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La
Sacra Bibbia - CEI Vangeli sinottici Vangelo di Luca |
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Capitoli |
Luca
- Capitolo 1
Prologo
[1]Poiché
molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi
tra di noi, [2]come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono
testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, [3]così
ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin
dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo,
[4]perché ti possa rendere conto della solidità degli
insegnamenti che hai ricevuto. I. NASCITA E VITA NASCOSTADI
GIOVANNI BATTISTA E DI GESU'
Annunzio
della nascita di Giovanni Battista
[5]Al
tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria,
della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne
chiamata Elisabetta. [6]Erano giusti davanti a Dio, osservavano
irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. [7]Ma
non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano
avanti negli anni. [8]Mentre
Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, [9]secondo
l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel
tempio per fare l'offerta dell'incenso. [10]Tutta l'assemblea del
popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. [11]Allora gli
apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare
dell'incenso. [12]Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso
da timore. [13]Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la
tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un
figlio, che chiamerai Giovanni. [14]Avrai gioia ed esultanza e
molti si rallegreranno della sua nascita, [15]poiché egli sarà
grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà
pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre [16]e ricondurrà
molti figli d'Israele al Signore loro Dio. [17]Gli camminerà
innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei
padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare
al Signore un popolo ben disposto». [18]Zaccaria disse
all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie
è avanzata negli anni». [19]L'angelo gli rispose: «Io sono
Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti
questo lieto annunzio. [20]Ed ecco, sarai muto e non potrai
parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai
creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo». [21]Intanto
il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo
indugiare nel tempio. [22]Quando poi uscì e non poteva parlare
loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei
cenni e restava muto. [23]Compiuti
i giorni del suo servizio, tornò a casa. [24]Dopo quei giorni
Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e
diceva: [25]«Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei
giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».
L'annunciazione
[26]Nel
sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazaret, [27]a una vergine, promessa sposa di
un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava
Maria. [28]Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di
grazia, il Signore è con te». [29]A queste parole ella rimase
turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. [30]L'angelo
le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. [31]Ecco
concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [32]Sarà
grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il
trono di Davide suo padre [33]e regnerà per sempre sulla casa di
Giacobbe e il suo regno non avrà fine». [34]Allora
Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [35]Le
rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà
la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque
santo e chiamato Figlio di Dio. [36]Vedi: anche Elisabetta, tua
parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il
sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: [37]nulla è
impossibile a Dio». [38]Allora Maria disse: «Eccomi, sono
la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo
partì da lei. La
visitazione
[39]In
quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in
fretta una città di Giuda. [40]Entrata nella casa di Zaccaria,
salutò Elisabetta. [41]Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di
Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di
Spirito Santo [42]ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le
donne e benedetto il frutto del tuo grembo! [43]A che debbo che
la madre del mio Signore venga a me? [44]Ecco, appena la voce del
tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia
nel mio grembo. [45]E beata colei che ha creduto nell'adempimento
delle parole del Signore». Il
Magnificat
[46]Allora
Maria disse: «L'anima
mia magnifica il Signore [56]Maria
rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Nascita
di Giovanni Battista e visita dei vicini
[57]Per
Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un
figlio. [58]I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva
esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. Circoncisione
di Giovanni Battista
[59]All'ottavo
giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome
di suo padre, Zaccaria. [60]Ma sua madre intervenne: «No, si
chiamerà Giovanni». [61]Le dissero: «Non c'è nessuno della
tua parentela che si chiami con questo nome». [62]Allora
domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. [63]Egli
chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti
furono meravigliati. [64]In quel medesimo istante gli si aprì la
bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. [65]Tutti
i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa
della Giudea si discorreva di tutte queste cose. [66]Coloro che
le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?»
si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Il
Benedictus
[67]Zaccaria,
suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo: [68]«Benedetto
il Signore Dio d'Israele, Vita
nascosta di Giovanni Battista
[80]Il
fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni
deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. Luca
- Capitolo 2
Nascita
di Gesù e visita dei pastori
[1]In
quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il
censimento di tutta la terra. [2]Questo primo censimento fu fatto
quando era governatore della Siria Quirinio. [3]Andavano tutti a
farsi registrare, ciascuno nella sua città. [4]Anche Giuseppe,
che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e
dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, [5]per
farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. [6]Ora,
mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del
parto. [7]Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse
in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro
nell'albergo. [8]C'erano
in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la
guardia al loro gregge. [9]Un angelo del Signore si presentò
davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono
presi da grande spavento, [10]ma l'angelo disse loro: «Non
temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:
[11]oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è
il Cristo Signore. [12]Questo per voi il segno: troverete un
bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». [13]E
subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che
lodava Dio e diceva: [14]«Gloria
a Dio nel più alto dei cieli [15]Appena
gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori
dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento
che il Signore ci ha fatto conoscere». [16]Andarono dunque
senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva
nella mangiatoia. [17]E dopo averlo visto, riferirono ciò che
del bambino era stato detto loro. [18]Tutti quelli che udirono,
si stupirono delle cose che i pastori dicevano. [19]Maria, da
parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. [20]I
pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello
che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Circoncisione
di Gesù
[21]Quando
furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu
messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere
concepito nel grembo della madre. Presentazione
di Gesù al tempio
[22]Quando
venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè,
portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, [23]come
è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà
sacro al Signore; [24]e per offrire in sacrificio una
coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del
Signore. [25]Ora
a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di
Dio, che aspettava il conforto d'Israele; [26]lo Spirito Santo
che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la
morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. [27]Mosso
dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi
portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, [28]lo prese
tra le braccia e benedisse Dio: Il
Nunc dimittis
[29]«Ora
lascia, o Signore, che il tuo servo Profezia
di Simeone
[33]Il
padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di
lui. [34]Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli
è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di
contraddizione [35]perché siano svelati i pensieri di molti
cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima». Profezia
di Anna
[36]C'era
anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser.
Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal
tempo in cui era ragazza, [37]era poi rimasta vedova e ora aveva
ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio
notte e giorno con digiuni e preghiere. [38]Sopraggiunta in quel
momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti
aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Vita
nascosta di Gesù a Nazaret
[39]Quando
ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in
Galilea, alla loro città di Nazaret. [40]Il bambino cresceva e
si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. Gesù
tra i dottori
[41]I
suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di
Pasqua. [42]Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo
secondo l'usanza; [43]ma trascorsi i giorni della festa, mentre
riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a
Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. [44]Credendolo
nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a
cercarlo tra i parenti e i conoscenti; [45]non avendolo trovato,
tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. [46]Dopo tre giorni lo
trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e
li interrogava. [47]E tutti quelli che l'udivano erano pieni di
stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. [48]Al vederlo
restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto
così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». [49]Ed
egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi
delle cose del Padre mio?». [50]Ma essi non compresero le sue
parole. Ancora
la vita nascosta a Nazaret
[51]Partì
dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre
serbava tutte queste cose nel suo cuore. [52]E Gesù cresceva
in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Luca
- Capitolo 3
II. PREPARAZIONE DEL MINISTERO DI GESU'
Predicazione
di Giovanni Battista
[1]Nell'anno
decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era
governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo
fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània
tetrarca dell'Abilène, [2]sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa,
la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. [3]Ed
egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati, [4]com'è scritto nel
libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce
di uno che grida nel deserto: [7]Diceva
dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: «Razza di
vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente? [8]Fate
dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi
stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far
nascere figli ad Abramo anche da queste pietre. [9]Anzi, la scure
è gia posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon
frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco». [10]Le
folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». [11]Rispondeva:
«Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare,
faccia altrettanto». [12]Vennero anche dei pubblicani a farsi
battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». [13]Ed
egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato
fissato». [14]Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che
dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a
nessuno, contentatevi delle vostre paghe». [15]Poiché il popolo
era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni,
se non fosse lui il Cristo, [16]Giovanni rispose a tutti dicendo:
«Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al
quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali:
costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. [17]Egli ha in
mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento
nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile». [18]Con
molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella. Giovanni
Battista in prigione
[19]Ma
il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo
fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva commesso, [20]aggiunse
alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione. Battesimo
di Gesù
[21]Quando
tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il
battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì [22]e scese su
di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu
una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono
compiaciuto». Genealogia
di Gesù
[23]Gesù
quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era
figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, [24]figlio
di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio
di Giuseppe, [25]figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di
Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài, [26]figlio di Maat,
figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda,
[27]figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle,
figlio di Salatiel, figlio di Neri, [28]figlio di Melchi, figlio
di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, [29]figlio
di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio
di Levi, [30]figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di
Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, [31]figlio di Melèa,
figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide,
[32]figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di
Sala, figlio di Naàsson, [33]figlio di Aminadàb, figlio di
Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di
Giuda, [34]figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di
Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, [35]figlio di Seruk,
figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, [36]figlio
di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di
Lamech, [37]figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di
Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam, [38]figlio di Enos,
figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio. Luca
- Capitolo 4
Tentazione
nel deserto
[1]Gesù,
pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo
Spirito nel deserto [2]dove, per quaranta giorni, fu tentato dal
diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati
ebbe fame. [3]Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di
Dio, dì a questa pietra che diventi pane». [4]Gesù gli
rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo». [5]Il
diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni
della terra, gli disse: [6]«Ti darò tutta questa potenza e la
gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do
a chi voglio. [7]Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». [8]Gesù
gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai,
lui solo adorerai». [9]Lo condusse a Gerusalemme, lo
pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio,
buttati giù; [10]sta scritto infatti: Ai
suoi angeli darà ordine per te, [11]e
anche: essi
ti sosterranno con le mani, [12]Gesù
gli rispose: «E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo».
