno, uomo
o donna, offra più alcuna cosa come contributo per il santuario”. Così si impedì
al popolo di portare altre offerte; [7]perché quanto il popolo aveva gia
offerto era sufficiente, anzi sovrabbondante, per l'esecuzione di tutti i lavori. La
Dimora [8]Tutti
gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Bezaleel la fece con dieci teli di
bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. La fece con
figure di cherubini artisticamente lavorati. [9]Lunghezza di ciascun telo
ventotto cubiti; larghezza quattro cubiti per ciascun telo; la stessa dimensione
per tutti i teli. [10]Unì cinque teli l'uno all'altro e anche i cinque
altri teli unì l'uno all'altro. [11]Fece cordoni di porpora viola sull'orlo
del primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo del
primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo del telo
estremo nella seconda sutura. [12]Fece cinquanta cordoni al primo telo e
fece anche cinquanta cordoni all'estremità del telo della seconda sutura: i
cordoni corrispondevano l'uno all'altro. [13]Fece cinquanta fibbie d'oro e
unì i teli l'uno all'altro mediante le fibbie; così il tutto venne a formare una
sola Dimora. [14]Fece poi teli di peli di capra per costituire la tenda al
di sopra della Dimora. Ne fece undici teli. [15]Lunghezza di un telo trenta
cubiti; larghezza quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per gli undici
teli. [16]Unì insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. [17]Fece
cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura. [18]Fece
cinquanta fibbie di rame, per unire insieme la tenda, così da formare un tutto
unico. [19]Fece poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di
rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso. Il
legname [20]Poi
fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali. [21]Dieci cubiti la
lunghezza di un asse e un cubito e mezzo la larghezza. [22]Ogni asse aveva
due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così fece per tutte le
assi della Dimora. [23]Fece dunque le assi per la Dimora: venti assi sul
lato verso il mezzogiorno, a sud. [24]Fece anche quaranta basi d'argento
sotto le venti assi, due basi sotto un'asse per i suoi due sostegni e due basi
sotto l'altra asse per i suoi due sostegni. [25]Per il secondo lato della
Dimora, verso il settentrione, venti assi, [26]come le loro quaranta basi
d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. [27]Per la
parte posteriore della Dimora, verso occidente, fece sei assi. [28]Fece
inoltre due assi per gli angoli della Dimora nella parte posteriore. [29]Esse
erano formate ciascuna da due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti dal
basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così fece per ambedue: esse
vennero a formare i due angoli. [30]Vi erano dunque otto assi con le loro
basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. [31]Fece
inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora, [32]cinque
traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi
della parte posteriore, verso occidente. [33]Fece la traversa mediana che, a
mezza altezza delle assi, le attraversava da una estremità all'altra. [34]Rivestì
d'oro le assi, fece in oro i loro anelli, che servivano per inserire le traverse, e
rivestì d'oro anche le traverse. Il
velo [35]Fece
il velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo
fece con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. [36]Fece per esso
quattro colonne di acacia, le rivestì d'oro; anche i loro uncini erano d'oro e
fuse per esse quattro basi d'argento. [37]Fecero poi una cortina per
l'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di
bisso ritorto, lavoro di ricamatore; [38]le sue cinque colonne con i loro
uncini. Rivestì d'oro i loro capitelli e le loro aste trasversali e fece le loro
cinque basi di rame. Esodo
- Capitolo 37
L'arca [1]Bezaleel
fece l'arca di legno di acacia: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e
mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. [2]La rivestì d'oro puro,
dentro e fuori. Le fece intorno un bordo d'oro. [3]Fuse per essa quattro
anelli d'oro e li fissò ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due
anelli sull'altro. [4]Fece stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. [5]Introdusse
le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca. [6]Fece
il coperchio d'oro puro: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo
di larghezza. [7]Fece due cherubini d'oro: li fece lavorati a martello sulle
due estremità del coperchio: [8]un cherubino ad una estremità e un
