| 
               
				ULTIMA DOMENICA DI OTTOBRE 
				 
				NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE 
				 
				DÓMINI NOSTRI IESU CHRISTI 
				REGIS  
				  
				INTRÓITUS 
				Ap. 
				5, 12; 1, 6 - Dignus est 
				Agnus, qui occísus est, accípere virtútem, et divinitátem, et 
				sapiéntiam, et fortitúdinem, et honórem. Ipsi glória et impérium 
				in sǽcula sæculórum. Ps. 71, 1 - Deus, iudícium tuum Regi 
				da: et iustítiam tuam Fílio regis. 
				Glória Patri… Ap. 5, 12; 1, 6 - 
				Dignus est Agnus,…   
				  
				Ap. 5, 12; 1, 6 - L’Agnello che è stato ucciso è degno di 
				ricevere la potenza, la divinità, la sapienza, la fortezza e 
				l’onore. A Lui la glória e il potere nei sécoli dei sécoli. Sal. 
				71, 1 - O Dio, dà il tuo potere al Re: e la tua giustizia al tuo 
				Figlio regale. Gloria al Padre… Ap. 5, 12; 1, 6 - L’Agnello che 
				è stato ucciso è degno…  
				  
				ORÁTIO 
				Omnípotens sempitérne Deus, qui in dilécto Fílio tuo, 
				universórum Rege, ómnia instauráre voluísti: concéde propítius: 
				ut cunctæ famíliæ géntium, peccáti vúlnere disgregátæ, eius 
				suavíssimo subdántur império. Qui tecum vívit et regnat in 
				unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.   
				  
				O Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo diletto Figlio, Re 
				universale, hai voluto restaurare tutte le cose, concedi 
				propizio che la grande famiglia umana, disgregata dal peccato, 
				si sottometta al dolcissimo imperio di Lui. Che è Dio, e vive e 
				regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli 
				dei sécoli.  
				M. - Amen. 
				  
				EPISTOLA 
				Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Colossénses, 1, 
				12-20 
				  
				Fratres: Grátias ágimus Deo Patri, qui dignos nos fecit in 
				partem sortis sanctórum in lúmine: qui erípuit nos de potestáte 
				tenebrárum, et tránstulit in regnum Fílii dilectiónis suæ, in 
				quo habémus redemptiónem per sánguinem eius, remissiónem 
				peccatórum. Qui est imágo Dei invisíbilis, primogénitus omnis 
				creatúræ: quóniam in ipso cóndita sunt univérsa in coelis et in 
				terra, visibília et invisibília, sive throni, sive dominatiónes, 
				sive principátus, sive potestátes: ómnia per ipsum et in ipso 
				creáta sunt: et ipse est ante omnes, et ómnia in ipso constant. 
				Et ipse est caput córporis Ecclésiæ, qui est princípium, 
				primogénitus ex mórtuis: ut sit in ómnibus ipse primátum ténens: 
				quia in ipso complácuit omnem plenitúdinem inhabitáre; et per 
				eum reconciliáre ómnia in ipsum, pacíficans per sánguinem crucis 
				eius, sive quæ in terris, sive quæ in coelis sunt, in Christo 
				Iesu Dómino nostro.  
				M. - Deo grátias. 
				   
				Fratelli: ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in 
				grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È lui 
				infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha 
				trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale 
				abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. Egli è 
				immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; 
				poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle 
				nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle 
				invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le 
				cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli 
				è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. Egli è anche 
				il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il 
				primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il 
				primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare 
				in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte 
				le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per 
				mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.
				 
				M. - Deo grátias. 
				  
				GRADUALE 
				Ps. 71, 8 et 11 - Dominábitur a mari usque ad mare, et a 
				flúmine usque ad términos orbis terrárum. Et adorábunt eum omnes 
				reges terræ: omnes gentes sérvient ei. 
				 
				  
				Sal. 71, 8 e 11 - Egli 
				dominerà da un mare all’altro, e dal fiume fino alle estremità 
				della terra. E lo adoreranno tutti i re della terra: e tutte le 
				nazioni lo serviranno. 
				  
				ALLELÚIA 
				Allelúia, allelúia. Dan. 7, 14 - Potéstas eius, 
				potéstas ætérna, quæ non auferétur: et regnum eius quod non 
				corrumpétur. Allelúia.  
				  
				Allelúia, allelúia. Dan. 7, 14 - Eterno è il 
				suo potere, che non gli sarà mai tolto, ed eterno il suo regno, 
				che non andrà mai distrutto. Allelúia. 
				  
				EVANGÉLIUM 
				Sequéntia S. 
				Evangélii secundum Ioánnem, 18, 33-37 
				  
				In illo témpore: 
				Dixit Pilátus ad Iesum: Tu es Rex Iudæórum? Respóndit Iesus: A 
				temetípso hoc dicis, an álii dixérunt tibi de me? Respóndit 
				Pilátus: Numquid ego Iudǽus sum? Gens tua, et pontífices 
				tradidérunt te mihi: quid fecísti? Respóndit Iesus: Regnum meum 
				non est de hoc mundo. Si ex hoc mundo esset regnum meum, 
				minístri mei útique decertárent ut non tráderer Iudǽis: nunc 
				áutem regnum meum non est hinc. Dixit ítaque ei Pilátus: Ergo 
				Rex es tu? Respóndit Iesus: Tu dicis, quia Rex sum ego. Ego in 
				hoc natus sum, et ad hoc veni in mundum, ut testimónium 
				perhíbeam veritáti: omnis qui est ex veritáte, áudit vocem meam.
				 
