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INTRODUZIONE
ALLA LITURGIA
DELLE ORE |
Queste brevi note sono indicazioni pratiche indirizzate ai laici che vogliono iniziare a celebrare la Liturgia delle Ore individualmente. Per il significato, l’importanza e la spiritualità della liturgia si rimanda il lettore a quanto è scritto nel libro o nei libri che si utilizzeranno per la preghiera e a un colloquio con un sacerdote. Desidero comunque qui sottolineare che la Liturgia delle Ore è per il cattolico la preghiera più importante dopo la Santa Messa, come è scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica. 1 IntroduzioneLa “Liturgia delle Ore” è la preghiera ufficiale della Chiesa Cattolica, per la quale essa è partecipazione sacramentale alla preghiera personale di Gesù Cristo: Egli continua, incessantemente, quale supremo e perfetto Sacerdote, a pregare e lodare il Padre nella preghiera della Chiesa. Il contenuto della Liturgia delle Ore è basato soprattutto sui salmi e sulla lettura della Parola di Dio: Antico e Nuovo Testamento, Lettere cattoliche e altri scritti. La Liturgia delle Ore si articola in varie ore canoniche. Le due ore principali sono: · le Lodi Mattutine, che si celebrano all'inizio della giornata; · i Vespri, che si celebrano alla sera, solitamente all'imbrunire o prima di cena. La Liturgia delle Ore comprende anche altre ore minori: · l'Ufficio delle Letture, che non è legato ad un'ora prestabilita ma può essere celebrato in qualunque ora della giornata; · l'Ora Media (Terza, Sesta e Nona che corrispondono alle 9, alle 12 ed alle 15); · la Compieta (prima di andare a dormire). La successione temporale delle ore nel corso della giornata è: · Lodi Mattutine, · Ora Media – terza, · Ora Media – sesta, · Ora media – nona, · Vespri, · Compieta. Le letture possono invece essere celebrate come si desidera. Spesso si celebrano al mattino prima delle Lodi che seguono immediatamente dopo. Un altro momento adatto potrebbe essere prima della Compieta. Tutte le ore (tranne la Compieta) sono basate sul salterio, che è uno schema di quattro settimane che raccoglie i 150 Salmi presenti nell’Antico Testamento, in maniera tale che nel corso del mese si possano recitare tutti (o quasi). Lo schema della Compieta è invece di una sola settimana. Un laico può scegliere le ore della Liturgia che desidera celebrare. È sommamente consigliabile celebrare almeno le Lodi ed i Vespri che sono le due ore principali. Normalmente si celebra una sola ora media (solitamente solo i religiosi celebrano tutte e tre le ore medie). Per i laici l’orario non è rigido, ma può essere adattato entro limiti ragionevoli ai propri ritmi. 2 Anno Liturgico2.1 IntroduzioneLa Liturgia delle Ore si basa sull’anno liturgico cattolico, che è il ciclo temporale in cui la Chiesa Cattolica celebra nel corso di un anno la storia della salvezza, dalla nascita di nostro Signore Gesù Cristo, continuando con la sua morte e resurrezione fino al dono dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste. Il tutto si sviluppa nell’arco di un anno. Le varie ore sono composte da diverse parti che si scelgono in base al giorno dell’anno liturgico in cui ci si trova. In queste note parliamo dell’anno liturgico previsto dal rito romano che è quello più diffuso nella Chiesa Cattolica. Esso è suddiviso nei periodi illustrati nella figura seguente.
