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PROPRIO IN LATINO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
23 GIUGNO
INTRÓITUS Luc. 1,13,15 et 14. Ne tímeas, Zacharía, exaudíta est orátio tua: et Elísabeth uxor tua páriet tibi fílium, et vocábis nomen ejus Joánnem: et erit Spíritu Sancto replébitur adhuc ex útero matris suæ: et multi in nativitáte ejus gaudébunt. Ps. 20, 2. Dómine, in virtúte tua lætábitur rex: et super salutáre tuum exsultábit veheménter. Glória Patri.
Non temere, Zaccaria, perchè la tua supplica è stata esaudita : tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio e tu gli darai il nome di Giovanni ; egli sarà grande al cospetto del Signore, e sarà ripieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre e molti godranno per la sua nascita. O Signore, della tua potenza esulta il re e il suo cuore trabocca di gioia per la salvezza che gli concedi. Gloria al Padre.
ORÁTIO Præsta, quǽsumus, omnipotens Deus: ut familia tua per viam salútis incedat; et, beáti Joánnis Præcursóris hortaménta sectándo ad eum, quem prædíxit, secura perveniat, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat.
Fa’, Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che la tua famiglia cammini sicura nella via della salvezza, e, seguendo le esortazioni del beato Giovanni il Precursore, pervenga sicuramente a Colui che egli annunciò, Gesù Cristo tuo Figlio, nostro Signore: Egli che è Dio.
EPISTOLA Léctio Jeremíæ Prophétæ. Jer. 1, 4-10.
In diébus illis: Factum est verbum Dómini ad me, dicens: Priúsquam te
formárem in útero, novi te: et ántequam exíres de vulva, sanctificári te, et
prophétam in géntibus dedi te.
Et dixi: A a a, Dómine Deus: ecce, néscio loqui, quia puer ego sum. Et dixit
Dóminus ad me: Noli dícere: Puer sum; quóniam ad ómnia, quæ mittam te, ibis:
et univérsa, quæcúmque mandávero tibi, lóqueris. Ne tímeas a fácie eórum:
quia tecum ego sum, ut éruam te, dicit Dóminus. Et misit Dóminus manum suam,
et tétigit os meum: et dixit Dóminus ad me: Ecce, dedi verba mea in ore tuo;
ecce, constítui te hódie super gentes et super regna, ut evéllas, et
déstruas et dispérdas et díssipes et ædífices et plantes: dicit Dóminus
omnípotens.
In quei giorni: Mi fu
rivolta la parola del Signore: "Prima di formarti nel grembo materno, ti
conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho
stabilito profeta delle nazioni". Risposi: Ahimè, Signore Dio, ecco io non
so parlare, perché sono giovane". Ma il Signore mi disse: "Non dire: Sono
giovane, ma và da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò.
Non temerli, perché io sono con te per proteggerti". Oracolo del Signore. Il
Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: "Ecco, ti
metto le mie parole sulla bocca. Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e
sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per
edificare e piantare".
GRADUALE Joann., 1, 6-7. Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Joánnes. Hic venit, ut testimónium perhibéret de lúmine, paráre Dómino plebem perféctam.
Joann., 1, 6-7. Vi fu un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni. Questi venne per dare testimonianza alla luce, e per preparare al Signore un popolo ben disposto.
EVANGÉLIUM Initium sancti Evangélii secúndum Lucam. Luc. 1, 5-17.
Fuit in diébus Heródis, regis Judǽæ, sacérdos quidam nómine Zacharías, de
vice Abía, et uxor illíus de filiábus Aaron, et nomen ejus Elísabeth. Erant
autem justi ambo ante Deum, incedéntes in ómnibus mandátis et
justificatiónibus Dómini sine queréla, et non erat illis fílius, eo quod
esset Elísabeth stérilis, et ambo processíssent in diébus suis. Factum est
autem, cum sacerdótio fungerátur in órdine vicis suæ ante Deum, secúndum
consuetúdinem sacerdótii, sorte éxiit, ut incénsum póneret, ingréssus in
templum Dómini: et omnis multitúdo pópuli erat orans foris hora incénsi.
Appáruit autem illi Angelus Dómini, stans a dextris altáris incénsi. Et
Zacharias turbátus est, videns, et timor írruit super eum. Ait autem ad
illum Angelus: Ne tímeas, Zacharía, quóniam exaudíta est deprecátio tua: et
uxor tua Elísabeth páriet tibi fílium, et vocábis nomen ejus Joánnem: et
erit gáudium tibi et exsultátio, et multi in nativitáte ejus gaudébunt: erit
enim magnus coram Dómino: et vinum, et síceram non bibet, et Spíritu Sancto
replébitur adhuc ex útero matris suæ: et multos filiórum Israël convértet ad
Dóminum, Deum ipsórum: et ipse præcédet ante illum in spíritu et virtúte
Elíæ: ut convértat corda patrum in fílios, et incrédulos ad prudéntiam
justórum, paráre Dómino plebem perféctam.
Al tempo di Erode, re
della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e
aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giusti
davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni
del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e
due erano avanti negli anni. Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore
nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli
toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. Tutta
l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. Allora gli
apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso.
Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli
disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie
Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed
esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà
grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno
di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli
d'Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la
forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli
alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto".
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ps. 8, 6-7. Glória et honóre coronásti eum: et constituísti eum super ópera mánuum tuárum, Dómine.
Ps. 8, 6-7. tu l’hai coronato di gloria e di splendore; gli hai conferito potestà; gli hai conferito potestà sull’opera delle sue mani, o Signore.
SECRÉTA Múnera, Dómine, obláta sanctífica: et, intercedénte beáto Joánne Baptista, nos per hæc a peccatórum nostrórum máculis emúnda. Per Dóminum.
Santifica, o Signore, i doni offerti ed in grazia loro, per intercessione del beato Giovanni Battista, purificaci dalle macchie dei nostri peccati. Per il nostro Signore.
PREFAZIO DELLA SS. TRINITÀ
COMMÚNIO Ps. 20, 6. Magna est glória ejus in salutári tuo: glóriam et magnum decórem ímpones super eum, Dómine.
Ps. 20, 6. Immensa gloria gli ha dato il tuo soccorso, o Signore ; Tu lo hai avvolto di sfarzo e di splendore.
POSTCOMMÚNIO Beáti Joánnis Baptístæ nos, Dómine, præclára comitétur orátio: et, quem ventúrum esse prædíxit, poscat nobis fore placátum, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat.
Ci
accompagni, o Signore, la gloriosa preghiera del beato Giovanni Battista e
ci renda propizio Colui di cui predisse la venuta, nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figliuolo, il quale con te vive e regna nell’unità dello Spirito
Santo. |
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