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				XXXIII 
				SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - SABATO
				 
				 
				INVITATORIO  
				V. Signore, apri le mie labbra 
				R. e la mia bocca proclami la tua lode. 
				  
				Antifona 
				Adoriamo il Signore: 
				sua è la terra ed ogni creatura. 
				   
				SALMO 94  Invito a lodare Dio 
				
				
				( Il Salmo 94 può essere sostituito dal 
				salmo 99 o 66 o 23 ) 
				Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » 
				(Eb 3,13). 
				 
				Si enunzia e si ripete 
				l'antifona. 
				 
				Venite, applaudiamo al Signore, * 
				acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. 
				Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * 
				a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.). 
				 
				Poiché grande Dio è il Signore, * 
				grande re sopra tutti gli dèi. 
				Nella sua mano sono gli abissi della terra, * 
				sono sue le vette dei monti. 
				Suo è il mare, egli l'ha fatto, * 
				le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.). 
				 
				Venite, prostràti adoriamo, * 
				in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. 
				Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * 
				il gregge che egli conduce (Ant.). 
				 
				Ascoltate oggi la sua voce: † 
				« Non indurite il cuore, * 
				come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, 
				 
				dove mi tentarono i vostri padri: * 
				mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.). 
				 
				Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † 
				e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * 
				non conoscono le mie vie; 
				  
				perciò ho giurato nel mio sdegno: * 
				Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.). 
				 
				Gloria al Padre e al Figlio * 
				e allo Spirito Santo.  
				Come era nel principio, e ora e sempre, * 
				nei secoli dei secoli. Amen (Ant.). 
				  
				Inno 
				O re d'eterna gloria, 
				che irradi sulla Chiesa 
				i doni del tuo Spirito, 
				assisti i tuoi fedeli. 
				 
				Illumina le menti, 
				consola i nostri cuori 
				rafforza i nostri passi 
				sulla via della pace. 
				 
				E quando verrà il giorno 
				del tuo avvento glorioso, 
				accoglici, o Signore, 
				nel regno dei beati. 
				 
				A te sia lode, o Cristo, 
				speranza delle genti, 
				al Padre e al Santo Spirito 
				nei secoli dei secoli. Amen. 
				 
				1^ Antifona 
				Chi si fa piccolo come un bambino 
				sarà il più grande nel regno dei cieli. 
				 
				SALMO 130   Confidare in Dio come il bimbo nella madre 
				 
				Imparate da me che sono mite ed umile di cuore (Mt 11,29) 
				 
				Signore, non si inorgoglisce il mio cuore * 
				e non si leva con superbia il mio sguardo;  
				non vado in cerca di cose grandi, * 
				superiori alle mie forze.  
				 
				Io sono tranquillo e sereno † 
				come bimbo svezzato in braccio a sua madre, * 
				come un bimbo svezzato è l'anima mia.  
				 
				Speri Israele nel Signore, * 
				ora e sempre. 
				 
				Gloria al Padre e al Figlio * 
				e allo Spirito Santo.  
				Come era nel principio, e ora e sempre, * 
				nei secoli dei secoli. Amen. 
				 
				1^ Antifona 
				Chi si fa piccolo come un bambino 
				sarà il più grande nel regno dei cieli. 
				 
				2^ Antifona 
				In sincerità e gioia, mio Dio, 
				offro a te tutti i tuoi doni. 
				 
				SALMO 131, 1-10   (I)  Le promesse divine fatte a Davide 
				Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre (Lc 1, 32). 
				 
				Ricordati, Signore, di Davide, * 
				di tutte le sue prove,  
				quando giurò al Signore, * 
				al Potente di Giacobbe fece voto:  
				 
				«Non entrerò sotto il tetto della mia casa, * 
				non mi stenderò sul mio giaciglio,  
				non concederò sonno ai miei occhi * 
				né riposo alle mie palpebre,  
				 
				finché non trovi una sede per il Signore, * 
				una dimora per il Potente di Giacobbe».  
				 
				Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, * 
				l'abbiamo trovata nei campi di Iàar.  
				Entriamo nella sua dimora, * 
				prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.  
				 
				Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, * 
				tu e l'arca della tua potenza.  
				I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, * 
				i tuoi fedeli cantino di gioia.  
				 
				Per amore di Davide tuo servo * 
				non respingere il volto del tuo consacrato. 
				 
				Gloria al Padre e al Figlio * 
				e allo Spirito Santo.  
				Come era nel principio, e ora e sempre, * 
				nei secoli dei secoli. Amen. 
				 
				2^ Antifona 
				In sincerità e gioia, mio Dio, 
				offro a te tutti i tuoi doni. 
				 
				3^ Antifona 
				Dio ha dato al Cristo il trono di Davide, 
				il suo regno sarà senza fine. 
				 
