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				XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
				 
				 
				INVITATORIO 
				 
				V. Signore, apri le mie labbra 
				R. e la mia bocca proclami la tua lode. 
				  
				Antifona 
				Venite, esultiamo al Signore, 
				acclamiamo il Dio che ci salva, alleluia. 
				   
				SALMO 94  Invito a lodare Dio 
				
				
				
				( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 
		66 o 23 ) 
				Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » 
				(Eb 3,13). 
				 
				Si enunzia e si ripete 
				l'antifona. 
				 
				Venite, applaudiamo al Signore, * 
				acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. 
				Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * 
				a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.). 
				 
				Poiché grande Dio è il Signore, * 
				grande re sopra tutti gli dèi. 
				Nella sua mano sono gli abissi della terra, * 
				sono sue le vette dei monti. 
				Suo è il mare, egli l'ha fatto, * 
				le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.). 
				 
				Venite, prostràti adoriamo, * 
				in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. 
				Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * 
				il gregge che egli conduce (Ant.). 
				 
				Ascoltate oggi la sua voce: † 
				« Non indurite il cuore, * 
				come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, 
				 
				dove mi tentarono i vostri padri: * 
				mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.). 
				 
				Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † 
				e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * 
				non conoscono le mie vie; 
				  
				perciò ho giurato nel mio sdegno: * 
				Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.). 
				 
				Gloria al Padre e al Figlio * 
				e allo Spirito Santo.  
				Come era nel principio, e ora e sempre, * 
				nei secoli dei secoli. Amen (Ant.). 
				  
				Inno 
				Splende nel giorno ottavo 
				l'era nuova del mondo, 
				consacrata da Cristo, 
				primizia dei risorti. 
				 
				O Gesù, re di gloria, 
				unisci i tuoi fedeli 
				al trionfo pasquale 
				sul male e sulla morte. 
				 
				Fa' che un giorno veniamo 
				incontro a te, Signore, 
				sulle nubi del cielo 
				nel regno dei beati. 
				 
				Trasformàti a tua immagine, 
				noi vedremo il tuo volto; 
				e sarà gioia piena 
				nei secoli dei secoli. Amen. 
				 
				1^ Antifona 
				Ogni giorno ti lodo e benedico, alleluia. 
				 
				SALMO 144, 1-9   (I) Lode alla Maestà divina 
				Imperscrutabili sono le ricchezze di Cristo. Si manifesta per 
				mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il 
				disegno eterno che ha attuato in Cristo nostro Signore (cfr. Ef  
				3, 8-11). 
				 
				O Dio, mio re, voglio esaltarti * 
				e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.  
				Ti voglio benedire ogni giorno, * 
				lodare il tuo nome in eterno e per sempre.  
				 
				Grande è il Signore * 
				e degno di ogni lode,  
				la sua grandezza * 
				non si può misurare.  
				 
				Una generazione narra all'altra le tue opere, * 
				annunzia le tue meraviglie.  
				Proclamano lo splendore della tua gloria * 
				e raccontano i tuoi prodigi.  
				 
				Dicono la stupenda tua potenza * 
				e parlano della tua grandezza.  
				Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, * 
				acclamano la tua giustizia.  
				 
				Paziente e misericordioso è il Signore, * 
				lento all'ira e ricco di grazia.  
				Buono è il Signore verso tutti, * 
				la sua tenerezza si espande su tutte le creature. 
				 
				Gloria al Padre e al Figlio * 
				e allo Spirito Santo.  
				Come era nel principio, e ora e sempre, * 
				nei secoli dei secoli. Amen. 
				  
				1^ Antifona 
				Ogni giorno ti lodo e benedico, alleluia. 
				 
				2^ Antifona 
				Il tuo regno, 
				è regno di tutti i secoli, alleluia. 
				 
				SALMO 144, 10-13   (II) Lode alla Maestà divina 
				Imperscrutabili sono le ricchezze di Cristo. Si manifesta per 
				mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il 
				disegno eterno che ha attuato in Cristo nostro Signore (cfr. Ef 
				3, 8-11). 
				 
