30 NOVEMBRE
SANT'ANDREA
Apostolo,
(sec. I) - Festa
LETTURE:
Rom
10,9-18; Sal 18;
Mt
4,18-22
Andrea,
dal bel nome greco (Andreas = Virile), appare un uomo generoso, pronto,
aperto, entusiasta. Era figlio di Giona di Betsaida (Mt
16,17), fratello minore di Pietro. Fu discepolo di Giovanni
Battista, presso il quale conobbe l’apostolo Giovanni, e con lui seguì
per primo Gesù, al quale condusse il fratello Pietro (Gv
1,35-42). I suoi interventi nel gruppo degli apostoli sono pochi ma
significativi. Davanti alla folla affamata, Andrea indica a Gesù un
fanciullo provvisto di cinque pani d’orzo e di due pesci (Gv 6,9),
quasi per invitarlo a rinnovare dei prodigi. Alla scuola di Giovanni
Battista, Andrea conobbe l’essenismo e fu fortemente colpito dalla
speranza messianica: è lui, infatti, che pose la domanda alla quale
Cristo rispose con il suo discorso escatologico (Mc
13,3-37). Infine, Andrea si è dimostrato particolarmente aperto di
fronte al problema missionario: infatti, assieme a Filippo, e nelle
forme prescritte dal giudaismo, si fece garante delle buone disposizioni
dei pagani che volevano avvicinare Gesù (Gv 12,20-22).
Alcune tradizioni, che non possiamo controllare, riferiscono che
Andrea svolse il suo ministero apostolico in Grecia e in Asia minore.
Secondo queste tradizioni, egli morì martire a Patrasso, sopra una
croce formata ad X, detta appunto «croce di
sant’Andrea».
Paolo VI ha restituito alla Chiesa Orientale le reliquie di
Sant’Andrea che si conservavano in San Pietro e furono riportate a
Patrasso.
Andrea è
il primo «missionario» fra gli Apostoli: lo testimonia Giovanni che era con lui al momento
della chiamata (l’ora decima). Subito dopo l’incontro con Gesù
Andrea testimonia al fratello Simone: «Abbiamo trovato il Messia!» e lo condusse a Gesù (Gv
1,41). La nostra Eucaristia rimane inefficace se non partiamo dalla
Messa col desiderio stimolante di testimoniare che anche noi «abbiamo trovato il Signore» e non
avvertiamo l’urgenza di condurre altri fratelli a Cristo, perché li
accolga con noi alla mensa del Padre.
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Abbiamo
trovato il Messia
Dalle
«Omelie sul vangelo di Giovanni» di san Giovanni Crisostomo, vescovo.
Andrea,
dopo essere restato con Gesù e aver imparato tutto ciò che Gesù gli
aveva insegnato, non tenne chiuso in sé il tesoro, ma si affrettò a
correre da suo fratello per comunicargli la ricchezza che aveva ricevuto.
Ascolta bene cosa gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa
il Cristo)» (Gv 1,41).
Vedi
in che maniera notifica ciò che aveva appreso in poco tempo? Da una parte
mostra quanta forza di persuasione aveva il Maestro sui discepoli, e
dall’altra rivela il loro interessamento sollecito e diligente circa il
suo insegnamento.
Quella
di Andrea è la parola di uno che aspettava con ansia la venuta del
Messia, che ne attendeva la discesa dal cielo, che trasalì di gioia
quando lo vide arrivare, e che si affrettô a comunicare agli altri la
grande notizia.
Dicendo
subito al fratello ciò che aveva saputo mostra quanto gli volesse bene,
come fosse affezionato ai suoi cari, quanto sinceramente fosse premuroso
di porgere loro la mano nel cammino spirituale.
Guarda
anche l’animo di Pietro, fin dall’inizio docile e pronto alla fede:
immediatamente come senza preoccuparsi di nient’altro. Infatti dice: «Lo condusse da Gesù» (Gv 1,42).
Nessuno certo condannerà la facile condiscendenza di Pietro
nell’accogliere la parola del fratello senza aver prima esaminato a
lungo le cose. E' probabile infatti che il
fratello gli abbia narrato i fatti con maggior precisione e più a lungo,
mentre gli evangelisti compendiano ogni loro racconto preoccupandosi
della brevità.
D’altra
parte non è detto nemmeno che abbia creduto senza porre domande, ma che
Andrea «lo condusse da Gesù»; affidandolo a lui perché imparasse
tutto da lui direttamente. C’era insieme infatti anche un altro
discepolo e anche lui fu guidato nello stesso modo.
