[1] I popoli
vicini, quando sentirono che era stato ricostruito l'altare e rinnovato il
santuario come prima, fremettero di rabbia
[2] e decisero di eliminare quelli della stirpe di Giacobbe che si
trovavano in mezzo a loro e cominciarono a uccidere e sopprimere gente in
mezzo al popolo.
[3] Allora Giuda mosse guerra ai figli di Esaù nell'Idumea e nella
Acrabattene, perché assediavano Israele; inflisse loro un grave colpo e li
umiliò e si impadronì delle loro spoglie.
[4] Si ricordò poi della perfidia dei figli di Bean, che erano stati di
laccio e inciampo per il popolo tendendo insidie nelle vie.
[5] Pressati da lui si rinchiusero nelle torri ed egli si accampò contro
di loro, li votò allo sterminio e diede fuoco alle torri di quella città
con quanti vi stavano.
[6] Poi passò contro gli Ammoniti e vi trovò un forte contingente e un
popolo numeroso al comando di Timòteo.
[7] Organizzò contro di loro molte azioni di guerra e furono sconfitti e
annientati.
[8] Conquistò anche Iazer e i suoi sobborghi e ritornò in Giudea.
[9] Si allearono allora i pagani di Gàlaad contro gli Israeliti che erano
nel loro territorio per eliminarli, ma questi fuggirono a Dàtema, nella
fortezza,
[10] e scrissero questa lettera a Giuda e ai suoi fratelli: "Sono riuniti
contro di noi i popoli vicini per eliminarci
[11] e si preparano a venire a espugnare la fortezza ove siamo rifugiati;
Timòteo è a capo del loro esercito.
[12] Su, vieni a liberarci dalle mani di costoro, perché si è precipitata
su di noi una moltitudine:
[13] tutti i nostri fratelli che erano nel territorio di Tobia sono stati
messi a morte, sono state condotte in schiavitù le loro mogli con i figli
e gli averi e sono periti circa un migliaio di uomini".
[14] Stavano ancora leggendo la lettera ed ecco presentarsi altri
messaggeri dalla Galilea con le vesti stracciate portando notizie simili.
[15] Dicevano che si erano uniti contro di loro gli abitanti di Tolemàide,
Tiro e Sidòne e tutta la parte pagana della Galilea per distruggerli.
[16] Quando Giuda e il popolo ebbero udito queste cose, si raccolse una
grande assemblea per decidere che cosa fare per i loro fratelli posti
nella tribolazione e attaccati dai pagani.
[17] Giuda disse a Simone suo fratello: "Scegliti degli uomini e corri a
liberare i tuoi fratelli della Galilea; io e mio fratello Giònata andremo
nella regione di Gàlaad".
[18] Lasciò Giuseppe figlio di Zaccaria e Azaria capo del popolo, con il
resto delle forze a presidiare la Giudea,
[19] dando loro questa consegna: "Governate questo popolo, ma non
attaccate battaglia contro i pagani fino al nostro ritorno".
[20] Furono assegnati a Simone tremila uomini per la spedizione in
Galilea, a Giuda ottomila uomini per la regione di Gàlaad.
[21] Simone si recò in Galilea e sferrò molti attacchi contro i pagani e
questi rimasero sconfitti davanti a lui;
[22] egli li inseguì fino alle porte di Tolemàide. Caddero dei pagani
circa tremila uomini e Simone portò via le loro spoglie.
[23] Prese poi gli Israeliti che erano in Galilea e in Arbatta con le
donne e i figli e tutti i loro averi e li condusse in Giudea con grande
gioia.
[24] Da parte loro Giuda Maccabeo e il fratello Giònata passarono il
Giordano e camminarono per tre giorni nel deserto.
[25] S'imbatterono nei Nabatei, che vennero loro incontro pacificamente e
narrarono tutte le vicende dei loro fratelli nella regione di Gàlaad,
[26] e che molti di loro erano assediati in Bozra e Bozor, in Alema, in
Casfo, in Maked e Karnàin; e che tutte queste città erano fortificate e
grandi.
[27] Ve n'erano pure rinchiusi nelle altre città di Gàlaad e - dicevano -
per il giorno dopo era stabilito di dar l'assalto alle fortezze,
espugnarle e di eliminare tutti costoro in un sol giorno.
[28] Allora Giuda con il suo esercito tornò indietro subito per la via del
deserto verso Bozra; prese la città e passò ogni maschio a fil di spada,
s'impadronì di tutte le loro spoglie e incendiò la città.
[29] Nella notte partì di là e marciarono fino alla fortezza.
