PROPRIO IN LATINO DELLA S. MESSA
tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum
e traduzione italiana delle letture secondo
la traduzione proposta dalle CEI
7
OTTOBRE
FESTUM BEATÆ MARIÆ VIRGINIS
A ROSARIO
INTRÓITUS
Gaudeámus omnes in Dómino, diem festum celebrántes sub honóre beátæ
Maríæ Vírginis: de cujus sollemnitáte gaudent Angeli et colláudant
Fílium Dei.
Ps. 44, 2.
Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. Glória Patri.
Gioiamo
tutti nel Signore! Celebriamo un giorno di festa in onore della beata
Vergine Maria; gli angeli partecipano alla gioia di questa solennità e
lodano in coro il Figlio di Dio. Erompe dal mio cuore un tema gradito:
dico al Re il mio canto. Gloria a Padre.
ORÁTIO
Deus, cuius Unigénitus per vitam, mortem et resurrectiónem suam nobis
salútis ætérnæ prǽmia comparávit: concéde, quǽsumus, ut, hæc mystéria
sacratíssimo beátæ Mariæ Vírginis Rosário recoléntes, et imitémur quod
cóntinent, et quod promíttunt assequámur. Per eúmdem Dóminum nostrum
Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte
Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. - Amen.
O Dio, che mediante la vita, la morte e la resurrezione del tuo
Unigenito ci procurasti l’eterna salvezza, fa, Te ne preghiamo, che
ricordando questi misteri, per mezzo del santissimo Rosario della beata
Vergine Maria, noi possiamo imitare gli esempi che contengono e
conseguire i beni che promettono. Per lo stesso Signore nostro Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello
Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen.
EPISTOLA
Léctio libri Sapiéntiæ.
Prov. 8, 22-24 et 32-35.
Dóminus possédit me in inítio viárum suárum, ántequam quidquam fáceret a
princípio. Ab ætérno ordináta sum et ex antíquis, ántequam terra fíeret.
Nondum erant abýssi, et ego jam concépta eram. Nunc ergo, fílii, audíte
me: Beáti, qui custódiunt vias meas.
Audíte disciplínam, et estóte sapiéntes, et nolíte abjícere eam. Beátus
homo, qui audit me et qui vígilat ad fores meas cotídie. et obsérvat ad
postes óstii mei. Qui me invénerit, invéniet vitam et háuriet salútem a
Dómino.
M. - Deo grátias.
Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima di ogni sua
opera, fin d'allora. Dall'eternità sono stata costituita, fin dal
principio, dagli inizi della terra. Quando non esistevano gli abissi, io
fui generata; quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;
Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie! Ascoltate
l'esortazione e siate saggi, non trascuratela! Beato l'uomo che mi
ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire
attentamente la soglia. Infatti, chi trova me trova la vita, e ottiene
favore dal Signore.
M. - Deo grátias.
GRADUALE
Ps. 44,5,11 et 12.
Propter veritátem et mansuetúdinem et justítiam, et dedúcet te
mirabíliter déxtera tua. Audi, fília, et vide, et inclína aurem tuam:
quia concupívit Rex spéciem tuam.
Ps.
44,5,11 et 12. Per causa della Verità, della clemenza e della giustizia
la tua destra ti spingerà ad opere mirabili. Ascolta, figlia, volgi lo
sguardo e presta attenzione, perché il Re è stato conquistato dalla tua
bellezza.
ALLELÚIA
Allelúja, allelúja.
Sollémnitas gloriósæ Vírginis Maríæ ex sémine Abrahæ, ortæ de tribu Juda,
clara ex stirpe David. Allelúja.
Allelúja, allelúja.
È la solennità della gloriosa Vergine Maria, della stirpe di Abramo,
nata dalla tribù di giuda, dalla gloriosa stirpe di David. Allelúja.
EVANGÉLIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam. P
Luc. 1, 26-38.
In illo témpore: Missus est Angelus Gábriel a Deo in civitátem Galilǽæ,
cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui nomen erat Joseph,
de domo David, et nomen Vírginis María. Et ingréssus Angelus ad eam,
dixit: Ave, grátia plena; Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus. Quæ
cum audísset, turbáta est in sermóne ejus: et cogitábat, qualis esset
ista salutátio. Et ait Angelus ei: Ne tímeas, María, invenísti enim
grátiam apud Deum: ecce, concípies in útero et páries fílium, et vocábis
nomen ejus Jesum. Hic erit magnus, et Fílius Altíssimi vocábitur, et
dabit illi Dóminus Deus sedem David, patris ejus: et regnábit in domo
Jacob in ætérnum, et regni ejus non erit finis. Dixit autem María ad
Angelum: Quómodo fiet istud, quóniam virum non cognósco?
