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Messale * |
19
DICEMBRE
Vere dignum
et iustum est,
æquum et
salutáre,
nos tibi
semper et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
per
Christum Dóminum nostrum.
Qui, primo
advéntu in humilitáte carnis assúmptæ,
dispositiónis antíquæ munus implévit,
nobísque
salútis perpétuæ trámitem reserávit:
ut, cum
secúndo vénerit in suæ glória maiestátis,
manifésto
demum múnere capiámus,
quod
vigilántes nunc audémus exspectáre promíssum.
Et ídeo cum
Angelis et Archángelis,
cum Thronis
et Dominatiónibus,
cumque omni
milítia cæléstis exércitus,
hymnum
glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes:
Sanctus,
Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
FERIA DI AVVENTO
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Cf Eb 10,37
L'atteso
dei popoli verrà senza tardare;
non ci sarà più timore sulla nostra terra:
egli è il nostro Salvatore.
Qui ventúrus est véniet et non tardábit, et iam non erit timor in
fínibus nostris, quóniam ipse est Salvátor noster.
Colletta
O
Dio, che hai rivelato al mondo con il parto della Vergine lo splendore
della tua gloria, concedi al tuo popolo di venerare con fede viva e di
celebrare con sincero amore il grande mistero dell'incarnazione. Per il
nostro Signore...
Deus, qui splendórem glóriæ tuæ per sacræ Vírginis partum mundo dignátus
es reveláre, tríbue, quæsumus, ut tantæ incarnatiónis mystérium et fídei
integritáte colámus, et devóto semper obséquio frequentémus. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura
Gdc 13, 2-7. 24-25a
La
nascita di Sansone è annunciata dall'angelo.
Dal libro dei Giudici
In quei giorni, c’era un uomo di Sorèa, della tribù dei Danìti, chiamato
Manòach; sua moglie era sterile e non aveva avuto figli.
L’angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei
sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora
guardati dal bere vino o bevanda inebriante e non mangiare nulla
d’impuro. Poiché, ecco, tu concepirai e partorirai un figlio sulla cui
testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio fin
dal seno materno; egli comincerà a salvare Israele dalle mani dei
Filistei».
La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva
l’aspetto di un angelo di Dio, un aspetto maestoso. Io non gli ho
domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, ma mi
ha detto: “Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino
né bevanda inebriante e non mangiare nulla d’impuro, perché il fanciullo
sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua
morte”».
E la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il
Signore lo benedisse. Lo spirito del Signore cominciò ad agire su di
lui.
Salmo
Responsoriale Dal Salmo
70
Canterò senza fine la tua gloria, Signore.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
Verrò a cantare le imprese del Signore Dio:
farò memoria della tua giustizia, di te solo.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Canto
al Vangelo
Alleluia,
alleluia.
O Radice di Iesse,
che t’innalzi come segno per i popoli:
vieni a liberarci, non tardare.
Alleluia.
Vangelo
Lc 1, 5-25
La
nascita di Giovanni Battista è annunziata dall'angelo.
Dal vangelo secondo Luca.
Al tempo di Erode, re
della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa,
che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta.
Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le
leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché
Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali
davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in
sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio
del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora
dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra
dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso
da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua
preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e
tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si
rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al
Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito
Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al
Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la
potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i
ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben
disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono
vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io
sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a
portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai
parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai
creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il
suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro,
capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e
restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni
Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e
diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si
è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
Sulle
Offerte
Guarda
benigno, o Padre, questi doni, che la nostra povertà depone sul tuo
altare, e consacrali con la potenza del tuo Spirito. Per Cristo nostro
Signore.
Propítius intuére múnera, Dómine, quæsumus, quæ tuis altáribus exhibémus,
ut, quod nostra fragilitáte defértur, tua virtúte sacrétur. Per Christum.
Prefazio
dell'Avvento II
L'attesa
gioiosa del Cristo.
E’
veramente cosa buona e giusta renderti grazie
e
innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Dio
onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Egli
fu annunziato da tutti i profeti,
la
Vergine Madre l’attese e lo portò in grembo
con
ineffabile amore,
Giovanni
proclamò la sua venuta
e
lo indicò presente nel mondo.
Lo
stesso Signore, che ci invita a preparare il suo Natale,
ci
trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode.
Per
questo dono della tua benevolenza,
uniti
agli angeli e ai santi,
con
voce unanime cantiamo l’inno della tua lode:
Santo,
Santo, Santo ...
Comunione
Lc 1,78-79
Verrà
a visitarci dall'alto
un
sole che sorge, Cristo Signore,
per dirigere i nostri passi sulla via della pace.
Visitábit nos Oriens ex alto, ad dirigéndos pedes nostros in viam pacis.
Dopo
la Comunione
Ti
ringraziamo, Dio onnipotente, per i doni che ci hai dato; suscita in noi
il desiderio dei beni promessi, perché con spirito rinnovato possiamo
celebrare la nascita del nostro Salvatore. Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
Grátias de collátis munéribus referéntes, fac nobis propítius,
omnípotens Deus, quæ ventúra sunt desideráre præstánda, ut nativitátem
Salvatóris nostri purificátis suscipiámus méntibus honorándam. Per
Christum.
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