PROPRIO IN LATINO DELLA S. MESSA

tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum

e traduzione italiana delle letture secondo

la traduzione proposta dalle CEI

 
6 GIUGNO

 

SAN NORBERTO DI XANTEN

VESCOVO E CONFESSORE

 


Norberto di Xanten
(Gennep, Germania, ca 1080 – Magdeburgo, 6 giugno 1134) Rinnovatore liturgico, riformatore del clero, difensore del Papa e fondatore dell'Ordine dei Canonici Regolari Premostratensi.

 

Arriva a essere suddiacono, e lì si ferma. Sta un po’ al servizio dell’arcivescovo di Colonia, poi va al seguito dell’imperatore Enrico V. Vive come un ecclesiastico del tempo. Più feste che preghiere, più banchetti che digiuni. Nel 1115, mentre è in viaggio, un fulmine lo sfiora, lo tramortisce, e lui non ha dubbi: questo è un segnale, forse un ultimo avviso. Ripresi allora gli studi, è ordinato sacerdote e comincia a viaggiare; sempre a piedi nudi. Predica ai cristiani, ma soprattutto ai preti: prima del gregge, bisogna raddrizzare i pastori.

 
Attraverso una più viva partecipazione alla Divina Liturgia e alla Venerazione della Madre di Dio, San Norberto evangelizza intere popolazioni. La Santissima Eucaristia è portata, adorata con grande amore e rispetto! Nelle sue immagini è sempre rappresentato con la Santissima Eucaristia.


Nel 1120 si ferma a Laon, in Francia: ottiene dal vescovo Bartolomeo una valletta incolta e vi si stabilisce con alcuni compagni. E con un progetto: creare una comunità di votati alla Parola, all’esempio e soprattutto alla Divina Liturgia. Così nel 1121 nasce un Ordine religioso che dal nome della valle, Prémontré, si chiamerà Premonstratense. La disciplina è monastica: vita in comune, con lavoro e la liturgia che, come dalla riforma Cluniacense, nel suo Monastero è celebrata giorno e notte! Ma dalla vita liturgica sorge come un soave  profumo da un fiore bellissimo: un intenso apostolato: la predicazione esterna, al tempo non curata. Dunque una comunità sì contemplativa, ma anche chiamata all’evangelizzazione, “fuori”. Norberto anticipa in parte quella che sarà poi la missione di Francescani, Domenicani e altri Ordini mendicanti. I Premonstratensi, vestiti di bianco, cristianizzano popolazioni nell’Est europeo, dissodano terre, bonificano paludi in Olanda (fu propria di questi monaci “ingegneri” strappare le terre al mare, bonificando i Paesi Bassi), si espandono in tutta Europa, arrivano anche in Palestina (dove molti di loro saranno poi uccisi).

 
Dopo i secoli della grande espansione (XIII e XIV) vengono i tempi delle persecuzioni, degli abbandoni, con i conflitti religiosi in Europa, poi con la Rivoluzione francese. Tutto sembra finire quando nel 1834 muore il Generale dell’Ordine, e non ha successori. Ma nel 1869 si avvia la rinascita, e ora i Premonstratensi sono presenti e operanti nella Chiesa.

Norberto, nel 1126, è diventato arcivescovo di Magdeburgo. Poi l’hanno coinvolto i drammi della Chiesa al suo vertice. Nel 1130, morto Onorio III, ci sono a Roma un papa (Innocenzo II) e un antipapa (Anacleto II). E c’è il re tedesco Lotario III che vuole essere incoronato a Roma, ma non sa da quale dei due. Norberto si schiera con Innocenzo II (difeso vigorosamente da san Bernardo), accompagna in Italia Lotario e lo fa incoronare da lui; e continua a lavorare in Germania per ristabilire l’unità della Chiesa, mettendo fine allo scisma.

 
Muore poi nella sua sede arcivescovile. Nel 1582, papa Gregorio XIII lo proclamerà santo. Le spoglie di Norberto, all’inizio dell’anno 1627, furono deposte nella chiesa del cenobio dei Canonici Premonstratensi a Strahow, nella città di Praga, dove, poco dopo, in suo onore fu innalzato uno splendido altare.


MESSALE

 

INTRÓITUS                    

Eccli. 45, 30. Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in ætérnum. Ps. 131, 1. Meménto, Dómine, David: et omnis mansuetúdinis ejus. Glória Patri.

 

Il Signore ha stabilito con lui un’alleanza di pace e ne ha fatto un principe; per sempre sarà onorato della dignità sacerdotale. Ricordati o Signore, di Davide e di tutte le sue sofferenze. Gloria al Padre.

 

ORÁTIO                    

Deus, qui beátum Norbértum Confessórem tuum atque Pontíficem verbi tui præcónem exímium effecísti, et per eum Ecclésiam tuam nova prole foecundásti: præsta, quǽsumus; ut, ejúsdem suffragántibus méritis, quod ore simul et ópere dócuit, te adjuvánte, exercére valeámus. Per Dóminum.

 

O Dio, che hai fatto del beato Norberto, tuo confessore e Vescovo, un insigne araldo della tua parola e per opera sua hai reso la tua Chiesa feconda di una nuova famiglie, concedi te ne preghiamo, per i suoi meriti, di mettere in pratica, con l’aiuto della grazia, ciò che egli insegnò con la parola e con l’azione. Per il nostro Signore.

 

EPISTOLA                     

Léctio libri Sapiéntiæ. Eccli. 44,16-17.19-20.23; 45,1-4.15-16.