Diagramma dell’anno liturgico 2.2 I giorni dell’Anno LiturgicoI giorni che compongono l’anno liturgico possono essere: · Domeniche e Solennità, celebrazioni dei misteri della vita di Cristo e dei santi che hanno maggiore importanza liturgica. Hanno la peculiarità di avere i primi vespri (che si celebrano la sera prima) ed i secondi vespri (che si celebrano la sera del giorno medesimo), quindi il sabato ed i giorni prima delle solennità non hanno i vespri; · Feste, celebrazioni dei misteri della vita di Cristo o dei santi che hanno importanza liturgica media; · Memorie, celebrazioni dei santi che hanno minore importanza liturgica. · Memorie facoltative, celebrazioni facoltative dei santi che hanno minore importanza liturgica. · Ferie, giorni liturgici nei quali non si celebra nessun mistero della vita di Cristo e nessun santo. 2.3 Pasqua, Quaresima e PentecosteIl fulcro dell’anno liturgico è costituito dal Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Alle celebrazioni della Pasqua viene premesso un periodo di preparazione e penitenza, denominato Quaresima, che inizia il Mercoledì delle Ceneri e dura 40 giorni. Dopo la Quaresima inizia la Settimana Santa che comincia con la Domenica delle Palme e della Passione del Signore e termina col Triduo Pasquale composto dal Venerdì Santo, dal Sabato Santo e dalla Domenica di Resurrezione, che è appunto la Pasqua. Per informazione del lettore la Pasqua viene celebrata la domenica successiva al primo plenilunio che segue l’equinozio di primavera (21 marzo). Dopo la Pasqua inizia un periodo di 7 settimane, chiamato Tempo Pasquale , che inizia con l’ottava di Pasqua (gli otto giorni compresi fra la Domenica di Pasqua e la successiva domenica) e si conclude con la Domenica di Pentecoste, celebrazione della discesa dello Spirito Santo sulla Madonna e gli apostoli riuniti nel cenacolo. Per brevità nel seguito chiameremo questo periodo ‘Tempo di Pasqua’. 2.4 Natale, Avvento ed EpifaniaAltro polo importante è la festa del Natale, preparata anch’essa da un periodo in cui rivivere l’attesa di Cristo Signore e prepararsi per il suo ritorno glorioso o parusia (Avvento). L’Avvento non ha una durata fissa in quanto l’inizio coincide la quarta domenica antecedente il giorno di Natale (I domenica di Avvento, che è la prima domenica successiva al 26 novembre). Dopo il Natale inizia un periodo chiamato Tempo di Natale, che inizia con l’ottava di Natale (periodo di otto giorni a partire dal Natale) e si conclude con la Domenica dopo il 6 gennaio (Solennità dell’Epifania) con la festa del Battesimo di Gesù. Per brevità nel seguito chiameremo tutto questo periodo ‘Tempo di Natale’. 2.5 Le altre festività più importantiOltre alle festività già illustrate nei due paragrafi precedenti, nell’Anno liturgico hanno poi spazio le varie altre celebrazioni. Tra le più importanti si possono considerare le seguenti festività, a cui vanno aggiunte le memorie dei santi: · 1 gennaio – Maria Santissima Madre di Dio (solennità); · 2 febbraio – Presentazione di Gesù al Tempio (festa), chiamata anche Candelora perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi; · Giovedì della VI settimana di Pasqua – Ascensione di Gesù (in Italia si festeggia la domenica successiva) (solennità); · Giovedì dopo la domenica dopo Pentecoste – Corpus Domini (in Italia si festeggia la domenica successiva) (solennità), istituita per celebrare la reale presenza di Cristo nell’Eucaristia in seguito al miracolo di Bolsena; · 29 giugno – Santi Pietro e Paolo (solennità); · 15 agosto – Assunzione al cielo di Maria (solennità); · 1 novembre – Tutti i Santi o Ognissanti (solennità); · 2 novembre – Commemorazione dei Defunti; · 8 dicembre – Immacolata Concezione di Maria (solennità). 2.6 Tempo OrdinarioIl periodo rimanente è detto Tempo Ordinario ed è costituito da 33 o 34 domeniche. L’ultima domenica (quella precedente all’Avvento) ricorre la solennità di Cristo Re dell’Universo. A differenza dell’anno civile, l’Anno Liturgico inizia con la I domenica d’Avvento e termina con il sabato della trentaquattresima settimana del tempo ordinario. 