				Ti lodino, Signore, tutte le tue opere * 
				e ti benedicano i tuoi fedeli.  
				Dicano la gloria del tuo regno * 
				e parlino della tua potenza,  
				 
				per manifestare agli uomini i tuoi prodigi * 
				e la splendida gloria del tuo regno.  
				Il tuo regno è regno di tutti i secoli, * 
				il tuo dominio si estende ad ogni generazione. 
				 
				Gloria al Padre e al Figlio * 
				e allo Spirito Santo.  
				Come era nel principio, e ora e sempre, * 
				nei secoli dei secoli. Amen. 
				  
				2^ Antifona 
				Il tuo regno, 
				è regno di tutti i secoli, alleluia. 
				 
				3^ Antifona 
				Fedeltà in tutte le parole del Signore, 
				amore in tutte le sue opere, alleluia. 
				 
				SALMO 144, 14-21  (III) Lode alla Maestà divina 
				Imperscrutabili sono le ricchezze di Cristo. Si manifesta per 
				mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il 
				disegno eterno che ha attuato in Cristo nostro Signore (cfr. Ef 
				3, 8-11). 
				 
				Fedele é il Signore in tutte le sue parole, * 
				santo in tutte le sue opere. 
				Il Signore sostiene quelli che vacillano * 
				e rialza chiunque è caduto.  
				 
				Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * 
				e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.  
				Tu apri la tua mano * 
				e sazi la fame di ogni vivente.  
				 
				Giusto è il Signore in tutte le sue vie, * 
				santo in tutte le sue opere.  
				Il Signore è vicino a quanti lo invocano, * 
				a quanti lo cercano con cuore sincero.  
				 
				Appaga il desiderio di quelli che lo temono, * 
				ascolta il loro grido e li salva.  
				Il Signore protegge quanti lo amano, * 
				ma disperde tutti gli empi.  
				 
				Canti la mia bocca * 
				la lode del Signore. 
				Ogni vivente benedica il suo nome santo, * 
				in eterno e sempre. 
				 
				Gloria al Padre e al Figlio * 
				e allo Spirito Santo.  
				Come era nel principio, e ora e sempre, * 
				nei secoli dei secoli. Amen. 
				  
				3^ Antifona 
				Fedeltà in tutte le parole del Signore, 
				amore in tutte le sue opere, alleluia. 
				 
				Versetto 
				V. Ascolta, figlio, le mie parole, 
				R. porgi l'orecchio al mio discorso. 
				 
