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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

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Sapienza  7


[1] Anch'io sono un uomo mortale come tutti,
discendente del primo essere plasmato di creta.
Fui formato di carne nel seno di una madre,

[2] durante dieci mesi consolidato nel sangue,
frutto del seme d'un uomo e del piacere compagno del sonno.

[3] Anch'io appena nato ho respirato l'aria comune
e sono caduto su una terra uguale per tutti,
levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido.

[4] E fui allevato in fasce e circondato di cure;

[5] nessun re iniziò in modo diverso l'esistenza.

[6] Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera.

[7] Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza;
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.

[8] La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;

[9] non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l'oro al suo confronto è un pò di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento.

[10] L'amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.

[11] Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.

[12] Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.

[13] Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.

[14] Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio,
sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento

[15] Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza
e di pensare in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli è guida della sapienza
e i saggi ricevono da lui orientamento.

[16] In suo potere siamo noi e le nostre parole,
ogni intelligenza e ogni nostra abilità.

[17] Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose,
per comprender la struttura del mondo
e la forza degli elementi,

[18] il principio, la fine e il mezzo dei tempi,
l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni,

[19] il ciclo degli anni e la posizione degli astri,

[20] la natura degli animali e l'istinto delle fiere,
i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini,
la varietà delle piante e le proprietà delle radici.

[21] Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so,
poiché mi ha istruito la sapienza,
artefice di tutte le cose.

[22] In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,

[23] libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.

[24] La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.

[25] È un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.

[26] È un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.

[27] Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.

[28] Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.

[29] Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;

[30] a questa, infatti, succede la notte,
ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.