Liturgia della Beata Vergine Maria dell'Orto - Chiavari

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

2 LUGLIO


Patrona della Città e della Diocesi di Chiavari

Solennità

  

LETTURE: Is 61, 10-11; Sal 66; Rm 12, 9-18. 21; Lc 11, 27-28

   

   
CATTEDRALE BASILICA DI "NOSTRA SIGNORA DELL'ORTO"


La costruzione del Santuario di Nostra Signora dell’Orto ebbe inizio il 1 luglio 1613 nel luogo in cui, tre anni prima, la Madonna era apparsa a Sebastiano Descalzo. L’Apparizione avvenne nei pressi di un orto sul cui muro Benedetto Borzone aveva dipinto, nel 1493, l’immagine della Madonna con il Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco in occasione dell’epidemia di peste che si era abbattuta su Chiavari in quell’anno.
La costruzione della chiesa, il cui progetto fu in parte affidato all’architetto Cesario Leoni del Marro, venne ultimata nel 1633.

L’ 8 Settembre 1634 l’immagine di N.S. dell’Orto venne trasferita dall’edicola murale all’altare maggiore. L’officiatura del Santuario era stata affidata già dal 1628 ai Carmelitani Scalzi, che vi rimasero fino al 1798, anno in cui dovettero abbandonare il vicino convento. Il 7 marzo 1643 N.S. dell’Orto venne proclamata Patrona principale della città e del distretto di Chiavari e, nel 1769, solennemente incoronata con corone d’oro del Capitolo Vaticano.

Nel 1892, istituita la nuova Diocesi di Chiavari, il Santuario fu elevato a Cattedrale da Papa Leone XIII. Nel 1894 la chiesa fu consacrata da mons. Fortunato Vinelli primo Vescovo di Chiavari. Infine, nel 1904, il Santuario Cattedrale venne insignito del titolo di Basilica. La Cattedrale di N.S. dell’Orto è preceduta, in facciata, da un pronao marmoreo neoclassico con otto colonne di ordine corinzio, realizzato su progetto dell’architetto Luigi Poletti (Modena, 1792-1869) tra il 1841 e il 1907, su modello del Pantheon di Roma.

La facciata è stata completata nel 1938 con l’inserimento di cinque riquadri marmorei a bassorilievo, raffiguranti episodi della vita della Vergine, eseguiti da Rodolfo Castagnino (1893-1978) su disegno dell’architetto Luigi Daneri.

L’attuale articolazione degli spazi interni risale al 1823, anno in cui sono stati demoliti i muri divisori delle cappelle laterali.
La chiesa è a tre navate divise da pilastri; nelle navate minori si aprono complessivamente otto cappelle. La ricca decorazione pla­stica in stile neo barocco che riveste i pilastri (1909/10) è opera di Lodovico Pogliaghi (Milano, 1857-1950), autore anche del pulpito marmoreo con inserti bronzei, delle vetrate del coro, degli stucchi delle volte e dei rivestimenti delle lesene delle navate laterali.

A Francesco Falcone (Chiavari, 1892-1978) si deve la realizzazione delle due tombe marmoree sormontate da busti di Mons. F. Vinelli Vescovo e del Sac. F. Bancalari, addossate alla parete di controfacciata.

Nella navata sinistra, appeso alla parete di controfacciata, è la pala con L’elemosina di S.Tommaso da Villanova (inizio sec. XVII), attribuita a Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554-1627). Il dipinto era prima collocato nella cappella, a sinistra, oggi dedicata
all’Ecce Homo.

La seconda cappella è dedicata a S. Erasmo, protettore dei marinai, raffigurato nella paia d’altare di Giorgio Scherer (post 1884); mentre l’altare marmoreo proviene dalla Abbazia della Cervara. La terza cappella, dedicata a S. Rocco, reca nella nicchia una scultura lignea del santo confortato da un angelo, opera di Anton Maria Maragliano (Genova, 1664-1739) e Pietro Galleano (Genova, 1681/87-1761), realizzata nel 1705-10. Alla Vergine Annunziata è dedicato il cappellone nel braccio sinistro della crociera; lo scenografico altare marmoreo è stato qui trasferito dall’ex oratorio delle suore Teresiane di Genova: nella nicchia è con­servato, dal 1799, il gruppo processionale ligneo della Vergine Annunciata, di Palmieri (sec. XVIII) e proveniente dall’omonimo oratorio cittadino.

Nella nicchia di caponavata sinistra, è esposto il gruppo processionale ligneo S. Francesco stigmatizzato, eseguito da A.M. Maragliano e aiuti (1715/16) per l’oratorio dei Disciplinanti. Nella zona presbiteriale, di Giuseppe Ferrandino è l’altare maggiore eseguito per Achille Costaguta, la cui famiglia aveva ottenuto il giuspatronato della cappella maggiore.