				Prima Lettura 
				Dal primo libro dei Maccabei 1, 1-24 
				 
				Alessandro il Macedone e i discendenti 
				Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macedone, figlio di 
				Filippo, uscito dalla regione dei Kittim sconfisse Dario, re dei 
				Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto, cominciando dalla 
				Grecia. Intraprese molte guerre, si impadronì di fortezze e 
				uccise i re della terra; arrivò sino ai confini della terra e 
				raccolse le spoglie di molti popoli. La terra si ridusse al 
				silenzio davanti a lui; il suo cuore si esaltò e si gonfiò dì 
				orgoglio. Radunò forze ingenti e conquistò regioni, popoli e 
				principi, che divennero suoi tributari. Dopo questo cadde 
				ammalato e comprese che stava per morire. Allora chiamò i suoi 
				luogotenenti più importanti, che erano cresciuti con lui fin 
				dalla giovinezza e mentre era ancora vivo divise tra di loro il 
				suo impero. Regnò dunque Alessandro dodici anni e morì. I suoi 
				subalterni assunsero il potere, ognuno nella sua regione; dopo 
				la sua morte tutti cinsero il diadema e dopo di loro i loro 
				figli per molti anni e si moltiplicarono i mali sulla terra. 
				Uscì da quelli una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del 
				re Antioco che era stato ostaggio a Roma, e assunse il regno 
				nell'anno centotrentasette del dominio dei Greci. In quei giorni 
				sorsero da Israele figli empi che persuasero molti dicendo: 
				«Andiamo e facciamo lega con le nazioni che ci stanno attorno, 
				perché da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati 
				molti mali». Parve ottimo ai loro occhi questo ragionamento; 
				alcuni del popolo presero l'iniziativa e andarono dal re, che 
				diede loro facoltà di introdurre le istituzioni dei pagani. Essi 
				costruirono una palestra in Gerusalemme secondo le usanze dei 
				pagani e cancellarono i segni della circoncisione e si 
				allontanarono dalla santa alleanza; si unirono alle nazioni 
				pagane e si vendettero per fare il male. 
				Quando il regno fu consolidato in mano di Antioco, egli volle 
				conquistare l'Egitto per dominare due regni: entrò nell'Egitto 
				con un esercito imponente, con carri ed elefanti, con la 
				cavalleria e una grande flotta e venne a battaglia con Tolomeo 
				re di Egitto. Tolomeo fu travolto davanti a lui e dovette 
				fuggire e molti caddero colpiti a morte. Espugnarono le fortezze 
				dell'Egitto e Antioco saccheggiò il paese di Egitto. 
				Ritornò quindi Antioco dopo aver sconfitto l'Egitto nell'anno 
				centoquarantatrè, si diresse contro Israele e mosse contro 
				Gerusalemme con forze ingenti. Entrò con arroganza nel santuario 
				e ne asportò l'altare d'oro e il candelabro dei lumi con tutti i 
				suoi arredi e la tavola dell'offerta e i vasi per le libazioni, 
				le coppe e gli incensieri d'oro, il velo, le corone e i fregi 
				d'oro della facciata del tempio e lo sguarnì tutto; si impadronì 
				dell'argento e dell'oro e d'ogni oggetto pregiato e asportò i 
				tesori nascosti che riuscì a trovare; quindi, raccolta ogni 
				cosa, fece ritorno nella sua regione. Fece anche molte stragi e 
				parlò con grande arroganza. 
				 
				Responsorio    Cfr. 2 Mac 7, 33; Eb 12, 11 
				R. Per nostro castigo e correzione il Signore vivente si è 
				adirato per breve tempo. * Presto si riconcilierà con noi suoi 
				servi. 
				V. Ogni correzione, sul momento, sembra causa di tristezza, ma 
				poi porta un frutto di pace e di giustizia. 
				R. Presto si riconcilierà con noi suoi servi. 
				 
				Seconda Lettura 
				Dalla Costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Concilio 
				ecumenico Vaticano II sulla Chiesa nel 
				mondo contemporaneo (Nn. 78) 
				 
