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              NOVEMBRECOMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI
 
 I Messa
 
 II Messa
 
 III Messa
 
              
              
              I MESSA
 
 
				
				Antifona d'Ingresso  1 Ts 
				4,14; 1 Cor 15,22Gesù è morto ed è risorto;
 così anche quelli che sono morti in Gesù
 Dio li radunerà insieme con lui.
 E come tutti muoiono in Adamo,
 così tutti in Cristo riavranno la vita.
 
 Sicut Iesus 
				mórtuus est et resurréxit, ita et Deus eos qui dormiérunt per 
				Iesum addúcet cum eo. 
				Et sicut in Adam omnes 
				moriúntur, ita et in Christo omnes vivificabúntur.
 
 Colletta
 Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti 
				innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi 
				la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti 
				risorgeremo in Cristo a vita nuova. Per il nostro Signore Gesù 
				Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te...
 
 Preces nostras, quæsumus, Dómine, benígnus exáudi, ut, dum 
				attóllitur nostra fides in Fílio tuo a mórtuis suscitáto, in 
				famulórum tuórum præstolánda resurrectióne spes quoque nostra 
				firmétur. Per Dóminum.
 
               LITURGIA DELLA PAROLA
 
 Prima Lettura  Gb  19,1.23-27a
 Io lo so che il mio Redentore è vivo.
 
 Dal libro di Giobbe
 Rispondendo Giobbe disse: «Oh, se le mie parole si scrivessero, se 
              si fissassero in un libro, fossero impresse con stilo di ferro sul 
              piombo, per sempre s'incidessero sulla roccia!
 Io lo so che il mio Redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà 
              sulla polvere!
 Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, senza la mia carne, 
              vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, e i miei occhi lo 
              contempleranno non da straniero».
 
 Salmo Responsoriale  Dal Salmo 26
 Contemplerò la bontà del Signore nella terra dei viventi.
 
 Il Signore è mia luce e mia salvezza,
 di chi avrò paura?
 Il Signore è difesa della mia vita,
 di chi avrò timore?
 
 Una cosa ho chiesto al Signore,
 questa sola io cerco:
 abitare nella casa del Signore
 tutti i giorni della mia vita,
 per gustare la dolcezza del Signore
 ed ammirare il suo santuario.
 
 Ascolta, Signore, la mia voce.
 Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
 Il tuo volto, Signore, io cerco.
 Non nascondermi il tuo volto.
 
 Sono certo di contemplare la bontà del Signore
 nella terra dei viventi.
 Spera nel Signore, sii forte,
 si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.
 
 Seconda Lettura  Rm 5,5-11
 Giustificati per il suo sangue saremo salvati per mezzo di lui.
 
 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
 Fratelli, la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato 
              riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è 
              stato dato.
 Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli 
              empi nel tempo stabilito. Ora, a stento si trova chi sia disposto 
              a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di 
              morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso 
              di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per 
              noi. A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo 
              salvati dall'ira per mezzo di lui.
 Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio 
              per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo 
              riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci 
              gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, 
              dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione.
 
 Canto al Vangelo   Gv 6,40
 Alleluia, alleluia.
 Questa è la volontà del Padre mio,
 che chiunque crede nel Figlio abbia la vita eterna
 e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
 Alleluia.
 
 + Vangelo   Gv 6,37-40
 Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; io lo risusciterò 
              nell'ultimo giorno.
 
 Dal vangelo secondo Giovanni
 In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi 
              dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché 
              sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà 
              di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi 
              ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma 
              lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del 
              Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la 
              vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
 
 
				Sulle 
				OfferteAccetta, o Padre, i doni che ti offriamo in questo sacramento di 
				amore che tutti unisce in Cristo tuo Figlio, e accogli i nostri 
				fratelli defunti nella gloria del tuo regno. Per Cristo nostro 
				Signore.
 