Nell’ancona marmorea dell’altare è esposta dal 1634 l’immagine di N.S. dell’Orto. Di Giuseppe Ferrandino sono i quattro monumenti funebri della famiglia Costaguta addossati alle pareti late­rali del presbiterio, realizzati nel 1634. Il coro ligneo, proveniente dalla ex chiesa di S. Francesco, è stato adattato all’abside nel 1813. Nella nicchia della caponavata destra è conservato il gruppo ligneo processionale Le tentazioni di S. Antonio Abate, opera di A.M. Maragliano (1735 ca.). La grande cappella del Crocifisso, ubicata nella crociera, è caratterizzata dall’altare marmoreo (sec. XVIII-XIX) proveniente dall’oratorio della Morte e dal gruppo processionale ligneo del Crocifisso con la Vergine Addolorata, opera di A.M. Maragliano e bottega (1735 ca.).

La terza cappella a destra - il cui altare marmoreo proviene in parte dalla demolita chiesa genovese di S. Tommaso - reca nella nicchia la scultura lignea di S. Sebastiano opera dello scultore Pietro Repetti (sec. X\TIII), mentre la seconda cappella a destra, dedicata a S. Giuseppe è contraddistinta dalla pala d’altare di Stefano Magnasco con San Giuseppe, Gesù adolescente e i simboli della Passione (seconda metà del sec. XVII).

Sul lato destro della controfacciata, è il dipinto di Giovanni Battista Carlone (Genova, 1603-1677)
La visitazione di San Domenico a Soriano.
La decorazione ad affresco della volta della navata centrale (1868), suddivisa in cinque riquadri (Posa della prima pietra, Proclamazione della Madonna dell’Orto a Patrona principale della città, Benedetto Borzone dipinge l’immagine di N.S. dell’Orto, la prima Messa celebrata davanti all’immagine di N. S. dell’Orto, l’incoronazione di N.S. dell’Orto), è opera di Francesco Gandolfi (Chiavari, 1824-1873). Camillo Pucci (Sarzana, 1809-1869) ha affrescato le volte delle cappelle dell’Annunziata e del Crocifisso nel 1868, mentre la decorazione della cupola, con il Trionfo della Vergine (1856) è di Giovanni Coppola.

Gli affreschi della zona presbiteriale sono stati realizzati da Carlo Baratta (Genova 1754-1815) tra il 1805 e il 1810 con L’apparizione di N.S. dell’Orto a Sebastiano Descalzo (volta del­l’abside) e I primi miracoli della Madonna dell’Orto sulle pareti laterali.
 



Volle che tutto noi avessimo per mezzo Maria

Dai « Sermoni in lode della Vergine » di S. Bernardo abate
(Senno de aquaeductu, nn. 6-7; Opera omnia, 5 Edit. Cisterc. 1968, 278-9).

Scruta bene, o uomo, il disegno di Dio sapiente e buono. Per irrigare di celeste rugiada tutto il terreno, Dio volle prima impregnarne il vello (cfr. Gdc 6, 36-40): per redimere il genere umano, ne depose tutto il prezzo in Maria. E perché? Probabilmente perché Eva venisse assolta per merito del­la figlia e, d’ora in poi, fosse archiviata la causa dell’uomo contro la donna. Adamo, non dire più: « La donna che mi desti a compagna, mi ha dato di quel frutto » (On 3, 12). Dì, piuttosto: La donna che mi hai dato mi ha nutrito di quel frutto benedetto.

Amorevolissimo disegno di Dio! In esso si nasconde ancora qualche cosa. Perciò scrutiamo ancor più a fondo per capire quanto affetto vuole che noi nutriamo per Maria, colui il quale depose in lei la pienezza di ogni bene: affinché noi sappiamo che ogni motivo di speranza, di grazia e di salvezza ci viene da lei, che sta vicino a Dio dispensatrice di ogni delizia (cfr. Cant 8, 5).

Davvero giardino di tutti i piaceri (cfr. Cant. passim), dove il vento divino non solo spira quando arriva, ma soffia con intensità con nuova ve­nuta, affinché rigurgitino da ogni parte i suoi aro­mi, ovvero i carismi delle sue grazie (cfr. Cant 4, 16). Togli pure questo sole che illumina il mondo: ed il giorno dove andrà a finire? Togli pure di mezzo Maria, questa stella del mare grande ed immenso: e che cosa ci rimarrà se non nebbia ed ombra insidiose e tenebre fittissime?

