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Messale * |
I
SETTIMANA DEL T.O. ANNO
DISPARI
- SABATO
MESSALE
Antifona
d'Ingresso
Vidi
il Signore su di un trono altissimo:
lo adorava una schiera di angeli e cantavano insieme:
«Ecco colui che regna per sempre».
In excélso throno vidi sedére virum,
quem adórat multitúdo Angelórum, psalléntes in unum:
Ecce cuius impérii nomen est in ætérnum.
Colletta
Ispira
nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo
in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere
ciò che ha veduto. Per il nostro Signore ...
Vota, quæsumus, Dómine, supplicántis pópuli cælésti pietáte proséquere,
ut et quæ agénda sunt vídeant, et ad implénda quæ víderint convaléscant.
Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura Eb
4, 12-16
Accostiamoci
con fiducia piena al trono della grazia.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, la
parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio
taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello
spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i
pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a
Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi
dobbiamo rendere conto.
Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato
attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la
professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non
sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo
alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere
misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento
opportuno.
Salmo
Responsoriale Dal
Salmo 18
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del
Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
Canto
al Vangelo Lc 4,18
Alleluia,
alleluia.
Il Signore mi
ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Vangelo
Mc 2,13-17
Non
sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo,
Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli
insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco
delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori
erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli
che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con
i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e
beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del
medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i
peccatori».
Sulle
Offerte
Accogli,
Signore, l'offerta che ti presentiamo, esaudisci la nostra fiduciosa
preghiera e santifica tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
Grata tibi sit, quæsumus, Dómine, tuæ plebis oblátio, per quam et
sanctificatiónem réferat, et quæ pie precátur obtíneat. Per Christum.
Comunione Sal 35,10
Presso di te, Signore, è la sorgente della vita,
nella tua luce noi vedremo la luce.
Dómine, apud te est fons vitæ,
et in
lúmine tuo vidébimus lumen.
Oppure:
Gv 10,10
«Io sono venuto perché abbiano la vita,
e l'abbiano in abbondanza», dice il Signore.
Ego veni, ut vitam hábeant,
et
abundántius hábeant, dicit Dóminus.
Dopo la Comunione
Dio onnipotente, che ci hai nutriti
alla tua mensa, donaci di esprimere in un fedele servizio la forza
rinnovatrice di questi santi misteri. Per Cristo nostro Signore.
Súpplices te rogámus, omnípotens Deus, ut, quos tuis réficis sacraméntis, tibi étiam plácitis móribus dignánter deservíre concédas. Per Christum.
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