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PROPRIO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
XIX DOMENICA
INTRÓITUS Salus pópuli ego sum, dicit Dóminus: de quacúmque tribulatióne clamáverint ad me, exáudiam eos: et ero illórum Dóminus in perpétuum. Ps. 77, 1 - Atténdite, pópule meus, legem meam: inclináte áurem vestram in verba oris mei. Glória Patri… Salus pópuli ego sum, dicit Dóminus,…
Io sono la salvezza dei popoli, dice il Signore: in qualunque calamità mi invocheranno, io li esaudirò, e sarò il loro Signore in perpetuo. Sal. 77, 1 - Ascolta, o popolo mio, la mia legge: porgi orecchio alle parole della mia bocca. Gloria al Padre… Io sono la salvezza dei popoli, dice il Signore...
ORÁTIO
Omnípotens et
miséricors Deus, univérsa nobis adversántia propitiátus exclúde: ut
mente et córpore páriter expedíti, quæ tua sunt, líberis méntibus
exsequámur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum
vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula
sæculórum.
Onnipotente e misericordioso Iddio, allontana propizio da noi quanto ci avversa: affinché, ugualmente spediti d’anima e di corpo, compiamo con libero cuore i tuoi comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
EPISTOLA Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Ephésios, 4, 23-28
Fratres: Removámini
spíritu mentis vestræ, et indúite novum hóminem, qui secúndum Deum
creátus est in iustítia, et sanctitáte veritátis. Propter quod
deponéntes mendácium, loquímini veritátem uniusquísque cum próximo suo:
quóniam sumus ínvicem membra.
Irascímini, et nolíte peccáre: sol non óccidat super iracúndiam vestram.
Nolíte locum dare diábolo: qui furabátur, iam non furétur; magis áutem
labóret, operándo mánibus suis, quod bonum est, ut hábeat unde tríbuat
necessitátem patiénti.
Fratelli: dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri. Nell'ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date occasione al diavolo. Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità. M. - Deo grátias.
GRADUALE Ps. 140, 2 - Dirigátur orátio mea, sicut incénsum in conspéctu tuo, Dómine. Elevátio mánuum meárum sacrifícium vespertínum.
Sal. 140, 2 - Si innalzi la mia preghiera come l’incenso al tuo cospetto, o Signore. L’elevazione delle mie mani sia come il sacrificio della sera.
ALLELÚIA Allelúia, allelúia. Ps. 104, 1 - Confitémini Dómino, et invocáte nomen eius: annuntiáte inter gentes ópera eius. Allelúia.
Allelúia, allelúia. Sal. 104, 1 - Date lode al Signore, e invocate il suo nome, fate conoscere tra le genti le sue opere. Allelúia.
EVANGÉLIUM Sequéntia S. Evangélii secundum Matthǽum, 22, 1-14
In illo témpore:
Loquebátur Iesus princípibus sacerdótum et pharisǽis in parábolis dicens:
Símile factum est regnum coelórum hómini regi, qui fecit núptias fílio
suo.
Et misit servos suos vocáre invitátos ad núptias, et nolébant veníre.
Iterum misit alios servos, dicens: Dícite invitátis: Ecce prándium meum
parávi, tauri mei et altília occísa sunt, et ómnia paráta: veníte ad
núptias. Illi áutem neglexérunt: et abiérunt, álius in villam suam,
álius vero ad negotiatiónem suam: réliqui vero tenuérunt servos eius, et
contuméliis afféctos occidérunt. Rex áutem cum audísset, irátus est: et
missis exercítibus suis, pérdidit homicídas illos, et civitátem illórum
succéndit. Tunc ait servis suis: Núptiæ quidem parátæ sunt, sed qui
invitáti erant, non fuérunt digni. Ite ergo ad éxitus viárum, et
quoscúmque invenéritis, vocáte ad núptias. Et egréssi servi eius in
vias, congregavérunt omnes, quos invenérunt, malos et bonos: et implétæ
sunt núptiæ discumbéntium. Intrávit áutem rex, ut vidéret discumbéntes,
et vidit ibi hóminem non vestítum veste nuptiáli. Et ait illi: Amíce,
quómodo huc intrásti, non habens vestem nuptiálem? At ille obmútuit.
Tunc dixit rex minístris: Ligátis mánibus et pédibus eius, míttite eum
in ténebras exterióres: ibi erit fletus, et stridor déntium.
Multi enim sunt vocáti,
páuci vero elécti.
In quel tempo Gesù
riprese a parlar loro in parabole e disse: "Il regno dei cieli è simile
a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi
servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.
Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i
miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è
pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi
al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi,
li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue
truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi
disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non
ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che
troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi
raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di
commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che
non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare
qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi:
Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e
stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ex. 24, 4 et 5 - Sanctificávit Móyses altáre Dómino, ófferens super illud holocáusta, et ímmolans víctimas: fecit sacrifícium vespertínum in odórem suavitátis Dómino Deo in conspéctu filiórum Israël.
Es. 24, 4 e 5 - Mosè edificò un altare al Signore, offrendo su di esso olocausti e immolando vittime: fece un sacrificio della sera, gradevole al Signore Iddio, alla presenza dei figli di Israele.
SECRÉTA Hæc múnera, quǽsumus, Dómine, quæ óculis tuæ maiestátis offérimus, salutária nobis esse concéde. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen.
Concedi, o Signore, Te ne preghiamo, che questi doni, da noi offerti in
onore della tua mæstà, ci siano salutari. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello
Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
PREFAZIO DELLA SS. TRINITÀ
COMMÚNIO Ps. 95, 8-9 - Tóllite hóstias, et introíte in átria eius: adoráte Dóminum in aula sancta eius.
Sal. 95, 8-9 - Prendete le vittime ed entrate nel suo atrio: adorate il Signore nel suo santo tempio.
POSTCOMMÚNIO Tua nos, Dómine, medicinális operátio, et a nostris perversitátibus cleménter expédiat et tuis semper fáciat inhærére mandátis. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
O Signore, l’opera medicinale del tuo sacramento ci liberi benignamente dalle nostre perversità, e ci faccia vivere sempre sinceramente fedeli ai tuoi precetti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
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