SANTISSIMA
TRINITÀ
LETTURE:
Es 34,
4b-6. 8-9;
Dn
3,52.56;
2 Cor 13, 11-13;
Gv 3, 16-18
Dio
è comunità d'amore
Quando l’uomo guarda dentro di sé per considerare la propria
esperienza religiosa, ha il presentimento di una profondità infinita.
Questo fondo irraggiungibile dentro di noi ha relazione con la parola «Dio». Perché? Dio rappresenta la profondità ultima della nostra
vita, la fonte e la mèta di tutto il nostro essere. Questo fondo intimo
della nostra persona si manifesta nell’apertura del nostro «io»
verso un «tu», e nella serietà di tale inclinazione. Così vediamo
impressa in noi la realtà profonda ed esaltante di Dio: la Trinità;
impresso in noi il mistero di Dio-Comunità, il mistero di comunione di
vita: Dio che è Padre, Figlio, Spirito Santo.
La comunione con Dio,
fine dell’uomo
Dio stesso viene all’uomo, gli si manifesta come « Signore »,
ma pieno di bontà e di misericordia, ricco di grazia e di fedeltà
(prima lettura). Nell’esuberanza del suo amore per il mondo,
manifestato nel dare il suo Figlio unico per salvarlo (vangelo), il Dio
dell’amore e della pace riversa sugli uomini la sua grazia in Cristo e
li chiama alla comunione con sé nello Spirito Santo (seconda lettura).
La Comunità Trinitaria è veramente il valore ultimo e supremo,
il solo vero fine ultimo dell’uomo;
poiché Dio, e Dio soltanto, è la pienezza di ogni perfezione.
La Comunità Trinitaria è veramente mistero, realtà indicibilmente più grande di ogni comprensione
umana. Dio non cesserà mai di stupire l’uomo, e nessun uomo entrerà
mai nella «terra di Dio» se non sarà disposto a lasciarsi
sradicare, come Abramo (Gn 12,1),
dai confini della sua limitatezza e dall’angustia delle sue sicurezze.
La preghiera non deve ridurre Dio ai limiti dell’uomo, ma dilatare
l’uomo agli orizzonti di Dio. Il
silenzio che il Padre sembra opporre in tanti casi alle richieste
umane, nasce dalla autenticità della sua paternità, dalla sua fermezza
nel non accondiscendere alla meschinità dei progetti umani, per poter
sostituire ad essi progetti ben più grandi, nati dal suo amore.
La Comunità Trinitaria è il
vero futuro dell’uomo, la sola che possa assicurare all’uomo un
progetto di vita senza limiti perché capace di superare anche la morte.
Dice efficacemente sant’Agostino: «Dio è tanto inesauribile che
quando è trovato è ancora tutto da trovare». Ciò significa che il
dinamismo e la creatività umana trovano in lui un orizzonte senza
confini, e quindi un futuro totale.
Un solo Dio in tre persone
Questa rivelazione non viene semplicemente a soddisfare il nostro
bisogno di conoscere Dio; riguarda direttamente il destino dell’uomo e
della creazione.
La salvezza, come comunione di amore di Dio e dell’uomo,
riflette i caratteri dei due interlocutori che la costituiscono: Dio e
uomo. Ora l’uomo non può essere compreso se non a partire da Dio:
fatto ad immagine di Dio, è modellato sul Cristo, immagine perfetta di
Dio (Col 1,15). Quindi le domande e le risposte su Dio sono
d’importanza fondamentale per capire l’uomo.
In concreto, la vita umana, da un punto di vista religioso, si
sviluppa e si espande in proporzione alla «conoscenza» del mistero
di Dio (Gv 17,3). Se l’uomo
è destinato alla comunione con Dio Padre, è chiaro che la sua vita ha
tanto più valore quanto più egli riesce a seguire il movimento di «
scalata ai cieli » inaugurato dall’ascensione di Gesù (Gv
12,32), fino a sedere alla destra del Padre per vederlo a faccia a
faccia. Il p. Faber ha scritto che ogni
approfondimento dell’idea su Dio equivale a una nuova nascita. Il
mistero dell’Amore Trinitario rivela qualcosa del mistero più
profondo dell’uomo. Perché siamo come siamo, creature capaci di
conoscere, amare, generare, non possiamo che esprimerci in termini
umani, e andare tuttavia con il più profondo stupore all’ultimo perché:
come mai è potuta nascere l’idea di «conoscere», «amare», «generare»? Non è potuta nascere. Essa è. Perché Dio è Amore. Il mistero di
Dio non è un mistero di solitudine, ma di convivenza, di creatività,
di conoscenza, di amore, di dare e ricevere, e perciò noi siamo come
siamo.