 Nostris, Dómine, propitiáre munéribus, ut fámuli tui defúncti 
				assumántur in glóriam cum Fílio tuo, cuius magno pietátis 
				iúngimur sacraménto. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.
 
 Prefazio dei Defunti I
 La speranza della risurrezione in Cristo.
 
 E’ veramente cosa buona e giusta,
 nostro dovere e fonte di salvezza,
 rendere grazie sempre e in ogni luogo
 a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
 
 In Cristo tuo Figlio, nostro salvatore
 rifulge a noi la speranza della beata risurrezione,
 e se ci rattrista la certezza di dover morire,
 ci consola la promessa dell’immortalità futura.
 
 Ai tuoi fedeli, o Signore,
 la vita non è tolta, ma trasformata;
 e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno,
 viene preparata un’abitazione eterna nel cielo.
 
 Per questo mistero di salvezza,
 uniti agli angeli e ai santi,
 cantiamo senza fine l’inno della tua lode:
 
 Santo, Santo, Santo …
 
 Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi 
				semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens 
				ætérne Deus: per Christum Dóminum nostrum. In quo nobis spes 
				beátæ resurrectiónis effúlsit, ut, quos contrístat certa 
				moriéndi condício, eósdem consolétur futúræ immortalitátis 
				promíssio. Tuis enim fidélibus, Dómine, vita mutátur, non 
				tóllitur, et, dissolúta terréstris huius incolátus domo, ætérna 
				in cælis habitátio comparátur. Et ídeo cum Angelis et 
				Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus, cumque omni milítia 
				cæléstis exércitus, hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine 
				dicéntes:
 
 Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
 
 Antifona alla Comunione  Gv 11,25-26
 Dice il Signore: «Io sono la risurrezione e la vita.
 Chi crede in me, anche se muore, vivrà;
 e chiunque vive e crede in me,
 non morirà in eterno».
 
 Ego sum 
				resurréctio et vita, dicit Dóminus. Qui credit in me, étiam si 
				mórtuus fúerit, vivet; et omnis, qui vivit et credit in me, non 
				moriétur in ætérnum.
 
 Dopo la Comunione
 Abbiamo celebrato, Signore, il mistero pasquale, invocando la 
				tua misericordia per i nostri fratelli defunti; dona loro di 
				partecipare alla pasqua eterna nella tua dimora di luce e di 
				pace. Per Cristo nostro Signore.
 
 Præsta, quæsumus, Dómine, ut fámuli tui defúncti in mansiónem 
				lucis tránseant et pacis, pro quibus paschále celebrávimus 
				sacraméntum. Per Christum.
 
 
 
              
              II MESSA
 
 
				
				Antifona d'Ingresso  Cf 4 
				Es 2,34-35L’eterno riposo dona loro, Signore,
 e splenda ad essi la luce perpetua.
 
 Réquiem ætérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis.
 
 Colletta
 O Dio, gloria dei credenti e vita dei giusti, che ci hai salvati 
				con la morte e risurrezione del tuo Figlio, sii misericordioso 
				con i nostri fratelli defunti; quando erano in mezzo a noi essi 
				hanno professato la fede nella risurrezione: tu dona loro la 
				beatitudine senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
 
 Deus, glória fidélium et vita iustórum, cuius Fílii morte et 
				resurrectióne redémpti sumus, propitiáre fámulis tuis defúnctis, 
				ut, qui resurrectiónis nostræ mystérium agnovérunt, ætérnæ 
				beatitúdinis gáudia percípere mereántur. Per Dóminum.
 
              
               LITURGIA DELLA PAROLA
 
 Prima Lettura  Is 25,6a.7-9
 Il Signore eliminerà la morte per sempre.
 
 Dal libro del profeta Isaia
 In quel giorno, il Signore degli eserciti preparerà su questo 
              monte un banchetto per tutti i popoli.
 Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di 
              tutti i popoli
 e la coltre che copriva tutte le genti.
 Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le 
              lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo 
              farà scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato.
 E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
 in lui abbiamo sperato perché ci salvasse;
 questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
 rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza».
 