2.7 Le lettere degli anniGli anni liturgici hanno un ciclo triennale contraddistinto da una lettera: A, B o C. La sua indicazione è necessaria per scegliere alcuni parti dell’ora che si celebra. Per informazione del lettore la lettera corrisponde all’evangelista di cui nell’anno prevalentemente si legge il Vangelo nella Santa Messa: A corrisponde a Matteo, B a Marco e C a Luca. In tutti gli anni alla lettura del Vangelo prevalente si unisce quella di alcuni brani del Vangelo di Giovanni. 3 Struttura delle Ore3.1 Sommario3.1.1 InizioLa prima ora che si recita nella giornata è preceduta dalla recita del salmo invitatorio. Ogni ora seguente si apre con un versetto a cui segue il Gloria al Padre. La Compieta a questo punto prevede l’esame di coscienza. 3.1.2 InnoViene poi un inno, tratto dalle composizioni poetiche di origine ecclesiale. 3.1.3 SalmodiaSi continua quindi con la recita della Salmodia, che è composta da salmi (o parti di essi) e cantici. Nelle ore maggiori i salmi sono scelti in maniera che si adattino al corrispondente momento della giornata. In base all’ora, la salmodia è così composta: · Nelle Lodi Mattutine si inizia con un salmo, seguito da un cantico dell'Antico Testamento, e poi da un altro salmo; · Nei Vespri si inizia con due salmi mentre al terzo posto c'è un cantico del Nuovo Testamento; · Nell'Ufficio delle Letture si recitano tre salmi o parti di essi; · Nell'Ora Media al primo posto c'è distribuita su più giorni una sezione alfabetica del Salmo 118, seguono poi altri due salmi o parti di essi. · Nella Compieta c'è un solo salmo (due nello schema dei primi vespri della Domenica e in quello del mercoledì). 3.1.4 LettureAi Salmi segue una lettura biblica breve (nella maggioranza delle ore) o due letture lunghe (nell'Ufficio delle Letture) con i loro responsori. 3.1.5 CanticiNelle ore maggiori (lodi e vespri) e nella Compieta appare poi un cantico tratto dal Vangelo di Luca: · il Benedictus o Cantico di Zaccaria nelle Lodi; · il Magnificat o Cantico della Beata Vergine Maria nei Vespri; · il Nunc Dimittis o Cantico di Simeone nella Compieta. 3.1.6 Invocazioni e IntercessioniLe Lodi proseguono con un gruppo di invocazioni, e i Vespri con le corrispondenti intercessioni, a cui fa seguito il Padre nostro. 3.1.7 ConclusioneTutte le ore terminano con l'orazione finale seguita da una benedizione o invocazione diversa a seconda dell’ora che si celebra. La Compieta prevede dopo l’invocazione la recita di un’Antifona alla Beata Vergine Maria. 3.1.8 Recita dei salmi e canticiSi ricordi che ogni salmo, parte di salmo e cantico è introdotto da un'antifona che ha la funzione di orientare la preghiera al contenuto del salmo. Alla fine si recita il Gloria al Padre e si ripete l'antifona. Il Gloria al Padre viene recitato per ricordare la finalità trinitaria della preghiera. 3.1.9 L’orazione finaleL’orazione cambia a seconda delle ore solo per le ferie, per tutti gli altri casi (domeniche, solennità, feste e memorie) si recita sempre la stessa. 3.2 Dettaglio3.2.1 Inizio delle oreLa prima ora che si recita nella giornata, sia essa l'Ufficio delle Letture o le Lodi Mattutine, viene iniziata facendosi il segno della Croce col pollice sulle labbra e recitando il versetto: “Signore, apri le mie labbra - E la mia bocca proclami la tua lode” (tratto dal salmo 50). Segue la recita del salmo invitatorio con la sua antifona che si ripete alla fine dopo aver recitato il Gloria al Padre. Le ore seguenti alla prima si iniziano facendosi il segno della Croce e recitando il versetto: "O Dio, vieni a salvarmi" - "Signore, vieni presto in mio aiuto" (tratto dal salmo 69), a cui segue il Gloria al Padre. 3.2.2 Svolgimento delle oreDopo l’inizio illustrato, le ore si celebrano secondo lo specchietto seguente, dove in ogni colonna è riportata un’ora e per ogni riga le varie parti dell’ufficio.
