|
PROPRIO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e versione italiana secondo la traduzione proposta dalle CEI
VENERDÌ delle di Settembre
Messa Stazionale Alla Basilica dei Santi Apostoli Piazza Santi Apostoli 51 - 00187 ROMA tel. 06-69.95.78.43
INTRÓITUS Ps. 104, 3-4. Lætétur cor quæréntium Dóminum: quærit e Dóminum, et confirmámini: quærite fáciem ejus semper. Ps. ibid., 1. Confitémini Dómino et invocáte nomen ejus: annuntiáte inter gentes ópera ejus. Glória Patri.
Si rallegri il cuore di chi cerca il Signore : cercate il Signore e rimanete saldi, cercate sempre il suo volto. Celebrate il Signore ed invocate il suo nome annuziate ai popoli le sue opere. Gloria al Padre.
ORÁTIO Præsta, quæsumus, omnípotens Deus: ut, observatiónes sacras ánnua devotióne recoléntes, et córpore tibi placeámus et mente. Per Dóminum.
Ti preghiamo Signore, concedi a noi che osserviamo ogni anno queste sacre ricorrenze di esserti accetti nel corpo e nell’anima. Per il nostro Signore.
Commemorazione dei santi Cipriano e Giustina martiri.
Beatórum Mártyrum Cypriáni et Justínæ nos, Dómine, fóveant continuáta præsídia: quia non désinis propítius intuéri, quos tálibus auxíliis concésseris adjuvári. Per Dóminum.
Ci Ristorino, o Signore, gli aiuti continui dei tuoi beati martiri Cipriano e Giustina, perché tu non lasci di volgere propizio lo sguardo su coloro ai quali hai concesso di esser aiutati da così grandi protettori. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Lettura Léctio Osee Prophétæ. Osee 14, 2-10.
Hæc dicit Dóminus Deus: Convértere, Isræl, ad Dóminum, Deum tuum: quóniam corruísti in iniquitáte tua. Tóllite vobíscum verba, et convertímini ad Dóminum et dícite ei: Omnem aufer iniquitátem, áccipe bonum: e reddémus vítulos labiórum nostrórum. Assur non salvábit nos, super equum non ascendémus, nec dicémus ultra: Dii nostri ópera mánuum nostrárum: quia ejus, qui in te est, miseréberis pupílli. Sanábo contritiónes eórum, díligam eos spontánee: quia avérsus est furor meus ab eis. Ero quasi ros, Israël germinábit sicut lílium, et erúmpet radix ejus ut Líbani. Ibunt rami ejus, et erit quasi olíva glória ejus: et odor ejus ut Líbani. Converténtur sedéntes in umbra ejus: vivent trítico, et germinábunt quasi vínea: memoriále ejus sicut vinum Líbani. Ephraim quid mihi ultra idóla? ego exáudiam, et dírigam eum ego ut abíetem viréntem: ex me fructus tuus invéntus est. Quis sápiens, et intélleget ista? intéllegens, et sciet hæc? Quia rectæ viæ Dómini, et justi ambulábunt in eis: prævaricatóres vero córruent in eis. M - Deo gratias.
Questo dice il Signore Dio : Torna dunque, Israele, al Signore tuo Dio, poichè hai inciampato nella tua iniquità. Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: "Togli ogni iniquità: accetta ciò che è bene e ti offriremo il frutto delle nostre labbra. Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, nè chiameremo più dio nostro l`opera delle nostre mani, poichè presso di te l`orfano trova misericordia". Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò di vero cuore, poichè la mia ira si è allontanata da loro. Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell`olivo e la fragranza del Libano. Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, coltiveranno le vigne, famose come il vino del Libano. Efraim, che ha ancora in comune con gl`idoli? Io l`esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, grazie a me si trova frutto. Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poichè rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v`inciampano. M - Deo gratias.
GRADUALE Ps. 89, 13 et 1. Convér tere, Dómine, aliquántulum, et deprecáre super servos tuos. Dómine, refúgium factus es nobis, a generatióne et progénie.
Volgiti un po’ a noi Signore ed abbi misericordia dei tuoi servi. O Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
EVANGÉLIUM Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam. Luc. 7, 36-50.
