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PROPRIO IN LATINO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo
la traduzione proposta dalle CEI
30 LUGLIO
SS. ABDON E SENNEN MARTIRI
Questi testi citano la deposizione delle reliquie, nel Cimitero di Ponziano dei santi martiri di Roma ‘Abdos et Sennes’; questo cimitero era sulla via Portuense, presso l’attuale via Alessandro Poerio e citano alcuni come il ‘Martirologio Geronimiano’, la celebrazione al 30 luglio, data che poi è passata nel ‘Martirologio Romano’, testo ufficiale in vigore nella Chiesa Cattolica. Ancora celebri testi medioevali, ricordano che tanti pellegrini giunti a Roma, visitavano la via Portuense, entrando nella basilica dove riposavano i loro corpi, questa chiesa era abbastanza grande e nel ‘Liber Pontificalis’ si dice che fu restaurata dai papi Adriano I (772-795) e Niccolò I (858-867). L’ignoto autore della ‘passio’ dei due santi, forse indotto dai loro nomi esotici, li classifica come due principi persiani, che nella loro condizione di schiavi o di liberti a Roma, si prodigavano a seppellire i martiri. Questo loro impegno li fa accusare presso l’imperatore Decio (200-251), artefice della settima persecuzione contro i cristiani, che li fa mettere in prigione; in seguito essi compaiono davanti al Senato, rivestiti da abiti dignitosi ma incatenati. Giacché rifiutarono, secondo la prassi, di sacrificare agli idoli, vennero condannati a morte e condotti nell’anfiteatro dove sorgeva il Colosso di Nerone, fra l’Anfiteatro Flavio e il tempio di Venere, per essere divorati dalle belve feroci.
Ma essi miracolosamente ammansirono gli animali, che li evitarono, allora Abdon e Sennen vennero decapitati dai gladiatori. I loro corpi vennero gettati davanti alla statua del Sole, dove rimasero tre giorni, finché il diacono Quirino li raccolse nascondendoli nella sua casa, dove restarono per lunghissimo tempo.
In seguito, grazie ad una rivelazione (fenomeno che compare in molte vite di santi), vennero ritrovati e portati nel Cimitero di Ponziano. In questo cimitero vi è un affresco del VI secolo che li raffigura con barba, vestiti di tunica, con il berretto frigio, sopra l’affresco una iscrizione latina li nomina senza equivoci; nell’affresco Abdon appare più maturo con barba corta e rotonda, mentre Sennen ha la barba a punta e senz’altro più giovane; ancora nello stesso cimitero fu ritrovata una lampada di terracotta del V secolo, con l’immagine di un personaggio in preghiera, coperto da un ricco mantello persiano con barba breve e rotonda, in cui si è voluto identificare Abdon.
Le loro reliquie furono poi ‘depositate’ nella basilica di S. Marco papa, al tempo di papa Sisto IV (1471-1484), infatti nel 1948 si rinvenne sotto l’altare maggiore, un’arca granitica contenente una grande cassa di cipresso con molte reliquie e una pergamena datata 1474, che indicava la deposizione delle reliquie dei santi Marco papa, Abdon e Sennen martiri, Restituto ed altri.
Nel Medioevo una parte delle reliquie furono trasferite ad Arles-sur-Tech nei Pirenei Orientali; la diocesi francese di Perpignan, appunto nei Pirenei, li venera come suoi patroni. I due santi sono stati oggetto privilegiato di molte opere artistiche in varie chiese e cattedrali, in Italia ed in Europa; oltre la ricchezza delle vesti per indicarne l’origine persiana, spesso portano un diadema regale come quello attribuito a volte ai Re Magi che appunto erano orientali; ma la presenza costante è la spada con cui vennero decapitati.
Nella basilica di S. Marco di Roma c’è un altare con le reliquie ed a loro dedicato.
MESSALE
INTRÓITUS Ps. 78, 11. 12 et 10. Intret in conspéctu tuo, Dómine, gémitus compeditórum: redde vicínis nostris séptuplum in sinu eórum: víndica sánguinem Sanctórum tuórum, qui effúsus est. Ps. ibid., 1. Deus, venérunt gentes in hereditátem tuam: polluérunt templum sanctum tuum: posuérunt Jerúsalem in pomórum custódiam. Glória Patri.
Ps. 78, 11. 12 et 10. Salga alla tua presenza, o Signore, il gemito dei carcerati. Fa' ricadere sette volte tanto sull'animo dei nostri vicini l'oltraggio; vendica il sangue dei tuoi santi da loro sparso. O Dio, gl'infedeli si sono gettati sulla tua eredità, hanno profanato il tuo tempio santo, hanno ridotto Gerusalemme a un cumulo di rovine. Gloria al Padre.
ORÁTIO Deus, qui sanctis tuis Abdon et Sennen ad hanc glóriam veniéndi copiósum munus grátiæ contulísti: da fámulis tuis suorum véniam peccatórum; ut, Sanctórum tuórum intercedéntibus méritis, ab ómnibus mereántur adversitátibus liberáti. Per Dóminum.
O Dio, che hai accordato ai tuoi Santi Abdon e Semen una grazia sovrabbondante per giungere a tanta gloria, perdona i peccati dei tuoi servi, affinché, grazie ai meriti dei tuoi Santi, possano essere liberati da ogni avversità. Per nostro Signore.
