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       Messale *  | 
  
XIV  
      SETTIMANA DEL T.O.  ANNO
      DISPARI -
      MARTEDÌ
      MESSALE  
      
      
Antifona
        d'Ingresso  Sal
        47,10-11
        Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
        in mezzo al tuo tempio.
        Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
        si estende ai confini della terra;
        di giustizia è piena la tua destra.
 
Suscépimus, Deus, misericórdiam tuam in médio templi tui.
Secúndum nomen tuum, Deus, ita et laus tua in fines terræ;
iustítia plena est déxtera tua.
		 
        Colletta
        O Dio, che nell'umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l'umanità della sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale, perché, liberi dall'oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. Per il nostro Signore...
		
		Deus, qui in Fílii tui humilitáte iacéntem mundum erexísti, fidélibus 
		tuis sanctam concéde lætítiam, ut, quos eripuísti a servitúte peccáti, 
		gáudiis fácias pérfrui sempitérnis. Per Dóminum.
          
      LITURGIA DELLA PAROLA
      
      Prima Lettura 
      Gn 32, 23-32
      Ti  chiamerai Israele, perché hai combattuto con Dio e
      hai vinto.
      
      Dal libro della Gènesi
      In quei giorni, di 
		notte Giacobbe si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi 
		undici bambini e passò il guado dello Iabbok. Li prese, fece loro 
		passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi. 
		Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare 
		dell’aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì 
		all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si 
		slogò, mentre continuava a lottare con lui. 
		Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe 
		rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». Gli domandò: 
		«Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». Riprese: «Non ti chiamerai più 
		Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e 
		hai vinto!». Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli 
		rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. 
		Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto 
		Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». 
		Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all’anca. Per 
		questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che 
		è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito 
		l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
       
      
      
      Salmo Responsoriale   Dal
      Salmo 16
      
      Nella giustizia, 
		Signore, contemplerò il tuo volto.
      
      Ascolta, Signore, la mia 
		giusta causa,
		sii attento al mio grido.
		Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
		sulle mie labbra non c’è inganno. 
		
		Dal tuo volto venga per me il giudizio,
		i tuoi occhi vedano la giustizia.
		Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,
		provami al fuoco: non troverai malizia. 
		
		Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
		tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole,
		mostrami i prodigi della tua misericordia,
		tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra.
		
		Custodiscimi come pupilla degli occhi
		all’ombra delle tue ali nascondimi.
		Io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
		al risveglio mi sazierò della tua immagine. 
      
      Canto al Vangelo  Gv 
		10,14 
      
      Alleluia, alleluia.
      
      Io sono il buon pastore, 
		dice il Signore,
		conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
      Alleluia.
      
      
Vangelo  
      Mt 9, 32-38
      La messe è abbondante, ma  sono pochi gli operai.
      
      
      Dal vangelo secondo Matteo
      In quel tempo, 
		presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu 
		scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, 
		dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei 
		dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
		Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro 
		sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e 
		ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano 
		stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai 
		suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 
		Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua 
		messe!». 
       
    Sulle
      Offerte
    
    
        
        Ci purifichi, Signore, quest'offerta che consacriamo al tuo nome, e ci conduca di giorno in giorno a esprimere in  noi la vita nuova del Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
 
Oblátio nos, Dómine, tuo nómini dicáta puríficet, et de die in diem ad cæléstis vitæ tránsferat actiónem. Per Christum.
		 
        Antifona
    alla Comunione 
        Sal
      33,9
        Gustate e vedete
      quanto è buono il Signore;
      beato l'uomo che in lui si rifugia.
 
Gustáte et vidéte, quóniam suávis est Dóminus;
		
		beátus vir, qui sperat in eo.
         
        Oppure: 
        Mt
      11,28
        «Venite a me,
      voi tutti che siete affaticati e oppressi:
      io vi ristorerò» , dice il Signore.
Veníte ad me,
omnes qui laborátis et oneráti estis,
		
		et ego refíciam vos, dicit Dóminus.
 
        Dopo
      la Comunione
        Dio onnipotente ed eterno, che ci hai nutriti con i doni della tua carità senza limiti, 
        fa' che godiamo i benefici della salvezza e viviamo sempre in rendimento di grazie. Per Cristo nostro Signore.
		
		Tantis, Dómine, repléti munéribus, præsta, quæsumus, ut et salutária 
		dona capiámus, et a tua numquam laude cessémus. Per Christum.
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