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				9 NOVEMBRE 
				IN DEDICATIONE ARCHIBASILICÆ SS.MI SALVATORIS 
				  
				INTRÓITUS 
				Gen. 28, 17.
				Terríbilis est 
				locus iste: hic domus Dei est et porta coeli: et vocábitur aula 
				Dei. (T.P. Allelúja, allelúja.) Ps. 83, 2-3. Quam 
				dilécta tabernácula tua, Dómine virtútum! concupíscit, et 
				déficit ánima mea in átria Dómini. 
				Glória Patri.  
				  
				Terribile è questo luogo! Qui è la casa di Dio, la porta del 
				cielo, e sarà chiamata dimora di Dio. Quanto amabili sono le tue 
				dimore, o Signore altissimo! La mia anima anela e si strugge per 
				la casa del Signore. 
				  
				ORÁTIO 
				Deus, qui nobis per síngulos 
				annos hujus sancti templi 
				tui consecratiónis réparas diem, et sacris semper mystériis 
				repæséntas incólumes: exáudi preces pópuli tui, et præsta; ut, 
				quisquis hoc templum benefícia petitúrus ingréditur, cuncta se 
				impetrásse lætétur. Per Dóminum. 
				  
				O Dio, che ogni anno ci fai rivivere il giorno della 
				consacrazione di questo tuo santo tempio e ci concedi di 
				assistere ancora sani e salvi ai sacri misteri, esaudisci le 
				preghiere del tuo popolo e fa’ che chiunque entra in questo 
				tempio per domandare grazie, abbia la gioia di ottenerla. Per il 
				nostro Signore. 
				  
				EPISTOLA 
				Léctio libri Apocalýpsis beáti Joánnis Apóstoli. Apoc. 21, 
				2-5.  
				  
				In diébus illis: Vidi sanctam civitátem Jerúsalem novam 
				descendéntem de coelo a Deo, parátam sicut sponsam ornátam viro 
				suo. Et audívi vocem magnam de throno dicéntem: Ecce 
				tabernáculum Dei cum homínibus, et habitábit cum eis. Et ipsi 
				pópulus ejus erunt, et ipse Deus cum eis erit eórum Deus: et 
				abstérget Deus omnem lácrimam ab óculis eórum: et mors ultra non 
				erit, neque luctus neque clamor neque dolor erit ultra, quia 
				prima abiérunt. Et 
				dixit, qui sedébat in throno: Ecce, 
				nova fácio ómnia.  
				M. - Deo grátias.  
				  
				In quei giorni: Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, 
				scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il 
				suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: 
				"Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro 
				ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". E 
				tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, 
				né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono 
				passate". E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio 
				nuove tutte le cose"; e soggiunse: "Scrivi, perché queste parole 
				sono certe e veraci.  
				M. - Deo 
				grátias.  
				  
				GRADUALE 
				Locus iste a Deo 
				factus est, inæstimábile sacraméntum, irreprehensíbilis est. 
				Deus, cui astat Angelórum 
				chorus, exáudi preces servórum tuórum. 
				  
				Questo luogo scelto da Dio, arcano mistero, è infinitamente 
				Santo. O Dio, alla cui presenza sta il coro degli Angeli, 
				esaudisci le preghiere dei tuoi servi. 
				  
				ALLELÚIA 
				Allelúja, allelúja. 
				Ps. 137, 2. 
				Adorábo ad templum 
				sanctum tuum: et confitébor nómini tuo. 
				Allelúja. 
				  
				Allelúja, allelúja. Ps. 137, 2. mi prostrerò 
				nel tuo tempio santo e loderò il tuo nome.  Allelúja. 
				  
				EVANGÉLIUM 
				Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam. Luc. 19, 1-10. 
				 