[30] Verso il mattino alzarono gli occhi ed ecco gran folla che non si
poteva contare issava scale e macchine per espugnare la fortezza e già
attaccava gli assediati.
[31] Giuda, vedendo che la battaglia era già incominciata e che le grida
della città arrivavano al cielo per il suono delle trombe e le urla
altissime,
[32] disse ai suoi soldati: "Combattete oggi per i vostri fratelli".
[33] Irruppero in tre schiere alle loro spalle, diedero fiato alle trombe
e innalzarono grida e invocazioni.
[34] Nell'esercito di Timòteo si sparse la notizia che c'era il Maccabeo e
fuggirono davanti a lui; egli inflisse loro una grave sconfitta e ne
rimasero uccisi in quel giorno circa ottomila.
[35] Poi piegò su Alim, l'assalì e la prese; ne uccise tutti i maschi, la
saccheggiò e le appiccò il fuoco.
[36] Tolse il campo di là e conquistò Casfo, Maked e Bozor e le altre
città di Gàlaad.
[37] Dopo questi fatti Timòteo raccolse un altro esercito e si accampò di
fronte a Rafon al di là del torrente.
[38] Giuda mandò a esplorare il campo e gli riferirono: "Sono radunati con
lui tutti gli stranieri che ci circondano: sono un esercito imponente.
[39] Anche gli Arabi sono assoldati come suoi ausiliari; sono accampati al
di là del torrente e sono pronti a venire a battaglia con te". Giuda andò
incontro a loro.
[40] Timòteo disse ai comandanti del suo esercito, mentre Giuda e il suo
esercito si avvicinavano al torrente: "Se passerà per primo contro di noi,
non potremo resistergli, perché sarà molto potente contro di noi.
[41] Se invece si mostrerà titubante e porrà il campo al di là del fiume,
andremo noi contro di lui e avremo la meglio".
[42] Quando Giuda si avvicinò al corso d'acqua, dispose gli scribi del
popolo lungo il torrente con questi ordini: "Non permettete che alcuno si
fermi, ma vengano tutti a combattere".
[43] Passò per primo contro i nemici e tutto il popolo dietro di lui. I
pagani furono travolti davanti a lui, gettarono le armi e fuggirono nel
tempio di Karnàin.
[44] Conquistarono la città e appiccarono il fuoco al tempio con quanti
c'erano dentro. Così Karnàin fu vinta e non potè resistere oltre di fronte
a Giuda.
[45] Giuda radunò tutti gli Israeliti che erano nella regione di Gàlaad
dal più piccolo al più grande con le donne e i figli e gli averi, carovana
sterminata, per andare nella Giudea.
[46] Arrivar
[55] Nel tempo in cui Giuda e Giònata erano rimasti in Gàlaad e Simone
loro fratello in Galilea di fronte a Tolemàide,
[56] Giuseppe figlio di Zaccaria e Azaria, comandanti dell'esercito,
vennero a sapere delle imprese gloriose e delle battaglie che avevano
compiute
[57] e dissero: "Facciamoci onore anche noi e usciamo a combattere contro
i pagani che ci circondano".
[58] Diedero ordine ai soldati che erano con loro e si diressero a Iamnia.
[59] Ma Gorgia uscì dalla città con i suoi uomini incontro a loro per
attaccarli.
[60] Giuseppe e Azaria furono vinti e inseguiti fin nel territorio della
Giudea e in quel giorno caddero circa duemila uomini del popolo di
Israele.
[61] Toccò questa grave sconfitta al popolo, perché non avevano ascoltato
Giuda e i suoi fratelli, pensando di compiere gesta eroiche:
[62] ma essi non erano della stirpe di quei valorosi, per le cui mani era
stata compiuta la salvezza in Israele.
[63] Il prode Giuda e i suoi fratelli crebbero in grande fama presso tutto
Israele e presso tutti i popoli ai quali giungeva notizia del loro nome;
[64] si adunavano attorno a loro acclamandoli.
[65] Giuda con i suoi fratelli uscì ancora per combattere contro i figli
di Esaù nella regione meridionale e colpì Ebron e le sue dipendenze,
distrusse le sue fortezze e diede fuoco tutt'intorno alle sue torri.
[66] Poi levò il campo per andare nel paese dei Filistei e attraversò
Maresa.
[67] In quel giorno caddero in battaglia sacerdoti, i quali, smaniosi di
eroismi, erano usciti a combattere inconsideratamente.
[68] Giuda piegò su Asdòd, terra dei Filistei: distrusse i loro altari,
bruciò le statue dei loro dei, mise a sacco la loro città e fece ritorno
in Giudea.
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