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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

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Isaia


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Profeta nel regno di Giuda per quasi cinquant’anni, a partire dalla seconda metà del sec. VIII a.C., Isaia – probabilmente un gerosolimitano di nobili origini – è tra i massimi personaggi e scrittori della Bibbia. Fedelissimo alla sua grandiosa vocazione profetica (c. 6) in un tempo di decadenza religiosa e morale e nel corso di tragiche vicende che rischiavano di trascinare Israele fuori del cammino nella sua alleanza con Dio, egli richiamò tenacemente gli impegni dei re e del popolo con il Signore, proclamando la necessità della fede a quanti erano inclini a risolvere i problemi del popolo eletto con mezzi esclusivamente umani, specialmente facendo ricorso a illusorie alleanza politiche.

Il suo libro appare composto di varie parti. La prima (cc. 1-35) è conclusa da una appendice storica (cc. 36-39); la seconda (cc. 40-55) riflette la situazione degli esuli giudei in Babilonia prima della caduta di questa città (539 a.C.); la terza (cc. 56-66) allude ai primi tempi della restaurazione ebraica dopo il ritorno dall’esilio (a. 538). I cc. 24-27 e 34-35 hanno una intonazione apocalittica e sembrano supporre un’epoca non molto distante dalla fine dell’esilio.

La seconda (detta anche Deuteroisaia) e la terza (Tritoisaia) parte vengono comunemente attribuite ad autori da ricercare tra i discepoli del profeta (cfr. 8, 16), fedeli alla memoria e al messaggio del loro maestro. Verso il 200 a.C. il libro già aveva l’attuale estensione. E’ praticamente impossibile sintetizzare la sterminata ricchezza di questo libro, che ha meritato al suo autore il titolo di “profeta evangelista” per l’abbondanza e l’importanza fondamentale dei suoi annunci messianici (per es. 7,14; 8, 8; 9, 5-6; 11, 1-9) e soprattutto per il singolare apporto alla rivelazione dell’Antico Testamento costituito dalla dottrina sul “Servo di Dio” che espia, innocente, i peccati del mondo (c. 53). Agli splendori profetici di aggiungono quelli letterari; è difficile trovare, non soltanto nella Bibbia, pagine così frementi e robuste come quelle di questa eccezionale “voce di Dio”.