cherubino all'altra estremità. Fece i cherubini tutti di un pezzo con il
coperchio, alle sue due estremità. [9]I cherubini avevano le due ali stese
di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; erano rivolti l'uno verso l'altro e
le facce dei cherubini erano rivolte verso il coperchio. La
tavola dei pani dell'offerta [10]Fece
la tavola di legno di acacia: aveva due cubiti di lunghezza, un cubito di
larghezza, un cubito e mezzo di altezza. [11]La rivestì d'oro puro e le
fece intorno un bordo d'oro. [12]Le fece attorno una cornice di un palmo e
un bordo d'oro per la cornice. [13]Fuse per essa quattro anelli d'oro e li
fissò ai quattro angoli che costituivano i suoi quattro piedi. [14]Gli
anelli erano fissati alla cornice e servivano per inserire le stanghe destinate a
trasportare la tavola. [15]Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì
d'oro. [16]Fece anche gli accessori della tavola: piatti, coppe, anfore e
tazze per le libazioni; li fece di oro puro. Il
candelabro [17]Fece
il candelabro d'oro puro; lo fece lavorato a martello, il suo fusto e i suoi
bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle facevano corpo con esso. [18]Sei
bracci uscivano dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci
del candelabro dall'altro. [19]Vi erano su un braccio tre calici in forma di
fiore di mandorlo, con bulbo e corolla; anche sull'altro braccio tre calici in
forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così era per i sei bracci che
uscivano dal candelabro. [20]Il fusto del candelabro aveva quattro calici in
forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: [21]un bulbo
sotto due bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci
che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano
da esso; così per tutti i sei bracci che uscivano dal candelabro. [22]I
bulbi e i relativi bracci facevano corpo con esso: il tutto era formato da una sola
massa d'oro puro lavorata a martello. [23]Fece le sue sette lampade, i suoi
smoccolatoi e i suoi portacenere d'oro puro. [24]Impiegò un talento d'oro
puro per esso e per tutti i suoi accessori. L'altare
dei profumi. L'olio di unzione e il profumo [25]Fece
l'altare per bruciare l'incenso, di legno di acacia; aveva un cubito di lunghezza e
un cubito di larghezza, era cioè quadrato; aveva due cubiti di altezza e i suoi
corni erano di un sol pezzo. [26]Rivestì
d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli fece intorno un orlo
d'oro. [27]Fece anche due anelli d'oro sotto l'orlo, sui due fianchi, cioè
sui due lati opposti; servivano per inserire le stanghe destinate a trasportarlo. [28]Fece
le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. [29]Preparò
l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico da bruciare, puro, secondo l'arte
del profumiere. Esodo
- Capitolo 38
L'altare
degli olocausti [1]Fece
l'altare di legno di acacia: aveva cinque cubiti di lunghezza e cinque cubiti di
larghezza, era cioè quadrato, e aveva l'altezza di tre cubiti. [2]Fece i
suoi corni ai suoi quattro angoli: i suoi corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì
di rame. [3]Fece anche tutti gli accessori dell'altare: i recipienti per
raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi per aspersione, le sue forchette e
i bracieri: fece di rame tutti i suoi accessori. [4]Fece per l'altare una
graticola, lavorata a forma di rete, di rame, e la pose sotto la cornice
dell'altare in basso: la rete arrivava a metà altezza dell'altare. [5]Fuse
quattro anelli e li pose alle quattro estremità della graticola di rame, per
inserirvi le stanghe. [6]Fece anche le stanghe di legno di acacia e le
rivestì di rame. [7]Introdusse le stanghe negli anelli sui lati
dell'altare: servivano a trasportarlo. Fece l'altare di tavole, vuoto all'interno. La
conca [8]Fece
la conca di rame e il suo piedestallo di rame, impiegandovi gli specchi delle
donne, che nei tempi stabiliti venivano a prestar servizio all'ingresso della tenda
del convegno. Costruzione
dell'atrio [9]Fece
il recinto: sul lato meridionale, verso sud, il recinto aveva tendaggi di bisso
ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato. [10]Vi erano le
loro venti colonne con le venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro
aste trasversali erano d'argento. [11]Anche sul lato rivolto a settentrione
vi erano tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con le
venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento. [12]Sul
lato verso occidente vi erano cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative dieci
colonne e le dieci basi, [13]i capitelli delle colonne e i loro uncini
