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Liturgia di Sant'Antonio, abate |
Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA |
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17
GENNAIO
SANT'ANTONIO
abate
(251/252-357)
Memoria
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LETTURE:
Mi
6,6-8; Sal 15;
Mt
19,16-21 |
«Se
vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi e dona ai
poveri,... poi vieni e seguimi!»(Mt 19,21).
Questo invito di Gesù, ascoltato a poco più di vent’anni, fu per
Antonio il segno della vocazione alla vita religiosa. Si ritirò come
eremita nell’Alto Egitto. Presto, pero sentì i pericoli che in tale
solitudine incombono su chi non vi è preparato; per questo si fece
iniziatore di una forma monastica nella quale la vita comune, la
preghiera, la guida di un superiore e la carità fraterna sono mezzi di
santificazione più sicuri che non certe pratiche austere della vita
eremitica. Collaborò con sant’Atanasio contro l’arianesimo. Il suo
influsso religioso perdura ancora nel monachesimo orientale. La
vita religiosa è nata come testimonianza dell’unione dei cuori e
dell’esigenza di autenticità dell’ideale evangelico (cf LG
43-47). Ogni comunità che celebra l’Eucaristia riconsidera questi
valori nella loro fonte: Cristo, costituito
«offerta viva» al Padre, rinnega se stesso e diviene «pane condiviso»
per
la vita del mondo.
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La vocazione di sant’Antonio Dalla
«Vita di sant’Antonio» scritta da sant’Atanasio, vescovo. Dopo
la morte dei genitori, lasciato solo con la sorella ancora molto piccola,
Antonio, all’età di diciotto o vent’anni, si prese cura della casa e
della sorella. Non erano ancora trascorsi sei mesi dalla morte dei
genitori, quando un giorno, mentre si recava, come era sua abitudine, alla
celebrazione eucaristica, andava riflettendo sulla ragione che aveva
indotto gli apostoli a seguire il Salvatore, dopo aver abbandonato, ogni
cosa. Richiamava alla mente quegli uomini di cui si parla negli Atti degli
Apostoli, che, venduti i loro beni, ne portarono il ricavato ai piedi
degli apostoli, perché venissero distribuiti ai poveri.
Pensava inoltre
quali e quanti erano i beni che essi speravano di conseguire in cielo.
Meditando su queste cose entrò in chiesa, proprio mentre si leggeva il
vangelo, e sentì che il Signore aveva detto a quel ricco: «Se vuoi
essere perfetto, va’, vendi
quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi
vieni e seguimi» (Mt 19, 21). Allora
Antonio, come se il racconto della vita dei santi gli fosse stato
presentato dalla Provvidenza e quelle parole fossero state lette proprio
per lui, uscì subito dalla chiesa, diede in dono agli abitanti del paese
le proprietà che aveva ereditato dalla sua famiglia —
possedeva infatti trecento
campi molto fertili e
ameni —
perché non fossero motivo
di affanno per sé e per la sorella. Vendette anche tutti i beni mobili e
distribuì ai poveri la forte somma di denaro ricavata, riservandone solo
una piccola parte per la sorella. Partecipando
un’altra volta all’assemblea liturgica, sentì le parole che il
Signore dice nel vangelo:
«Non affannatevi per il domani» (Mt 6,34). Non potendo resistere più a lungo, uscì di nuovo e donò
anche ciò che gli era ancora rimasto. Affidò
la sorella alle vergini consacrate a Dio e poi egli stesso si dedicò nei
pressi della sua casa alla vita ascetica, e cominciò a condurre con
fortezza una vita aspra, senza
nulla concedere a se stesso. Egli
lavorava con le proprie mani: infatti aveva sentito proclamare: «Chi non
vuol lavorare, neppure mangi» (2
Ts 3, 10). Con una parte del denaro guadagnato
comperava
il pane per sé, mentre il resto lo donava ai poveri. Trascorreva
molto tempo in preghiera, poiché aveva imparato che bisognava ritirarsi e
pregare continuamente (cfr.
1 Ts 5, 17). Era
così attento alla lettura, che non gli sfuggiva nulla di quanto era
scritto, ma conservava nell’animo ogni cosa al punto che la memoria finì
per sostituire i libri. Tutti gli abitanti del paese e gli uomini giusti,
della cui bontà si valeva,
scorgendo un tale uomo lo chiamavano amico di Dio e alcuni lo amavano come
un figlio, altri come un fratello. |
MESSALE Antifona d'Ingresso Sal 91,13-14 Il
giusto fiorirà come palma,
Colletta O
Dio, che hai ispirato a sant'Antonio abate di ritirarsi nel deserto, per
servirti in un nuovo modello di vita cristiana, concedi anche a noi per
sua intercessione di superare i nostri egoismi per amare te sopra ogni
cosa. Per il nostro Signore...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Mi 6,6-8 Ti
è stato insegnato ciò che il Signore richiede da te Con che
cosa mi presenterò al Signore,
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 15
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
Canto al Vangelo Cf Mt 19,21 Alleluia, alleluia. Se vuoi essere perfetto, dice il Signore, dona ai poveri quello che possiedi, poi vieni e séguimi. Alleluia.
Vangelo Se
vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, poi vieni e
séguimi. Dal
vangelo secondo Matteo In quel tempo, un tale gli si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».
Sulle Offerte Accetta,
Signore, l'offerta del nostro servizio sacerdotale nel ricordo di
sant'Antonio abate, e fa' che liberi da ogni compromesso con il male
diventiamo ricchi di te, unico bene. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione Mt 19,21 «Se
vuoi essere perfetto, va',
Dopo la Comunione O
Signore, che hai reso vittorioso sant'Antonio abate nel duro scontro con
il potere delle tenebre, concedi anche a noi, per la forza redentrice del
tuo sacramento, di riportare vittoria contro le insidie del maligno. Per
Cristo nostro Signore.
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