[13]Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si
allontanò da lui per ritornare al tempo fissato. III. MINISTERO DI GESU' IN GALILEA
Gesù
inaugura la predicazione
[14]Gesù
ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si
diffuse in tutta la regione. [15]Insegnava nelle loro sinagoghe e
tutti ne facevano grandi lodi. Gesù
a Nazaret
[16]Si
recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo
solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. [17]Gli fu
dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era
scritto: [18]Lo
Spirito del Signore è sopra di me; [20]Poi
arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi
di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. [21]Allora
cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete
udita con i vostri orecchi». [22]Tutti gli rendevano
testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano
dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». [23]Ma
egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te
stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui,
nella tua patria!». [24]Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene
accetto in patria. [25]Vi dico anche: c'erano molte vedove in
Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei
mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; [26]ma a
nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di
Sidone. [27]C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del
profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
[28]All'udire
queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; [29]si
levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul
ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù
dal precipizio. [30]Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Gesù
insegna a Cafarnao e guarisce un indemoniato
[31]Poi
discese a Cafarnao, una città della Galilea, e al sabato ammaestrava la
gente. [32]Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché
parlava con autorità. [33]Nella sinagoga c'era un uomo con un
demonio immondo e cominciò a gridare forte: [34]«Basta! Che
abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So
bene chi sei: il Santo di Dio!». [35]Gesù gli intimò: «Taci,
esci da costui!». Eil demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente,
uscì da lui, senza fargli alcun male. [36]Tutti furono presi da
paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che
comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne
vanno?». [37]E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.
Guarigione
della suocera di Simone
[38]Uscito
dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in
preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. [39]Chinatosi
su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi
all'istante, la donna cominciò a servirli. Molte
guarigioni
[40]Al
calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni
genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li
guariva. [41]Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il
Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché
sapevano che era il Cristo. Gesù
abbandona in segreto Cafarnao e percorre la Giudea
[42]Sul
far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo
cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne
andasse via da loro. [43]Egli però disse: «Bisogna che io
annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato
mandato». [44]E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea. Luca
- Capitolo 5
Chiamata
dei primi quattro discepoli
[1]Un
giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret [2]e
la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide
due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le
reti. [3]Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di
scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle
dalla barca. [4]Quando
ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le
reti per la pesca». [5]Simone rispose: «Maestro, abbiamo
faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola
getterò le reti». [6]E avendolo fatto, presero una quantità
enorme di pesci e le reti si rompevano. [7]Allora fecero cenno ai
compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e
riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. [8]Al
veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo:
«Signore, allontanati da me che sono un peccatore». [9]Grande
stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui
per la pesca che avevano fatto; [10]così pure Giacomo e
Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a
Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». [11]Tirate
le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Guarigione
di un lebbroso
[12]Un
giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo
vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi
sanarmi». [13]Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo
voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui. [14]Gli
ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà
l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché
serva di testimonianza per essi». [15]La sua fama si diffondeva
ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle
loro infermità. [16]Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a
pregare. Guarigione
di un paralitico
[17]Un
giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della
legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da
Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. [18]Ed
ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di
farlo passare e metterlo davanti a lui. [19]Non trovando da qual
parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono
attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della
stanza. [20]Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti
sono rimessi». [21]Gli scribi e i farisei cominciarono a
discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può
rimettere i peccati, se non Dio soltanto?». [22]Ma Gesù,
conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando
nei vostri cuori? [23]Che cosa è più facile, dire: Ti sono
rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? [24]Ora, perché
sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i
peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il
tuo lettuccio e và a casa tua». [25]Subito egli si alzò
davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso
casa glorificando Dio. [26]Tutti rimasero stupiti e levavano lode
a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Chiamata
di Levi
[27]Dopo
ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle
imposte, e gli disse: «Seguimi!». [28]Egli, lasciando tutto, si
alzò e lo seguì. Pasto
con i peccatori presso Levi
[29]Poi
Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di
pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. [30]I
farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché
mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?». [31]Gesù
rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; [32]io
non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi». Discussione
sul digiuno
[33]Allora
gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno
orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e
bevono!». [34]Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati
a nozze, mentre lo sposo è con loro? [35]Verranno però i giorni
in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni,
digiuneranno». [36]Diceva loro anche una parabola: «Nessuno
strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito
vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo
non si adatta al vecchio. [37]E nessuno mette vino nuovo in otri
vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli
otri vanno perduti. [38]Il vino nuovo bisogna metterlo in otri
nuovi. [39]Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il
nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!». Luca
- Capitolo 6
Le
spighe strappate
[1]Un
giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli
coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. [2]Alcuni
farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?». [3]Gesù
rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe
fame lui e i suoi compagni? [4]Come entrò nella casa di Dio,
prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni,
sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». [5]E
diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato». Guarigione
di un uomo dalla mano inaridita
[6]Un
altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era
là un uomo, che aveva la mano destra inaridita. [7]Gli scribi e
i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo
di trovare un capo di accusa contro di lui. [8]Ma Gesù era a
conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano
inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise
nel punto indicato. [9]Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: E'
lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una
vita o perderla?». [10]E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di
loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì.
[11]Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su
quello che avrebbero potuto fare a Gesù. La
scelta dei Dodici
[12]In
quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte
in orazione. [13]Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli
e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: [14]Simone,
che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni,
Filippo, Bartolomeo, [15]Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone
soprannominato Zelota, [16]Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota,
che fu il traditore. Le
folle al seguito di Gesù
[17]Disceso
con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi
discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme
e dal litorale di Tiro e di Sidone, [18]che erano venuti per
ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano
tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. [19]Tutta la
folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava
tutti. Discorso
inaugurale. Le Beatitudini
[20]Alzati
gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: [22]Beati
voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e
v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa
del Figlio dell'uomo. [23]Rallegratevi in quel giorno ed
esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo
stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. Le
maledizioni
[24]Ma
guai a voi, ricchi, L'amore
dei nemici
[27]Ma
a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a
coloro che vi odiano, [28]benedite coloro che vi maledicono,
pregate per coloro che vi maltrattano. [29]A chi ti percuote
sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non
rifiutare la tunica. [30]Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende
del tuo, non richiederlo. [31]Ciò che volete gli uomini facciano
a voi, anche voi fatelo a loro. [32]Se amate quelli che vi amano,
che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. [33]E se
fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete?
Anche i peccatori fanno lo stesso. [34]E se prestate a coloro da
cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono
prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. [35]Amate invece
i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il
vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli
è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. Misericordia
e beneficienza
[36]Siate
misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. [37]Non
giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete
condannati; perdonate e vi sarà perdonato; [38]date e vi sarà
dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata
nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi
in cambio». Condizioni
dello zelo
[39]Disse
loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Non cadranno tutt'e due in una buca? [40]Il discepolo non è da
più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. [41]Perché
guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi
della trave che è nel tuo? [42]Come puoi dire al tuo fratello:
Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la
trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e
allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo
fratello. [43]Non
c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che
faccia frutti buoni. [44]Ogni albero infatti si riconosce dal suo
frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un
rovo. [45]L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo
cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché
la bocca parla dalla pienezza del cuore. Necessità
della pratica
[46]Perché
mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? [47]Chi
viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a
chi è simile: [48]è simile a un uomo che, costruendo una casa,
ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia.
Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a
smuoverla perché era costruita bene. [49]Chi invece ascolta e
non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa
sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e
la rovina di quella casa fu grande». Luca
- Capitolo 7
Guarigione
del servo di un centurione
[1]Quando
ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in
ascolto, entrò in Cafarnao. [2]Il servo di un centurione era
ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. [3]Perciò,
avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a
pregarlo di venire e di salvare il suo servo. [4]Costoro giunti
da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia
questa grazia, dicevano, [5]perché ama il nostro popolo, ed è
stato lui a costruirci la sinagoga». [6]Gesù si incamminò con
loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò
alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son
degno che tu entri sotto il mio tetto; [7]per questo non mi sono
neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il
mio servo sarà guarito. [8]Anch'io infatti sono uomo sottoposto
a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Và ed
egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo,
ed egli lo fa». [9]All'udire questo Gesù restò ammirato e
rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche
in Israele ho trovato una fede così grande!». [10]E gli
inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito. Risurrezione
del figlio della vedova di Nain
[11]In
seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con
lui i discepoli e grande folla. [12]Quando fu vicino alla porta
della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico
di madre vedova; e molta gente della città era con lei. [13]Vedendola,
il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». [14]E
accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse:
«Giovinetto, dico a te, alzati!». [15]Il morto si levò a
sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. [16]Tutti
furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta
è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». [17]La fama
di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione. Domanda
di Giovanni Battista e testimonianza che gli rende Gesù
[18]Anche
Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti.
Giovanni chiamò due di essi [19]e li mandò a dire al Signore:
«Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». [20]Venuti
da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da
te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?».
[21]In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da
infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. [22]Poi
diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che
avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi
camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti
risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. [23]E
beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!». [24]Quando
gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla
folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto?
Una canna agitata dal vento? [25]E allora, che cosa siete andati
a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti
sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. [26]Allora,
che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un
profeta. [27]Egli è colui del quale sta scritto: Ecco
io mando davanti a te il mio messaggero, [28]Io
vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni, e
il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. [29]Tutto
il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto
la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. [30]Ma i
farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno
reso vano per loro il disegno di Dio. Giudizio
di Gesù sulla sua generazione
[31]A
chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono
simili? [32]Sono simili a quei bambini che stando in piazza
gridano gli uni agli altri: Vi
abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; [33]E'
venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino,
e voi dite: Ha un demonio. [34]E' venuto il Figlio dell'uomo che
mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei
pubblicani e dei peccatori. [35]Ma alla sapienza è stata resa
giustizia da tutti i suoi figli». La
peccatrice perdonata
[36]Uno
dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del
fariseo e si mise a tavola. [37]Ed ecco una donna, una peccatrice
di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne
con un vasetto di olio profumato; [38]e fermatasi dietro si
rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime,
poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio
profumato. [39]A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». [40]Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure». [41]«Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. [42]Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». [43]Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». [44]E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. [45]Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. [46]Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. [47]Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». [48]Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». [49]Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?». [50]Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!». Luca
- Capitolo 8
Il
seguito femminile di Gesù
[1]In
seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e
annunziando la buona novella del regno di Dio. [2]C'erano con lui
i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da
infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, [3]Giovanna,
moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li
assistevano con i loro beni. Parabola
del seminatore
[4]Poiché
una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse
con una parabola: [5]«Il seminatore uscì a seminare la sua
semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e
gli uccelli del cielo la divorarono. [6]Un'altra parte cadde
sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. [7]Un'altra
cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la
soffocarono. [8]Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e
fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi
per intendere, intenda!». Perché
Gesù parla in parabole
[9]I
suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. [10]Ed
egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma
agli altri solo in parabole, perchè vedendo
non vedano Spiegazione
della parabola del seminatore
[11]Il
significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. [12]I
semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi
viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non
credano e così siano salvati. [13]Quelli sulla pietra sono
coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non
hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione
vengono meno. [14]Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro
che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle
preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono
a maturazione. [15]Il seme caduto sulla terra buona sono coloro
che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la
custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza. Come
ricevere e trasmettere l'insegnamento di Gesù
[16]Nessuno
accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la
pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. [17]Non
c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di
segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. [18]Fate
attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a
chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere». I
veri parenti di Gesù
[19]Un
giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano
avvicinarlo a causa della folla. [20]Gli fu annunziato: «Tua
madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». [21]Ma
egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la
parola di Dio e la mettono in pratica». La
tempesta sedata
[22]Un
giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: «Passiamo
all'altra riva del lago». Presero il largo. [23]Ora, mentre
navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbattè sul
lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. [24]Accostatisi a
lui, lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». E
lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e
si fece bonaccia. [25]Allora disse loro: «Dov'è la vostra fede?».
Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque
costui che dà ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?». L'indemoniato
geraseno
[26]Approdarono
nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. [27]Era
appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della città
posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava
in casa, ma nei sepolcri. [28]Alla vista di Gesù gli si gettò
ai piedi urlando e disse a gran voce: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio
del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!». [29]Gesù
infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo.
Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con
catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva
spinto dal demonio in luoghi deserti. [30]Gesù gli domandò: «Qual
è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demòni erano
entrati in lui. [31]E lo supplicavano che non ordinasse loro di
andarsene nell'abisso. [32]Vi
era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo
pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. [33]I
demòni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a
gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. [34]Quando
videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la
notizia nella città e nei villaggi. [35]La gente uscì per
vedere l'accaduto, arrivarono da Gesù e trovarono l'uomo dal quale
erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di
Gesù; e furono presi da spavento. [36]Quelli che erano stati
spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito. [37]Allora
tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si
allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una
barca, tornò indietro. [38]L'uomo dal quale erano usciti i demòni
gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: [39]«Torna
a casa tua e racconta quello che Dio ti ha fatto». L'uomo se ne andò,
proclamando per tutta la città quello che Gesù gli aveva fatto. Guarigione
di un'emorroissa e risurrezione della figlia di Giairo
[40]Al
suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa
di lui. [41]Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo
della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a
casa sua, [42]perché aveva un'unica figlia, di circa dodici
anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si
accalcavano attorno. [43]Una donna che soffriva di emorragia da
dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, [44]gli si
avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il
flusso di sangue si arrestò. [45]Gesù disse: «Chi mi ha
toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti
stringe da ogni parte e ti schiaccia». [46]Ma Gesù disse: «Qualcuno
mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». [47]Allora
la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti
tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo
il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. [48]Egli
le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!». [49]Stava
ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a
dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». [50]Ma
Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà
salvata». [51]Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con
sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre
della fanciulla. [52]Tutti piangevano e facevano il lamento su di
lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». [53]Essi
lo deridevano, sapendo che era morta, [54]ma egli, prendendole la
mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». [55]Il suo
spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di
darle da mangiare. [56]I genitori ne furono sbalorditi, ma egli
raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto. Luca
- Capitolo 9
Missione
dei Dodici
[1]Egli
allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i
demòni e di curare le malattie. [2]E li mandò ad annunziare il
regno di Dio e a guarire gli infermi. [3]Disse loro: «Non
prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né
denaro, né due tuniche per ciascuno. [4]In qualunque casa
entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino. [5]Quanto
a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete
la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi». [6]Allora
essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando
dovunque la buona novella e operando guarigioni. Erode
e Gesù
[7]Intanto
il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non
sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è
risuscitato dai morti», [8]altri: «E' apparso Elia», e altri
ancora: «E' risorto uno degli antichi profeti». [9]Ma Erode
diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del
quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo. Ritorno
degli apostoli e moltiplicazione dei pani
[10]Al
loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano
fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata
Betsàida. [11]Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le
accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan
bisogno di cure. [12]Il giorno cominciava a declinare e i Dodici
gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei
villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché
qui siamo in una zona deserta». [13]Gesù disse loro: «Dategli
voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque
pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta
questa gente». [14]C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli
disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». [15]Così
fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. [16]Allora egli
prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li
benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero
alla folla. [17]Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti
loro avanzate furono portate via dodici ceste. Professione
di fede di Pietro
[18]Un
giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i
discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo
la gente?». [19]Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il
Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è
risorto». [20]Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?».
Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio». [21]Egli
allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. Primo
annunzio della passione
[22]«Il
Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli
anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e
risorgere il terzo giorno». Condizioni
per seguire Gesù
[23]Poi,
a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se
stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. [24]Chi
vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria
vita per me, la salverà. [25]Che giova all'uomo guadagnare il
mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? [26]Chi
si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio
dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli
santi. L'avvento
prossimo del regno
[27]In
verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di
aver visto il regno di Dio». La
trasfigurazione
[28]Circa
otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e
Giacomo e salì sul monte a pregare. [29]E, mentre pregava, il
suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e
sfolgorante. [30]Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè
ed Elia, [31]apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua
dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. [32]Pietro
e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e
videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. [33]Mentre
questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello
per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una
per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. [34]Mentre parlava
così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero
paura. [35]E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è
il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». [36]Appena la voce cessò,
Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a
nessuno ciò che avevano visto. L'epilettico
indemoniato
[37]Il
giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli
venne incontro. [38]A un tratto dalla folla un uomo si mise a
gridare: «Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché
è l'unico che ho. [39]Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli
grida, lo scuote ed egli dà schiuma e solo a fatica se ne allontana
lasciandolo sfinito. [40]Ho pregato i tuoi discepoli di
scacciarlo, ma non ci sono riusciti». [41]Gesù rispose: «O
generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi
sopporterò? Conducimi qui tuo figlio». [42]Mentre questi si
avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni.
Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò
a suo padre. [43]E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio. Secondo
annunzio della passione
Mentre
tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi
discepoli: [44]«Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio
dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini». [45]Ma
essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa
che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande
su tale argomento. Chi
è il più grande?
[46]Frattanto
sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande. [47]Allora
Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo
mise vicino e disse: [48]«Chi accoglie questo fanciullo nel mio
nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato.
Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». Uso
del nome di Gesù
[49]Giovanni
prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava
demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi
tra i tuoi seguaci». [50]Ma Gesù gli rispose: «Non glielo
impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». IV. LA SALITA VERSO GERUSALEMME
Cattiva
accoglienza di un villaggio di Samaria
[51]Mentre
stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si
diresse decisamente verso Gerusalemme [52]e mandò avanti dei
messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di
Samaritani per fare i preparativi per lui. [53]Ma essi non
vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. [54]Quando
videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che
diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». [55]Ma
Gesù si voltò e li rimproverò. [56]E si avviarono verso un
altro villaggio. Esigenze
della vocazione apostolica
[57]Mentre
andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu
vada». [58]Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e
gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove
posare il capo». [59]A un altro disse: «Seguimi». E costui
rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». [60]Gesù
replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e
annunzia il regno di Dio». [61]Un altro disse: «Ti seguirò,
Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa». [62]Ma
Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge
indietro, è adatto per il regno di Dio». Luca
- Capitolo 10
Missione
dei settantadue discepoli
[1]Dopo
questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò
a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. [2]Diceva
loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il
padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. [3]Andate:
ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; [4]non portate
borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
[5]In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. [6]Se
vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui,
altrimenti ritornerà su di voi. [7]Restate in quella casa,
mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno
della sua mercede. Non passate di casa in casa. [8]Quando
entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
messo dinanzi, [9]curate i malati che vi si trovano, e dite loro:
Si è avvicinato a voi il regno di Dio. [10]Ma quando entrerete
in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: [11]Anche
la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi
la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è
vicino. [12]Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata
meno duramente di quella città. [13]Guai
a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero
stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero
convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. [14]Perciò
nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. [15]E
tu, Cafarnao, sarai
innalzata fino al cielo? [16]Chi
ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza
me disprezza colui che mi ha mandato». Ciò
di cui devono gioire gli apostoli
[17]I
settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni
si sottomettono a noi nel tuo nome». [18]Egli disse: «Io vedevo
satana cadere dal cielo come la folgore. [19]Ecco, io vi ho dato
il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni
potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. [20]Non
rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi
piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli». Il
vangelo rivelato ai semplici. Il Padre e il Figlio
[21]In
quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti
rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto
queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì,
Padre, perché così a te è piaciuto. [22]Ogni cosa mi è stata
affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né
chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia
rivelare». Il
privilegio dei discepoli
[23]E
volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che
vedono ciò che voi vedete. [24]Vi dico che molti profeti e re
hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire
ciò che voi udite, ma non l'udirono». Il
grande comandamento
[25]Un
dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che
devo fare per ereditare la vita eterna?». [26]Gesù gli disse:
«Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». [27]Costui
rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con
tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente
e il prossimo tuo come te stesso». [28]E Gesù: «Hai
risposto bene; fà questo e vivrai». Parabola
del buon Samaritano
[29]Ma
quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio
prossimo?». [30]Gesù riprese: «Un
uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo
spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo
morto. [31]Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima
strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. [32]Anche
un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. [33]Invece
un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe
compassione. [34]Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò
a una locanda e si prese cura di lui. [35]Il giorno seguente,
estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di
lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. [36]Chi
di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato
nei briganti?». [37]Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione
di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso». Marta
e Maria
[38]Mentre
erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo
accolse nella sua casa. [39]Essa aveva una sorella, di nome
Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; [40]Marta
invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti,
disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a
servire? Dille dunque che mi aiuti». [41]Ma Gesù le rispose: «Marta,
Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, [42]ma una sola
è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore,
che non le sarà tolta». Luca
- Capitolo 11
Il
Pater
[1]Un
giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno
dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche
Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». [2]Ed egli disse loro:
«Quando pregate, dite: Padre,
sia santificato il tuo nome, L'amico
importuno
[5]Poi
aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli:
Amico, prestami tre pani, [6]perché è giunto da me un amico da
un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; [7]e se quegli
dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i
miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; [8]vi
dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a
dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Efficacia
della preghiera
[9]Ebbene
io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi
sarà aperto. [10]Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e
a chi bussa sarà aperto. [11]Quale padre tra voi, se il figlio
gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli
darà al posto del pesce una serpe? [12]O se gli chiede un uovo,
gli darà uno scorpione? [13]Se dunque voi, che siete cattivi,
sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro
celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!». Gesù
e Beelzebul
[14]Gesù
stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto
cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. [15]Ma
alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli
scaccia i demòni». [16]Altri poi, per metterlo alla prova, gli
domandavano un segno dal cielo. [17]Egli, conoscendo i loro
pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una
casa cade sull'altra. [18]Ora, se anche satana è diviso in se
stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio
i demòni in nome di Beelzebùl. [19]Ma se io scaccio i demòni
in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano?
Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. [20]Se invece io
scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di
Dio. [21]Quando
un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi
beni stanno al sicuro. [22]Ma se arriva uno più forte di lui e
lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne
distribuisce il bottino. Intransigenza
di Gesù
[23]Chi
non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Ritorno
offensivo dello spirito immondo
[24]Quando
lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca
di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono
uscito. [25]Venuto, la trova spazzata e adorna. [26]Allora
va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e
vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore
della prima». La
vera beatitudine
[27]Mentre
diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato
il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». [28]Ma
egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la
osservano!». Il
segno di Giona
[29]Mentre
le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è
una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato
nessun segno fuorchè il segno di Giona. [30]Poiché come Giona
fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo
sarà per questa generazione. [31]La regina del sud sorgerà nel
giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà;
perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la
sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui. [32]Quelli
di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la
condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono.
Ed ecco, ben più di Giona c'è qui. Ancora
la parabola della lucerna
[33]Nessuno
accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma
sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce. [34]La
lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il
tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è
nelle tenebre. [35]Bada dunque che la luce che è in te non sia
tenebra. [36]Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna
parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti
illumina con il suo bagliore». Contro
i farisei e i dottori della legge
[37]Dopo
che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò
e si mise a tavola. [38]Il fariseo si meravigliò che non avesse
fatto le abluzioni prima del pranzo. [39]Allora il Signore gli
disse: «Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma
il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. [40]Stolti!
Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? [41]Piuttosto
date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà
mondo. [42]Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della
menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e
l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. [43]Guai
a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti
sulle piazze. [44]Guai a voi perché siete come quei sepolcri che
non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». [45]Uno
dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi
anche noi». [46]Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della
legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi
non li toccate nemmeno con un dito! [47]Guai a voi, che costruite
i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. [48]Così
voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi
li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. [49]Per questo la
sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li
uccideranno e perseguiteranno; [50]perché sia chiesto conto a
questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin
dall'inizio del mondo, [51]dal sangue di Abele fino al sangue di
Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne
sarà chiesto conto a questa generazione. [52]Guai a voi, dottori
della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete
entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito». [53]Quando
fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo
ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, [54]tendendogli
insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa
bocca. Luca
- Capitolo 12
Parlare
apertamente e senza timore
[1]Nel
frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda,
Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito
dei farisei, che è l'ipocrisia. [2]Non c'è nulla di nascosto
che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. [3]Pertanto
ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò
che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà
annunziato sui tetti. [4]A
voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non
possono far più nulla. [5]Vi mostrerò invece chi dovete temere:
temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella
Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. [6]Cinque passeri non si
vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato
davanti a Dio. [7]Anche i capelli del vostro capo sono tutti
contati. Non temete, voi valete più di molti passeri. [8]Inoltre
vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio
dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; [9]ma chi
mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli
di Dio. [10]Chiunque
parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi
bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. [11]Quando
vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità,
non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; [12]perché
lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». Non
accumulare tesori
[13]Uno
della folla gli disse: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me
l'eredità». [14]Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito
giudice o mediatore sopra di voi?». [15]E disse loro: «Guardatevi
e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è
nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». [16]Disse
poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon
raccolto. [17]Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho
dove riporre i miei raccolti? [18]E disse: Farò così: demolirò
i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto
il grano e i miei beni. [19]Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai
a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e
datti alla gioia. [20]Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte
stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi
sarà? [21]Così è di chi accumula tesori per sé, e non
arricchisce davanti a Dio». Abbandonarsi
alla Provvidenza
[22]Poi
disse ai discepoli: «Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la
vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo
vestirete. [23]La vita vale più del cibo e il corpo più del
vestito. [24]Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non
hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli
voi valete! [25]Chi di voi, per quanto si affanni, può
aggiungere un'ora sola alla sua vita? [26]Se dunque non avete
potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto?