d'argento. Sul lato orientale, verso levante, vi erano cinquanta cubiti: [14]quindici
cubiti di tendaggi, con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; [15]all'altra
ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. [16]Tutti
i tendaggi che delimitavano il recinto erano di bisso ritorto. [17]Le basi
delle colonne erano di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali erano
d'argento; il rivestimento dei loro capitelli era d'argento e tutte le colonne del
recinto avevano aste trasversali d'argento. [18]Alla porta del recinto vi
era una cortina, lavoro di ricamatore, di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e
bisso ritorto: la sua lunghezza era di venti cubiti, la sua altezza, nel senso
della larghezza, era di cinque cubiti, come i tendaggi del recinto. [19]Le
colonne relative erano quattro, con le quattro basi di rame, i loro uncini
d'argento, il rivestimento dei loro capitelli e le loro aste trasversali d'argento.
[20]Tutti i picchetti della Dimora e del recinto circostante erano di rame. Computo
dei metalli [21]Questo
è il computo dei metalli impiegati per la Dimora, la Dimora della Testimonianza,
redatto per ordine di Mosè e per opera dei leviti, sotto la direzione d'Itamar,
figlio del sacerdote Aronne. [22]Bezaleel,
figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda, eseguì quanto il Signore
aveva ordinato a Mosè; [23]insieme con lui Ooliab, figlio di Achisamach
della tribù di Dan, intagliatore, decoratore e ricamatore di porpora viola,
porpora rossa, scarlatto e bisso. [24]Totale
dell'oro impiegato per il lavoro, cioè per tutto il lavoro del santuario - era
l'oro presentato in offerta -: ventinove talenti e settecentotrenta sicli, in sicli
del santuario. [25]L'argento raccolto, in occasione del censimento della
comunità, pesava cento talenti e millesettecentosettantacinque sicli, in sicli del
santuario, [26]cioè un beka a testa, vale a dire mezzo siclo,
secondo il siclo del santuario, per ciascuno di coloro che furono sottoposti al
censimento, dai vent'anni in su. Erano seicentotremilacinquecentocinquanta. [27]Cento
talenti di argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo:
cento basi per cento talenti, cioè un talento per ogni base. [28]Con i
millesettecentosettantacinque sicli fece gli uncini delle colonne, rivestì i loro
capitelli e le riunì con le aste trasversali. [29]Il rame presentato in
offerta assommava a settanta talenti e duemilaquattrocento sicli. [30]Con
esso fece le basi per l'ingresso della tenda del convegno, l'altare di rame con la
sua graticola di rame e tutti gli accessori dell'altare, [31]le basi del
recinto, le basi della porta del recinto, tutti i picchetti della Dimora e tutti i
picchetti del recinto. Esodo
- Capitolo 39
L'abito
del sommo sacerdote [1]Con
porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e bisso fece le vesti liturgiche per
officiare nel santuario. Fecero le vesti sacre di Aronne, come il Signore aveva
ordinato a Mosè. L'efod [2]Fecero
l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. [3]Fecero
placche d'oro battuto e le tagliarono in striscie sottili, per intrecciarle con la
porpora viola, la porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista. [4]Fecero
all'efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due estremità; così
ne risultò un pezzo tutto unito. [5]La cintura, che lo teneva legato e che
stava sopra di esso, era della stessa fattura ed era di un sol pezzo: era intessuta
d'oro, di porpora viola e porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, come il
Signore aveva ordinato a Mosè. [6]Lavorarono
le pietre di ònice, inserite in castoni d'oro, incise con i nomi degli Israeliti,
secondo l'arte d'incidere i sigilli. [7]Fissarono le due pietre sulle
spalline dell'efod, come pietre a ricordo degli Israeliti, come il Signore
aveva ordinato a Mosè. Il
pettorale [8]Fecero
il pettorale, lavoro d'artista, come l'efod: con oro, porpora viola, porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto. [9]Era quadrato e lo fecero doppio; aveva
una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. [10]Lo coprirono con una
incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file di pietre. Una fila: una
cornalina, un topazio e uno smeraldo, così la prima fila. [11]La seconda
fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. [12]La terza fila: un
giacinto, un'àgata e una ametista. [13]La quarta fila: un crisòlito, un ònice
e un diaspro. Erano inserite nell'oro mediante i loro castoni. [14]Le pietre
corrispondevano ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano
incise come i sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù.