				  
				In illo témpore: Ingréssus Jesus perambulábat Jéricho. 
				Et ecce, vir nómine Zachǽus: 
				et hic princeps erat publicanórum, et ipse dives: et quærébat 
				vidére Jesum, quis esset: et non póterat præ turba, quia statúra 
				pusíllus erat. Et præcúrrens ascéndit in arborem sycómorum, ut 
				vidéret eum; quia inde erat transitúrus. Et cum venísset ad 
				locum, suspíciens Jesus vidit illum, et dixit ad eum: Zachǽe, 
				féstinans descénde; quia hódie in domo tua opórtet me manére. Et 
				féstinans descéndit, et excépit illum gaudens. Et cum vidérent 
				omnes, murmurábant, dicéntes, quod ad hóminem peccatórem 
				divertísset. Stans au tem Zachǽus, dixit ad Dóminum: Ecce, 
				dimídium bonórum meórum, Dómine, do paupéribus: et si quid 
				áliquem defraudávi, reddo quádruplum. Ait Jesus ad eum: Quia 
				hódie salus dómui huic facta est: eo quod et ipse fílius sit 
				Abrahæ. Venit enim Fílius hóminis quǽrere et salvum fácere, quod 
				períerat.  
				M. - Laus tibi Christe. 
				  
				Entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di 
				nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,  cercava di vedere 
				quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, 
				poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per 
				poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di 
				là.  Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: 
				"Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". 
				In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti 
				mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma 
				Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la 
				metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, 
				restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi la 
				salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di 
				Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a 
				salvare ciò che era perduto".  
				M. - Laus tibi Christe. 
				  
				ANTÍPHONA AD 
				OFFERTÓRIUM 
				Dómine Deus, in 
				simplicitáte cordis mei lætus óbtuli univérsa; et pópulum tuum, 
				qui repertus est, vidi cum ingénti gáudio: Deus Israël, custódi 
				hanc voluntátem, allelúja. 
				  
				O Signore Dio, in semplicità di cuore Ti ho offerto con gioia 
				ogni cosa ; con incontenibile letizia ho visto raccolto il tuo 
				popolo: Dio i Israele, custodisci questa volontà. Alleluia. 
				  
				SECRÉTA 
				Annue, quǽsumus, 
				Dómine, précibus nostris: ut, quicúmque intra templi hujus, nis 
				diem celebrámus, ámbitum continémur, plena tibi atque perfécta 
				córporis et ánimæ devotióne placeámus; ut, dum hæc vota 
				præséntia réddimus, ad ætérna prǽmia, te adjuvante, perveníre 
				mereámur. Per Dóminum. 
				 
				M. Amen. 
				  
				Accondiscendi, o signore, alle nostre preghiere, affinché 
				quanti siano riuniti in questo tempio per celebrare 
				l’anniversario della sua consacrazione, siano a Te graditi per 
				la perfetta e totale offerta del corpo e dell’anima e fa’ che, 
				presentandoti questi doni nel tempo presente, col tuo aiuto 
				giungano alla ricompensa eterna. Per il nostro Signore. 
				  
				PREFAZIO DELLA SS. TRINITÀ 
				  
				COMMÚNIO 
				Matth. 21, 13.
				Domus mea domus 
				oratiónis vocábitur, dicit Dóminus: in ea omnis, qui pétii, 
				accipit; et qui quærit, invénit; et pulsánti aperiétur. 
				  
				Matth. 21, 13.La mia casa 
				sarà chiamata casa di preghiera, dice il Signore. Chiunque in 
				essa domanda riceve, che cerca trova ed a chi bussa sarà aperto. 
				  
				POSTCOMMÚNIO 
				Deus, qui de vivis et electis lapídibus ætérnum majestáti 
				tuæ prǽparas habitáculum: auxiliáre pópulo tuo supplicánti; ut, 
				quod Ecclésiæ tuæ corporálibus próficit spátiis, spirituálibus 
				amplificétur augméntis. Per 
				Dóminum nostrum. 
				  
				O Dio, che prepari alla tua maestà un’eterna dimora di pietre 
				vive ed elette, vieni in aiuto al tuo popolo che ti supplica, 
				come la tua Chiesa si estende materialmente (con i suoi Templi), 
				così si dilati per spirituali incrementi. Per il nostro 
				Signore.  |