				SALMO 131, 11-18  (II) Elezione di Davide e di Sion 
				Ora appunto ad Abramo e alla sua discendenza furono fatte le 
				promesse ... cioè a Cristo (Gal 3, 16).  
				 
				Il Signore ha giurato a Davide † 
				e non ritratterà la sua parola: * 
				«Il frutto delle tue viscere  
				io metterò sul tuo trono!  
				 
				Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza † 
				e i precetti che insegnerò ad essi, * 
				anche i loro figli per sempre  
				sederanno sul tuo trono».  
				 
				Il Signore ha scelto Sion, * 
				l'ha voluta per sua dimora:  
				«Questo è il mio riposo per sempre; * 
				qui abiterò, perché l'ho desiderato.  
				 
				Benedirò tutti i suoi raccolti, * 
				sazierò di pane i suoi poveri.  
				Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, * 
				esulteranno di gioia i suoi fedeli.  
				 
				Là farò germogliare la potenza di Davide, * 
				preparerò una lampada al mio consacrato.  
				Coprirò di vergogna i suoi nemici, * 
				ma su di lui splenderà la corona». 
				 
				Gloria al Padre e al Figlio * 
				e allo Spirito Santo.  
				Come era nel principio, e ora e sempre, * 
				nei secoli dei secoli. Amen. 
				 
				3^ Antifona 
				Dio ha dato al Cristo il trono di Davide, 
				il suo regno sarà senza fine. 
				 
				Versetto 
				V. Venite, ammirate le opere del Signore: 
				R. ha fatto cose stupende sulla terra. 
				 
				Prima Lettura 
				Dal libro del profeta 
				Zaccaria 14,1-21 
				 
				Tribolazioni e gloria di Gerusalemme negli ultimi tempi 
				Ecco, viene un giorno per il Signore; allora le tue spoglie 
				saranno spartite in mezzo a te. Il Signore radunerà tutte le 
				genti contro Gerusalemme per la battaglia, la città sarà presa, 
				le case saccheggiate, le donne violate, una metà della 
				cittadinanza partirà per l'esilio, ma il resto del popolo non 
				sarà strappato dalla città. Il Signore uscirà e combatterà 
				contro quelle nazioni, come quando combatté nel giorno della 
				battaglia. In quel giorno i suoi piedi si poseranno sopra il 
				monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme verso oriente, 
				e il monte degli Ulivi si fenderà in due, da oriente a 
				occidente, formando una valle molto profonda; una metà del monte 
				si ritirerà verso settentrione e l'altra verso mezzogiorno. Sarà 
				ostruita la valle fra i monti poiché la nuova valle fra i monti 
				giungerà fino ad Asal; sarà ostruita come fu ostruita durante il 
				terremoto, avvenuto al tempo di Ozia re di Giuda. Verrà allora 
				il Signore mio Dio e con lui tutti i suoi santi. In quel giorno 
				non vi sarà né luce né freddo, né gelo: sarà un unico giorno, il 
				Signore lo conosce; non ci sarà né giorno né notte; verso sera 
				risplenderà la luce. In quel giorno acque vive sgorgheranno da 
				Gerusalemme e scenderanno parte verso il mare orientale, parte 
				verso il Mar Mediterraneo, sempre, estate e inverno. Il Signore 
				sarà re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e 
				soltanto il suo nome. Tutto il paese si trasformerà in pianura 
				da Gabaa fino a Rimmon nel Negheb; Gerusalemme si eleverà e sarà 
				abitata nel luogo dov'è, dalla porta di Beniamino fino al posto 
				della prima porta, cioè fino alla porta dell'Angolo, e dalla 
				torre di Cananeel fino ai torchi del re. Ivi abiteranno: non vi 
				sarà più sterminio e Gerusalemme se ne starà tranquilla e 
				sicura. 
				Questa sarà la piaga con cui il Signore colpirà tutti i popoli 
				che avranno mosso guerra a Gerusalemme: imputridiranno le loro 
				carni, mentre saranno ancora in piedi; i loro occhi marciranno 
				nelle orbite; la lingua marcirà loro in bocca. In quel giorno vi 
				sarà per opera del Signore un grande tumulto tra di loro: uno 
				afferrerà la mano dell'altro e alzerà la mano sopra la mano del 
				suo amico. Anche Giuda combatterà in Gerusalemme e là si 
				ammasseranno le ricchezze di tutte le nazioni vicine: oro, 
				argento e vesti in grande quantità. Di piaga simile saranno 
				colpiti i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le 
				bestie degli accampamenti. Allora fra tutte le genti che avranno 
				combattuto contro Gerusalemme, i superstiti andranno ogni anno 
				per adorare il re, il Signore degli eserciti, e per celebrare la 
				solennità delle capanne. Se qualche stirpe della terra non andrà 
				a Gerusalemme per adorare il re, il Signore degli eserciti, su 
				di essa non ci sarà pioggia. Se la stirpe d'Egitto non salirà e 
				non vorrà venire, sarà colpita dalla stessa pena che il Signore 
				ha inflitta alle genti che non sono salite a celebrare la festa 
				delle capanne. Questo sarà il castigo per l'Egitto e per tutte 
				le genti che non saliranno a celebrare la festa delle capanne. 
				In quel tempo anche sopra i sonagli dei cavalli si troverà 
				scritto: «Sacro al Signore», e le caldaie nel tempio del Signore 
				saranno come i bacini che sono davanti all'altare. Anzi, tutte 
				le caldaie di Gerusalemme e di Giuda saranno sacre al Signore, 
				re degli eserciti; quanti vorranno sacrificare verranno e le 
				adopereranno per cuocere le carni. In quel giorno non vi sarà 
				neppure un Cananeo nella casa del Signore degli eserciti. 
				 