[15]Fecero sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio
d'oro puro. [16]Fecero due castoni d'oro e due anelli d'oro e misero i due
anelli alle due estremità del pettorale. [17]Misero le due catene d'oro sui
due anelli alle due estremità del pettorale. [18]Quanto alle due altre
estremità delle catene, le fissarono sui due castoni e le fecero passare sulle
spalline dell'efod, nella parte anteriore. [19]Fecero due altri
anelli d'oro e li collocarono alle due estremità del pettorale sull'orlo che era
dalla parte dell'efod, verso l'interno. [20]Fecero due altri anelli
d'oro e li posero sulle due spalline dell'efod in basso, sul suo lato
anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod.
[21]Poi legarono il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod
mediante un cordone di porpora viola, perché stesse al di sopra della cintura
dell'efod e perché il pettorale non si distaccasse dall'efod, come
il Signore aveva ordinato a Mosè. Il
manto [22]Fece
il manto dell'efod, lavoro di tessitore, tutto di porpora viola; [23]la
scollatura del manto, in mezzo, era come la scollatura di una corazza: intorno
aveva un bordo, perché non si lacerasse. [24]Fecero sul lembo del manto
melagrane di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. [25]Fecero
sonagli d'oro puro e collocarono i sonagli in mezzo alle melagrane, intorno
all'orlo del manto: [26]un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una
melagrana lungo tutto il giro del lembo del manto, per l'esercizio del ministero,
come il Signore aveva ordinato a Mosè. Abiti
sacerdotali [27]Fecero
le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per i suoi figli; [28]il
turbante di bisso, gli ornamenti dei berretti di bisso e i calzoni di lino di bisso
ritorto; [29]la cintura di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa
e di scarlatto, lavoro di ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. Il
segno della consacrazione [30]Fecero
la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi scrissero sopra a caratteri incisi
come un sigillo: “Sacro al Signore”. [31]Vi fissarono un cordone di
porpora viola per porre il diadema sopra il turbante, come il Signore aveva
ordinato a Mosè. [32]Così
fu finito tutto il lavoro della Dimora, della tenda del convegno. Gli Israeliti
eseguirono ogni cosa come il Signore aveva ordinato a Mosè: così essi fecero. Consegna
a Mosè delle opere eseguite [33]Portarono
dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i suoi accessori: le sue fibbie, le sue
assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, [34]la copertura di
pelli di montone tinte di rosso, la copertura di pelli di tasso e il velo per far
da cortina, [35]l'arca della Testimonianza con le sue stanghe e il
coperchio, [36]la tavola con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, [37]il
candelabro d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano essere
collocate sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per l'illuminazione, [38]l'altare
d'oro, l'olio dell'unzione, il profumo aromatico da bruciare e la cortina per
l'ingresso della tenda. [39]L'altare di rame con la sua graticola di rame,
le sue stanghe e tutti i suoi accessori, la conca e il suo piedestallo, [40]i
tendaggi del recinto, le sue colonne, le sue basi e la cortina per la porta del
recinto, le sue corde, i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio della
Dimora, per la tenda del convegno, [41]le vesti liturgiche per officiare nel
santuario, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per
l'esercizio del sacerdozio. [42]Secondo quanto il Signore aveva ordinato a
Mosè, gli Israeliti avevano eseguito ogni lavoro. [43]Mosè vide tutta
l'opera e riscontrò che l'avevano eseguita come il Signore aveva ordinato. Allora
Mosè li benedisse. Esodo
- Capitolo 40
Erezione
e consacrazione del santuario [1]Il
Signore parlò a Mosè e gli disse: [2]“Il primo giorno del primo mese
