MESSA VESPERTINA NELLA VIGILIA
LETTURE:
At
3,1-10; Sal
18; Gal 1,11-20;
Gv 21,15-19
MESSA
DEL GIORNO
LETTURE:
At
12,1-11; Sal
33; 2
Tm 4,6-8.17-18;
Mt
16,13-19
La solennità odierna è antichissima: è
stata inserita nel Santorale romano molto prima di quella di Natale.
Nei secolo IV si celebravano già tre messe: una in san Pietro in
Vaticano, l’altra in san Paolo fuori le mura, la terza alle
catacombe di san Sebastiano dove furono probabilmente nascosti per un
certo tempo, all’epoca delle invasioni, i corpi dei due apostoli.
San Pietro
Simone era un pescatore di Betsaida (Lc
5,3; Gv 1,44), che si era più tardi stabilito a Cafarnao (Mc
1,2 1.29). Il fratello Andrea lo introduce al seguito di Gesù (Gv
1,42); ma probabilmente Simone era stato preparato a questo
incontro da Giovanni Battista. Il Cristo gli cambia nome e lo chiama
«Pietra» (Mt 16,17-19; Gv 21,15-17),
per realizzare nella sua persona il tema della pietra fondamentale.
Simon Pietro è uno dei primi testimoni che vede la tomba vuota (Gv 20,6) ed ha una speciale apparizione di Gesù risorto (Lc
24,34).
Dopo l’ascensione egli prende la direzione
della comunità cristiana (At 1,15;
15,7), enuncia le linee programmatiche della Buona Novella (At
2,14-41) e, per diretto intervento dello Spirito Santo, è il primo
a prendere coscienza della necessità di aprire la Chiesa ai pagani (At
10—11).
Questa missione spirituale non lo libera
dalla condizione umana, né dalle deficienze dei suo temperamento (cf,
ad es.: Mt 14,30; Gv 13,6; 18,10).
Paolo non esita a contraddirlo nella famosa
discussione di Antiochia (At 15;
Gal 2,11-14), per invitarlo
a liberarsi dalle pratiche ebraiche. Pare infatti che su questo punto
Pietro abbia tardato ad aprire lo spirito e che egli tendesse a
considerare i cristiani di origine pagana come una comunità inferiore
a quella dei cristiani di origine ebraica (At
6,1-2). Quando viene a Roma, Pietro diviene l’apostolo di tutti.
Allora egli compie pienamente la sua missione di «pietra angolare»,
riunendo in un solo «edificio» i Giudei ed i pagani e suggella
questa missione con il suo sangue
San Paolo
Paolo, dopo la conversione sulla
strada di Damasco, percorre, in quattro o cinque viaggi, il
Mediterraneo. Fa il primo viaggio in compagnia di Barnaba (At
13—14): partono da Antiochia, si fermano nell’isola di Cipro e
poi percorrono l’Asia Minore, l’attuale Turchia. Dopo il convegno
degli apostoli a Gerusalemme, Paolo inizia un secondo viaggio, questa
volta espressamente quale «inviato» dei «Dodici» (At
15,36—18,22). Riattraversa l’Asia Minore, evangelizza la Frigia
e la Galazia ove si ammala (Gal 4,13).
Passa poi in Europa assieme a Luca e fonda la comunità di Filippi
(Grecia settentrionale). Dopo un periodo di prigionia evangelizza la
Grecia: ad Atene la sua missione si incaglia davanti ai filosofi; a
Corinto fonda la comunità che gli dà più fastidi. Poi rientra ad
Antiochia.
Un terzo viaggio (At 18,23—21,17) lo riporta alle Chiese fondate nella attuale
Turchia, specialmente a Efeso, poi in Grecia e a Corinto. Di passaggio a
Mileto, annuncia agli anziani le sue prove imminenti. Infatti, poco dopo
il suo ritorno a Gerusalemme, è arrestato dagli Ebrei e imprigionato (At
21). Essendo cittadino romano, Paolo si appella a Roma.
Intraprende così un quarto viaggio,
verso Roma, ma non più in stato di libertà (At
21—28). Raggiunge Roma verso l’anno 60 o 61; è trattenuto in
prigione fin verso il 63; intanto, approfittando di alcune
facilitazioni, entra in frequente contatto con i cristiani della città
e scrive le « lettere della prigionia ».
Liberato dalla prigione nel 63,
compie, probabilmente, un ultimo viaggio in Spagna (Rm 15,24-28) o verso le comunità dirette da Timoteo e da Tito, ai
quali scrive delle lettere che lasciano intravedere la sua prossima
fine. Arrestato e di nuovo imprigionato, Paolo subisce il martirio
intorno all’anno 67.
