Messale * |
III
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
PARI
- SABATO Antifona
d'Ingresso Sal
95,1.6
Cantáte Dómino
cánticum novum,
cantáte Dómino,
omnis terra.
Conféssio et
pulchritúdo in conspéctu eius,
sánctitas et magnificéntia in sanctificatióne eius.
Omnípotens sempitérne Deus, dírige actus nostros in beneplácito tuo, ut
in nómine dilécti Fílii tui mereámur bonis opéribus abundáre. Per
Dóminum.
Sulle
Offerte
Múnera nostra,
Dómine, súscipe placátus, quæ sanctificándo nobis, quæsumus, salutária
fore concéde. Per Christum.
Accédite ad Dóminum et illuminámini,
et fácies vestræ non confundéntur.
Ego sum
lux mundi, dicit Dóminus;
qui
séquitur me,
non
ámbulat in ténebris,
sed habébit lumen vitæ.
Dopo
la Comunione
Præsta
nobis, quæsumus, omnípotens Deus, ut, vivificatiónis tuæ grátiam
consequéntes, in tuo semper múnere gloriémur. Per Christum.
MESSALE
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro Signore...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura
2 Sam 12, 1-7. 10-17
Ho peccato contro il Signore.
Dal secondo libro di Samuele
In quei giorni, il Signore mandò il
profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli disse: «Due uomini
erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva
bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non aveva
nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa
era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo
pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come
una figlia. Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di
prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al
viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo
povero e la servì all’uomo che era venuto da lui».
Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del
Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il
valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata».
Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore,
Dio d’Israele: “La spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché
tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittita”.
Così dice il Signore: “Ecco, io sto per suscitare contro di te il male
dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per
darle a un altro, che giacerà con loro alla luce di questo sole. Poiché
tu l’hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e
alla luce del sole”».
Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan
rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai.
Tuttavia, poiché con quest’azione tu hai insultato il Signore, il figlio
che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa.
Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Urìa aveva partorito
a Davide e il bambino si ammalò gravemente. Davide allora fece suppliche
a Dio per il bambino, si mise a digiunare e, quando rientrava per
passare la notte, dormiva per terra. Gli anziani della sua casa
insistevano presso di lui perché si alzasse da terra, ma egli non volle
e non prese cibo con loro.
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 50
Crea in me, o
Dio, un cuore puro.
Crea in
me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Canto
al Vangelo
Gv 3,16
Alleluia,
alleluia.
Dio ha
tanto amato il mondo
da dare il Figlio, unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo
Mc
4,35-41
Chi è costui, che
anche il vento e il mare gli obbediscono?
Dal
Vangelo secondo Marco
In quel medesimo
giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo
all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era,
nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella
barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino,
e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa
che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento
cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non
avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è
dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, e consacrali con la potenza del tuo Spirito, perché diventino per noi sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Antifona
alla Comunione
Sal
33,6
Guardate al Signore e sarete raggianti,
e il vostro volto non sarà confuso.
Oppure:
Gv
8,12
«Io sono la luce del mondo», dice il Signore;
«chi segue me, non cammina nelle tenebre,
ma
avrà la luce della vita».
O Dio, che in questi santi misteri ci hai nutriti col corpo e col sangue del tuo Figlio,
fa' che ci rallegriamo sempre del tuo dono, sorgente inesauribile di vita nuova. Per Cristo nostro Signore.
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