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Messale * |
IX
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
DISPARI
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MARTEDÌ
MESSALE
Antifona d'Ingresso
Sal
24,16.18
Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia,
perché sono triste e angosciato;
vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati.
Réspice in me, et miserére mei,
Dómine, quóniam únicus et pauper sum ego.
Vide
humilitátem meam et labórem meum,
et dimítte ómnia peccáta mea, Deus meus.
Colletta
O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza, allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio ...
Deus, cuius providéntia in sui dispositióne non fállitur, te súpplices exorámus, ut nóxia cuncta submóveas, et ómnia nobis profutúra concédas. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Tb 2,9-14
Rimasi cieco.
Dal libro di Tobia
Io, Tobi, in quella notte di
Pentecoste, dopo aver seppellito il morto, mi lavai, entrai nel mio
cortile e mi addormentai sotto il muro del cortile. Per il caldo che
c’era tenevo la faccia scoperta, ignorando che sopra di me, nel muro,
stavano dei passeri. Caddero sui miei occhi i loro escrementi ancora
caldi, che mi produssero macchie bianche, e dovetti andare dai medici
per la cura. Più essi però mi applicavano farmaci, più mi si oscuravano
gli occhi, a causa delle macchie bianche, finché divenni cieco del
tutto.
Per quattro anni rimasi cieco e ne soffrirono tutti i miei fratelli.
Achikàr, nei due anni che precedettero la sua partenza per l’Elimàide,
provvide al mio sostentamento.
In quel tempo mia moglie Anna lavorava a domicilio, tessendo la lana che
rimandava poi ai padroni, ricevendone la paga. Ora nel settimo giorno
del mese di Distro, quando tagliò il pezzo che aveva tessuto e lo mandò
ai padroni, essi, oltre la mercede completa, le fecero dono di un
capretto da mangiare.
Quando il capretto entrò in casa mia, si mise a belare. Chiamai allora
mia moglie e le dissi: «Da dove viene questo capretto? Non sarà stato
rubato? Restituiscilo ai padroni, poiché non abbiamo nessun diritto di
mangiare una cosa rubata». Ella mi disse: «Mi è stato dato in più del
salario». Ma io non le credevo e le ripetevo di restituirlo ai padroni e
per questo mi vergognavo di lei. Allora per tutta risposta mi disse:
«Dove sono le tue elemosine? Dove sono le tue buone opere? Ecco, lo si
vede bene da come sei ridotto!».
Salmo Responsoriale Dal
Salmo 111
Saldo è il cuore del giusto che confida nel Signore.
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
finché non vedrà la rovina dei suoi nemici.
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria.
Canto al Vangelo Ef 1,17-18
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.
Vangelo
Mc 12, 13-17
Quello che è di Cesare
rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo,
mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel
discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai
soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni
la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare?
Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete
mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi
glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli
risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare
rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
Sulle Offerte
Fiduciosi nella tua misericordia, Signore, ci accostiamo con doni al tuo santo altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita nuova. Per
Cristo nostro Signore.
In tua pietáte confidéntes, Dómine, cum munéribus ad altária veneránda concúrrimus, ut, tua purificánte nos grátia, iísdem quibus famulámur mystériis emundémur. Per Christum.
Antifona
alla Comunione
Sal 16,6
Innalzo a te il mio grido e tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me il tuo orecchio, ascolta le mie parole.
Oppure: Mc 11,23.24
Dice il Signore:
«In verità vi dico:
tutto quello che domandate nella preghiera,
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato».
Amen dico vobis, quidquid orántes pétitis,
crédite quia accipiétis, et fiet vobis, dicit Dóminus
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai nutriti con il corpo e il sangue del tuo Figlio, guidaci con il tuo Spirito perché non solo con le parole, ma con le opere e la vita possiamo renderti testimonianza e così entrare nel regno dei cieli. Per Cristo nostro Signore.
Rege nos Spíritu tuo, quæsumus, Dómine, quos pascis Fílii tui Córpore et Sánguine, ut te, non solum verbo neque lingua, sed ópere et veritáte confiténtes, intráre mereámur in regnum cælórum. Per Christum.
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