EPISTOLA Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corinthios. 2. Cor. 6, 4-10.
Fratres: Exhibeámus nosmetípsos sicut Dei minístros, in multa patiéntia,
in tribulatiónibus, in necessitátibus, in angústiis, in plagis, in
carcéribus, in seditiónibus, in labóribus, in vigíliis, in jejúniis, in
castitáte, in sciéntia, in longanimitáte, in suavitáte, in Spíritu
Sancto, in caritáte non ficta, in verbo veritátis, in virtúte Dei, per
arma justítiæ a dextris et a sinístris: per glóriam et ignobilitátem:
per infámiam et bonam famam: ut seductóres et veráces: sicut qui ignóti
et cógniti: quasi moriéntes et ecce, vívimus: ut castigáti et non
mortificáti: quasi tristes, semper autem gaudéntes: sicut egéntes,
multos autem locupletántes: tamquam nihil habéntes et ómnia possidéntes.
Fratelli: In ogni cosa
ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle
tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle
prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con
purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore
sincero; con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della
giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella
cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo
veritieri; sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco
viviamo; puniti, ma non messi a morte; afflitti, ma sempre lieti;
poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece
possediamo tutto!
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GRADUALE Exodi 15, 11. Gloriósus Deus in Sanctis suis: mirábilis in majestáte, fáciens prodígia. Ibid., 6. Déxtera tua, Dómine, glorificáta est in virtúte: déxtera manus tua confrégit inimícos. Exodi 15, 11. Dio è glorioso nei suoi santi, la sua sovrana maestà opera prodigi. La tua destra, o Signore, si è manifestata con potenza; la tua destra ha annientato i nemici.
ALLELÚIA
Allelúja, allelúja.
Sap. 3, 1.
Justórum ánimæ in manu Dei sunt, et non tanget illos torméntum malítiæ.
Allelúja, allelúja. Sap. 3, 1. Le anime dei giusti sono nella mano di Dio e nessun tormento le sfiorerà. Allelúja.
EVANGÉLIUM Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthǽum. Matth. 5, 1-12.
In illo témpore: Videns Jesus turbas, ascéndit in montem, et cum
sedísset, accessérunt ad eum discípuli ejus, et apériens os suum,
docébat eos, dicens: Beáti páuperes spíritu: quóniam ipsórum est regnum
coelórum. Beáti mites: quóniam ipsi possidébunt terram. Beáti, qui
lugent: quóniam ipsi consolabúntur. Beáti, qui esúriunt et sítiunt
justítiam: quóniam ipsi saturabúntur. Beáti misericórdes: quóniam ipsi
misericórdiam consequántur. Beáti mundo corde: quóniam ipsi Deum
vidébunt. Beáti pacífici: quóniam fílii Dei vocabúntur. Beáti, qui
persecutiónem patiúntur propter justítiam: quóniam ipsórum est regnum
coelórum. Beáti estis, cum maledíxerint vobis, et persecúti vos fúerint,
et díxerint omne malum advérsum vos, mentiéntes, propter me: gaudete et
exsultáte, quóniam merces vestra copiósa est in coelis.
In quel tempo: Vedendo
le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si
avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li
ammaestrava dicendo: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il
regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i
miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete
della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché
troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati
i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei
cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed
esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti
hanno perseguitato i profeti prima di voi.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ps. 67, 36. Mirábilis Deus in Sanctis suis: Deus Israël, ipse dabit virtútem et fortitúdinem plebi suæ: benedíctus Deus, allelúja.
Ps. 67, 36. Dio è mirabile nei suoi santi ; Egli, il Dio di Israele, dà al suo popolo forza e potenza; sia benedetto Iddio! alleluia.
SECRÉTA Hæc hóstia, quǽsumus, Dómine, quam sanctórum Mártyrum tuórum natalítia recenséntes offérimus: et víncula nostræ pravitátis absolvat, et tuæ nobis misericórdiæ dona concíliet. Per Dóminum.
Queste offerte, o Signore, che Ti presentiamo celebrando la nascita alla vita eterna dei tuoi santi Martiri, sciolgano i vincoli della nostra malizia e ci ottengano i doni della tua misericordia. Per nostro Signore Gesù Cristo.
PREFAZIO COMUNE
COMMÚNIO Ps. 78, 2 et 11. Posuérunt mortália servórum tuórum, Dómine, escas volatílibus coeli, carnes Sanctórum tuórum béstiis terræ: secúndum magnitúdinem bráchii tui pósside fílios morte punitórum.
Ps. 78, 2 et 11. Hanno dato i cadaveri dei tuoi servi o Signore, in pasto agli uccelli del cielo, e i corpi dei tuoi fedeli alle bestie selvatiche: con la potenza del tuo braccio salva i votati alla morte.
POSTCOMMÚNIO Per hujus, Dómine, operationem mystérii, et vitia nostra purgéntur: et, intercedéntibus sanctis Martyribus tuis Abdon et Sennen, justa desidéria compleántur. Per Dóminum.
Per l'azione di questo mistero, 0 Signore, siano estirpati i nostri vizi e, per intercessione dei tuoi santi Martiri Abdon e Sennen, si compiano i nostri buoni desideri. Per nostro Signore
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