Pietro e Paolo: due nomi che lungo i secoli hanno
personificato la Chiesa intera nella sua ininterrotta Tradizione; con la
loro predicazione infatti il Signore ha «dato alla Chiesa le primizie
della fede cristiana» (cf le due collette).
Ai due primi maestri della fede si è giunti anche a «confessare» i peccati nel Confiteor, proprio
riconoscendo in essi la Chiesa storica. Anche per gli Orientali i due «fratelli» sono sinonimo di tutto il collegio apostolico, come pietre
fondamentali della fede.
Ancora oggi il Papa invoca
l’autorità dei santi apostoli Pietro e Paolo quando nei suoi atti
ufficiali intende riferire la Tradizione alla sua sorgente: la parola di
Dio. Solo dall’ascolto di tale parola nello Spirito la Chiesa può
essere «resa perfetta nell’amore in unione con il Papa, con i
Vescovi e tutto l’ordine sacerdotale».
|
Questi martiri hanno visto ciò che hanno predicato
Dai «Discorsi» di
sant'Agostino, vescovo
(Disc. 295, 1-2. 4. 7-8; PL 38, 1348-1352)
Il martirio dei santi apostoli Pietro e Paolo ha reso sacro per noi questo giorno. Noi non parliamo di martiri poco conosciuti; infatti «per tutta la terra si diffonde la loro voce ai confini del mondo la loro parola» (Sal 18, 5). Questi martiri hanno visto ciò che hanno predicato. Hanno seguito la giustizia. Hanno testimoniato la verità e sono morti per essa.
Il beato Pietro, il primo degli apostoli, dotato di un ardente amore verso Cristo, ha avuto la grazia di sentirsi dire da lui: «E io ti dico: Tu sei Pietro» (Mt 16, 18). E precedentemente Pietro si era rivolto a Gesù dicendo: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16, 16). E Gesù aveva affermato come risposta: «E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16, 18). Su questa pietra stabilirò la fede che tu professi. Fonderò la mia chiesa sulla tua affermazione: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Tu infatti sei Pietro. Pietro deriva da pietra e non pietra da Pietro. Pietro deriva da pietra, come cristiano da Cristo.
Il Signore Gesù, come già sapete, scelse prima della passione i suoi discepoli, che chiamò apostoli. Tra costoro solamente Pietro ricevette
l'incarico di
impersonare quasi in tutti i luoghi l'intera Chiesa. Ed è stato in forza di questa personificazione di tutta la Chiesa che ha meritato di sentirsi dire da Cristo: «A te darò le chiavi del regno dei cieli» (Mt 16, 19). Ma queste chiavi le ha ricevute non un uomo solo, ma
l'intera Chiesa. Da questo fatto deriva la grandezza di Pietro, perché egli è la personificazione
dell'universalità e dell'unità della Chiesa. «A te darò» quello che è stato affidato a tutti.
E' ciò che intende dire Cristo. E perché sappiate che è stata la Chiesa a ricevere le chiavi del regno dei cieli, ponete attenzione a quello che il Signore dice in
un'altra circostanza: «Ricevete lo Spirito Santo» e subito aggiunge: «A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20, 22-23).
Giustamente anche dopo la risurrezione il Signore affidò allo stesso Pietro
l'incombenza di pascere il suo gregge. E questo non perché meritò egli solo, tra i discepoli, un tale compito, ma perché quando Cristo si rivolge ad uno vuole esprimere
l'unità. Si rivolge da principio a Pietro, perché Pietro è il primo degli apostoli.
Non rattristarti, o apostolo. Rispondi una prima, una seconda, una terza volta. Vinca tre volte
nell'amore la testimonianza, come la presunzione è stata vinta tre volte dal timore. Deve essere sciolto tre volte ciò che hai legato tre volte. Sciogli per mezzo
dell'amore ciò che avevi legato per timore.
E così il Signore una prima, una seconda, una terza volta affidò le sue pecorelle a Pietro.
Un solo giorno è consacrato alla festa dei due apostoli. Ma anch'essi erano una cosa sola. Benché siano stati martirizzati in giorni diversi, erano una cosa sola. Pietro precedette, Paolo seguì. Celebriamo perciò questo giorno di festa, consacrato per noi dal sangue degli apostoli.