Come abbiamo già detto, le varie parti di ogni singola ora si scelgono a seconda del giorno dell’Anno Liturgico secondo le modalità che saranno spiegate dopo. Si ricordi di farsi il segno della croce quando si inizia la recita dei cantici tratti dal Vangelo di Luca durante le Lodi, i Vespri e la Compieta. 3.2.3 Conclusione delle oreLe Lodi e i Vespri si concludono con l’invocazione: “Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna – Amen”. Le Letture e l’Ora Media si concludono con la benedizione “Benediciamo il Signore – Rendiamo grazie a Dio - Amen”. La Compieta si conclude con l’invocazione “Il Signore ci conceda una notte serena ed un riposo tranquillo – Amen”. All’invocazione segue una delle Antifone della beata Vergine Maria, che si possono scegliere tra un gruppo che comprende tra le altre l’Ave Maria ed il Salve Regina. 4 La struttura dei libri della Liturgia delle Ore4.1 GeneralitàÈ possibile utilizzare diversi libri per celebrare la Liturgia delle Ore. La loro struttura però è uguale. Le differenze riguardano principalmente la presenza o assenza delle memorie dei santi e delle letture. Diamo qui di seguito l’elenco dei vari capitoli con un cenno sul loro contenuto. 4.2 Proprio del TempoIl Proprio del Tempo contiene la parte della liturgia che è relativa ad un determinato giorno di un determinato tempo; per esempio: mercoledì della seconda settimana del tempo ordinario, venerdì della prima settimana di Avvento, e così via. La sua composizione cambia a seconda che si sia nei tempi di Natale e Pasqua o in quello ordinario, come illustreremo nei due successivi paragrafi. 4.2.1 Tempi di Natale e PasquaLa prima parte del Proprio del Tempo è in questo caso l’innario, che contiene l’antifona all’invitatorio, gli inni delle letture e delle due ore maggiori da utilizzare per tutte le ferie e le domeniche. L’innario è diviso in varie parti. Per il tempo di Natale le parti sono: · fino al 16 dicembre, · dal 16 dicembre fino al 24 dicembre, · dal 24 dicembre all’Epifania. · Dall’Epifania fino alla domenica successiva ‘Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo’ Per il tempo di Pasqua le parti sono: · fino alla Domenica delle Palme · Settimana Santa · Da Pasqua all’Ascensione · Dall’Ascensione alla Pentecoste Si porga attenzione al fatto che ogni parte dell’innario non si adotta per i vespri del giorno in cui terminano, per quest’ultimi si usa l’innario seguente; per esempio: per i vespri del 24 dicembre si usa l’innario che va dal 24 dicembre fino all’Epifania, e non quello che va dal 16 al 24 dicembre. Dopo l’innario il Proprio del Tempo continua con: · il versetto e le due letture lunghe delle Letture con i relativi responsori finali · tutto ciò che segue la salmodia delle Lodi · l’antifona della salmodia e quello che ad essa segue per l’ora media · tutto ciò che segue la salmodia dei Vespri. 4.2.2 Tempo OrdinarioIl Proprio del Tempo del tempo ordinario non ha l’innario e contiene solo le due letture lunghe delle Letture sempre coi relativi responsori finali. Per le domeniche sono anche presenti: · Le antifone al Magnificat per tutti e tre gli anni (A, B o C) e l’orazione dei primi e secondi Vespri; · Le antifone al Benedictus per tutti e tre gli anni (A, B o C) e l’orazione delle Lodi che si utilizza anche per le letture e l’ora media. 4.3 OrdinarioL’ordinario illustra, come abbiamo sintetizzato in queste note, come comporre le varie ore e deve essere utilizzato in caso di dubbi. Contiene tra l’altro: · gli inni delle ore medie, · le antifone alla Beata Vergine Maria da utilizzare nella Compieta. 