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PROPRIO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
SACRO CUORE DI GESÙ
(il venerdì dopo la Domenica del Corpus Domini)
INTRÓITUS Ps. 32, 11 et 19. Cogitatiónes Cordis ejus in generatióne et generatiónem: ut éruat a morte ánimas eórum et alat eos in fame. Ps. ibid., 1. Exsultáte, justi, in Dómino: rectos decet collaudátio. Glória Patri.
Ps. 32, 11 et 19. Gli amorevoli propositi del suo Cuore abbracciano tutti gli uomini, per strappare le loro anime alla morte e nutrirle in tempo di fame. Gioite nel Signore, o giusti; agli uomini retti si addice la lode. Gloria.
ORÁTIO Deus, qui nobis in Corde Fílii tui, nostris vulneráto peccátis, infinítos dilectiónis thesáuros misericórditer largíri dignáris: concéde, quǽsumus; ut, illi devótum pietátis nostræ præstántes obséquium, dignæ quoque satisfactiónis exhibeámus offícium. Per eúndem Dóminum nostrum. M. - Amen.
O Dio,
che nel Cuore del tuo Figlio, ferito per i nostri peccati, Ti sei
misericordiosamente degnato di elargirci tesori infiniti d’amore
concedici, Te ne preghiamo, che rendendogli il devoto maggio della
nostra pietà, possiamo compiere nello stesso tempo il dovere di una
giusta riparazione. Per lo stesso Cristo nostro Signore.
EPISTOLA Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios. Ephes. 3, 8 19.
Fratres: Mihi, ómnium sanctórum mínimo, data est grátia hæc, in géntibus
evangelizáre investigábiles divítias Christi, et illumináre omnes, quæ
sit dispensátio sacraménti abscónditi a sǽculis in Deo, qui ómnia
creávit: ut innotéscat principátibus et potestátibus in coeléstibus per
Ecclésiam multifórmis sapiéntia Dei, secúndum præfinitiónem sæculórum,
quam fecit in Christo Jesu, Dómino nostro, in quo habémus fidúciam et
accéssum in confidéntia per fidem ejus. Hujus rei grátia flecto génua
mea ad Patrem Dómini nostri Jesu Christi, ex quo omnis patérnitas in
coelis ei in terra nominátur, ut det vobis, secúndum divítias glóriæ suæ,
virtúte corroborári per Spíritum ejus in interiórem hóminem, Christum
habitáre per fidem in córdibus vestris: in caritáte radicáti et fundáti,
ut póssitis comprehéndere cum ómnibus sanctis, quæ sit latitúdo, et
longitúdo, et sublímitas, et profúndum: scire étiam supereminéntem
sciéntiæ caritátem Christi, ut impleámini in omnem plenitúdinem Dei.
Fratelli: A me, che sono l'infimo fra tutti i santi, è stata concessa
questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di
Cristo, e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento
del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore
dell'universo, perché sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della
Chiesa, ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio,
secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore,
il quale ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la
fede in lui. Vi prego quindi di non perdervi d'animo per le mie
tribolazioni per voi; sono gloria vostra. Per questo, dico, io piego le
ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla
terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua
gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo
interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così,
radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti
i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e
conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate
ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
GRADUALE Ps. 24, 8-9. Dulcis et rectus Dóminus: propter hoc legem dabit delinquéntibus in via. Díriget mansúetos in judício, docébit mites vias suas.
Ps. 24, 8-9. Buono e tetto è il Signore, perciò con la sua legge ammæstra gli erranti. Guida i mansueti nella giustizia, insegna ai docili le sue vie.
ALLELÚIA Allelúja, allelúja. Matth. 11, 29. Tóllite jugum meum super vos, et díscite a me, quia mitis sum et húmilis Corde, et inveniétis réquiem animábus vestris. Allelúja.
Allelúja, allelúja. Matth. 11, 29. Prendete il mio giogo su di voi e imparate da me, che sono mite ed umile di cuore e troverete ristori per le vostre anime. Allelúja.
EVANGÉLIUM Sequéntia sancti Evangélii secúndum Joánnem. Joann 19 ,31-37.
In illo témpore: Judǽi (quóniam Parascéve erat), ut non remanérent in
cruce córpora sábbato (erat enim magnus dies ille sábbati), rogavérunt
Pilátum, ut frangeréntur eórum crura, et tolleréntur.
Venérunt ergo mílites: et primi quidem fregérunt crura et alteríus, qui
crucifíxus est cum eo. Ad Jesum autem cum veníssent, ut vidérunt eum jam
mórtuum, non fregérunt ejus crura, sed unus mílitum láncea latus ejus
apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimónium
perhíbuit: et verum est testimónium ejus. Et ille scit quia vera dicit,
ut et vos credátis. Facta sunt enim hæc ut Scriptúra implerétur: Os non
comminuétis ex eo. Et íterum alia Scriptúra dicit: Vidébunt in quem
transfixérunt.
Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non
rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne
quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e
fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al
primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti
però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe,
ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì
sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza
è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo
infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato
alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo
sguardo a colui che hanno trafitto.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ps. 68, 21. Impropérium exspectávi Cor meum et misériam: et sustínui, qui simul mecum contristarétur, et non fuit: consolántem me quæsívi, et non invéni.
Ps. 68, 21. L’insulto ha spezzato il mio cuore e venni meno; speravo compassione, ma invano; consolatory, ma non ne trovai.
SECRÉTA Réspice, quǽsumus, Dómine, ad ineffábilem Cordis dilécti Fílii tui caritátem: ut quod offérimus sit tibi munus accéptum et nostrórum expiátio delictórum. Per eúndem Dóminum.
Volgi lo sguardo, o Signore, all’ineffabile carità del Cuore del tuo diletto Figlio, affinchè la nostra offerta ti sia gradita e sia per noi espiazione dei nostri peccati. Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO PROPRIO
COMMÚNIO Joann. 19, 34. Unus mílitum láncea latus ejus apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua.
Joann. 19, 34. uno dei soldati gli trafisse il fianco con la su alancia e subito ne usci sague ed acqua.
POSTCOMMÚNIO
Prǽbeant nobis, Dómine Jesu, divínum tua sancta fervórem: quo dulcíssimi
Cordis tui suavitáte percépta; discámus
terréna despícere, et amáre coeléstia: Qui vivis et regnas.
I tuoi
sacri misteri, Signore Gesù, suscito in noi un divino fervore, mediante
il quale, gustata la soavità del tuo dolcissimo Cuore, impariamo a
disprezzare la cose terrene e ad amare quelle del cielo: Tu che vivi e
regni.
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