 

Ecce sacérdos magnus, qui in diébus suis plácuit Deo, et invéntus est justus: et in témpore iracúndiæ factus est reconciliátio. Non est invéntus símilis illi, qui conservávit legem Excélsi. Ideo jurejurándo fecit illum Dóminus créscere in plebem suam. Benedictiónem ómnium géntium dedit illi, et testaméntum suum confirmávit super caput ejus. Agnóvit eum in benedictiónibus suis: conservávit illi misericórdiam suam: et invenit grátiam coram óculis Dómini. Magnificávit eum in conspéctu regum: et dedit illi corónam glóriæ. Státuit illi testaméntum ætérnum, et dedit illi sacerdótium magnum: et beatificávit illum in glória. Fungi sacerdótio, et habére laudem in nómine ipsíus, et offérre illi incénsum dignum in odórem suavitátis.
M. - Deo grátias.       

 

Ecco il sommo sacerdote: durante la sua vita piacque al Signore, fu trovato perfetto e giusto,al tempo dell’ira fu riconciliazione; nessuno fu simile a lui nella gloria. Egli custodì la legge dell'Altissimo, con lui entrò in alleanza. Dio fece posare sul suo capo la benedizione di tutti gli uomini e l'alleanza; lo confermò nelle sue benedizioni. Da lui fece sorgere un uomo di pietà, che riscosse una stima universale e fu amato da Dio e dagli uomini. Lo rese glorioso come i santi e lo rese grande a timore dei nemici. Per la sua parola fece cessare i prodigi e lo glorificò davanti ai re; gli diede autorità sul suo popolo e gli mostrò una parte della sua gloria. Lo santificò nella fedeltà e nella mansuetudine. Stabilì con lui un’alleanza perenne, quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozioe benedire il popolo nel nome del Signore. Il Signore lo scelse tra tutti i viventi perché gli offrisse sacrifici, incenso e profumo come memoriale perché compisse l'espiazione per il suo popolo.
M. - Deo grátias.

 

GRADUALE                  

Eccli. 44, 16. Ecce sacérdos magnus, qui in diébus suis plácuit Deo. Ibid., 20. Non est invéntus símilis illi, qui conserváret legem Excélsi.

 

Ecco il sommo Sacerdote che durante la sua vita piacque a Dio. Non se ne trovò uno simile a lui nell’osservare la legge dell’Altissimo.

 

ALLELÚIA                

Allelúja, allelúja. Ps. 109, 4. Tu es sacérdos in ætérnum, secúndum órdinem Melchísedech. Allelúja.                    

 

Allelúja, allelúja.  Tu sei sacerdote per sempre alla maniere di Melchisedech. Allelúja.                    

 

EVANGÉLIUM                  

Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthǽum. Matth. 25, 14-23.

 

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis parábolam hanc: Homo péregre proficíscens vocávit servos suos, et trádidit illis bona sua. Et uni dedit quinque talénta, álii a tem duo, álii vero unum, unicuíque secúndum própriam virtútem, et proféctus est statim. Abiit autem, qui quinque talénta accéperat, et operátus est in eis, et lucrátus est ália quinque. Simíliter et, qui duo accéperat, lucrátus est ália duo. Qui autem unum accéperat, ábiens fodit in terram, et abscóndit pecúniam dómini sui. Post multum vero témporis venit dóminus servórum illórum, et pósuit ratiónem cum eis. Et accédens qui quinque talénta accéperat, óbtulit ália quinque talénta,dicens: Dómine, quinque talénta tradidísti mihi, ecce, ália quinque superlucrátus sum. Ait illi dóminus ejus: Euge, serve bone et fidélis, quia super pauca fuísti fidélis, super multa te constítuam: intra in gáudium dómini tui. Accéssit autem et qui duo talénta accéperat, et ait: Dómine, duo talénta tradidísti mihi, ecce, ália duo lucrátus sum. Ait illi dóminus ejus: Euge, serve bone et fidélis, quia super pauca fuísti fidélis, super multa te constítuam: intra in gáudium dómini tui.
M. – Laus tibi Christe.
     

 

In quel tempo Gesù disse hai suoi discepoli: Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.  Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 
M. – Laus tibi Christe.
     

 

ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM                 

Ps. 88, 21-22. Invéni David servum meum, óleo sancto meo unxi eum: manus enim mea auxiliábitur ei, et bráchium meum confortábit eum. 

 

Ps. 88, 21-22. Ho trovato Davide, il mio servo, e l’ho unto col mio sacro olio, perchè la mia mano verrà in suo aiuto e il mio braccio lo sosterrà.

 

SECRÉTA                  

Sancti tui, quǽsumus, Dómine, nos úbique lætíficant: ut, dum eórum mérita recólimus, patrocínia sentiámus. Per Dóminum. 

 

I tuoi santi, o Signore, ci siano ovunque sorgente di gioia in modo che, mentre ne onoriamo i meriti, ne sentiamo il patrocinio. Per il nostro Signore.

 

PREFAZIO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ                  

 

COMMÚNIO                  

Luc. 12, 42. Fidélis servus et prudens, quem constítuit dóminus super famíliam suam: ut det illis in témpore trítici mensúram.  

 

Ecco il servo fedele e saggio che il padrone stabilì sulla sua servitù per distribuire a suo tempo la razione di frumento.

 

POSTCOMMÚNIO                  

Præsta, quǽsumus, omnípotens Deus: ut, de percéptis munéribus grátias exhibéntes, intercedénte beáto Norbérto Confessóre tuo atque Pontífice, benefícia potióra sumámus. Per Dóminum nostrum.

 

Concedi, Te ne preghiamo, Dio onnipotente, che mentre Ti ringraziamo per i dono ricevuti, otteniamo, per intercessione del beato Norberto tuo confessore e Vescovo, benefici ancora maggiori. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

 

 

Sommario Liturgia


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