4.4 SalterioIl Salterio è differente a seconda che si sia nei tempi di Natale e Pasqua o in quello ordinario. Nel primo caso contiene esclusivamente la salmodia, nel secondo anche: · l’inno e il versetto delle letture, · tutte le Lodi, · tutta quello che segue l’inno dell’ora media, · tutti i vespri. Se confrontate il contenuto del Salterio e quello del Proprio del Tempo, vedrete che assieme all’ordinario, contengono tutto ciò che serve per celebrare tutte le ore tranne la Compieta, per la quale c’è un capitolo a parte. 4.5 Salmodia ComplementareQuesto capitolo contiene i salmi da utilizzare nel caso si vogliano celebrare tutte e tre le ore medie; in queste note, visto che sono indirizzate ai laici, non parleremo di come utilizzare questa sezione. 4.6 CompietaQuesta parte contiene tutta la Compieta (tranne le antifone alla Beata Vergine che sono, come abbiamo visto, nell’Ordinario). La Compieta ha un ciclo settimanale così organizzato: · Compieta dei primi vespri della domenica e delle solennità, · Compieta dei secondi vespri della domenica e delle solennità, · Compieta dal lunedì al venerdì. 4.7 Proprio dei SantiIl Proprio dei Santi contiene le parti delle ore che vanno utilizzate per la celebrazione dei santi nella data di ricorrenza; per esempio: il 17 gennaio è Sant’Antonio Abate e nel Proprio dei Santi ci sono alcune parti delle ore per questa memoria. Queste parti sostituiscono quelle presenti nel proprio del tempo e nel salterio. 4.8 ComuniI Comuni contengono altre parti delle ore da utilizzare in caso che si celebrino solennità, feste e memorie. I comuni sono i seguenti (non tutti sono utilizzati dai laici nella recita individuale): · dedicazione di una chiesa; · beata Vergine Maria, che include la memoria facoltativa di Santa Maria in Sabato; · apostoli; · più martiri; · un martire; · pastori e dottori della chiesa; · vergini; · santi; · sante; · santi religiosi; · santi della carità; · santi educatori; · ufficio dei defunti.
Nei sabati del tempo ordinario, nei quali sono permesse le memorie facoltative, si può celebrare, con le stesse norme, la memoria facoltativa di Santa Maria in Sabato. 4.9 VolantiniOgni libro della Liturgia ha due volantini dove sono riportate alcune preghiere che si utilizzano frequentemente. Il primo contiene: · come si iniziano le ore ed il salmo invitatorio, · il Benedictus, · il Magnificat, · come si concludono le ore.
Il secondo contiene: · i salmi della domenica della prima settimana del salterio che vengono utilizzati anche in altre occasioni, tipicamente le solennità; · il Te Deum. 5 La celebrazione5.1 PremessaNei successivi paragrafi diremo come scegliere le varie parti di ogni ora. Dopo la preparazione del libro o dei libri che viene illustrata al paragrafo seguente, ci saranno gli schemi delle varie ore dipendenti sia dal tempo in cui ci si trova, che dal tipo di giorno. Per ogni ora lo schema dice da quale capitolo del libro prendere la parte dell’ora in base al tipo di giorno: Solennità o domenica, festa, memoria, memoria facoltativa e feria. 5.2 Preparazione del libro o dei libri5.2.1 IntroduzioneQuando si inizia a celebrare la Liturgia e quando si cambia libro (nel caso si utilizzino quattro libri) occorre prepararsi disponendo gli appositi segnalibri alle pagine adatte. In genere è sempre bene preparare il libro prima dei vespri (così da scegliere correttamente i vespri e la Compieta nel caso in cui il giorno dopo sia una solennità). Inoltre se si ha un dubbio si fa in tempo a chiedere a persona degna di fiducia. 5.2.2 Il Calendario LiturgicoIl Calendario Liturgico è un libricino che va utilizzato assieme al libro scelto per la Liturgia. È indispensabile perché, in base alla data del giorno, da esso si può sapere: · la lettera dell’anno liturgico in cui ci si trova, A, B o C; · il tempo in cui ci troviamo, Ordinario, Natale o Pasqua; · la settimana del tempo corrente; · la settimana del salterio in cui ci troviamo; · il tipo di giorno: Solennità, Festa, Memoria, Memoria facoltativa, feria.
