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PROPRIO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
1 LUGLIO PREZIOSISSIMO SANGUE
DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
Il Sangue, è descritto nella Bibbia come un importante elemento
della vita.
L'Antico Testamento si sofferma diverse volte sull'argomento del
sangue, ribadendone la preziosità. Dio Padre comanda di non versare il
sangue, cioè di non spargerlo inutilmente con gli assassinii, di non
berlo e di non mangiare carni animali che contengano ancora residui di
sangue; perchè il sangue è vita, il sangue è sacro. (Deuteronomio
12,23).
La vita spirituale trova un insostituibile alimento nel Sangue di Cristo, vero fulcro del cuore, della vita e della missione della Chiesa. Gesù stesso, nell'Ultima Cena, dà importanza rilevante al Sangue, che è simbolo della Redenzione. Anche San Paolo nelle sue lettere parla con devozione del Riscatto umano dal peccato, che è avvenuto tramite la morte di Gesù, il quale ha tanto amato gli uomini fino a versare il suo Prezioso Sangue.
Dal punto di vista storico si può dire che già anticamente era
viva la devozione al Preziosissimo Sangue. Dopo un lungo periodo nel
corso del quale questa devozione non venne più praticata, il Sangue di
Cristo cominciò nuovamente ad essere adorato nella prima metà
dell'ottocento, attorno a una presunta reliquia della Passione che si
conservava nella Basilica di S. Nicola in Carcere (oggi S. Giuseppe a
Capo le case).
Tra gli altri propagatori di questa devozione, brillano i nomi di S.Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, e di S. Maria De Mattias, che fondò le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. In tutta Italia e anche nel mondo, sorsero diversi Istituti femminili dedicati al Sangue di Cristo, come le Suore del Preziosissimo Sangue, fondate a Monza da Madre Maria Matilde Bucchi, le Figlie della Carità del Prezioso Sangue, fondate a Pagani (SA) da don Tommaso Fusco. E ai nostri giorni altre congregazioni presero vita a Honk Kong, in Sudafrica e negli USA.
Nel 1822, S. Gaspare presentò istanza alla Santa Sede per ottenere il "Nulla osta" per la celebrazione della festa del Preziosissimo Sangue. La Sacra Congregazione dei Riti Religiosi, concesse di celebrarla la prima domenica di luglio, ma solo all'interno della congregazione di S. Gaspare.
Pio IX la fissò al primo luglio, e Pio XI la elevò a rito doppio di prima classe nell'aprile 1934, a ricordo del XIX centenario della Redenzione.
ORÁTIO Omnípotens sempitérne Deus, qui unigénitum Fílium tuum mundi Redemptórem constituísti, ac eius Sánguine placári voluísti: concéde, quǽsumus, salútis nostræ prétium solémni cultu ita venerári atque a præséntis vitæ malis eius virtúte deféndi in terris: ut fructu perpétuo lætémur in coelis. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
O Dio onnipotente ed eterno, che hai costituito il tuo Figlio unigenito Redentore del mondo, e hai voluto essere placato dal suo Sangue, concedici, Te ne preghiamo, di venerare con culto solenne il prezzo della nostra salvezza e, per sua virtú, essere difesi dai mali presenti in terra, in modo da allietarci eternamente del suo frutto in cielo. Per lo stesso Signore nostro Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
EPISTOLA Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Hebræos, 9, 11-15
Fratres: Christus
assístens póntifex futurórum bonórum, per ámplius et perféctius
tabernáculum non manufáctum, id est, non huius creatiónis: neque per
sánguinem ircórum, aut vitulórum, sed per própium sánguinem introívit
semel in Sancta, ætérna redemptióne invénta. Si enim sánguis hircórum,
et taurórum, et cinis vítulæ aspérsus, inquinátos sanctíficat ad
emundatiónem carnis: quanto magis sánguis Christi, qui per Spíritum
Sanctum semetípsum óbtulit immaculátum Deo, emundábit consciéntiam
nostram ab opéribus mórtuis, ad serviéndum Deo vivénti? Et ideo novi
testaménti mediátor est: ut morte intercedénte, in redemptiónem eárum
prævaricatiónum, quæ erant sub prióri testaménto, repromissiónem
accípiant, qui vocáti sunt ætérnæ hæreditátis in Christo Iesu Dómino
nostro.
Fratelli: Il Cristo,
venuto quale Pontefice dei beni futuri, attraversò un piú grande e piú
perfetto tabernacolo, non fatto da mano d’uomo, cioè non di questa
creazione: né per mezzo del sangue di capri e di vitelli, ma mediante il
proprio sangue entrò una volta per sempre nel Santuario, avendo ottenuto
una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei tori, e la
cenere di buoi, sparsa su quelli che sono immondi, li santifica, dando
loro la purità della carne, quanto piú il Sangue del Cristo, che in
virtú dello Spirito Santo offrí sé stesso immacolato a Dio, purificherà
la nostra coscienza dalle opere di morte, onde serviamo il Dio vivente?
