Liturgia di San Policarpo, vescovo e martire

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

 

   

23 FEBBRAIO
SAN POLICARPO
vescovo e martire
(70?-155/156)
Memoria
 

LETTURE: Ap 2, 8-11; Sal 123; Gv 12, 24-26
 

«Fu discepolo degli Apostoli e familiare con molti che avevano visto il Signore, e dagli Apostoli stessi fu messo vescovo per l’Asia nella Chiesa di Smirne», dice di lui verso il 190 sant’Ireneo (Adv. Haer. III, 3,4). Ospitò sant’Ignazio di passaggio nella sua città, diretto a Roma per il martirio, ed egli lasciò talmente edificato il grande vescovo di Antiochia che questi non esitò ad additare in Policarpo «il buon pastore dalla fede incrollabile, e forte atleta per la causa di Cristo». E «l’atleta », benché ottantaseienne, si dimostrò «in forma» nello stadio di Smirne, sul rogo. Il racconto del suo martirio, scritto da un teste oculare, è uno dei più suggestivi dell’antichità. Il santo chiuse la sua vita in atteggiamento di lode a Dio, come una «messa» dove la vittima era il suo stesso corpo «offerto» «a lode, benedizione e gloria di Dio Padre, per mezzo del Pontefice Cristo Gesù, in unione con lo Spirito Santo».

 

Come sacrificio gradevole e accetto

Dalla «Lettera della chiesa di Smirne sul martirio di san Policarpo»
(13, 2-15, 3; Funk, Patres apost. 1, 297-299)

Quando il rogo fu pronto, Policarpo si spogliò di tutte le vesti e, sciolta la cintura, tentava anche di togliersi i calzari, cosa che prima non faceva, perché sempre tutti i fedeli andavano a gara a chi più celermente riuscisse a toccare il suo corpo. Anche prima del martirio era stato trattato con ogni rispetto, per i suoi santi costumi. Subito fu circondato di tutti gli strumenti che erano stati preparati per il suo rogo. Ma quando stavano per configgerlo con i chiodi disse:
«Lasciatemi così: perché colui che mi dà la grazia di sopportare il fuoco mi concederà anche di rimanere immobile sul rogo senza la vostra precauzione dei chiodi». Quelli allora non lo confissero con i chiodi ma lo legarono.
Egli dunque, con le mani dietro la schiena e legato, come un bell'ariete scelto da un gregge numeroso, quale vittima accetta a Dio preparava per il sacrificio, levando gli occhi al cielo disse:
«Signore, Dio onnipotente, Padre del tuo diletto e benedetto Figlio Gesù Cristo, per mezzo del quale ti abbiamo conosciuto; Dio degli Angeli e delle Virtù, di ogni creatura e di tutta la stirpe dei giusti che vivono al tuo cospetto: io ti benedico perché mi hai stimato degno in questo giorno e in quest'ora di partecipare, con tutti i martiri, al calice del tuo Cristo, per la risurrezione dell'anima e del corpo nella vita eterna, nell'incorruttibilità per mezzo dello Spirito Santo. Possa io oggi essere accolto con essi al tuo cospetto quale sacrificio ricco e gradito, così come tu, Dio senza inganno e verace, lo hai preparato e me l'hai fatto vedere in anticipo e ora l'hai adempiuto.
Per questo e per tutte le cose io ti lodo, ti benedico, ti glorifico insieme con l'eterno e celeste sacerdote Gesù Cristo, tuo diletto Figlio, per mezzo del quale a te e allo Spirito Santo sia gloria ora e nei secoli futuri. Amen
». Dopo che ebbe pronunciato l'Amen e finito di pregare, gli addetti al rogo accesero il fuoco. Levatasi una grande fiammata, noi, a cui fu dato di scorgerlo perfettamente, vedemmo allora un miracolo e siamo stati conservati in vita per annunziare agli altri le cose che accaddero.
Il fuoco si dispose a forma di arco a volta come la vela di una nave gonfiata dal vento e avvolse il corpo del martire come una parete. Il corpo stava al centro di essa, ma non sembrava carne che bruciasse, bensì pane cotto oppure oro e argento reso incandescente. E noi sentimmo tanta soavità di profumo, come di incenso o di qualche altro aroma prezioso.
 

MESSALE

Antifona d'Ingresso

Questo santo lottò fino alla morte per la legge del 

Signore, non temette le minacce degli empi, 

la sua casa era fondata sulla roccia.

Iste sanctus pro lege Dei sui certávit usque ad mortem, et a verbis impiórum non tímuit; fundátus enim erat supra firmam petram. 

 

Colletta

O Dio, Signore e padre di tutti gli uomini, che hai unito alla schiera dei martiri il vescovo san Policarpo, concedi anche a noi per sua intercessione di bere al calice della passione del Cristo e di comunione alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...

Deus univérsæ creatúræ, qui beátum Polycárpum epíscopum in númerum mártyrum dignátus es aggregáre, eius nobis intercessióne concéde, ut, cum illo partem cálicis Christi capiéntes, per Spíritum Sanctum in vitam resurgámus ætérnam. Per Dóminum. 

   

LITURGIA DELLA PAROLA

    

Prima Lettura   Ap 2, 8-11

Conosco la tua tribolazione e la tua povertà.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo

    

All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi: Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita: Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco - e conosco la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana. 
Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. 
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte. 

    

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 123
Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

    

Se il Signore non fosse stato con noi, 
quando uomini ci assalirono, 
ci avrebbero inghiottiti vivi, 
nel furore della loro ira. 

Le acque ci avrebbero travolti; 
un torrente ci avrebbe sommersi, 
ci avrebbero travolti acque impetuose. 

Noi siamo stati liberati come un uccello 

dal laccio dei cacciatori: 
il laccio si è spezzato e noi siamo scampàti. 

  

Canto al Vangelo   Cf Gc 1,12

Lode e onore a te Signore Gesù.
Beato l'uomo che sostiene la prova:
riceverà la corona della vita.
Lode e onore a te Signore Gesù.

   

   

Vangelo  Gv 12, 24-26

Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 
Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 
Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà». 

   

Sulle Offerte

Santifica questi doni, Signore, con la potenza della tua benedizione, e accendi in noi la fiamma viva che sostenne san Policarpo tra le sofferenze del martirio. Per Cristo ...

Obláta múnera, quæsumus, Dómine, tua benedictióne sanctífica, quæ, te donánte, nos illa flamma tuæ dilectiónis accéndat, per quam sanctus Polycárpus torménta sui córporis univérsa devícit. Per Christum.
   

   

Antifona alla Comunione   Mt 16,24

« Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,

prenda la sua croce e mi segua » , dice il Signore.

Qui vult veníre post me, ábneget semetípsum, et tollat crucem suam, et sequátur me, dicit Dóminus.

   

Dopo la Comunione

La partecipazione ai tuoi santi misteri, ci comunichi, o Padre, lo Spirito di fortezza che rese san Policarpo fedele nel servizio e vittorioso nel martirio. Per Cristo ...

Præstent nobis, quæsumus, Dómine, sacra mystéria quæ súmpsimus eam ánimi fortitúdinem, quæ beátum Polycárpum mártyrem tuum réddidit in tuo servítio fidélem et in passióne victórem. Per Christum.


 

 

Sommario Liturgia


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