Tranne il tipo di giorno, le altre informazioni sono sempre riportate nella domenica precedente al giorno in cui ci troviamo. Inoltre il calendario, che viene edito anno per anno, risolve anche le sovrapposizioni che si possono verificare tra domeniche, memorie, feste e solennità (si veda il successivo paragrafo ‘Occorrenza e concorrenza delle celebrazioni’). 5.2.3 DettagliUtilizzando il calendario liturgico, si individuino le informazioni necessarie come illustrato nel paragrafo precedente. Poi si mettano i segnalibri per: · Innario, al periodo corrente (se siamo nei tempi di Natale o di Pasqua) o a quello seguente (se si è nel tempo ordinario); · Proprio del Tempo, al giorno corrente del tempo corrente; · Salterio, al giorno corrente della settimana corrente; · Compieta, al giorno della settimana corrente; · Proprio dei Santi, alla prossima data rispetto ad oggi; · Comuni, alla parte del comune indicata alla pagina appena scelta del proprio dei santi. 5.2.4 La celebrazione delle Feste e Memorie durante la Quaresima e l’Ottava di PasquaDurante la Quaresima e l’Ottava di Pasqua le memorie e le memorie facoltative normalmente non si celebrano, tranne nel caso in cui il santo sia importante localmente o per una particolare comunità. Infatti in questo caso alcune memorie sono indicate con la dicitura ‘per la commemorazione’, che vuol dire appunto che vanno celebrate solo in casi particolari. Specialmente durante la Quaresima, è sempre bene chiedere a persona esperta sulla composizione delle varie ore dell’ufficio. Normalmente durante la Quaresima si celebra le Solennità dell’Annunciazione del Signore che ricorre il il 25 marzo e di San Giuseppe che ricorre il 19 febbraio. 5.2.5 L’Orazione finaleA volte l’orazione finale si troverà sempre alla fine dell’ufficio. Se manca si usa quella del Proprio o delle Lodi Mattutine: si faccia attenzione a non distrarsi ed a terminare sempre l’ora con l’orazione adatta. 5.2.6 AvvertenzeDopo la preparazione del libro, si inizi a pregare, anche se si trovano delle difficoltà nel capire come comporre l’ufficio. Le difficoltà maggiori si incontreranno nelle memorie, mentre per le solennità, feste e ferie le cose sono abbastanza semplici. Comunque il più delle volte basta leggere le istruzioni ed i rimandi che sono presenti nel libro stesso. Si abbia anche la buona abitudine di guardare prima dei vespri il calendario liturgico per vedere come comportarsi per i vespri e la giornata seguente, avendo così anche il tempo di potersi consultare con una persona più esperta in caso di dubbio.