 Salmo Responsoriale  Dal Salmo 24
 Chi spera in te, Signore, non resta deluso.
 
 Ricordati, Signore, del tuo amore,
 della tua fedeltà che è da sempre.
 Ricordati di me nella tua misericordia,
 per la tua bontà, Signore.
 
 Allevia le angosce del mio cuore,
 liberami dagli affanni.
 Vedi la mia miseria e la mia pena
 e perdona tutti i miei peccati.
 
 Proteggimi, dammi salvezza;
 al tuo riparo io non sia deluso.
 Mi proteggano integrità e rettitudine,
 perché in te ho sperato.
 
 Seconda Lettura  Rm 8,14-23
 Aspettiamo la redenzione del nostro corpo.
 
 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
 Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, 
              costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da 
              schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da 
              figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». Lo 
              Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E 
              se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di 
              Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per 
              partecipare anche alla sua gloria.
 Io ritengo infatti, che le sofferenze del momento presente non 
              sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in 
              noi.
 La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei 
              figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità — non 
              per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa — e 
              nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù 
              della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli 
              di Dio.
 Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad 
              oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che 
              possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente 
              aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.
 
 Canto al Vangelo   Cf Mt 25,34
 Alleluia, alleluia.
 Venite benedetti del Padre mio,
 ricevete il regno preparato per voi fin dall’origine del mondo.
 Alleluia.
 
 + Vangelo  Mt 25,31-46
 Venite, benedetti del Padre mio.
 
 Dal vangelo secondo Matteo
 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio 
              dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si 
              siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a 
              lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il 
              pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua 
              destra e i capri alla sinistra.
 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, 
              benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato 
              per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e 
              mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; 
              ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, 
              malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo 
              veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti 
              abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti 
              abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo 
              visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 
              Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che 
              avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più 
              piccoli, l’avete fatto a me.
 Poi dirà a quelli posti alla sua sinistra: Via, lontano da me, 
              maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi 
              angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho 
              avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi 
              avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e 
              non mi avete visitato.
 Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo 
              visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in 
              carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità 
              vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di 
              questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne 
              andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita 
              eterna».
 
 
				Sulle 
				OfferteDio onnipotente, che nell’acqua del Battesimo hai rigenerato i 
				nostri fratelli defunti, per questo sacrificio di 
				riconciliazione che la Chiesa ti offre, lava le loro colpe nel 
				sangue del Cristo e ricevili fra le braccia della tua 
				misericordia. Per Cristo nostro Signore.
 
 Omnípotens et miséricors Deus, his sacrifíciis áblue, quæsumus, 
				fámulos tuos defúnctos a peccátis eórum in sánguine Christi, ut, 
				quos mundásti aqua baptísmatis, indesinénter purífices 
				indulgéntia pietátis. Per Christum.
 
 Prefazio dei Defunti II
 Cristo è morto per la nostra vita
 
 È veramente cosa buona e giusta renderti grazie
 e innalzare a te l'inno di benedizione e di lode,
 Dio onnipotente ed eterno,
 per Cristo nostro Signore.
 
 Egli prendendo su di sé la  nostra morte
 ci ha liberati dalla morte
 e sacrificando la sua vita
 ci ha aperto il passaggio alla vita immortale.
 
 Per questo mistero di salvezza,
 uniti agli angeli e ai santi,
 cantiamo senza fine la tua gloria:
 
 Santo, Santo, Santo...
 
 Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et 
				ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne 
				Deus: per Christum Dóminum nostrum. 
				Ipse enim mortem unus 
				accépit, ne omnes nos morerémur; immo unus mori dignátus est, ut 
				omnes tibi perpétuo viverémus. Et ídeo, choris angélicis 
				sociáti, te laudámus in gáudio confiténtes:
 
 Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
 
 Antifona alla Comunione 
				Cf. 4 Esd 2,35.34
 Splenda ad essi la luce perpetua,
 insieme ai tuoi santi, in eterno, Signore,
 perché tu sei buono.
 L’eterno riposo dona loro, Signore,
 e splenda ad essi la luce perpetua,
 insieme ai tuoi santi, in eterno, Signore,
 perché tu sei buono.
 
 Lux ætérna lúceat eis, Dómine, cum Sanctis tuis in ætérnum, quia 
				pius es.
 
 Dopo la Comunione
 O Padre, che in questo sacramento pasquale ci hai uniti al tuo 
				Figlio, vincitore del peccato e della morte, fa’ che i nostri 
				fratelli defunti, liberi da ogni colpa, partecipino alla gloria 
				del Signore risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli.
 
 Sumpto sacraménto Unigéniti tui, qui pro nobis immolátus 
				resurréxit in glória, te, Dómine, supplíciter exorámus pro 
				fámulis tuis defúnctis, ut, paschálibus mystériis mundáti, 
				futúræ resurrectiónis múnere gloriéntur. Per Christum.
 
                
 
              
              III MESSA
 
 
				
				Antifona d'Ingresso  Cf Rm 
				8,11Dio, che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti,
 darà la vita anche ai nostri corpi mortali
 per mezzo del suo Spirito, che abita in noi.
 
 Deus, qui suscitávit Iesum a mórtuis, vivificábit et mortália 
				córpora nostra, propter inhabitántem Spíritum eius in nobis.
 
 Colletta
 Dio onnipotente, il tuo unico Figlio, nel mistero della Pasqua, 
				è passato da questo mondo alla gloria del tuo regno; concedi ai 
				nostri fratelli defunti di condividere il suo trionfo sulla 
				morte e di contemplare in eterno te, o Padre, che li hai creati 
				e redenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
 
 Deus, qui Unigénitum tuum, devícta morte, ad cæléstia transíre 
				fecísti, concéde fámulis tuis defúnctis, ut, huius vitæ 
				mortalitáte devícta, te conditórem et redemptórem possint 
				perpétuo contemplári. Per Dóminum.
 
               LITURGIA DELLA PAROLA
 
 Prima Lettura  Sap 3,1-9
 Il Signore li ha graditi come un olocausto.
 
 Dal libro della Sapienza
 Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le 
              toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro 
              fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, 
              ma essi sono nella pace.
 Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro 
              speranza è piena di immortalità. Per una breve pena riceveranno 
              grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di 
              sé; li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un 
              olocausto.
 Nel giorno del loro giudizio risplenderanno; come scintille nella 
              stoppia, correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno 
              potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro. 
              Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli 
              sono fedeli vivranno presso di lui nell’amore, perché grazia e 
              misericordia sono riservate ai suoi eletti.
 
 Salmo Responsoriale  Dal Salmo 41
 L’anima mia ha sete del Dio vivente.
 
 Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
 così l’anima mia anela a te, o Dio.
 L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
 quando verrò e vedrò il volto di Dio?
 
 Attraverso la folla avanzavo tra i primi
 fino alla casa di Dio,
 in mezzo ai canti di gioia
 di una moltitudine in festa.
 
 Manda la tua verità e la tua luce;
 siano esse a guidarmi,
 mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
 
 Verrò all’altare di Dio,
 al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
 A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
 
 Perché ti rattristi, anima mia,
 perché su di me gemi?
 Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
 lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
 
 Seconda Lettura  Ap 21,1-5.6-7
 Non ci sarà più la morte.
 
 Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
 Io, Giovanni, vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il 
              cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. 
              Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal 
              cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii 
              allora una voce potente che usciva dal trono:
 «Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro 
              ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il «Dio-con-loro».
 E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, 
              né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono 
              passate».
 E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte 
              le cose. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine.
 A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della 
              vita.
 Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed 
              egli sarà mio figlio».
 