				M. - Laus tibi Christe. 
				  
				In quel tempo, Pilato rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e 
				gli disse: "Tu sei il re dei Giudei?". Gesù rispose: "Dici 
				questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?". 
				Pilato rispose: "Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi 
				sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?". 
				Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio 
				regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero 
				combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio 
				regno non è di quaggiù". Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei 
				re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono 
				nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere 
				testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la 
				mia voce".  
				M. - Laus tibi Christe. 
				  
				ANTÍPHONA AD 
				OFFERTÓRIUM 
				Ps. 
				2, 8 - Póstula a me, et dabo tibi gentes hæreditátem tuam, et 
				possesiónem tuam términos terræ.   
				  
				Sal. 2, 8 - Chiedimi, e ti 
				darò in possesso le genti, e in tuo dominio i confini della 
				terra. 
				  
				SECRÉTA 
				Hóstiam tibi, Dómine, humánæ reconciliatiónis offérimus: præsta, 
				quǽsumus, ut quem sacrifíciis præséntibus immolámus, ipse 
				cunctis géntibus unitátis et pacis dona concédat Iesus Christus 
				Fílius tuus Dóminus noster. Qui tecum vívit et regnat in unitáte 
				Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.  
				M. - Amen.    
				  
				Ti offriamo, o Signore, la vittima dell’umana 
				riconciliazione; Tu fa, Te ne preghiamo, che Colui stesso che 
				offriamo col presente sacrificio conceda a tutti i popoli i doni 
				dell’unità e della pace: Gesú Cristo tuo Figlio e Signore 
				nostro. Che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello 
				Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.  
				M. Amen. 
				  
				PREFAZIO DI CRISTO RE 
				  
				COMMÚNIO 
				Ps. 28, 10 et 11 - Sedébit Dóminus Rex in ætérnum: 
				Dóminus benedícet popúlo suo in pace.   
				  
				Sal. 28, 10 e 11 - Il Signore siede Re in eterno: il Signore 
				benedice il suo popolo con la pace. 
				  
				POSTCOMMÚNIO 
				Immortalitátis alimóniam consecúti, quǽsumus, Dómine: ut, qui 
				sub Christi Regis vexíllis militáre gloriámur, cum ipso, in 
				coelésti sede, iúgiter regnáre possímus. Qui tecum vívit et 
				regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula 
				sæculórum.  
				M. Amen.   
				  
				Ricevuto questo alimento d’immortalità, Ti preghiamo, o 
				Signore, affinché quanti ci gloriamo di combattere sotto le 
				insegne del Cristo Re, possiamo regnare per sempre nella celeste 
				dimora con Lui. Che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità 
				dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.  
				M. Amen. 
				  
				Nelle chiese parrocchiali, 
				innanzi al Santissimo Sacramento esposto, si recita la formula 
				di Consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù, 
				secondo la diretta volontà del Sommo Pontefice Pio XI. 
				 
				
				CONSACRAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI 
				GESÙ 
				nella festa di Cristo RE 
				 (Indulgentia plenaria) 
				  
				O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguardate a 
				noi umilmente prostrati innanzi al vostro altare. 
				Noi siamo vostri, e vostri vogliamo essere; e per vivere a voi 
				più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi, oggi 
				spontaneamente si consacra al vostro sacratissimo Cuore. 
				  
				Molti, purtroppo, non vi conobbero mai; molti, disprezzando i 
				vostri comandamenti, vi ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi 
				misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al 
				vostro Sacratissimo Cuore. 
				  
				O Signore, siate il Re non solo dei fedeli che non si 
				allontanarono mai da voi, ma anche dì quei figli prodighi che vi 
				abbandonarono; fate che questi, quanto prima, ritornino alla 
				casa paterna, per non morire di miseria e di fame. 
				  
				Siate il Re di coloro che vivono nell'inganno e dell'errore, o 
				per discordia da voi separati; richiamateli al porto della 
				verità, all'unità della fede, affinché in breve si faccia un 
				solo ovile sotto un solo pastore. 
				  
				[Siate il re finalmente di tutti quelli che sono avvolti 
				nelle superstizioni dell’Idolatria e dell’Islamismo; e non 
				ricusate di trarli tutti al lume e al regno vostro.  
				  
				Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di 
				quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda anche sopra 
				di loro, lavacro di redenzione di vita, il sangue già sopra essi 
				invocato.] * 
				  
				Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra 
				Chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell'ordine. 
				Fate che da un capo all'altro della terra risuoni quest'unica 
				voce: 
				  
				Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute; a 
				lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli. Amen 
				  
				*Per decreto della Sacra Penitenzieria Apostolica del 18 
				luglio 1959, dalla formula di consacrazione va omesso dalla 
				proclamazione pubblica, il brano che va da:  
				Siate il re, a, di essi invocato.
				  |