Gli schemi seguenti sono indicativi, a volte
troverete nel libro stesso i giusti rimandi, che ovviamente sono da
seguire. 5.3 Tempo di Pasqua e Natale5.3.1 Invitatorio
5.3.2 Letture
5.3.3 Lodi Mattutine
5.3.4 Ora mediaQui si riporta lo schema per chi celebra una sola ora media.
5.3.5 Vespri
5.4 Tempo Ordinario5.4.1 Invitatorio
5.4.2 Letture
5.4.3 Lodi Mattutine
5.4.4 Ora mediaQui si riporta lo schema per chi celebra una sola ora media.
5.4.5 Vespri
5.5 CompietaLa Compieta ha, come già detto, uno schema settimanale sempre uguale che è presente nell’apposita sezione. Per ogni giorno basta seguirlo e scegliere alla fine l’antifona alla Beata Vergine che si desidera a scelta tra quelle presenti nell’ordinario. Qui di seguito si riporta lo schema a parte l’inizio e la conclusione: · Esame di coscienza · Inno · Antifone della Salmodia · Salmodia · Lettura breve · Responsorio breve · Antifona del Nunc Dimittis · Nunc Dimittis · Orazione
L’unica differenza che si ha rispetto al ciclo normale è nel caso della solennità che viene trattata come la domenica: Compieta dopo i primi ed i secondi vespri della solennità. 5.6 Occorrenza e concorrenza delle celebrazioni5.6.1 IntroduzioneA volte può capitare che le celebrazioni possano sovrapporsi o essere adiacenti. Per esempio potrebbe capitare una memoria di domenica oppure che una solennità coincida con una domenica. Nel primo caso occorre comporre l’ufficio della domenica o quello della memoria? Nel secondo caso, dobbiamo comporre l’ufficio della domenica o della solennità? E se la solennità segue la domenica? Ricordiamoci che le solennità hanno i primi vespri la sera prima, e quindi non sappiamo domenica sera se recitare i secondi vespri della domenica o i primi vespri della solennità. Per risolvere queste situazioni la Chiesa ha stilato la tabella dei giorni liturgici che riportiamo nel paragrafo seguente a cui seguono le prescrizioni per l’occorrenza e concorrenza delle celebrazioni. Concludiamo con l’avvertenza che sul calendario liturgico alcune situazioni sono risolte, per esempio: se una solennità dovesse coincidere con la domenica, vedrete che la solennità è riportata sul calendario al primo giorno seguente in cui si può celebrare. 5.6.2 Tabella dei Giorni Liturgici(estratta dalle Norme generali sull'anno liturgico e sul calendario nn. 59-61) La precedenza tra i giorni liturgici, quanto alla loro celebrazione, è regolata esclusivamente dalla seguente tabella. I 1. Il Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore. 2. Il Natale del Signore, l'Epifania, l'Ascensione e la Pentecoste. Le domeniche di Avvento, di Quaresima e di Pasqua. Il Mercoledì delle Ceneri. Le ferie della Settimana santa, dal lunedì al giovedì incluso. I giorni fra l'ottava di Pasqua. 3. Le solennità del Signore, della beata Maria Vergine, dei santi iscritte nel calendario generale. La Commemorazione di tutti i fedeli defunti. 4. Le solennità proprie e cioè: a) la solennità del Patrono principale del luogo o del paese o della città; b) la solennità della Dedicazione e dell'anniversario della Dedicazione della propria chiesa; c) la solennità del Titolare della propria chiesa; d) la solennità o del Titolare, o del Fondatore o del Patrono principale dell'Ordine o della Congregazione. II 5. Le feste del Signore iscritte nel calendario generale. 6. Le domeniche del Tempo di Natale e le domeniche del Tempo ordinario. 7. Le feste della beata Vergine Maria e dei santi iscritte nel calendario generale. 8. Le feste proprie, e cioè: a) la festa del Patrono principale della diocesi; b) la festa dell'anniversario della Dedicazione della chiesa cattedrale; c) la festa del Patrono principale della regione o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio; d) la festa del Titolare, del Fondatore, del Patrono principale dell'Ordine o della Congregazione e della provincia religiosa, salvo quanto è disposto al n. 4d; e) le altre feste proprie di qualche Chiesa; f) le altre feste iscritte nel calendario di ciascuna diocesi, o dell'Ordine o della Congregazione. 9. Le ferie di Avvento dal 17 al 24 dicembre compreso. I giorni fra l'ottava di Natale. Le ferie di Quaresima. III 10. Le memorie obbligatorie iscritte nel calendario generale. 