Et respóndens Angelus, dixit ei: Spíritus Sanctus supervéniet in te, et
virtus Altíssimi obumbrábit tibi. Ideóque et quod nascétur ex te
Sanctum, vocábitur Fílius Dei. Et ecce, Elisabeth, cognáta tua, et ipsa
concépit fílium in senectúte sua: et hic mensis sextus est illi, quæ
vocátur stérilis: quia non erit impossíbile apud Deum omne verbum. Dixit
autem María: Ecce ancílla Dómini, fiat mihi secúndum verbum tuum.
M. - Laus tibi Christe.
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con
te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse
un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce
e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il
Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre
sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse
all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo:
"Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la
potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato
Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia,
ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti
dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse:
"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".
E l'angelo partì da lei.
M. - Laus tibi Christe.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM
Eccl. 24, 25; 39, 17 In me grátia omnis viæ et veritátis, in me omnis
spes vitæ et virtútis: ego quasi rosa plantáta super rivos aquárum
fructificávi.
Eccl.
24, 25; 39, 17 In me è grazia di dottrina e di verità; in me ogni
speranza; in me ogni speranza di vita e di virtù. Io sono fiorita come
un roseto piantato lungo un corso d’acqua.
SECRÉTA
Fac nos, quǽsumus, Dómine, his munéribus offeréndis conveniénter aptári:
et per sacratíssimi Rosárii mystéria sic vitam, passiónem, et glóriam
Unigéniti tui recólere; ut eius digni promissiónibus efficiámur. Qui
tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula
sæculórum.
M. - Amen.
Concedi, o Signore, Te ne preghiamo, che questi doni, da noi offerti in
onore della tua maestà, ci siano salutari. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello
Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
PREFAZIO DELLA SS. TRINITÀ
COMMÚNIO
Eccli. 39, 19.
Floréte, flores, quasi lílium, et date odórem, et frondéte in grátiam,
collaudáte cánticum, et benedícite Dóminum in opéribus suis.
Eccli.
39, 19. Sbocciate come gigli aulenti, stormite con grazia, alzate inni
di lode e benedite il Signore per tutte le sue opere.
POSTCOMMÚNIO
Sanctíssimæ Genitrícis tuæ, cuius Rosárium celebrámus, quǽsumus, Dómine,
précibus adiuvémur: ut et mysteriórum, quæ cólimus, virtus percipiátur;
et sacramentórum, quæ súmpsimus, obtineátur efféctus.
Qui vívis et regnas cum Deo Patre in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per
ómnia sǽcula sæculórum.
M. Amen.
Ci aiutino, o Signore, Te ne preghiamo, le preghiere della tua
santissima Madre, di cui celebriamo il Rosario, cosí che sentiamo la
virtù dei misteri venerati e otteniamo l’effetto dei sacramenti
ricevuti. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello
Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. Amen.
(alle ore 12.00 si recita la supplica nazionale alla Regina delle
Vittorie del Santissimo Rosario di Pompei)
Supplica alla
Regina del SS. Rosario di Pompei
Indulgenzia
Indulgentia plenaria semel tantum, soltis conditionibus,
recitantibus supplicationem meridianam ad B. V. Mariam a S. Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O
Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui
nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del
Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in
questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con
confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.
Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo
pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul
mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che
amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e
nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con
la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi
che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo
Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.
Ave
Maria
È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a
crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati
che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del
Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei
peccatori.
Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra
speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli,
gridando: Misericordia!
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre
famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti,
soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur
offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo. Pietà oggi imploriamo per
le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché
pentito ritorni al tuo Cuore.
Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!
Ave
Maria
Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue
mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di
gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo
dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature
tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi
aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed
immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo
cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti, Il
Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo
nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi
confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le
braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo
le sospirate grazie.
Ave
Maria
Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in
questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed
in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché
non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo
Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo
Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo,
o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana.
Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro
che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli
associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la
devozione al Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo
d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti
dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo
mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio
della vita che si spegne.
E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina
del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o
Sovrana consolatrice dei mesti.
Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo. Amen.
Salve
Regina
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