[27]Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono:
eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva
come uno di loro. [28]Se dunque Dio veste così l'erba del campo,
che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di
poca fede? [29]Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete,
e non state con l'animo in ansia: [30]di tutte queste cose si
preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete
bisogno. [31]Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi
saranno date in aggiunta. [32]Non
temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il
suo regno. Vendere
i propri beni e fare l'elemosina
[33]Vendete
ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano,
un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola
non consuma. [34]Perché dove è il vostro tesoro, là sarà
anche il vostro cuore. Tenersi
pronti per il ritorno del padrone
[35]Siate
pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; [36]siate
simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per
aprirgli subito, appena arriva e bussa. [37]Beati quei servi che
il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si
cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. [38]E
se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così,
beati loro! [39]Sappiate bene questo: se il padrone di casa
sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. [40]Anche
voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non
pensate». [41]Allora
Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per
tutti?». [42]Il Signore rispose: «Qual è dunque
l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua
servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? [43]Beato
quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. [44]In
verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. [45]Ma
se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e
cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a
ubriacarsi, [46]il padrone di quel servo arriverà nel giorno in
cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore
assegnandogli il posto fra gli infedeli. [47]Il servo che,
conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo
la sua volontà, riceverà molte percosse; [48]quello invece che,
non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà
poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato
molto, sarà richiesto molto di più. Gesù
e la sua passione
[49]Sono
venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia
acceso! [50]C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono
angosciato, finché non sia compiuto! Gesù
causa di dissenso
[51]Pensate
che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la
divisione. [52]D'ora innanzi in una casa di cinque persone [53]si
divideranno tre contro due e due contro tre; padre
contro figlio e figlio contro padre, Saper
interpretare i segni dei tempi
[54]Diceva
ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito
dite: Viene la pioggia, e così accade. [55]E quando soffia lo
scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. [56]Ipocriti!
Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo
tempo non sapete giudicarlo? [57]E perché non giudicate da voi
stessi ciò che è giusto? [58]Quando vai con il tuo avversario
davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui,
perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni
all'esecutore e questi ti getti in prigione. [59]Ti assicuro, non
ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo». Luca
- Capitolo 13
Inviti
provvidenziali alla penitenza
[1]In
quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei
Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro
sacrifici. [2]Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che
quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito
tale sorte? [3]No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete
tutti allo stesso modo. [4]O quei diciotto, sopra i quali rovinò
la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di
tutti gli abitanti di Gerusalemme? [5]No, vi dico, ma se non vi
convertite, perirete tutti allo stesso modo». Parabola
del fico sterile
[6]Disse
anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e
venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. [7]Allora disse al
vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico,
ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? [8]Ma
quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi
attorno e vi metta il concime [9]e vedremo se porterà frutto per
l'avvenire; se no, lo taglierai». Guarigione
della donna curva, il giorno di sabato
[10]Una
volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. [11]C'era
là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva
inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. [12]Gesù
la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua
infermità», [13]e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò
e glorificava Dio. [14]Ma
il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella
guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei
giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e
non in giorno di sabato». [15]Il Signore replicò: «Ipocriti,
non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla
mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? [16]E questa figlia di
Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere
sciolta da questo legame in giorno di sabato?». [17]Quando egli
diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la
folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. Parabola
del granello di senapa
[18]Diceva
dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo
rassomiglierò? [19]E' simile a un granellino di senapa, che un
uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un
arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami». Parabola
del lievito
[20]E
ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? [21]E'
simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di
farina, finché sia tutta fermentata». La
porta stretta, il rigetto dei Giudei infedeli e la chiamata dei pagani
[22]Passava
per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. [23]Un
tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Rispose: [24]«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché
molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. [25]Quando
il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori,
comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi
risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. [26]Allora
comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai
insegnato nelle nostre piazze. [27]Ma egli dichiarerà: Vi dico
che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori
d'iniquità! [28]Là ci sarà pianto e stridore di denti quando
vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e
voi cacciati fuori. [29]Verranno da oriente e da occidente, da
settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. [30]Ed
ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i
primi che saranno ultimi». Erode
la volpe
[31]In
quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene
via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». [32]Egli rispose:
«Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio
guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. [33]Però
è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia
strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di
Gerusalemme. Apostrofe
a Gerusalemme
[34]Gerusalemme,
Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te,
quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua
covata sotto le ali e voi non avete voluto! [35]Ecco, la
vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi
vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene
nel nome del Signore!». Luca
- Capitolo 14
Guarigione
di un idropico in giorno di sabato
[1]Un
sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la
gente stava ad osservarlo. [2]Davanti a lui stava un idropico. [3]Rivolgendosi
ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «E' lecito o no
curare di sabato?». [4]Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano,
lo guarì e lo congedò. [5]Poi disse: «Chi di voi, se un asino
o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di
sabato?». [6]E non potevano rispondere nulla a queste parole. Sulla
scelta dei posti
[7]Osservando
poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una
parabola: [8]«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non
metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più
ragguardevole di te [9]e colui che ha invitato te e lui venga a
dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo
posto. [10]Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo
posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più
avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. [11]Perché
chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Sulla
scelta degli invitati
[12]Disse
poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena,
non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né
i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu
abbia il contraccambio. [13]Al contrario, quando dài un
banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; [14]e sarai
beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua
ricompensa alla risurrezione dei giusti». Sugli
invitati che non accettano
[15]Uno
dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il
pane nel regno di Dio!». [16]Gesù rispose: «Un uomo diede una
grande cena e fece molti inviti. [17]All'ora della cena, mandò
il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. [18]Ma
tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho
comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami
giustificato. [19]Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi
e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. [20]Un
altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. [21]Al
suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone
di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le
vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. [22]Il
servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora
posto. [23]Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e
lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. [24]Perché
vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la
mia cena». Rinunciare
a quanto si ha di caro
[25]Siccome
molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: [26]«Se uno
viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i
fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio
discepolo. [27]Chi non porta la propria croce e non viene dietro
di me, non può essere mio discepolo. Rinunciare
soprattutto ai propri beni
[28]Chi
di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la
spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? [29]Per evitare
che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro
che vedono comincino a deriderlo, dicendo: [30]Costui ha iniziato
a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. [31]Oppure
quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a
esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro
con ventimila? [32]Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli
manda un'ambasceria per la pace. [33]Così chiunque di voi non
rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. Non
essere insipidi
[34]Il
sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo
si salerà? [35]Non serve né per la terra né per il concime e
così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda». Luca
- Capitolo 15
Le
tre parabole della misericordia
[1]Si
avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. [2]I
farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia
con loro». [3]Allora egli disse loro questa parabola: La
pecora perduta
[4]«Chi
di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel
deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? [5]Ritrovatala,
se la mette in spalla tutto contento, [6]va a casa, chiama gli
amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia
pecora che era perduta. [7]Così, vi dico, ci sarà più gioia in
cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non
hanno bisogno di conversione. La
dramma perduta
[8]O
quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e
spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? [9]E
dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi
con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. [10]Così,
vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che
si converte». Il
figlio perduto e il figlio fedele: "il figlio prodigo"
[11]Disse
ancora: «Un uomo aveva due figli. [12]Il più giovane disse al
padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre
divise tra loro le sostanze. [13]Dopo non molti giorni, il figlio
più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là
sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. [14]Quando ebbe
speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a
trovarsi nel bisogno. [15]Allora andò e si mise a servizio di
uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a
pascolare i porci. [16]Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che
mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. [17]Allora rientrò
in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane
in abbondanza e io qui muoio di fame! [18]Mi leverò e andrò da
mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
[19]non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami
come uno dei tuoi garzoni. [20]Partì e si incamminò verso suo
padre. Quando
era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli
si gettò al collo e lo baciò. [21]Il figlio gli disse: Padre,
ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser
chiamato tuo figlio. [22]Ma il padre disse ai servi: Presto,
portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al
dito e i calzari ai piedi. [23]Portate il vitello grasso,
ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, [24]perché questo mio
figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato
ritrovato. E cominciarono a far festa. [25]Il
figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a
casa, udì la musica e le danze; [26]chiamò un servo e gli
domandò che cosa fosse tutto ciò. [27]Il servo gli rispose: E'
tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso,
perché lo ha riavuto sano e salvo. [28]Egli si arrabbiò, e non
voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. [29]Ma lui
rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai
trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far
festa con i miei amici. [30]Ma ora che questo tuo figlio che ha
divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai
ammazzato il vitello grasso. [31]Gli rispose il padre: Figlio, tu
sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; [32]ma
bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto
ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
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Luca
- Capitolo 16
L'amministratore
fedele
[1]Diceva
anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e
questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. [2]Lo
chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto
della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. [3]L'amministratore
disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie
l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. [4]So
io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato
dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. [5]Chiamò
uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: [6]Tu quanto
devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse:
Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. [7]Poi
disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli
disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. [8]Il padrone lodò
quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I
figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei
figli della luce. Il
buon uso del denaro
[9]Ebbene,
io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché,
quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. [10]Chi
è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel
poco, è disonesto anche nel molto. [11]Se
dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà
quella vera? [12]E se non siete stati fedeli nella ricchezza
altrui, chi vi darà la vostra? [13]Nessun
servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro
oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete
servire a Dio e a mammona». Contro
i farisei, amici del denaro
[14]I
farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e
si beffavano di lui. [15]Egli disse: «Voi vi ritenete giusti
davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato
fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio. All'assalto
del regno
[16]La
Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il
regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi. Perennità
della Legge
[17]E'
più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo
trattino della Legge. Indissolubilità
del matrimonio
[18]Chiunque
ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi
sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio. Il
ricco cattivo e il povero Lazzaro
[19]C'era
un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni
banchettava lautamente. [20]Un mendicante, di nome Lazzaro,
giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, [21]bramoso di
sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani
venivano a leccare le sue piaghe. [22]Un giorno il povero morì e
fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu
sepolto. [23]Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi
e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. [24]Allora
gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a
intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché
questa fiamma mi tortura. [25]Ma Abramo rispose: Figlio,
ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro
parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai
tormenti. [26]Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande
abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di
costì si può attraversare fino a noi. [27]E quegli replicò:
Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, [28]perché
ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in
questo luogo di tormento. [29]Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i
Profeti; ascoltino loro. [30]E lui: No, padre Abramo, ma se
qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. [31]Abramo
rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse
dai morti saranno persuasi». Luca
- Capitolo 17
Lo
scandalo
[1]Disse
ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano scandali, ma
guai a colui per cui avvengono. [2]E' meglio per lui che gli sia
messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto
che scandalizzare uno di questi piccoli. [3]State attenti a voi
stessi! Correzione
fraterna
Se
un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. [4]E
se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi
pento, tu gli perdonerai». Potenza
della fede
[5]Gli
apostoli dissero al Signore: [6]«Aumenta la nostra fede!». Il
Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa,
potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed
esso vi ascolterebbe. Servire
con umiltà
[7]Chi
di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà
quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? [8]Non
gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e
servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai
anche tu? [9]Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha
eseguito gli ordini ricevuti? [10]Così anche voi, quando avrete
fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili.
Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». I
dieci lebbrosi
[11]Durante
il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.
[12]Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi
i quali, fermatisi a distanza, [13]alzarono la voce, dicendo: «Gesù
maestro, abbi pietà di noi!». [14]Appena li vide, Gesù disse:
«Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono
sanati. [15]Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro
lodando Dio a gran voce; [16]e si gettò ai piedi di Gesù per
ringraziarlo. Era un Samaritano. [17]Ma Gesù osservò: «Non
sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? [18]Non
si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo
straniero?». E gli disse: [19]«Alzati e và; la tua fede ti ha
salvato!». La
venuta del regno di Dio
[20]Interrogato
dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose: [21]«Il
regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà:
Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Il
giorno del Figlio dell'uomo
[22]Disse
ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche
uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. [23]Vi
diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. [24]Perché
come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così
sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. [25]Ma prima è
necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa
generazione. [26]Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei
giorni del Figlio dell'uomo: [27]mangiavano, bevevano, si
ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò
nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. [28]Come
avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano,
vendevano, piantavano, costruivano; [29]ma nel giorno in cui Lot
uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. [30]Così
sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà. [31]In
quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in
casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni
indietro. [32]Ricordatevi della moglie di Lot. [33]Chi
cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la
salverà. [34]Vi dico: in quella notte due si troveranno in un
letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; [35]due donne
staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra
lasciata». [36]. [37]Allora i discepoli gli chiesero: «Dove,
Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si
raduneranno anche gli avvoltoi». Luca
- Capitolo 18
Il
giudice iniquo e la vedova importuna
[1]Disse
loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: [2]«C'era
in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per
nessuno. [3]In quella città c'era anche una vedova, che andava
da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. [4]Per
un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo
Dio e non ho rispetto di nessuno, [5]poiché questa vedova è così
molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a
importunarmi». [6]E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che
dice il giudice disonesto. [7]E Dio non farà giustizia ai suoi
eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo
aspettare? [8]Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il
Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Il
fariseo e il pubblicano
[9]Disse
ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e
disprezzavano gli altri: [10]«Due uomini salirono al tempio a
pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. [11]Il fariseo,
stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono
come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo
pubblicano. [12]Digiuno due volte la settimana e pago le decime
di quanto possiedo. [13]Il pubblicano invece, fermatosi a
distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il
petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. [14]Io vi
dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro,
perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». Gesù
e i bambini
[15]Gli
presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli,
vedendo ciò, li rimproveravano. [16]Allora Gesù li fece venire
avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo
impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. [17]In
verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non
vi entrerà». Il
notabile ricco
[18]Un
notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la
vita eterna?». [19]Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono?
Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. [20]Tu conosci i
comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non
testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». [21]Costui
disse: «Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza». [22]Udito
ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello
che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni
e seguimi». [23]Ma quegli, udite queste parole, divenne assai
triste, perché era molto ricco. Il
pericolo delle ricchezze
[24]Quando
Gesù lo vide, disse: «Quant'è difficile, per coloro che possiedono
ricchezze entrare nel regno di Dio. [25]E' più facile per un
cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel
regno di Dio!». [26]Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi
potrà essere salvato?». [27]Rispose: «Ciò che è impossibile
agli uomini, è possibile a Dio». Ricompensa
promessa alla rinuncia
[28]Pietro
allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo
seguito». [29]Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c'è
nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli
per il regno di Dio, [30]che non riceva molto di più nel tempo
presente e la vita eterna nel tempo che verrà». Terzo
annunzio della passione
[31]Poi
prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi andiamo a Gerusalemme,
e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si
compirà. [32]Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato,
coperto di sputi [33]e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e
il terzo giorno risorgerà». [34]Ma non compresero nulla di
tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò
che egli aveva detto. Il
cieco di Gerico
[35]Mentre
si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada.
[36]Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. [37]Gli
risposero: «Passa Gesù il Nazareno!». [38]Allora incominciò a
gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». [39]Quelli
che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava
ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». [40]Gesù
allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu
vicino, gli domandò: [41]«Che vuoi che io faccia per te?».
Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». [42]E Gesù
gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». [43]Subito
ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo,
alla vista di ciò, diede lode a Dio. Luca
- Capitolo 19
Zaccheo
[1]Entrato
in Gerico, attraversava la città. [2]Ed ecco un uomo di nome
Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, [3]cercava di vedere quale
fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era
piccolo di statura. [4]Allora corse avanti e, per poterlo vedere,
salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. [5]Quando
giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi
subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». [6]In fretta
scese e lo accolse pieno di gioia. [7]Vedendo ciò, tutti
mormoravano: «E' andato ad alloggiare da un peccatore!». [8]Ma
Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei
miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte
tanto». [9]Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in
questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; [10]il Figlio
dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Parabola
delle mine
[11]Mentre
essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola
perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio
dovesse manifestarsi da un momento all'altro. [12]Disse dunque:
«Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un
titolo regale e poi ritornare. [13]Chiamati dieci servi, consegnò
loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. [14]Ma
i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a
dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. [15]Quando
fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi
ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse
guadagnato. [16]Si presentò il primo e disse: Signore, la tua
mina ha fruttato altre dieci mine. [17]Gli disse: Bene, bravo
servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere
sopra dieci città. [18]Poi si presentò il secondo e disse: La
tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. [19]Anche a
questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città. [20]Venne
poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta
riposta in un fazzoletto; [21]avevo paura di te che sei un uomo
severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che
non hai seminato. [22]Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti
giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo
quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: [23]perché
allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno
l'avrei riscosso con gli interessi. [24]Disse poi ai presenti:
Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci [25]Gli
risposero: Signore, ha gia dieci mine! [26]Vi dico: A chiunque ha
sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [27]E
quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli
qui e uccideteli davanti a me». V. MINISTERO DI GESU' A GERUSALEMME
Ingresso
messianico a Gerusalemme
[28]Dette
queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso
Gerusalemme. [29]Quando
fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi,
inviò due discepoli dicendo: [30]«Andate nel villaggio di
fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai
salito; scioglietelo e portatelo qui. [31]E se qualcuno vi
chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha
bisogno». [32]Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva
detto. [33]Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero
loro: «Perché sciogliete il puledro?». [34]Essi risposero: «Il
Signore ne ha bisogno». [35]Lo
condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi
fecero salire Gesù. [36]Via via che egli avanzava, stendevano i
loro mantelli sulla strada. [37]Era ormai vicino alla discesa del
monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando,
cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano
veduto, dicendo: [38]«Benedetto
colui che viene, Gesù
approva le acclamazioni dei suoi discepoli
[39]Alcuni
farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli».