11. Le memorie obbligatorie proprie, e cioè: a) le memorie del Patrono secondario del luogo, della diocesi, della regione o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio, dell'Ordine o della Congregazione e della provincia religiosa; b) le altre memorie obbligatorie proprie di qualche chiesa; c) le altre memorie obbligatorie iscritte nel calendario di ciascuna diocesi o dell'Ordine o della Congregazione. 12. Le memorie facoltative, le quali tuttavia si possono celebrare anche nei giorni elencati nel n. 9, però nel modo particolare descritto in «Principi e Norme» per la Messa e per l'Ufficio. In questo stesso modo, come memorie facoltative, si possono celebrare le memorie obbligatorie che eventualmente ricorrono nelle ferie di Quaresima. 13. Le ferie di Avvento, fino al 16 dicembre incluso. Le ferie del Tempo di Natale, dal 2 gennaio al sabato dopo l'Epifania. Le ferie del Tempo pasquale, dal lunedì dopo l'ottava di Pasqua al sabato prima della Pentecoste incluso. Le ferie del Tempo ordinario. 5.6.3 Occorrenza e concorrenza delle celebrazioniSe nello stesso giorno cadono più celebrazioni, Si celebra l'Ufficio di quella che nella tabella dei giorni liturgici occupa il posto superiore. Tuttavia, le solennità impedite da un giorno liturgico che ha la precedenza si trasferiscano al primo giorno libero dalle celebrazioni elencate ai nn. 1-8 nella tabella della precedenza, salvo quanto è stabilito al n. 5 delle Norme per l'anno liturgico. Le altre celebrazioni impedite per quell'anno si omettono. Se nello stesso giorno si devono celebrare i Vespri dell'Ufficio corrente e i primi Vespri del giorno seguente, prevalgono i Vespri della celebrazione che nella tabella dei giorni liturgici ha un posto superiore; in caso di parità, si celebrano i Vespri del giorno corrente. 5.7 Avvertenze per la celebrazione comunitariaPotrebbe capitarvi di celebrare comunitariamente un’ora. In questo caso valgono alcune regole di comportamento che qui di seguito accenno. C’è sempre una persona che presiede l’ufficio: normalmente è un sacerdote se siamo in chiesa, potrebbe essere l’abate se siamo in un convento o abbazia. Può anche capitare che sia un laico. L’officiante inizia la preghiera con l’invocazione iniziale, recita le prime parti dei responsori e delle invocazioni o intercessioni, e l’orazione finale. A volte le prime parti dei responsori possono essere dette dall’antifonario, di cui parliamo al capoverso successivo. I fedeli si dividono in due gruppi, che recitano in alternanza i salmi. Se fate attenzione, leggendo i salmi vedrete che sono composti da tanti periodi (frasi che iniziano dopo un punto e finiscono con un punto) divisi tra di loro da un asterisco ‘*’ e alle volte anche da una piccola croce ‘†’. Ora i due gruppi leggeranno alternativamente i vari periodi facendo una pausa per prendere fiato quando incontrano l’asterisco. Occorre invece porre attenzione a rispondere all’altro gruppo con prontezza quando è il proprio turno. La croce si utilizza se la recita dei salmi è cantata ed indica che occorre finire la frase fino alla croce e iniziare subito dopo con una nota differente. Uno dei due gruppi avrà il compito di iniziare la recita di ogni salmo tramite l’antifonario che è una persona che enuncia l’antifona ed il primo periodo del salmo da solo, a questo seguirà l’altro gruppo che risponderà e poi si seguirà alternativamente. Tutti i partecipanti: a) dall’inizio dell’ufficio fino alla fine dell’inno stanno in piedi, b) durante la salmodia stanno in piedi o seduti secondo le consuetudini c) durante le letture ed i responsori stanno seduti d) poi sino alla fine dell’ufficio stanno in piedi.
Ci si inchina mentre si dice ‘Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo’ quando si recita il Gloria alla fine dei salmi e dei cantici stando in piedi.
Tutti si segnano col segno della croce dalla fronte al petto e dalla spalla sinistra alla destra: a) all'inizio delle Ore, quando si dice: «O Dio, vieni a salvarmi »; b) all'inizio dei cantici tratti dal Vangelo: Benedictus, Magnificat, Nunc dimittis. Tutti si segnano sulle labbra all'inizio dell'Invitatorio, alle parole «Signore, apri le mie labbra ».
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