Cercare Dio
Nella nostra esistenza quotidiana, a volte grigia, a volte
tragica, a volte molto complicata, nella quale dobbiamo badare a cento
cose che ci urgono da ogni parte, la luce di Dio è l’amore. Verso
questa luce dobbiamo orientarci se non vogliamo fallire il vero scopo
della nostra esistenza. Noi vorremmo tanto poter dire: «Ecco Dio; Dio
è così...». Ma non è possibile. Dio stesso esce dai quadri e dalle
icone e si nasconde in chiunque ha bisogno di noi e dice: «Eccomi qui!». Si nasconde
nei piccoli della terra e dice: «Cercatemi qui!». Chi vuol vivere
con Dio non si trova davanti a una conclusione, ma sempre davanti a un
inizio. Sempre nuovo come ogni nuovo giorno.
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Luce, splendore e grazia della Trinità
Dalle «Lettere» di
sant'Atanasio, vescovo (Lett. 1 a Serap. 28-30; PG 26, 594-595. 599)
Non sarebbe cosa inutile ricercare l'antica tradizione, la dottrina e la fede della Chiesa cattolica, quella
s'intende che il Signore ci ha insegnato, che gli apostoli hanno predicato, che i padri hanno conservato. Su di essa infatti si fonda la Chiesa, dalla quale, se qualcuno si sarà allontanato, per nessuna ragione potrà essere cristiano, né venir chiamato tale.
La nostra fede é questa: la Trinità santa e perfetta é quella che é distinta nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e non ha nulla di estraneo o di aggiunto dal di fuori, né risulta costituita del Creatore e di realtà create, ma é tutta potenza creatrice e forza operativa. Una é la sua natura, identica a se stessa. Uno é il principio attivo e una
l'operazione. Infatti il Padre compie ogni cosa per mezzo del Verbo nello Spirito Santo e, in questo modo, é mantenuta intatta
l'unità della santa Trinità. Perciò nella Chiesa viene annunziato un solo Dio che é al di sopra di ogni cosa, agisce per tutto ed é in tutte le cose (cfr. Ef 4, 6).
E' al di sopra di ogni cosa ovviamente come Padre, come principio e origine. Agisce per tutto, certo per mezzo del Verbo. Infine opera in tutte le cose nello Spirito Santo.
L'apostolo Paolo, allorché scrive ai Corinzi sulle realtà spirituali, riconduce tutte le cose ad un solo Dio Padre come al principio, in questo modo: «Vi sono diversità di carismi, ma uno solo é lo Spirito; e vi sono diversità di ministeri, ma uno solo é il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo é Dio, che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6).
Quelle cose infatti che lo Spirito distribuisce ai singoli, sono date dal Padre per mezzo del Verbo. In verità tutte le cose che sono del Padre sono pure del Figlio. Onde quelle cose che sono concesse dal Figlio nello Spirito sono veri doni del Padre. Parimenti quando lo Spirito é in noi, é anche in noi il Verbo dal quale lo riceviamo, e nel Verbo vi é anche il Padre, e così si realizza quanto é detto: «Verremo io e il Padre e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14, 23). Dove infatti vi é la luce, là vi é anche lo splendore; e dove vi é lo splendore, ivi
c'è parimenti la sua efficacia e la sua splendida grazia.
Questa stessa cosa insegna Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, con queste parole: «La grazia del Signore Gesù Cristo,
l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13). Infatti la grazia é il dono che viene dato nella Trinità, é concesso dal Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Come dal Padre per mezzo del Figlio viene data la grazia, così in noi non può avvenire la partecipazione del dono se non nello Spirito Santo. E allora, resi partecipi di esso, noi abbiamo
l'amore del Padre, la grazia del Figlio e la comunione dello stesso Spirito.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso
Sia benedetto Dio Padre,
e l'unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo:
perché grande è il suo amore per noi.