				Responsorio   Cfr. Zc 13,l; Gv 19, 34 
				R. In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli 
				abitanti di Gerusalemme * una sorgente zampillante per lavare il 
				peccato. 
				V. Uno dei soldati colpì il fianco di Gesù con la lancia e 
				subito ne uscì sangue ed acqua, 
				R. una sorgente zampillante per lavare il peccato. 
				 
				Seconda Lettura 
				Dalle «Conferenze» di san Tommaso d'Aquino, sacerdote 
				(Conf. sul Credo; Opuscula theologica 2; Torino 1954, pp. 
				216-217) 
				 
				Mi sazierò quando apparirà la tua gloria 
				Quando saranno compiuti tutti i nostri desideri, cioè nella vita 
				eterna, la fede cesserà. Non sarà più oggetto di fede tutta 
				quella serie di verità che nel «Credo» si chiude con le parole: 
				«vita eterna. Amen». 
				La prima cosa che si compie nella vita eterna è l'unione 
				dell'uomo con Dio. 
				Dio stesso, infatti, è il premio ed il fine di tutte le nostre 
				fatiche: «lo sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà molto 
				grande» (Gn 15,1). Questa unione poi consiste nella perfetta 
				visione: «Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa, 
				ma allora vedremo faccia a faccia» (1Cor 13,12). 
				La vita eterna inoltre consiste nella somma lode, come dice il 
				Profeta: «Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e inni 
				di lode» (Is 51,3). Consiste ancora nella perfetta soddisfazione 
				del desiderio. Ivi infatti ogni beato avrà più di quanto ha 
				desiderato e sperato. La ragione è che nessuno può in questa 
				vita appagare pienamente i suoi desideri, né alcuna cosa creata 
				è in grado di colmare le aspirazioni dell'uomo. Solo Dio può 
				saziarlo, anzi andare molto al di là, fino all'infinito. Per 
				questo le brame dell'uomo si appagano solo in Dio, secondo 
				quanto dice Agostino: «Ci hai fatti per te, o Signore, e il 
				nostro cuore è senza pace fino a quando non riposa in te». 
				I santi, nella patria, possederanno perfettamente Dio. Ne segue 
				che giungeranno all'apice di ogni loro desiderio e che la loro 
				gloria sarà superiore a quanto speravano. Per questo dice il 
				Signore: «Prendi parte alla gioia del tuo padrone» (Mt 25,21); e 
				Agostino aggiunge: «Tutta la gioia non entrerà nei beati, ma 
				tutti i beati entreranno nella gioia. Mi sazierò quando apparirà 
				la tua gloria»; ed anche: «Egli sazia di beni il tuo desiderio». 
				Tutto quello che può procurare felicità, là è presente ed in 
				sommo grado. Se si cercano godimenti, là ci sarà il massimo e 
				più assoluto godimento, perché si tratta del bene supremo, cioè 
				di Dio: «Dolcezza senza fine alla tua destra» (Sal 15,11). 
				La vita eterna infine consiste nella gioconda fraternità di 
				tutti i santi. Sarà una comunione di spiriti estremamente 
				deliziosa, perché ognuno avrà tutti i beni di tutti gli altri 
				beati. Ognuno amerà l'altro come se stesso e perciò godrà del 
				bene altrui come proprio. 
				Così il gaudio di uno solo sarà tanto maggiore quanto più grande 
				sarà la gioia di tutti gli altri beati. 
				 
				Responsorio    Cfr. Sal 16,15; 1Cor 13,12 
				R. Nella mia giustizia contemplerò il tuo volto, Signore; * al 
				mio risveglio mi sazierò della tua presenza. 
				V. Ora io conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò 
				perfettamente, come sono anch'io conosciuto; 
				R. al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. 
				 
				Orazione 
				Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, 
				perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo 
				avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore. 
				 
				R. Amen. 
				Benediciamo il Signore. 
				R. Rendiamo grazie a Dio.  |