1.
Il Giuda autore di questa lettera è «fratello di Giacomo» (v. l); più
probabilmente di Giacomo parente di Gesù (Mt 13, 55) e venerato capo
della Chiesa madre di Gerusalemme. Egli quindi non sarebbe l'apostolo
Giuda Taddeo, detto « di Giacomo » (Lc 6, 16; At 1, 13) nel senso di
figlio di Giacomo. La lettera vuole far fronte al pericolo dei falsi
profeti che devastano la comunità cristiana con i loro errori di
dottrina e di morale. E’ un documento prezioso della fede delle origini,
perché richiama le principali verità cristiane. I destinatari sono
vagamente indicati e lo scritto ha piuttosto un andamento omiletico, con
uno stile vivo e pittoresco. Poiché la 2 Pt utilizza una notevole parte
di Gd, la data della lettera può essere fusata agli anni 62-67 o 70-80
(cfr. introd. a 2 Pt).
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