Benedíctus sit
Deus Pater,
unigenitúsque Dei
Fílius,
Sanctus quoque
Spíritus,
quia fecit nobíscum misericórdiam suam.
Colletta
O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita,
fa' che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l'unico Dio in tre persone. Per il nostro Signore...
Deus
Pater, qui, Verbum veritátis et Spíritum sanctificatiónis mittens in
mundum, admirábile mystérium tuum homínibus declárasti, da nobis, in
confessióne veræ fídei, ætérnæ glóriam Trinitátis agnóscere, et Unitátem
adoráre in poténtia maiestátis. Per Dóminum.
Oppure:
Padre, fedele e misericordioso, che ci hai rivelato il mistero della tua vita donandoci il Figlio unigenito e lo Spirito di amore, sostieni la nostra fede e ispiraci sentimenti di pace e di speranza, perché riuniti nella comunione della tua Chiesa benediciamo il tuo nome glorioso e santo. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
Es 34,
4b-6. 8-9
Il
Signore,
il Signore, Dio misericordioso e pietoso.
Dal libro
dell'Èsodo
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai,
come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in
mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò
il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il
Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco
di amore e di fedeltà».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato
grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi.
Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il
nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».
Salmo
Responsoriale
Dn
3,52.56
A te la lode e la gloria
nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.
Seconda
Lettura
2 Cor 13, 11-13
La
grazia di Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai
Corìnzi
Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a
vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio
dell’amore e della pace sarà con voi.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano.
La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello
Spirito Santo siano con tutti voi.
Canto
al Vangelo
Cf
Ap 1,8
Alleluia,
alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia.
Vangelo
Gv 3, 16-18
Dio
ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Dal vangelo secondo
Giovanni
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché
chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il
mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato
condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di
Dio».
Sulle
Offerte
Invochiamo il tuo nome, Signore, su questi doni che ti presentiamo: consacrali con la tua potenza e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito. Per Cristo nostro Signore.
Sanctífica, quæsumus, Dómine Deus noster, per tui nóminis invocatiónem,
hæc múnera nostræ servitútis, et per ea nosmetípsos tibi pérfice munus
ætérnum. Per Christum.
Prefazio
Il mistero di Dio uno e trino.
E'
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere
grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo
sei un solo Dio, un solo Signore,
non nell'unità di una sola persona,
ma nella Trinità di una sola sostanza.
Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
e con la stessa fede, senza differenze,
lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo.
E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la Trinità delle Persone,
l'unità della natura, l'uguaglianza nella maestà divina.
Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini,
non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode:
Santo, Santo, Santo ...
Vere
dignum et iustum est, æquum et salutáre,
nos tibi semper
et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
Qui cum Unigénito
Fílio tuo et Spíritu Sancto
unus es
Deus, unus es Dóminus:
non in uníus
singularitáte persónæ,
sed
in uníus Trinitáte substántiæ.
Quod enim de tua
glória, revelánte te,
crédimus, hoc de Fílio tuo, hoc de Spíritu Sancto,
sine
discretióne sentímus.
Ut, in
confessióne veræ sempiternæque Deitátis,
et
in persónis propríetas,
et in
esséntia únitas,
et in
maiestáte adorétur æquálitas.
Quem
laudant Angeli atque Archángeli,
Chérubim quoque ac Séraphim, qui non cessant
clamáre
cotídie, una voce dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
Antifona
alla Comunione
Gal
4,6
Voi siete figli di Dio:
egli ha mandato nei vostri cuori
lo Spirito del Figlio suo, che grida «Abba, Padre».
Quóniam
autem estis fílii, misit
Deus
Spíritum Fílii sui in corda
vestra clamántem: Abba, Pater.
Oppure: Gv
3,16
Dio
ha tanto amato il mondo da donare il suo unico
Figlio, perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna.
Dopo
la Comunione
Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento, e la professione della nostra fede in te, unico Dio in tre persone, ci sia pegno di salvezza dell'anima e del corpo. Per Cristo nostro Signore.
Profíciat nobis ad salútem córporis et ánimæ, Dómine Deus noster, huius
sacraménti suscéptio, et sempitérnæ sanctæ Trinitátis eiusdémque
indivíduæ Unitátis conféssio. Per Christum.
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