Se
Giovanni Battista, dicendo:
«Ecco l’Agnello di Dio», e ancora: ecco
colui che battezza nello Spirito (cfr. Gv 1, 29. 33), lasciò che
un più chiaro insegnamento su questo venisse da Cristo stesso, certamente
con motivi ancor più validi si comportò in questo modo Andrea, non
ritenendosi tale da dare una spiegazione completa ed esauriente. Per cui
guidò il fratello alla sorgente stessa della luce con tale premura e
gioia da non aspettare nemmeno un istante.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Cf
Mt 4,18-19
Sulle sponde del mare di Galilea
il Signore vide due fratelli, Pietro e Andrea,
e li chiamò: «Venite dietro a me,
vi farò pescatori di uomini».
Cf. Mt 4,18-19 Dóminus secus mare Galilææ vidit duos fratres, Petrum et
Andréam, et vocávit eos: Veníte post me, fáciam vos fíeri piscatóres
hóminum.
Colletta
Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera nella festa dell'apostolo sant'Andrea; egli che fu annunziatore del Vangelo e pastore della tua Chiesa, sia sempre nostro intercessore nel cielo. Per il nostro Signore...
Maiestátem tuam, Dómine, supplíciter exorámus, ut, sicut Ecclésiæ tuæ
beátus Andréas apóstolus éxstitit prædicátor et rector, ita apud te sit
pro nobis perpétuus intercéssor. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
Rm 10,9-18
La fede viene
dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratello, se con la tua
bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che
Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si
crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di
fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso».
Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il
Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti:
«Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come
crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne
sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo
annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono
belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!».
Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaìa: «Signore, chi ha
creduto dopo averci ascoltato?». Dunque, la fede viene dall’ascolto e
l’ascolto riguarda la parola di Cristo. Ora io dico: forse non hanno
udito? Tutt’altro:
«Per tutta la terra è corsa la loro voce,
e fino agli estremi confini del mondo le loro parole».
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 18
Per tutta la terra si diffonde
il loro annuncio.
I cieli narrano
la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Canto
al Vangelo
Mt
4,19
Alleluia,
alleluia.
Venite dietro a
me,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.
Vangelo
Mt
4,18-22
Essi
subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo,
mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli,
Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in
mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi
farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo
seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e
Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre,
riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca
e il loro padre e lo seguirono.
Sulle
Offerte
Accogli, Signore, con i doni che ti presentiamo nella festa di sant'Andrea apostolo l'umile offerta di noi stessi e donaci in cambio la tua vita divina. Per Cristo nostro Signore.
Concéde nobis, omnípotens Deus, ut his munéribus, quæ in beáti Andréæ
festivitáte deférimus, et tibi placeámus exhíbitis, et vivificémur
accéptis. Per Christum.
Prefazio
degli Apostoli II
La
Chiesa fondata sugli Apostoli e sulla loro testimonianza.
E'
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Tu hai stabilito la tua Chiesa
sul fondamento degli Apostoli,
perché sia, attraverso i secoli,
segno visibile della tua santità,
e in nome tuo trasmetta agli uomini
la verità che sono via al cielo.
Per questo mistero di salvezza,
uniti a tutti gli angeli,
proclamiamo nel canto la tua gloria.
Santo, Santo, Santo ...
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque
grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: per
Christum Dóminum nostrum. Quóniam Ecclésiam tuam in apostólicis
tribuísti consístere fundaméntis, ut signum sanctitátis tuæ in terris
manéret ipsa perpétuum, et cæléstia præbéret cunctis homínibus
documénta. Quaprópter nunc et usque in sæculum cum omni milítia
Angelórum devóta tibi mente concínimus, clamántes atque dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Antifona
alla Comunione
Gv
1,41-42
Andrea disse a suo fratello Simone:
«Abbiamo trovato il Messia, il Cristo».
E lo condusse a Gesù.
Jn 1,41-42 Dixit Andréas Simóni fratri suo: Invénimus Messíam, qui
dícitur Christus. Et addúxit eum ad Iesum.
Dopo
la Comunione
La partecipazione al tuo sacramento, Signore, ci fortifichi e ci dia la gioia di portare in noi, sull'esempio di sant'Andrea apostolo, i patimenti del Cristo, per partecipare alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Róboret nos, Dómine, sacraménti tui commúnio, ut, exémplo beáti Andréæ
apóstoli, Christi mortificatiónem feréntes, cum ipso vívere mereámur in
glória. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.
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