Amiamone la fede, la vita, le fatiche, le sofferenze, le testimonianze e la predicazione.
|
Antifona
d'Ingresso
Pietro
apostolo e Paolo dottore delle genti
hanno insegnato a noi la tua legge, Signore.
Petrus
apóstolus et Paulus doctor géntium,
ipsi
nos docuérunt legem tuam, Dómine.
Colletta
Signore
Dio nostro, che nella predicazione dei santi apostoli Pietro e Paolo hai
dato alla Chiesa le primizie della fede cristiana, per loro intercessione
vieni in nostro aiuto e guidaci nel cammino della salvezza eterna. Per il
nostro Signore...
Da nobis,
quæsumus, Dómine Deus noster, beatórum apostolórum Petri et Pauli
intercessiónibus sublevári, ut, per quos Ecclésiæ tuæ supérni múneris
rudiménta donásti, per eos subsídia perpétuæ salútis impéndas. Per
Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura At
3, 1-10
Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e
cammina!
Dagli Atti degli apostoli.
In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera
delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio
fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio
detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li
pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui,
Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse
a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te
lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo
prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in
piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando,
saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era
colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e
furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.
Salmo
Responsoriale
Dal Salmo 18
Per tutta la
terra si diffonde il loro annuncio
I cieli
narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Seconda
Lettura
Gal 1,11-20
Dio mi scelse
fin dal seno di mia madre.
Dalla lettera di san Paolo ai Gàlati
Fratelli, vi
dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano;
infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per
rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel
giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo,
superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e
connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con
la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo
annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a
nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima
di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere
Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi
nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi
scrivo – lo dico davanti a Dio – non mentisco.
Canto
al Vangelo
Gv 21,17d
Alleluia, alleluia.
Signore, tu conosci tutto;
tu sai che ti voglio bene.
Alleluia.
Vangelo
Gv
21,15-19
Pasci i miei
agnelli, pasci le mie pecorelle.
Dal vangelo secondo Giovanni.
[
Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli,
]
quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di
Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo
sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni,
mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene».
Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi
bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse
«Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti
voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in
verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi
dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti
vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con
quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Sulle
Offerte
Accogli,
Signore, i doni che portiamo al tuo altare nella festa dei gloriosi
apostoli Pietro e Paolo, e alla povertà dei nostri meriti supplisca la
grandezza della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
Múnera, Dómine, tuis altáribus adhibémus, de beatórum apostolórum Petri
et Pauli sollemnitátibus gloriántes, ut quantum sumus de nostro mérito
formidántes, tantum de tua benignitáte gloriémur salvándi. Per Christum.
Prefazio
La duplice missione di Pietro e di Paolo nella
Chiesa
È
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai voluto unire in gioiosa fraternità i due santi apostoli:
Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo,
Paolo, che illuminò le profondità del mistero;
il pescatore di Galilea,
che costituì la prima comunità con i giusti di Israele,
il maestro e dottore, che annunziò la salvezza a tutte le genti.
Così, con diversi doni, hanno edificato l'unica Chiesa,
e associati nella venerazione del popolo cristiano
condividono la stessa corona di gloria.
E noi, insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine l'inno della sua lode:
Santo, Santo, Santo ...
Vere
dignum et iustum est, æquum et salutáre,
nos
tibi semper et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus.
Quia
nos beáti apóstoli Petrus et Paulus
tua
dispositióne lætíficant: hic princeps
fídei
confiténdæ, ille intellegéndæ clarus assértor;
hic
relíquiis Isræl instítuens Ecclésiam primitívam,
ille
magíster et doctor géntium vocandárum.
Sic
divérso consílio unam Christi famíliam congregántes,
par
mundo venerábile, una coróna sociávit.
Et
ídeo cum Sanctis et Angelis univérsis te collaudámus,
sine
fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
Comunione
Gv 21,15.17
«Simone
di Giovanni, mi ami tu più di costoro?».
«Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo».
Simon
Ioánnis, díligis me plus his?
Dómine,
tu ómnia nosti; tu scis, Dómine, quia amo te.
Dopo
la Comunione
Sostieni,
i tuoi fedeli, Signore, con la forza di questi sacramenti e conferma nella
verità coloro che hai illuminato con la dottrina degli Apostoli. Per
Cristo nostro Signore.
Cæléstibus sacraméntis, quæsumus, Dómine, fidéles tuos corróbora, quos
Apostolórum doctrína illuminásti. Per Christum.
|
Antifona
d'Ingresso
Sono
questi i santi apostoli che nella vita terrena
hanno fecondato con il loro sangue la Chiesa:
hanno bevuto il calice del Signore,
e sono diventati gli amici di Dio.