[40]Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno,
grideranno le pietre». Lamento
su Gerusalemme
[41]Quando
fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: [42]«Se
avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai
è stata nascosta ai tuoi occhi. [43]Giorni verranno per te in
cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti
stringeranno da ogni parte; [44]abbatteranno te e i tuoi figli
dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai
riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». I
venditori cacciati dal tempio
[45]Entrato
poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori, [46]dicendo: «Sta
scritto: La
mia casa sarà casa di preghiera. Insegnamento
nel tempio
[47]Ogni
giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di
farlo perire e così anche i notabili del popolo; [48]ma non
sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole. Luca
- Capitolo 20
Obiezione
dei Giudei sull'autorità di Gesù
[1]Un
giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di
Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si
rivolsero a lui dicendo: [2]«Dicci con quale autorità fai
queste cose o chi è che t'ha dato quest'autorità». [3]E Gesù
disse loro: «Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi: [4]Il
battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?». [5]Allora
essi discutevano fra loro: «Se diciamo "dal Cielo", risponderà:
"Perché non gli avete creduto?". [6]E se diciamo
"dagli uomini", tutto il popolo ci lapiderà, perché è
convinto che Giovanni è un profeta». [7]Risposero quindi di non
saperlo. [8]E Gesù disse loro: «Nemmeno io vi dico con quale
autorità faccio queste cose». Parabola
dei vignaioli omicidi
[9]Poi
cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una
vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto
tempo. [10]A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché
gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo
percossero e lo rimandarono a mani vuote. [11]Mandò un altro
servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono
a mani vuote. [12]Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo
ferirono e lo cacciarono. [13]Disse allora il padrone della
vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno
rispetto. [14]Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra
loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà
nostra. [15]E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che
cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? [16]Verrà e
manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma
essi, udito ciò, esclamarono: «Non sia mai!». [17]Allora egli
si volse verso di loro e disse: «Che cos'è dunque ciò che è scritto:
La
pietra che i costruttori hanno scartata, [18]Chiunque
cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo
stritolerà». [19]Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono
allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano
capito che quella parabola l'aveva detta per loro. Il
tributo a Cesare
[20]Postisi
in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone
oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo
all'autorità e al potere del governatore. [21]Costoro lo
interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e
non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via di
Dio. [22]E' lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?». [23]Conoscendo
la loro malizia, disse: [24]«Mostratemi un denaro: di chi è
l'immagine e l'iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». [25]Ed
egli disse: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò
che è di Dio». [26]Così non poterono coglierlo in fallo
davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero. La
risurrezione dei morti
[27]Gli
si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la
risurrezione, e gli posero questa domanda: [28]«Maestro, Mosè
ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma
senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al
proprio fratello. [29]C'erano dunque sette fratelli: il primo,
dopo aver preso moglie, morì senza figli. [30]Allora la prese il
secondo [31]e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono
tutti senza lasciare figli. [32]Da ultimo anche la donna morì. [33]Questa
donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e
sette l'hanno avuta in moglie». [34]Gesù rispose: «I figli di
questo mondo prendono moglie e prendono marito; [35]ma quelli che
sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti,
non prendono moglie né marito; [36]e nemmeno possono più
morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della
risurrezione, sono figli di Dio. [37]Che poi i morti risorgono,
lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il
Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. [38]Dio
non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». [39]Dissero
allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». [40]E non
osavano più fargli alcuna domanda. Il
Cristo, figlio e signore di Davide
[41]Egli
poi disse loro: «Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide, [42]se
Davide stesso nel libro dei Salmi dice: Ha
detto il Signore al mio Signore: [44]Davide
dunque lo chiama Signore; perciò come può essere suo figlio?». Gli
scribi giudicati da Gesù
[45]E
mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli: [46]«Guardatevi
dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di
esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i
primi posti nei conviti; [47]divorano le case delle vedove, e in
apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna più
severa». Luca
- Capitolo 21
L'obolo
della vedova
[1]Alzati
gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. [2]Vide
anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli [3]e disse:
«In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. [4]Tutti
costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa
invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere». Discorso
sulla rovina di Gerusalemme. Introduzione
[5]Mentre
alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che
lo adornavano, disse: [6]«Verranno giorni in cui, di tutto
quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga
distrutta». [7]Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà
questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?». I
segni premonitori
[8]Rispose:
«Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome
dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non
seguiteli. [9]Quando sentirete parlare di guerre e di
rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste
cose, ma non sarà subito la fine». [10]Poi
disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, [11]e
vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi
saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. [12]Ma
prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno,
consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re
e a governatori, a causa del mio nome. [13]Questo vi darà
occasione di render testimonianza. [14]Mettetevi bene in mente di
non preparare prima la vostra difesa; [15]io vi darò lingua e
sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né
controbattere. [16]Sarete traditi perfino dai genitori, dai
fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi;
[17]sarete odiati da tutti per causa del mio nome. [18]Ma
nemmeno un capello del vostro capo perirà. [19]Con la vostra
perseveranza salverete le vostre anime. L'assedio
[20]Ma
quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che
la sua devastazione è vicina. [21]Allora coloro che si trovano
nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne
allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; [22]saranno
infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si
compia. La
catastrofe e i tempi dei pagani
[23]Guai
alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà
grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. [24]Cadranno
a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli;
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano
compiuti. Le
catastrofi cosmiche e la manifestazione gloriosa del Figlio dell'uomo
[25]Vi
saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra
angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, [26]mentre
gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà
accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno
sconvolte. [27]Allora
vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e
gloria grande. [28]Quando
cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché
la vostra liberazione è vicina». Parabola
del fico
[29]E
disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; [30]quando
gia germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è
vicina. [31]Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose,
sappiate che il regno di Dio è vicino. [32]In verità vi dico:
non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. [33]Il
cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Vegliare
per non essere sorpresi
[34]State
bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni,
ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso
improvviso; [35]come un laccio esso si abbatterà sopra tutti
coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. [36]Vegliate e
pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò
che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». Gli
ultimi giorni di Gesù
[37]Durante
il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto
sul monte detto degli Ulivi. [38]E tutto il popolo veniva a lui
di buon mattino nel tempio per ascoltarlo. Luca
- Capitolo 22
VI. LA PASSIONE
Complotto
contro Gesù e tradimento di Giuda
[1]Si
avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, [2]e i sommi
sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché
temevano il popolo. [3]Allora satana entrò in Giuda, detto
Iscariota, che era nel numero dei Dodici. [4]Ed egli andò a
discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di
consegnarlo nelle loro mani. [5]Essi si rallegrarono e si
accordarono di dargli del denaro. [6]Egli fu d'accordo e cercava
l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla. Preparativi
della cena pasquale
[7]Venne
il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di
Pasqua. [8]Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a
preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare». [9]Gli
chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?». [10]Ed egli rispose:
«Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una
brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà [11]e direte
al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso
mangiare la Pasqua con i miei discepoli? [12]Egli vi mostrerà
una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate». [13]Essi
andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la
Pasqua. La
cena pasquale
[14]Quando
fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, [15]e
disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi,
prima della mia passione, [16]poiché vi dico: non la mangerò più,
finché essa non si compia nel regno di Dio». [17]E preso un
calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, [18]poiché
vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché
non venga il regno di Dio». Istituzione
dell'Eucaristia
[19]Poi,
preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo
è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». [20]Allo
stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice
è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi». Annunzio
del tradimento di Giuda
[21]«Ma
ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. [22]Il
Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a
quell'uomo dal quale è tradito!». [23]Allora essi cominciarono
a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò. Chi
è il più grande?