In illo témpore: Rogábat Jesum quidam de pharisæis, ut manducáret cum illo. Et ingréssus domum pharisæi, discúbuit. Et ecce, múlier, quæ erit in civitáte peccátrix, ut cognóvit, quod accubuísset in domo pharisæi, áttulit alabástrum unguénti: et stans retro secus pedes ejus, lácrimis coepit rigáre pedes ejus, et capíllis cápitis sui tergébat, et osculabátur pedes ejus et unguénto ungébat. Videns autem pharisæus, qui vocáverat eum, ait intra se, dicens: Hic si esset Prophéta, sciret utique, quæ et qualis est múlier, quæ tangit eum: quia peccátrix est. Et respóndens Jesus, dixit ad illum: Simon, habeo tibi áliquid dícere. At ille ait: Magíster, dic. Duo debitóres erant cuidam fæneratóri: unus debébat denários quingéntos, et álius quinquagínta. Non habéntibus illis, unde rédderent, donávit utrisque. Quis ergo eum plus díligit? Respóndens Simon, dixit: Æstimo quia is, cui plus donávit. At ille dixit ei: Recte judicásti. Et convérsus ad mulíerem, dixit Simóni: Vides hanc mulíerem? Intrávi in domum tuam, aquam pédibus meis non dedísti: hæc autem lácrimis rigávit pedes meos et capíllis suis tersit. Oscuum mihi non dedísti: hæc autem, ex quo intrávit, non cessávit osculári pedes meos. Oleo caput meum non unxísti: hæc autem unguénto unxit pedes meos. Propter quod dico tibi: Remittúntur ei peccáta multa, quóniam diléxit multum. Cui autem minus dimíttitur, minus díligit. Dixit autem ad illam: Remittúntur tibi peccáta. Et coepérunt, qui simul accumbébant, dícere intra se: Quis est hic, qui étiam peccáta dimíttit? Dixit autem ad mulíerem: Fides tua te salvam fecit: vade in pace. M. - Laus tibi Christe.
In quel tempo : Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e stando dietro, presso i suoi piedi, piangendo cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista il fariseo che l`aveva invitato pensò tra sé. "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice". Gesù allora gli disse: "Simone, ho una cosa da dirti". Ed egli: "Maestro, dì pure". "Un creditore aveva due debitori: l`uno gli doveva cinquecento denari, l`altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?". Simone rispose: "Suppongo quello a cui ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene". E volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m`hai dato l`acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco". Poi disse a lei: "Ti sono perdonati i tuoi peccati". Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: "Chi è quest`uomo che perdona anche i peccati?". Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; và in pace!".
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ps. 102, 2 et 5. Benedic, anima mea, Dómino, et noli oblivísci omnes retributiones ejus: et renovábitur, sicut áquilæ, juvéntus tua.
Anima mia, benedici il Signore e non dimenticare tanti suoi benefici : e si rinnoverà come aquila la tua giovinezza.
SECRÉTA Accépta tibi sint, Dómine, quæsumus, nostri dona jejúnii: quæ et expiándo nos tua grátia dignos effíciant, et ad sempitérna promíssa perdúcant. Per Dóminum.
Ti siano gradite, o Signore, i doni del nostro digiuno che purificandoci ci renda degni con la tua grazia e ci conduca ai promessi beni eterni. Per il nostro Signore.
Commemorazione dei santi Cipriano e Giustina martiri.
Múnera tibi, Dómine, nostræ devotiónis offérimus: quae et pro tuórum tibi grata sint honóre justórum, et nobis salutária, te miseránte, reddántur. Per Dóminum.
Ti presentiamo, Signore, l'offerta del nostro sacrificio: degnati di accettarlo in onore dei tuoi santi; e, per tua misericordia, ci sia fonte di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
PREFAZIO COMUNE
COMMÚNIO Ps. 118,22 et 24. Aufer a me oppróbrium et contémptum, quia mandáta tua exquisívi, Dómine: nam et testimónia tua meditátio mea est.
Togli da me l’offesa e la lite, poichè ho cercato i tuoi comandamenti, o Signore, infatti i tuoi insegnamenti sono la mia riflessione.
POSTCOMMÚNIO
Quæsumus, omnípotens Deus: ut, de percéptis munéribus grátias exhibéntes, benefícia potióra sumámus. Per Dóminum.
Ti preghiamo o Signore, Dio onnipotente che presentandoti il ringraziamento per i doni ricevuti riceviamo benefici maggiori. Per il nostro Signore.
Commemorazione dei santi Cipriano e Giustina martiri.
Præsta nobis, quæsumus, Dómine: intercedéntibus sanctis Martýribus tuis Cypriáno et Justína ; ut, quod ore contíngimus, pura mente capiámus. Per Dóminum.
Concedi a noi, Signore, per l'intercessione dei tuoi santi martiri Cipriano e Giustina, di ricevere con anima pura ciò che tocchiamo con la bocca. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
|
|
|
www.maranatha.it | |