Isti
sunt qui, vivéntes in carne,
plantavérunt Ecclésiam sánguine suo:
cálicem Dómini bibérunt, et amíci Dei facti sunt.
Colletta
O
Dio, che allieti la tua Chiesa con la solennità dei santi Pietro e Paolo,
fa' che la tua Chiesa segua sempre l'insegnamento degli Apostoli dai quali
ha ricevuto il primo annunzio della fede. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te...
Deus, qui huius
diéi venerándam sanctámque lætítiam in apostolórum Petri et Pauli
sollemnitáte tribuísti, da Ecclésiæ tuæ eórum in ómnibus sequi præcéptum,
per quos religiónis sumpsit exórdium. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima
Lettura At
12, 1-11
Ora so veramente che il Signore mi ha strappato dalla mano di Erode.
Dagli Atti degli Apostoli
In quel tempo
il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece
uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era
gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni
degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in
custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito
di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva
incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando
Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da
due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle
porte le sentinelle custodivano il carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella
cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in
fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse:
«Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse:
«Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non
si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera
dell’angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono
alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti
a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si
allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore
ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da
tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».
Salmo
Responsoriale
Dal Salmo 33
Il
Signore mi ha liberato da ogni paura.
Benedirò il
Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Seconda Lettura 2 Tm 4,6-8.17.18
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia.
Dalla seconda lettera di san Paolo a Timoteo
Figlio mio,
io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io
lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la
corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice
giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti
coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi
portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo
ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel
suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Canto
al Vangelo
Mt 16,18
Alleluia,
alleluia.
Tu sei Pietro
e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.
Vangelo
Mt
16, 13-19
Tu sei Pietro: a te darò le chiavi del regno dei
cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo,
Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli:
«La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono
Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il
Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né
sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te
dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze
degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei
cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò
che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Sulle
Offerte
O
Signore, la preghiera dei santi Apostoli accompagni l'offerta che
presentiamo al tuo altare e ci unisca intimamente a te nella celebrazione
di questo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede. Per Cristo
nostro Signore.
Hóstiam,
Dómine, quam nómini tuo exhibémus sacrándam, apostólica prosequátur
orátio, nosque tibi reddat in sacrifício celebrándo devótos. Per
Christum.
Prefazio
La duplice
missione di Pietro e di Paolo nella Chiesa
È
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai voluto unire in gioiosa fraternità i due santi apostoli:
Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo,
Paolo, che illuminò le profondità del mistero;
il pescatore di Galilea,
che costituì la prima comunità con i giusti di Israele,
il maestro e dottore, che annunziò la salvezza a tutte le genti.
Così, con diversi doni, hanno edificato l'unica Chiesa,
e associati nella venerazione del popolo cristiano
condividono la stessa corona di gloria.
E noi, insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine l'inno della sua lode:
Santo, Santo, Santo ...
Vere
dignum et iustum est, æquum et salutáre,
nos
tibi semper et ubíque grátias ágere:
Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne Deus.
Quia
nos beáti apóstoli Petrus et Paulus
tua
dispositióne lætíficant: hic princeps
fídei
confiténdæ, ille intellegéndæ clarus assértor;
hic
relíquiis Isræl instítuens Ecclésiam primitívam,
ille
magíster et doctor géntium vocandárum.
Sic
divérso consílio unam Christi famíliam congregántes,
par
mundo venerábile, una coróna sociávit.
Et
ídeo cum Sanctis et Angelis univérsis te collaudámus,
sine
fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
Comunione
Mt 16,16.18
Pietro
disse a Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
Gesù rispose: «Tu sei Pietro,
e su questa pietra edificherò la mia Chiesa».
Dixit
Petrus ad Iesum: Tu es Christus, Fílius Dei vivi.
Respóndit Iesus: Tu es Petrus,
et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam.
Dopo
la Comunione
Concedi,
Signore, alla tua Chiesa, che hai nutrito alla mensa eucaristica, di
perseverare nella frazione del pane e nella dottrina degli Apostoli, per
formare nel vincolo della tua carità un cuor solo e un'anima sola. Per
Cristo nostro Signore.
Da nobis, Dómine, hoc sacraménto reféctis, ita in Ecclésia conversári,
ut, perseverántes in fractióne panis Apostolorúmque doctrína, cor unum
simus et ánima una, tua caritáte firmáti. Per Christum.
|