erigerai la Dimora, la tenda del convegno. [3]Dentro vi collocherai l'arca
della Testimonianza, davanti all'arca tenderai il velo. [4]Vi introdurrai la
tavola e disporrai su di essa ciò che vi deve essere disposto; introdurrai anche
il candelabro e vi preparerai sopra le sue lampade. [5]Metterai l'altare
d'oro per i profumi davanti all'arca della Testimonianza e metterai infine la
cortina all'ingresso della tenda. [6]Poi metterai l'altare degli olocausti
di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno. [7]Metterai
la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi porrai l'acqua. [8]Disporrai
il recinto tutt'attorno e metterai la cortina alla porta del recinto. [9]Poi
prenderai l'olio dell'unzione e ungerai con esso la Dimora e quanto vi sarà dentro
e la consacrerai con tutti i suoi arredi; così diventerà cosa santa. [10]Ungerai
anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai l'altare e
l'altare diventerà cosa santissima. [11]Ungerai anche la conca con il suo
piedestallo e la consacrerai. [12]Poi farai avvicinare Aronne e i suoi figli
all'ingresso della tenda del convegno e li laverai con acqua. [13]Farai
indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli
eserciterà il mio sacerdozio. [14]Farai avvicinare anche i suoi figli e
farai loro indossare le tuniche. [15]Li ungerai, come il loro padre, e così
eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà loro un
sacerdozio perenne, per le loro generazioni”. Esecuzione
degli ordini divini [16]Mosè
fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva ordinato. Così fece: [17]nel
secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. [18]Mosè
eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò
le colonne; [19]poi stese la tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la
copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato. [20]Prese
la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le stanghe all'arca e pose il
coperchio sull'arca; [21]poi introdusse l'arca nella Dimora, collocò il
velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all'arca della Testimonianza, come
il Signore aveva ordinato a Mosè. [22]Nella
tenda del convegno collocò la tavola, sul lato settentrionale della Dimora, al di
fuori del velo. [23]Dispose su di essa il pane in focacce sovrapposte alla
presenza del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. [24]Collocò
inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla tavola sul lato
meridionale della Dimora, [25]e vi preparò sopra le lampade davanti al
Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. [26]Collocò
poi l'altare d'oro nella tenda del convegno, davanti al velo, [27]e bruciò
su di esso il profumo aromatico, come il Signore aveva ordinato a Mosè. [28]Mise
infine la cortina all'ingresso della Dimora. [29]Poi collocò l'altare degli
olocausti all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno, e offrì su di esso
l'olocausto e l'offerta, come il Signore aveva ordinato a Mosè. [30]Collocò
la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi mise dentro l'acqua per le
abluzioni. [31]Mosè, Aronne e i suoi figli si lavavano con essa le mani e i
piedi: [32]quando entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano
all'altare, essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè. [33]Infine
eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare e mise la cortina alla porta del
recinto. Così Mosè terminò l'opera. Il
Signore prende possesso del santuario [34]Allora
la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora. [35]Mosè
non potè entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e
la Gloria del Signore riempiva la Dimora. La
nube guida gli Israeliti [36]Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano l'accampamento. [37]Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. [38]Perché la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio. |
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