1.
2. 3.
4. 5.
Le
rimanenti sette lettere dell'epistolario apostolico intestate a Giacomo,
Pietro, Giovanni e Giuda formano un complesso inserito dalla tradizione
greca tra gli Atti e le lettere paoline e che sono Denominate «
cattoliche », cioè universali, a motivo della loro destinazione più
vasta e del loro contenuto più generico. La forma epistolare della
lettera di Giacomo è ridotta al minimo, essa ha l'aspetto di una omelia,
che echeggia lo stile profetico e soprattutto lo stile sapienziale
dell'A.T. Nonostante l'accentuazione giudaica e la rarità del nome di
Gesù (1, 1; 2, 1), è uno scritto impregnato di spirito cristiano in cui
non mancano accostamenti col discorso di Gesù sulla montagna e con il
materiale parenetico del N. T. La lettera comprende una serie di
esortazioni senza ordine logico, che sembrano ridursi all'idea
fondamentale di una vita cristiana coerente e caritatevole. Importante è
il testo sulla unzione degli infermi (5, 14-15). Il Giacomo autore dello
scritto sembra essere l'omonimo capo della comunità cristiana di
Gerusalemme (At 12, 17; 21, 18), che si rivolge a giudeo-cristiani
dispersi nel mondo greco-romano. Egli morrà nel 62 e più probabilmente
scrisse tra il 57 e il 62, a motivo delle relazioni che si notano tra la
lettera e gli altri scritti dell'A.T.
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