[24]Sorse
anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più
grande. [25]Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e
coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. [26]Per
voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come
il più piccolo e chi governa come colui che serve. [27]Infatti
chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che
sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Ricompensa
promessa agli apostoli
[28]Voi
siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; [29]e
io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, [30]perché
possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in
trono a giudicare le dodici tribù di Israele. Annunzio
del ritorno e del ringraziamento di Pietro
[31]Simone,
Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; [32]ma
io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta
ravveduto, conferma i tuoi fratelli». [33]E Pietro gli disse: «Signore,
con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte». [34]Gli
rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu
per tre volte avrai negato di conoscermi». L'ora
del combattimento decisivo
[35]Poi
disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi
è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». [36]Ed egli
soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia;
chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. [37]Perché
vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu
annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda
volge al suo termine». [38]Ed essi dissero: «Signore, ecco qui
due spade». Ma egli rispose «Basta!». Sul
monte degli Ulivi
[39]Uscito
se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo
seguirono. [40]Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non
entrare in tentazione». [41]Poi si allontanò da loro quasi un
tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: [42]«Padre, se vuoi,
allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua
volontà». [43]Gli apparve allora un angelo dal cielo a
confortarlo. [44]In preda all'angoscia, pregava più
intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano
a terra. [45]Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli
e li trovò che dormivano per la tristezza. [46]E disse loro: «Perché
dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione». L'arresto
di Gesù
[47]Mentre
egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si
chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. [48]Gesù
gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?». [49]Allora
quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero:
«Signore, dobbiamo colpire con la spada?». [50]E uno di loro
colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. [51]Ma
Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli
l'orecchio, lo guarì. [52]Poi Gesù disse a coloro che gli eran
venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani:
«Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? [53]Ogni
giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma
questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre». Rinnegamenti
di Pietro
[54]Dopo
averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo
sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. [55]Siccome avevano
acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche
Pietro si sedette in mezzo a loro. [56]Vedutolo seduto presso la
fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». [57]Ma
egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». [58]Poco dopo un
altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No,
non lo sono!». [59]Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In
verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». [60]Ma
Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante,
mentre ancora parlava, un gallo cantò. [61]Allora il Signore,
voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il
Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai
tre volte». [62]E, uscito, pianse amaramente. Primi
oltraggi
[63]Frattanto
gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo
percuotevano, [64]lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti
ha colpito?». [65]E molti altri insulti dicevano contro di lui. Gesù
davanti al sinedrio
[66]Appena
fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi
sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero:
[67]«Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se
ve lo dico, non mi crederete; [68]se vi interrogo, non mi
risponderete. [69]Ma da questo momento starà il Figlio
dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio». [70]Allora
tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse
loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono». [71]Risposero: «Che
bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi
dalla sua bocca». Luca
- Capitolo 23
Gesù
davanti a Pilato
[1]Tutta
l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato [2]e cominciarono
ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo,
impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re». [3]Pilato
lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo
dici». [4]Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non
trovo nessuna colpa in quest'uomo». [5]Ma essi insistevano: «Costui
solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato
dalla Galilea fino a qui». [6]Udito
ciò, Pilato domandò se era Galileo [7]e, saputo che apparteneva
alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si
trovava anch'egli a Gerusalemme. Gesù
davanti a Erode
[8]Vedendo
Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava
vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo
fatto da lui. [9]Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non
gli rispose nulla. [10]C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli
scribi, e lo accusavano con insistenza. [11]Allora Erode, con i
suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una
splendida veste e lo rimandò a Pilato. [12]In quel giorno Erode
e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra
loro. Gesù
di nuovo davanti a Pilato
[13]Pilato,
riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, [14]disse:
«Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho
esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di
quelle di cui lo accusate; [15]e neanche Erode, infatti ce l'ha
rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. [16]Perciò,
dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò». [17]. [18]Ma
essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero
Barabba!». [19]Questi era stato messo in carcere per una
sommossa scoppiata in città e per omicidio. [20]Pilato
parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. [21]Ma essi
urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». [22]Ed egli, per la
terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato
nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo
rilascerò». [23]Essi però insistevano a gran voce, chiedendo
che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. [24]Pilato
allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. [25]Rilasciò
colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi
richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà. Sulla
via del Calvario
[26]Mentre
lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla
campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. [27]Lo
seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e
facevano lamenti su di lui. [28]Ma Gesù, voltandosi verso le
donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma
piangete su voi stesse e sui vostri figli. [29]Ecco, verranno
giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno
generato e le mammelle che non hanno allattato. [30]Allora
cominceranno a dire ai monti: Cadete
su di noi!
e
ai colli:
Copriteci!
[31]Perché
se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?». [32]Venivano
condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. La
crocifissione
[33]Quando
giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori,
uno a destra e l'altro a sinistra. [34]Gesù diceva: «Padre,
perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo
essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. Gesù
in croce deriso e oltraggiato
[35]Il
popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano
dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di
Dio, il suo eletto». [36]Anche i soldati lo schernivano, e gli
si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: [37]«Se
tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». [38]C'era anche una
scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Il
"buon ladrone"
[39]Uno
dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e anche noi!». [40]Ma l'altro lo rimproverava:
«Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? [41]Noi
giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli
invece non ha fatto nulla di male». [42]E aggiunse: «Gesù,
ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». [43]Gli rispose:
«In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». La
morte di Gesù
[44]Era
verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la
terra fino alle tre del pomeriggio. [45]Il velo del tempio si
squarciò nel mezzo. [46]Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre,
nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò. Dopo
la morte di Gesù
[47]Visto
ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente
quest'uomo era giusto». [48]Anche tutte le folle che erano
accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne
tornavano percuotendosi il petto. [49]Tutti i suoi conoscenti
assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla
Galilea, osservando questi avvenimenti. La
sepoltura
[50]C'era
un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. [51]Non
aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di
Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. [52]Si
presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. [53]Lo calò dalla
croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella
roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. [54]Era il
giorno della parascève e gia splendevano le luci del sabato. [55]Le
donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse
osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, [56]poi
tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di
sabato osservarono il riposo secondo il comandamento. Luca
- Capitolo 24
VII. DOPO LA RISURREZIONE
La
tomba vuota. Messaggio dell'angelo
[1]Il
primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba,
portando con sé gli aromi che avevano preparato. [2]Trovarono la
pietra rotolata via dal sepolcro; [3]ma, entrate, non trovarono
il corpo del Signore Gesù. [4]Mentre erano ancora incerte, ecco
due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. [5]Essendosi
le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro:
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? [6]Non è qui,
è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea,
[7]dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato
in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo
giorno». [8]Ed esse si ricordarono delle sue parole. Gli
apostoli rifiutano di credere alle chiacchiere delle donne
[9]E,
tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti
gli altri. [10]Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di
Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
[11]Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non
credettero ad esse. Pietro
alla tomba
[12]Pietro
tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a
casa pieno di stupore per l'accaduto. I
discepoli di Emmaus
[13]Ed
ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un
villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, [14]e
conversavano di tutto quello che era accaduto. [15]Mentre
discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e
camminava con loro. [16]Ma i loro occhi erano incapaci di
riconoscerlo. [17]Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi
che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto
triste; [18]uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo
sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è
accaduto in questi giorni?». [19]Domandò: «Che cosa?». Gli
risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta
potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; [20]come
i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo
condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. [21]Noi speravamo
che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni
da quando queste cose sono accadute. [22]Ma alcune donne, delle
nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro [23]e
non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche
una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. [24]Alcuni
dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le
donne, ma lui non l'hanno visto». [25]Ed
egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei
profeti! [26]Non bisognava che il Cristo sopportasse queste
sofferenze per entrare nella sua gloria?». [27]E cominciando da
Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che
si riferiva a lui. [28]Quando furon vicini al villaggio dove
erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. [29]Ma
essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia
volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. [30]Quando
fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e
lo diede loro. [31]Allora si aprirono loro gli occhi e lo
riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. [32]Ed essi si
dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre
conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
[33]E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove
trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, [34]i
quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
[35]Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come
l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Gesù
appare agli apostoli
[36]Mentre
essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro
e disse: «Pace a voi!». [37]Stupiti e spaventati credevano di
vedere un fantasma. [38]Ma egli disse: «Perché siete turbati, e
perché sorgono dubbi nel vostro cuore? [39]Guardate le mie mani
e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non
ha carne e ossa come vedete che io ho». [40]Dicendo questo,
mostrò loro le mani e i piedi. [41]Ma poiché per la grande
gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui
qualche cosa da mangiare?». [42]Gli offrirono una porzione di
pesce arrostito; [43]egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Ultime
istruzioni agli apostoli
[44]Poi
disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi:
bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di
Mosè, nei Profeti e nei Salmi». [45]Allora aprì loro la mente
all'intelligenza delle Scritture e disse: [46]«Così sta
scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno
[47]e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la
conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. [48]Di
questo voi siete testimoni. [49]E io manderò su di voi quello
che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non
siate rivestiti di potenza dall'alto». L'ascensione
[50]Poi
li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. [51]Mentre
li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. [52]Ed
essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; [53]e
stavano sempre nel tempio lodando Dio.
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