Appunto per questo Egli è il mediatore di un nuovo patto, affinché,
morto per la remissione dei peccati commessi sotto il patto antico, i
chiamati ricevano l’eterna eredità loro promessa in Cristo Gesú nostro
Signore.
GRADUALE Io. I, 5, 6 et 7-8 - Hic est qui venit per aquam et sánguinem, Iesus Christus: non in aqua solum, sed in aqua et sánguine. Tres sunt, qui testimónium dant in coelo: Pater, Verbum et Spíritus Sanctus: et hi tres unum sunt. Et tres sunt, qui testimónium dant in terra: Spíritus, aqua et sánguis: et hi tres unum sunt.
Giov. I, 5, 6 e 7-8 – Questi è colui che è venuto con l’acqua e col sangue: Gesù Cristo; non solo con l’acqua, ma con l’acqua e col sangue. Tre sono che rendono testimonianza in cielo: il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo: e questi tre sono uno. E tre sono che rendono testimonianza in terra: lo Spirito, l’acqua e il sangue: e questi tre sono uno.
ALLELÚIA Allelúia, allelúia. Io. I, 5, 9 - Si testimónium hóminum accípimus, testimónium Dei maius est: Allelúia.
Allelúia, allelúia. Giov. I, 5, 9 - Se ammettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è più grande: Allelúia.
EVANGÉLIUM Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem, 19, 30-35
In illo témpore: Cum
accepísset Iesus acétum, dixit: Consummátum est. Et inclináto cápite
trádidit spíritum. Iudæi ergo, quóniam Parascéve erat, ut non remanérent
in cruce córpora sábbato, (erat enim magnus dies ille sábati),
rogavérunt Pilátum ut frangeréntur eórum crura, et tolleréntur.
Venérunt ergo mílites: et primi quídem fregérunt crura, et altérius, qui
crucifíxus est cum eo. Ad Iesum áutem cum veníssent, ut vidérunt eum iam
mórtuum, non fregérunt eius crura, sed unus mílitum láncea latus eius
apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimónium
perhíbuit: et verum est testimónium eius.
In quel tempo: Gesú,
quando ebbe preso l’aceto, disse: È consumato! E chinato il capo rese lo
spirito. Allora i Giudei, dato che era la Parasceve, affinché i corpi
non rimanessero in croce durante il sabato (e un gran sabato era
quello!), chiesero a Pilato che si rompessero loro le gambe e fossero
tolti. Vennero quindi i soldati, e ruppero le gambe ai due che erano
stato crocifissi con lui. Ma giunti da Gesú, videro che era già morto, e
non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati gli aperse il fianco con la
lancia, e súbito ne uscí sangue e acqua. E chi vide lo attesta: e la sua
testimonianza è vera.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM I Cor. 10, 16 - Calix benedictiónis, cui benedícimus, nonne communicátio sánguinis Christi est? et panis, quem frángimus, nonne participátio córporis Dómini est?
I Cor. 10, 16 - Il calice di benedizione, cui noi benediciamo, non è la partecipazione al Sangue di Cristo? E il pane che spezziamo, non è la partecipazione al Corpo del Signore?
SECRÉTA Per hæc divína mystéria, ad novi, quǽsumus, testaménti mediatórem Iesum accedámus: et super altária tua, Dómine virtútum, aspersiónem sánguinis mélius loquéntem, quam Abel, innovémus. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
Per questi tuoi divini misteri, fa, Te ne preghiamo, che ci possiamo accostare al Mediatore del Nuovo Testamento, Gesù, e sui tuoi altari, o Signore, rinnovare l’offerta di un sangue assai più eloquente di quello di Abele. Per lo stesso Signore nostro Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
PREFAZIO DELLA SANTA CROCE
COMMÚNIO Hebr. 9, 28 - Christus semel oblátus est ad multórum exhauriénda peccáta: secúndo sine peccáto apparébit exspectántibus se in salútem.
Ebrei, 9, 28 - Cristo s’è offerto una volta per cancellare i peccati di molti: verrà un’altra volta, non per espiare i peccati, ma per dare la salvezza a coloro che lo attendono.
POSTCOMMÚNIO Ad sacram, Dómine, mensam admíssi, háusimus aquas in gáudio de fóntibus Salvatóris: sanguis eius fiat nobis, quǽsumus, fons aquæ in vitam ætérnam saliéntis: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
Ammessi alla sacra mensa, o Signore, abbiamo attinto con gioia le acque
alle fonti del Salvatore: il suo sangue, Te ne preghiamo, sia per noi
fonte d’acqua viva che zampilli per la vita eterna: Egli che è Dio, e
vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli
dei sécoli.
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