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Messale * |
IV
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
PARI -
LUNEDÌ Antifona
d'Ingresso Sal
105,47
et
cóngrega nos de natiónibus,
ut
confiteámur nómini sancto tuo,
et gloriémur in laude tua.
MESSALE
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode.
Salvos nos fac, Dómine Deus noster,
Colletta
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l'anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Concéde nobis, Dómine Deus noster, ut te tota mente venerémur, et omnes
hómines rationábili diligámus afféctu.
Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
2 Sam 15, 13-14. 30; 16, 5-13
Fuggiamo
dalle mani di Assalonne. Lasciate che Simei maledica, poiché glielo ha
ordinato il Signore.
Dal secondo libro di Samuèle
In quei
giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli
Israeliti è con Assalonne». Allora Davide disse a tutti i suoi servi che
erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di
noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si
affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la rovina e passi
la città a fil di spada».
Davide saliva l’erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il
capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il
capo coperto e, salendo, piangeva.
Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo
della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli
usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi
del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua
destra e alla sua sinistra. Così diceva Simei, maledicendo Davide:
«Vattene, vattene, sanguinario, malvagio! Il Signore ha fatto ricadere
sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale
regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne, tuo figlio,
ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario».
Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto
dovrà maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la
testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià?
Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: “Maledici Davide!”. E chi
potrà dire: “Perché fai così?”».
Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio
uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo
Beniaminita, lasciatelo maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore.
Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in
cambio della maledizione di oggi».
Davide e la sua gente continuarono il cammino.
Salmo
Responsoriale
Dal Salmo 3
Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
Signore,
quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c’è salvezza in Dio!».
Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.
Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata.
Canto al Vangelo Lc
7,16
Alleluia, alleluia.
Un
grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
Vangelo
Mc 5, 1-20
Esci, spirito impuro, da quest'uomo!
Dal vangelo secondo Marco
In quel
tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel
paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne
incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo
legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi
e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno
riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e
sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran
voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti
scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci,
spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?».
«Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo
scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo
scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo
permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e
la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e
affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e
nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.
Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente,
lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che
avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e
il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro
territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo
supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse:
«Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha
fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise
a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti
erano meravigliati.
Sulle
Offerte
Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull'altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Altáribus tuis, Dómine, múnera nostrae servitútis inférimus, quae,
placátus assúmens, sacraméntum nostrae redemptiónis effícias. Per
Christum.
Antifona
alla Comunione Sal
30,17-18
Fa' risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto,
e salvami per la tua misericordia.
Che io non resti confuso, Signore,
perché ti ho invocato.
Illúmina fáciem tuam super servum tuum,
et salvum me fac in tua misericórdia.
Dómine, non confúndar, quóniam invocávi te.
Oppure:
Mt
5,3-4
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beáti páuperes spíritu, quóniam ipsórum est regnum caelórum.
Beáti mites, quóniam ipsi possidébunt terram.
Dopo
la Comunione
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che per la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai confini della terra. Per Cristo nostro Signore.
Redemptiónis nostrae múnere vegetáti, quaesumus, Dómine, ut hoc
perpétuae salútis auxílio fides semper vera profíciat. Per Christum.
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