8a piaga: le cavallette
[1] Allora il Signore disse a Mosè: "Và dal faraone, perché io ho
reso irremovibile il suo cuore e il cuore dei suoi ministri, per operare
questi miei prodigi in mezzo a loro
[2] e perché tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e
di tuo nipote come io ho trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti
in mezzo a loro e così saprete che io sono il Signore!".
[3] Mosè e Aronne entrarono dal faraone e gli dissero: "Dice il
Signore, il Dio degli Ebrei: Fino a quando rifiuterai di piegarti davanti
a me? Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire.
[4] Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io manderò da
domani le cavallette sul tuo territorio.
[5] Esse copriranno il paese, così da non potersi più vedere il suolo:
divoreranno ciò che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine,
e divoreranno ogni albero che germoglia nella vostra campagna.
[6] Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi ministri e le case di
tutti gli Egiziani, cosa che non videro i tuoi padri, né i padri dei tuoi
padri, da quando furono su questo suolo fino ad oggi!". Poi voltarono
le spalle e uscirono dalla presenza del faraone.
[7] I ministri del faraone gli dissero: "Fino a quando costui resterà
tra noi come una trappola? Lascia partire questa gente perché serva il
Signore suo Dio! Non sai ancora che l'Egitto va in rovina?".
[8] Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone, che disse loro:
"Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli che
devono partire?".
[9] Mosè disse: "Andremo con i nostri giovani e i nostri vecchi, con
i figli e le figlie, con il nostro bestiame e le nostre greggi perché per
noi è una festa del Signore".
[10] Rispose: "Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar
partire voi e i vostri bambini! Ma badate che voi avete di mira un
progetto malvagio.
[11] Così non va! Partite voi uomini e servite il Signore, se davvero voi
cercate questo!". Li allontanarono dal faraone.
[12] Allora il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano sul paese
d'Egitto per mandare le cavallette: assalgano il paese d'Egitto e mangino
ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!".
[13] Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il Signore diresse sul
paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la notte. Quando fu
mattina, il vento di oriente aveva portato le cavallette.
[14] Le cavallette assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi
in tutto il territorio d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve
n'erano mai state prima, né vi furono in seguito.
[15] Esse coprirono tutto il paese, così che il paese ne fu oscurato;
divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d'albero che la grandine
aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei
campi in tutto il paese di Egitto.
[16] Il faraone allora convocò in fretta Mosè e Aronne e disse: "Ho
peccato contro il Signore, vostro Dio, e contro di voi.
[17] Ma ora perdonate il mio peccato anche questa volta e pregate il
Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa morte!".
[18] Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore.
[19] Il Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare
con grande forza: esso portò via le cavallette e le abbatté nel Mare
Rosso; neppure una cavalletta rimase in tutto il territorio di Egitto.
[20] Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò
partire gli Israeliti.
9a piaga: le tenebre
[21] Poi il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano verso il cielo:
verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!".
[22] Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il
paese d'Egitto, per tre giorni.
[23] Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè
muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove
abitavano.
[24] Allora il faraone convocò Mosè e disse: "Partite, servite il
Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri
bambini potranno partire con voi".
[25] Rispose Mosè: "Anche tu metterai a nostra disposizione
sacrifici e olocausti e noi li offriremo al Signore nostro Dio.
[26] Anche il nostro bestiame partirà con noi: neppure un'unghia ne
resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le vittime per
servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo come servire il Signore
finché non saremo arrivati in quel luogo".
[27] Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle
lasciarli partire.
[28] Gli rispose dunque il faraone: "Vattene da me! Guardati dal
ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia
morirai".
[29] Mosè disse: "Hai parlato bene: non vedrò più la tua
faccia!".
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