Veneriamo, dunque, con tutto l’impeto del nostro cuore, dei nostri affetti, dei nostri desideri Maria: così vuole colui che tutto volle che noi avessimo per mezzo di Maria. Questa, ripeto, la sua volontà, ma per il nostro bene: in tutto e per tutto egli provvede a noi miserabili, conforta la nostra trepidazione, tiene desta la nostra fede, rafforza la nostra speranza, scaccia la nostra diffidenza, rialza la nostra pusillanimità.

Ti vergognavi di avvicinarti al Padre (cfr. Gn 3, 9), atterrito al solo sentirlo parlare, correvi a nasconderti tra le foglie: ma egli ti ha dato Gesù quale mediatore. Che cosa non otterrà un tale Figlio da un tale Padre? Egli sarà certamente esaudito « per la sua pietà » (Eb 5, 7; cfr. anche Eb 12, 28): il Padre, infatti, ama il Figlio (Gv 5, 20). Forse temi anche di avvicinare Gesù? Ma è tuo fratello e carne tua (cfr. Gn 37, 27), in tutto provato meno che nel peccato, per essere misericordioso verso di te (cfr. Eb 4, 15 e 2, 17). Questo fratello, te lo ha dato Maria. Ma può darsi che tu tema quella maestà divina che anche in lui si nasconde, perché, sebbene egli si sia fatto uomo, è rimasto egualmente Dio. Vuoi, dunque, avere un avvocato anche per accostarti a lui? Allora ricorri a Maria.
 

MESSALE

Antifona d'Ingresso Is 61, 11
Come l’orto fa germogliare i semi, 
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli. 

Colletta
Signore, che per la Vergine santa, mirabilmente moltiplichi le tue grazie a salvezza dei popoli, a noi, che lieti ricordiamo la sua verginità feconda, concedi di saziarci per sempre dei suo frutto divino, Gesù Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Si dice il Credo.

 
LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 
Is 61, 10-11
Maria, come orto, ha dato il suo frutto in Gesù, nostro Salvatore
 

Dal libro del profeta Isaia

Io gioisco pienamente nel Signore, 
la mia anima esulta nel mio Dio, 
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, 
mi ha avvolto con il manto della giustizia, 
come uno sposo che si cinge il diadema 
e come una sposa che si adorna di gioielli.

Poiché come la terra produce la vegetazione
e come l’orto fa germogliare i semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 66
Benedetto il frutto dei tuo seno, o Maria (cfr. Lc 1,42)

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, 
su di noi faccia splendere il suo volto; 
perché si conosca sulla terra la tua via, 
fra tutte le genti la tua salvezza. 

Ti lodino i popoli, Dio, 
ti lodino i popoli tutti. 
Esultino le genti e si rallegrino, 
perché giudichi i popoli con giustizia, 
governi le nazioni sulla terra. 

Ti lodino i popoli, Dio, 
ti lodino i popoli tutti. 
La terra ha dato il suo frutto. 
Ci benedica Dio, il nostro Dio, 
ci benedica Dio
e lo temano tutti i confini della terra.

Seconda Lettura  Rm 12, 9-18. 21
Maria giardino e fonte di tutte le virtù cristiane.

Dalla Lettera di S. Paolo apostolo ai Romani 

Fratelli, la carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti.

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.


Canto al Vangelo
  Lc 11,28
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.

Alleluia.

  

  

Vangelo Lc 11, 27-28
Beato il grembo che ti ha portato.
 

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il grembo
che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Sulle Offerte

Ci soccorra, o Padre, l'immenso amore del tuo unico Figlio, che nascendo dalla Vergine, non diminuì, ma consacrò l'integrità della Madre; ci liberi da ogni colpa e Ti renda gradito il nostro sacrificio la mediazione di Cristo Signore che vive e regna nei secoli dei secoli.


Prefazio della Beata Vergine Maria II
La maternità della beata Vergine Maria.

E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo,
nella solennità della beata sempre Vergine Maria.
Per opera dello Spirito Santo, 
ha concepito il tuo unico Figlio;
e sempre intatta nella sua gloria verginale,
ha irradiato sul mondo la luce eterna,
Gesù Cristo nostro Signore.

Per mezzo di lui si allietano gli angeli
e nell'eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci nell'inno della lode:

Santo, Santo, Santo ...

Antifona alla Comunione  Lc 2, 19
Maria serbava tutte queste cose
meditandole nel suo cuore.


Dopo la Comunione

Con la forza del Sacramento che abbiamo ricevuto guidaci, Signore, alla vita eterna insieme con la sempre Vergine Maria che veneriamo Madre del Cristo e Madre della Chiesa. Per Cristo nostro Signore. 
 

 

Sommario Liturgia


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