Nato ad Alessandria d’Egitto, Atanasio fu
diacono a fianco del vescovo sant’Alessandro e lo accompagnò al
Concilio di Nicea (325) dove fu riaffermata la divinità dei Verbo di Dio.
Dopo le persecuzioni, la chiesa di Alessandria aveva avuto una vita
intellettuale molto attiva, ma non senza deviazioni pericolose. Il prete
Arrio, presto seguito da gran numero di vescovi e di principi, insegnava che
il Verbo di Dio non era vero figlio di Dio ma una semplice creatura, in un
certo senso divina. Annullava così la nostra divinizzazione per mezzo di
Cristo. Atanasio, divenuto vescovo di Alessandria nel 328, fu il
principale e instancabile difensore della dottrina tramandata dagli
Apostoli. Perseguitato dagli imperatori e dagli ariani e cacciato cinque
volte in esilio, alla fine vide trionfare la vera fede. Per la sua
dottrina e il suo ardente amore a Cristo è onorato fra i quattro grandi
dottori della Chiesa orientale.
L’arianesimo si estese anche
in Occidente fin quasi ai tempi di Carlo Magno. Razionalismo e ideologie
moderne concordano con esso nel vedere in Cristo solo un uomo; ‘ma egli
è il Figlio di Dio, l’Uomo-Dio, il Salvatore. Tutto nella sua
personalità deriva da questa realtà profonda, come appassionatamente ha
affermato e difeso Atanasio.
|
L'incarnazione
del Verbo
Dai
«Discorsi» di sant'Atanasio, vescovo
(Disc. sull'incarnazione del Verbo, 8-9; PG 25, 110-111)
Il
Verbo di Dio, immateriale e privo di sostanza corruttibile, si stabilì
tra noi, anche se prima non ne era lontano. Nessuna regione dell'universo
infatti fu mai priva di lui, perché esistendo insieme col Padre suo,
riempiva ogni realtà della sua presenza.
Venne
dunque per amore verso di noi e si mostrò a noi in modo sensibile. Preso
da compassione per il genere umano e la nostra infermità e mosso dalla
nostra miseria, non volle rimanessimo vittime della morte. Non volle che
quanto era stato creato andasse perduto
che l'opera creatrice del Padre nei confronti dell'umanità fosse
vanificata. Per questo prese egli stesso un corpo, e un corpo uguale al
nostro perché egli non volle semplicemente abitare un corpo o soltanto
sembrare un uomo. Se infatti avesse voluto soltanto apparire uomo, avrebbe
potuto scegliere un corpo migliore. Invece scelse proprio il nostro.
Egli
stesso si costruì nella Vergine un tempio, cioè il corpo e, abitando in
esso, ne fece un elemento per potersi rendere manifesto. Prese un corpo
soggetto, come quello nostro, alla caducità e, nel suo immenso amore, lo
offrì al Padre accettando la morte. Così annullò la legge della morte
in tutti coloro che sarebbero morti in comunione con lui. Avvenne che la
morte, colpendo lui, nel suo sforzo si esaurì completamente, perdendo
ogni possibilità di nuocere ad altri. Gli uomini ricaduti nella mortalità
furono resi da lui immortali e ricondotti dalla morte alla vita. Infatti
in virtù del corpo che aveva assunto e della risurrezione che aveva
conseguito distrusse la morte come fa il fuoco con una fogliolina secca.
Egli dunque prese un corpo mortale perché questo, reso partecipe del
Verbo sovrano, potesse soddisfare alla morte per tutti. Il corpo assunto,
perché inabitato dal Verbo, divenne immortale e mediante la risurrezione,
rimedio di immortalità per noi. Offrì alla morte in sacrificio e vittima
purissima il corpo che aveva preso e offrendo il suo corpo per gli altri
liberò dalla morte i suoi simili.
Il
Verbo di Dio a tutti superiore offrì e consacrò per tutti il tempio del
suo corpo e versò alla morte il prezzo che le era dovuto. In tal modo l'immortale Figlio di Dio con tutti solidale per il comune corpo di morte
con la promessa della risurrezione rese immortali tutti a titolo di
giustizia. La morte ormai non ha più nessuna efficacia sugli uomini per
merito del Verbo, che ha posto in essi la sua dimora mediante un corpo
identico al loro.
|
MESSALE
Antifona
d'Ingresso Cf Sir
15,5
Il Signore gli ha aperto la bocca
in mezzo alla sua Chiesa;
lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d'intelletto;
lo ha rivestito di un manto di gloria. Alleluia.
In médio Ecclésiæ
apéruit os eius,
et implévit eum
Dóminus spíritu
sapiéntiæ et intelléctus, stolam glóriæ índuit eum, allelúia.
Colletta
Dio di infinita sapienza, che hai suscitato nella tua Chiesa il vescovo sant'Atanasio, intrepido assertore della divinità del tuo Figlio,
fa' che per la sua intercessione e il suo insegnamento cresciamo sempre nella tua conoscenza e nel tuo amore. Per il nostro Signore...
Omnípotens
sempitérne Deus, qui beátum Athanásium epíscopum divinitátis Fílii tui
propugnatórem exímium suscitásti, concéde propítius, ut, eius doctrína et
protectióne gaudéntes, in tui cognitióne et amóre sine intermissióne
crescámus. Per Dóminum.
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
1 Gv 5, 1-5
Questa
è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti, perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 36
La tua legge, o Dio, è nel mio cuore.
Confida nel Signore e fa' il bene,
abita la terra e vivi con fede.
Cerca la gioia del Signore,
esaudirà i desideri del tuo cuore.
Manifesta al Signore la tua via,
confida in lui: compirà la sua opera;
farà brillare come luce la tua giustizia,
come il meriggio il tuo diritto.
La bocca del giusto proclama la sapienza,
e la sua lingua esprime la giustizia;
la legge del suo Dio è nel suo cuore,
i suoi passi non vacilleranno.
Canto al Vangelo Cf
Mt 5,10
Alleluia, alleluia.
Beati i perseguitati per amore della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
Vangelo
Mt 10, 22-25a
Quando
vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato.
Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.
Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone.
Sulle
Offerte
Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo, nel ricordo annuale di sant'Atanasio, e concedi anche a noi di professare senza compromessi la verità della fede, per ricevere il premio riservato ai testimoni del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.
Réspice, Dómine, múnera quæ tibi in commemoratióne beáti Athanásii
perhibémus, eiúsque fidem profiténtibus illibátam tuæ testificátio veritátis
prosit ad salútem. Per Christum.
Antifona
alla Comunione
Mt
28,20
«Io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo» , dice il Signore.
Alleluia.
1Co 3,11
Fundaméntum áliud nemo potest pónere,
præter id
quod pósitum est, quod est Christus Iesus, allelúia.
Dopo
la Comunione
O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti a questi santi misteri, dona forza e vita alla tua Chiesa, che in comunione di fede con sant'Atanasio proclama vero Dio il tuo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Da
nobis, quæsumus, omnípotens Deus, ut Unigéniti tui vera divínitas, quam cum
beáto Athanásio fírmiter confitémur, per hoc sacraméntum vivíficet nos
semper et múniat. Per Christum.
|