 Canto al Vangelo   Cf Mt 11,25
 Alleluia, alleluia.
 Benedetto sei tu, Padre, Signore del cielo e della terra,
 perché ai piccoli hai rivelato i misteri del regno dei cieli.
 Alleluia.
 
 + Vangelo  Mt 5,1-12a
 Rallegratevi ed esultate: è grande la vostra ricompensa nei cieli.
 
 Dal vangelo secondo Matteo
 In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, 
              messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo 
              allora la parola, li ammaestrava dicendo:
 «Beati i poveri in spirito,
 perché di essi è il regno dei cieli.
 Beati gli afflitti,
 perché saranno consolati.
 Beati i miti,
 perché erediteranno la terra.
 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
 perché saranno saziati.
 Beati i misericordiosi,
 perché troveranno misericordia.
 Beati i puri di cuore,
 perché vedranno Dio.
 Beati gli operatori di pace,
 perché saranno chiamati figli di Dio.
 Beati i perseguitati per causa della giustizia,
 perché di essi è il regno dei cieli.
 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, 
              diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 
              Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei 
              cieli».
 
 
 
				Sulle 
				OfferteO Dio, Signore dei vivi e dei morti, pieno di misericordia verso 
				le tue creature, concedi il perdono e la pace ai nostri fratelli 
				defunti, perché, immersi nella tua beatitudine, ti lodino in 
				eterno. Per Cristo nostro Signore.
 
 Pro ómnibus fámulis tuis in Christo dormiéntibus hóstiam, Dómine, 
				súscipe benígnus oblátam, ut, per hoc sacrifícium singuláre 
				vínculis mortis exúti, vitam mereántur ætérnam. Per Christum.
 
 Prefazio dei Defunti III
 Cristo, vita e risurrezione
 
 È veramente cosa buona e giusta,
 nostro dovere e fonte di salvezza,
 rendere grazie sempre e in ogni luogo
 a te, Signore, Padre santo,
 Dio onnipotente ed eterno,
 per Cristo nostro Signore.
 
 Egli è la salvezza del mondo,
 la vita senza fine
 e la risurrezione dei morti.
 
 Per mezzo di lui si allietano gli angeli,
 e nell'eternità adorano la gloria del tuo volto.
 Al loro canto concedi, o Signore,
 che si uniscano le nostre umili voci
 nell'inno di lode:
 
 Santo, Santo, Santo...
 
 Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et 
				ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne 
				Deus: per Christum Dóminum nostrum: Qui est salus mundi, vita 
				hóminum, resurréctio mortuórum. Per quem maiestátem tuam adórat 
				exércitus Angelórum, ante conspéctum tuum in æternitáte 
				lætántium. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, 
				deprecámur, sócia exsultatióne dicéntes:
 
 Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
 
 Antifona alla Comunione  Cf Fil 3,20-21
 Aspettiamo il nostro salvatore Gesù Cristo;
 egli trasfigurerà il nostro corpo mortale
 a immagine del suo corpo glorioso.
 
 Salvatórem exspectámus Dóminum Iesum Christum, qui reformábit 
				corpus humilitátis nostræ configurátum córpori claritátis suæ.
 
 Dopo la Comunione
 Accogli nell’abbraccio della tua misericordia, o Padre, i nostri 
				fratelli defunti, per i quali ti abbiamo offerto questo 
				sacrificio; e poiché nel battesimo li hai resi tuoi figli, dona 
				loro nella tua casa la gioia senza fine.
 Per Cristo nostro Signore.
 
 Multíplica, Dómine, his sacrifíciis suscéptis, super fámulos 
				tuos defúnctos misericórdiam tuam, et, quibus donásti baptísmi 
				grátiam, da eis æternórum plenitúdinem gaudiórum. Per Christum.
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