				Promuovere la pace 
				La pace non è semplicemente assenza di guerra, né si riduce 
				solamente a rendere stabile l'equilibrio delle forze 
				contrastanti e neppure nasce da un dominio dispotico, ma si 
				definisce giustamente e propriamente «opera della giustizia» (Is 
				32,17). Essa è frutto dell'ordine impresso nella società umana 
				dal suo fondatore. È un bene che deve essere attuato dagli 
				uomini che anelano ad una giustizia sempre più perfetta. 
				Il bene comune del genere umano è regolato nella sua sostanza 
				dalla legge eterna, ma, con il passare del tempo, è soggetto, 
				per quanto riguarda le sue esigenze concrete, a continui 
				cambiamenti. Perciò la pace non è mai acquisita una volta per 
				tutte, ma la si deve costruire continuamente. E siccome per di 
				più la volontà umana è labile e, oltre tutto, ferita dal 
				peccato, l'acquisto della pace richiede il costante dominio 
				delle passioni di ciascuno e la vigilanza della legittima 
				autorità. 
				Tuttavia questo non basta ancora. Una pace così configurata non 
				si può ottenere su questa terra se non viene assicurato il bene 
				delle persone e se gli uomini non possono scambiarsi in tutta 
				libertà e fiducia le ricchezze del loro animo e del loro 
				ingegno. Per costruire la pace, poi, sono assolutamente 
				necessarie la ferma volontà di rispettare gli altri uomini e gli 
				altri popoli, l'impegno di ritener sacra la loro dignità e, 
				infine, la pratica continua della fratellanza. Così la pace sarà 
				frutto anche dell'amore, che va al di là di quanto la giustizia 
				da sola può dare. 
				La pace terrena, poi, che nasce dall'amore del prossimo, è 
				immagine ed effetto della pace di Cristo che promana da Dio 
				Padre. Infatti lo stesso Figlio di Dio, fatto uomo, principe 
				della pace, per mezzo della sua croce ha riconciliato tutti gli 
				uomini con Dio e, ristabilendo l'unità di tutti in un solo 
				popolo e in un solo corpo, ha distrutto nella sua carne l'odio 
				(cfr. Ef 2,16; Col 1,20.22). Nella gloria della sua risurrezione 
				ha diffuso nei cuori degli uomini lo Spirito di amore. 
				Perciò tutti i cristiani sono fortemente chiamati a vivere 
				secondo la verità nella carità» (Ef 4,15) e a unirsi con gli 
				uomini veramente amanti della pace per implorarla e tradurla in 
				atto. 
				Mossi dal medesimo Spirito, non possiamo non lodare coloro che, 
				rinunziando ad atti di violenza nel rivendicare i loro diritti, 
				ricorrono a quei mezzi di difesa che sono del resto alla portata 
				anche dei più deboli, purché questo si possa fare senza ledere i 
				diritti e i doveri degli altri o della comunità. 
				 
				Responsorio    Cfr. 1 Cr 29, 11; 2 Mac 1, 24 
				R. Tua, Signore, è la potenza, tuo è il regno; tu ti innalzi 
				sovrano su ogni cosa: * dona la tua pace ai nostri tempi. 
				V. Dio, creatore di tutto, tremendo e potente, giusto e 
				misericordioso, 
				R. dona la tua pace ai nostri tempi. 
				   
				Inno 
				 TE DEUM
				 
				Noi ti lodiamo, Dio * 
				ti proclamiamo Signore. 
				O eterno Padre, * 
				tutta la terra ti adora. 
				 
				A te cantano gli angeli * 
				e tutte le potenze dei cieli: 
				Santo, Santo, Santo * 
				il Signore Dio dell'universo. 
				 
				I cieli e la terra * 
				sono pieni della tua gloria. 
				Ti acclama il coro degli apostoli * 
				e la candida schiera dei martiri; 
				 
				le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; * 
				la santa Chiesa proclama la tua gloria, 
				adora il tuo unico Figlio, * 
				e lo Spirito Santo Paraclito. 
				 
				O Cristo, re della gloria, * 
				eterno Figlio del Padre, 
				tu nascesti dalla Vergine Madre * 
				per la salvezza dell'uomo. 
				 
				Vincitore della morte, * 
				hai aperto ai credenti il regno dei cieli. 
				Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. * 
				Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. 
				 
				Soccorri i tuoi figli, Signore, * 
				che hai redento col tuo sangue prezioso. 
				Accoglici nella tua gloria * 
				nell'assemblea dei santi. 
				 
				[*] Salva il tuo popolo, Signore, * 
				guida e proteggi i tuoi figli. 
				Ogni giorno ti benediciamo, * 
				lodiamo il tuo nome per sempre. 
				 
				Degnati oggi, Signore, * 
				di custodirci senza peccato. 
				Sia sempre con noi la tua misericordia: * 
				in te abbiamo sperato. 
				 
				Pietà di noi, Signore, * 
				pietà di noi. 
				Tu sei la nostra speranza, * 
				non saremo confusi in eterno. 
				 
				[*]
				Quest'ultima parte 
				dell'inno si può omettere. 
				 
				Orazione 
				Dio onnipotente e 
				misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di 
				servirti in modo lodevole e degno; fa' che camminiamo senza 
				ostacoli verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore. 
				 
				R. Amen. 
				Benediciamo il Signore. 
				R. Rendiamo grazie a Dio.  |